La Nuova Decima

Post n°8 pubblicato il 12 Marzo 2006 da GladioMas
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Con la settima, la ottava e nona legioni, la decima fu fra le più antiche unità dell'esercito romano imperiale. Era con Julius Caesar quando invase la Gallia nel 58 BCE ed il comandante romano lista la decima legione tra le sue truppe nel conflitto con Ariovistus (dove Caesar dichiara che si è fidato sempre completamente di questa unità). I soldati della decima legione inoltre furono nella battaglia contro i Nervi nel 57 (dove furono gli artefici della vittoria), nell'invasione della Gran-Bretagna nell’ estate deli 55 (dove il vessillifero della decima svolse un ruolo eroico) e nell’assedio di Gergovia nel 52.

 

.È possibile che la decima legione fosse gia’ denominata Equestris ('montata '), perché Caesar descrive di aver impiegato i soldati come cavalleria. Al comando di Lepidus nella guerra civile fra I due triumviri Pompeo e Caesar, la decima ha combattuto nella Hispania nella battaglia di Ilerda (estate 49). Nella primavera del 48, i soldati di questa unità servirono a Dyrrhachium. Era presente nella battaglia di Pharsalus (il 9 agosto 48) ed anche se i soldati furono trasferiti di nuovo in Italia dopo la battaglia, per essere congedati, inoltre parteciparono alla campagna africana di Caesar nel 46. Per concludere, la decima legione era presente a Munda in Andalusia il 17 marzo 45.

 

In compenso al congedo, i veterani infine ricevettero terra a Narbonne nella Gallia del sud .

 

Il 15 marzo 44, Caesar fu assassinato ed inizio’ una nuova guerra civile. La decima legione Equestris fu ricostituita da Lepidus nell'inverno del 44/43. La ricostituita decima legione combatte’ per i triumvirs nella battaglia di Philippi, dove gli avversari del partito caesareo furono sconfitti. Dopo la vittoria, i veterani furono trasferiti a Cremona nell’ Italia del Nord.

 

La decima fu trasferita all'est e partecipo’ alla guerra di Marco Antonio contro l'impero di Partia e la sua invasione dell'Armenia (36-34). Durante questi anni, i rapporti fra Ottaviano e Marco Antonio peggiorarono, culminando nella sfortunata campagna di Antonio ad Actium (31), dove Ottaviano sconfisse il collega triumviro/ La decima legione era fra le truppe fedeli al nuovo sovrano dell'impero. Ottaviano congedo’ i veterani a Patras, ma la decima si rivolto’ e fu punita: con la perdita del nome prestigioso di Equestris. I veterani di altre legioni furono aggiunti all'unità che d'ora in poi fu denominata X Gemina ('la legione gemellata ').

 
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Nascita della Decima Legione

Post n°7 pubblicato il 12 Marzo 2006 da GladioMas
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La numerazione progressiva delle Legioni per i Romani aveva un significato molto importante.

Infatti quando in primavera si facevano le selezioni dei coscritti alla leva militare ciascuna Legione inviava i suoi più esperti Centurioni a scegliere i migliori tra i giovani disponibili. Era la prima Legione a fare la prima scelta, seguita dalla seconda e così via, è facile immaginare cosa restasse alla Xa
Legione: lo scarto dello scarto.

Ricordo che una Legione era costituita da 5000 soldati di fanteria e 600 soldati di cavalleria, più tutto il supporto logistico e di masserizie e di familiari che seguivano i militari che normalmente era in numero superiore alla stessa Legione. Quindi dietro una Legione di 5600 uomini c'era un seguito di circa 12000 civili che faceva da supporto.

Per i teorici delle selezioni militari più accanite, quelli che sostengono l'eccellenza ed il primato delle truppe d'"elitè", il diario bellico delle campagne di Gallia del Generale Giulio Cesare riserva sconcertanti sorprese.

