Creato da mojitoe1buenrollito il 24/07/2014

Non innamorarti

dellamoreedaltro

 

 

Un pensiero unico.....

Post n°6 pubblicato il 03 Settembre 2014 da mojitoe1buenrollito

Avere un pensiero unico, assiduo, di tutte le ore, di tutti gli attimi...non concepire altra felicità che quella sovrumana, irraggiata della sola tua presenza sull'essere mio... vivere tutto il giorno nell'aspettazione inquieta, furiosa, terribile del momento in cui ti rivedrò...nutrire l'immagine delle tue carezze ,quando sei partita, e di nuovo possederti in un ombra quasi creata... sentirti quando io dormo, sentirti sul mio cuore viva, reale, palpabile, mescolata al mio sangue, mescolata alla mia vita...E credere in te soltanto, giurare in te soltanto, riporre in te soltanto la mia fede, la mia forza, il mio orgoglio, tutto il mio mondo, tutto quel che so e tutto quel che spero..."

Gabriele D'Annunzio "Il Piacere"

 
 
 

la mia notte... che non vorrei più

Post n°5 pubblicato il 21 Agosto 2014 da mojitoe1buenrollito

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La mia notte…che non vorrei più…
La mia notte è come un grande cuore che pulsa.
Sono le tre e trenta del mattino.
La mia notte è senza luna. La mia notte ha grandi occhi che guardano fissi una luce grigia che filtra dalle finestre. La mia notte piange e il cuscino diventa umido e freddo. La mia notte è lunga e sembra tesa verso una fine incerta. La mia notte mi precipita nella tua assenza. Ti cerco, cerco il tuo corpo immenso vicino al mio, il tuo respiro, il tuo odore. La mia notte mi risponde: vuoto; la mia notte mi dà freddo e solitudine. Cerco un punto di contatto: la tua pelle. Dove sei? Dove sei? Mi giro da tute le parti, il cuscino umido, la mia guancia vi si appiccica, i capelli bagnati contro le tempie. Non è possibile che tu non sia qui. La mie mente vaga, i miei pensieri vanno, vengono e si affollano, il mio corpo non può comprendere. Il mio corpo ti vorrebbe. Il mio corpo, quest’area mutilata, vorrebbe per un attimo dimenticarsi nel tuo calore, il mio corpo reclama qualche ora di serenità. La mia notte è un cuore ridotto a uno straccio. La mia notte sa che mi piacerebbe guardarti, seguire con le mani ogni curva del tuo corpo, riconoscere il tuo viso e accarezzarlo. La mia notte mi soffoca per la tua mancanza. La mia notte palpita d’amore, quello che cerco di arginare ma che palpita nella penombra, in ogni mia fibra. La mia notte vorrebbe chiamarti ma non ha voce. Eppure vorrebbe chiamarti e trovarti e stringersi a te per un attimo e dimenticare questo tempo che massacra. Il mio corpo non può comprendere. Ha bisogno di te quanto me, può darsi che in fondo, io e il mio corpo, formiamo un tutt’uno. Il mio corpo ha bisogno di te, spesso mi hai quasi guarita. La mia notte si scava fino a non sentire più la carne e il sentimento diventa più forte, più acuto, privo della sostanza materiale. La mia notte mi brucia d’amore.
Sono le quattro e trenta del mattino.
La mia notte mi strema. Sa bene che mi manchi e tutta la sua oscurità non basta a nascondere quest’evidenza che brilla come una lama nel buio, la mia notte vorrebbe avere ali per volare fino a te, avvolgerti nel sonno e ricondurti a me. Nel sonno mi sentiresti vicina e senza risvegliarti le tue braccia mi stringerebbero. La mia notte non porta consiglio. La mia notte pensa a te, come un sogno a occhi aperti. La mia notte si intristisce e si perde. La mia notte accentua la mia solitudine, tutte le solitudini. Il suo silenzio ascolta solo le mie voci interiori. La mia notte è lunga, lunga, lunga. La mia notte avrebbe paura che il giorno non appaia più ma allo stesso tempo la mia notte teme la sua apparizione, perché il giorno è un giorno artificiale in cui ogni ora vale il doppio e senza di te non è più veramente vissuta. La mia notte si chiede se il mio giorno somiglia alla mia notte. Cosa che spiegherebbe la mia notte, perché tempo anche il giorno. La mia notte ha voglia di vestirmi e di spingermi fuori per andare a cercare il mio uomo. Ma la mia notte sa che ciò che chiamano follia, da ogni ordine, semina-disordine, è proibito. La mia notte si chiede cosa non sia proibito. Non è proibito fare corpo con lei, questo, lo sa, ma si irrita nel vedere una carne fare corpo con lei sul filo della disperazione. Una carne non è fatta per sposare il nulla. La mia notte ti ama fin nel suo intimo, e risuona anche del mio. La mia notte si nutre di echi immaginari. Essa, può farlo. Io, fallisco. La mia notte mi osserva. Il suo sguardo è liscio e si insinua in ogni cosa. La mia notte vorrebbe che tu fossi qui per insinuarsi anche dentro di te con tenerezza. La mia notte ti aspetta. Il mio corpo ti attende. La mia notte vorrebbe che tu riposassi nell’incavo della mia spalla e che io riposassi nell’incavo della tua. La mia notte vorrebbe essere spettatrice del mio e del tuo godimento, vederti e vedermi fremere di piacere. La mia notte vorrebbe vedere i nostri sguardi e avere i nostri sguardi pieni di desiderio. La mia notte vorrebbe tenere fra le mani ogni spasmo. La mia notte diventerebbe dolce. La mia notte si lamenta in silenzio della sua solitudine al ricordo di te. La mia notte è lunga, lunga, lunga. Perde la testa ma non può allontanare la tua immagine da me, non può dissipare il mio desiderio. Sta morendo perché non sei qui e mi uccide. La mia notte ti cerca continuamente. Il mio corpo non riesce a concepire che qualche strada o una qualsiasi geografia ci separi. Il mio corpo diventa pazzo di dolore di non poter riconoscere nel cuore della notte la tua figura o la tua ombra. Il mio corpo vorrebbe abbracciarti nel sonno. Il mio corpo vorrebbe dormire in piena notte e in quelle tenebre essere risvegliato al tuo abbraccio. La mia notte urla e si strappa i veli, la mia notte si scontra con il proprio silenzio, ma il tuo corpo resta introvabile. Mi manchi tanto, tanto. Le tue parole. Il tuo colore.
Fra poco si leverà il sole.

