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Un blog creato da Sabri1973 il 18/02/2012

Pensieri cangianti

Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi guardare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne. (G .Carcasi)

 
 

 

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Post n°87 pubblicato il 15 Luglio 2012 da Sabri1973

Mi è capitato di rivedere me stessa in una foto dei tempi della scuola,e mi ha fatto un effetto...direi non piacevole.

I miei vecchi compagni di classe sorridevano divertiti;del nostro modo di vestire di allora,le nostre acconciature di capelli assurde....

Io ho sorriso insieme a loro,ma dentro ho provato un senso di tristezza

e non per nostalgia

tutto il contrario.

Non riuscivo proprio a riconoscermi,e non solo perchè ero così diversa esteticamente

ma soprattutto mi sono resa conto che non ricordo quasi niente di quel periodo

e che non ho proprio nessuna voglia di ricordare.

A volte mi sembra che il mio passato sia qualcosa che non mi riguarda più...

mi sento così estranea che è come se non lo avessi neanche vissuto.

Ci sono ovviamente alcuni momenti importanti che sono rimasti indelebili,ma per quanto siano stati belli,non li vorrei mai rivivere un'altra volta .

E' strano ,perchè si dice che molte volte quando il presente non ci soddisfa si pensa con nostalgia al tempo andato

ed io ne ho avuti di terribili...ma mai sarei voluta tornare indietro ,ai cosìdetti giorni migliori

e nemmeno ho l'abitudine di proiettarmi  troppo nel futuro,

dopo certi eventi,meno che mai.

E' sempre in questo presente che cerco le mie eventuali vie di fuga

e la mia attuale vita,per quanto lontanissima da una vita priva di problemi e dolori

la ritengo sempre migliore di quella passata

comunque sia stata.

Forse perchè il mio stare bene è stato sempre e soprattutto legato alla mia vita interiore,ed è molto più facile che mi manchi quel che non ho mai vissuto ,piuttosto di quello che è stato....

e se mi capita di rimpiangere alcune cose,è perchè ne sento ancora il calore sotto la cenere,ma tutto ciò che è definitivamente spento ,si separa completamente da me. 

Ho seppellito amori ed amicizie finite male ,tenendomi le cicatrici ,come i segni della felicità che mi hanno procurato,ma senza provare mai il desiderio di riesumarli...

di chiedermi come sarebbe andata se...come sarei adesso se....

semplicemente perchè sento che tutto ciò che non resta,è perchè non doveva essere,e di conseguenza accolgo il mio adesso,come unica fonte dalla quale attingere tutto quello che posso desiderare

e anche quando non lo trovo,quella ricerca mi emoziona  più di qualunque cosa già sperimentata.

Riguardo per un attimo quella foto, cerco di ricordarmi cosa desideravo a quel tempo,se somiglio alla persona che volevo diventare.....

ma la cosa più importante che ho imparato,è che la vita è un continuo divenire .

Quindi forse non sarò mai quella che pensavo sarei stata,ma sono e sarò,molto altro.

E non importa quanto ho realizzato,quanto ho avuto o non avuto,perchè vivere non è arrivare da qualche parte...conta solo la voglia di andare. 

La costante è che allora ero la ragazza che sentiva di avere dei bisogni che non riconosceva negli altri ,e che cercava di adattarsi

e ora sono la donna che prova le stesse cose,ma che si sforza di meno in quell'adattamento,che preferisce allontanarsi e sembrare "strana" piuttosto che costringersi.

E mentre i miei compagni iniziano a parlare con entusiasmo di rimpatriate e cene varie,io ho già voglia di andarmene.

Si,sono asociale,non ci posso fare niente.

E non sono abbastanza ipocrita da fingere che mi interessi come siano andate le cose a persone che ora come ora non sono niente più che estranei per me,e tanto meno voglio far sapere le mie.

Non voglio più essere quella ragazza che si sforzava di essere accettata,svilendo se stessa,quella che si deve far piacere ciò che è socialmente ritenuto piacevole.

Adesso preferisco concentrare i miei sforzi per essere io ad accettare la mia natura; quella di una solitaria che aspira ad altri tipi di vicinanza.

 

 

 

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Commenti al Post:
jumpin_jack_flash
jumpin_jack_flash il 15/07/12 alle 19:35 via WEB
Beh, la vecchiaia(quella non anagrafica) di una persona si ottiene misurando la differenza fra i desideri e i rimpianti. Se i primi sono la maggioranza va ancora bene... :) ( Ps: il postulato corretto, credo sia di Albert Einstein, ma non ho voglia di cercarlo su google :) )
 
messed
messed il 16/07/12 alle 21:40 via WEB
Accettarsi (e magari anche piacersi) per come siamo è una grande conquista... c'è chi ce l'ha innata e chi non la raggiunge mai e passa la vita a cercare di compiacere gli altri...
 
 
Sabri1973
Sabri1973 il 18/07/12 alle 17:16 via WEB
compiacere gli altri mai. Però mi sono sempre sentita troppo diversa,e per questo mi sono sforzata molte volte di adeguarmi,per riuscire a far parte di qualcosa,per non essere sempre quella che si differenzia da tutti. Ma a un certo punto è più importante essere se stessi,e se questo significa essere esclusa dalla collettività,pazienza.
 
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