Trovandosi l'esercito nella Gallia occidentale, diciamo nell'attuale Belgio, i soldati romani lamentavano carenza nelle risorse alimentari poichè ormai l'autunno si avvicinava e la campagna militare di quell'anno volgeva al termine.

Una sortita dei Germani, che sapevano dove attraversare il fiume Reno, che costituiva il loro confine naturale, aveva provocato gravi danni ai Galli che si rifiutarono di rifornire i Romani ed abbandonarono il territorio terrorizzati dai feroci predoni germanici.

Cesare trovò un compromesso con le popolazioni locali che dovevano sostenere i suoi soldati, avrebbe punito i Germani nelle loro stesse terre garantendo ai Galli un futuro più sicuro.

Fu solo così che questi accettarono di approvvigionare l'esercito e di ritornare ai campi.

Cesare aveva convocato i comandanti delle varie Legioni per il "briefing" di partenza della spedizione punitiva.

Questi non si presentarono, anzi mandarono dei subalterni che illustrarono tutte le loro lamentele al Generale e lo informarono che nessuno lo avrebbe seguito oltre il Reno contro i Germani.
Proprio le sue migliori Legioni la: Ia, IIa, IIIa, IVa, Va, VIa, ecc., in preda a lamentele e piagnistei incredibili per un soldato romano, lo avevano abbandonato.

Il Generale vide che tra tutti mancavano gli ufficiali della Xa legione, che spesso non venivano neppure convocati al consiglio di guerra, perchè considerati un reparto di retrovia costituito dagli scarti degli scarti di tutte le selezioni e neppure adatto al combattimento. Potremmo definirlo la riserva della riserva.

Quando furono di fronte a Cesare gli ufficiali della Xa Legione che provenivano dalle retrovie, e conoscevano bene le cause della mancanza di rifornimenti non esitarono a confermare la loro lealtà al Comandante.

Giulio Cesare attraversò il Reno solo con la Xa Legione nella spedizione punitiva contro i Germani.

Da allora Giulio Cesare scelse la Xa Legione come la sua favorita e non se ne distaccò più.

 
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S.P.Q.R.

Post n°6 pubblicato il 09 Marzo 2006 da GladioMas
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"Senatus Popolus Que Romanus"

Roma!

 

 
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Consiglio

Post n°5 pubblicato il 06 Marzo 2006 da GladioMas
Foto di GladioMas

Per avere informazioni sull' Imperatore Giulio Cesare e la sua Xa Legione consiglio la lettura del libro"Giulio Cesare" di Luciano Canfora facente parte della collana "Protagonisti della storia" in allegato al coriere della sera.

Buona Lettura.

 
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Inno a Roma

Post n°4 pubblicato il 05 Marzo 2006 da GladioMas
Foto di GladioMas

 

Roma divina, a Te sul Campidoglio
dove eterno verdeggia il sacro alloro
a Te nostra fortezza e nostro orgoglio,
ascende il coro

Salve Dea Roma! Ti sfavilla in fronte
il Sol che nasce sulla nuova storia;
fulgida in arme, all'ultimo orizzonte
sta la Vittoria.

Sole che sorgi libero e giocondo
sul colle nostro i tuoi cavalli doma;
tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior di Roma.

Per tutto il cielo è un volo di bandiere
e la pace del mondo oggi è latina:
il tricolore canta sul cantiere,
su l'officina.
Madre che doni ai popoli la legge
eterna e pura come il Sol che nasce,
benedici l'aratro antico e il gregge
folto che pasce!

Sole che sorgi libero e giocondo
sul colle nostro i tuoi cavalli doma;
tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior di Roma.

Benedici il riposo e la fatica
che si rinnova per virtù d'amore,
la giovinezza florida e l'antica
età che muore.
Madre di uomini e di lanosi armenti,
d'opere schiette e di penose scuole,
tornano alle tue case i reggimenti
e sorge il sole.

Sole che sorgi libero e giocondo
sul colle nostro i tuoi cavalli doma;
tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior di Roma.

 
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