(Lettera [di Frida Kahlo, n.d.r.] a Diego assente, Città del Messico, il 12 settembre 1939. Non spedita)

 
 
 

un bacio......

Post n°4 pubblicato il 14 Agosto 2014 da mojitoe1buenrollito

Tocco la tua bocca, con il dito tocco il bordo della tua bocca, la disegno come se uscisse dalla mia mano, come se per la prima volta la tua bocca si aprisse, e mi basta chiudere gli occhi per rifarlo tutto e ricominciare, faccio nascere ogni volta la bocca che desidero, la bocca che la mia mano sceglie e ti disegna sulla faccia, una bocca scelta tra tutte, con sovrana libertá scelta da me per disegnarla con la mia mano sulla tua faccia, e che per un caso che non cerco di comprendere coincide esattamente con la tua bocca che sorride da sotto la mia mano che ti disegna. 

Mi guardi, da vicino mi guardi, sempre piú da vicino, e allora giochiamo al ciclope, ci guardiamo ogni volta piú da vicino e gli occhi si ingrandiscono, si avvicinano, si sovrappongono, ed i ciclopi si guardano, respirando confusi, le bocche si incontrano e lottano debolmente mordendosi le labbra, appoggiando appena la lingua tra i denti, giocando nei suoi recinti dove un’aria pesante va e viene con un profumo vecchio e un silenzio. 

Allora le mie mani cercano di fondersi nei tuoi capelli, accarezzare lentamente la profonditá dei tuoi capelli mentre ci baciamo come se avessimo la bocca piena di fiori e di pesci, di movimenti vivi, di fragranza oscura. E se ci mordiamo il dolore é dolce, e se ci affoghiamo in un breve e terribile assorbire simultaneo dell’alito, questa istantanea morte é bella. 

E c’é una sola saliva ed un solo sapore di frutta matura, ed io ti sento tremare contro di me come una luna nell’acqua.

(Julio Cortázar)

da Il gioco del mondo,Rayuela, Capitolo VII

 
 
 

piangere

Post n°3 pubblicato il 13 Agosto 2014 da mojitoe1buenrollito

Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima. E a chi piange tutti gli angeli sono vicini.

H.Hesse Una sequenza di sogni, 1916

 
 
 

solo a me!

Post n°2 pubblicato il 12 Agosto 2014 da mojitoe1buenrollito
Foto di mojitoe1buenrollito

"Many a phrase has the English language -
I have heard but one -
Low as the laughter of the Cricket,
Loud, as the Thunder's Tongue -
Murmuring, like old Caspian Choirs,
When the Tide's a'lull -
Saying itself in new inflection -
Like a Whippowil -

Breaking in bright Orthography
On my simple sleep -
Thundering it's Prospective -
Till I stir, and weep -

Not for the Sorrow, done me -
But the push of Joy -
Say it again, Saxon!
Hush - Only to me!"
Emily Dickinson 

   Molte frasi ha la lingua Inglese -
Io ne ho udita solo una -
Bassa come il riso del Grillo,
Sonora, come la Lingua del Tuono -
Mormora, come antiche Corali del Caspio,
Quando la Marea si arresta -
Si esprime in nuove inflessioni -
Come un Caprimulgo -

Irrompe con brillante Ortografia
Nel mio semplice sonno -
Fa tuonare i suoi Presagi -
Finché mi scuoto, e piango -

Non per il Dolore, che mi ha dato -
Ma per lo sprone alla Gioia -
Dilla ancora, Sassone!
Sottovoce - Solo a me!

 
 
 
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