Un blog creato da derviscio_2008 il 15/09/2008

come un DERVISCIO

un'infinita e immutevole rotazione su me stesso ed intorno al mondo

 
 
 
 
 
 

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Lo fanno... lo fanno!!

Post n°197 pubblicato il 16 Luglio 2010 da derviscio_2008

 
 
 

Comunicazione

Post n°196 pubblicato il 16 Aprile 2010 da derviscio_2008

 

La percezione della realtà è frutto della qualità della comunicazione. Le parole o il silenzio, hanno tutti il valore di un messaggio. E la comunicazione di questo messaggio avviene verbalmente, tramite, cioè, le parole ed i contenuti, o paraverbalmente, tramite il linguaggio del corpo, quindi tono, respiro, postura. La prima ha la funzione di esprimere i contenuti del messaggio, quello cioè che vogliamo che l’altro riceva e capisca, mentre la seconda veicola le tonalità affettive della comunicazione, quello che realmente pensiamo. La comunicazione non verbale riesce a dare la concretezza della realtà espressa dalla comunicazione verbale, con la sua caratteristica “connotativa” cioè con la sua funzione di trasmettere emozioni, sentimenti che vanno oltre la semplice denotazione della realtà. La comunicazione paraverbale offre una ricchezza straordinaria di segni sul piano emozionale e rappresenta il canale principale per esprimere e comunicare le emozioni. Quindi non possiamo inviare un messaggio di contenuto, senza nello stesso tempo co-inviare un messaggio emotivo di relazione. Poiché le interazioni vengono stabilite/sostenute/interrotte attraverso segnali non verbali, ciò che viene percepito di un discorso verbale è influenzato in modo significativo dal comportamento non verbale, ossia da pensieri, sentimenti e emozioni veicolati attraverso i gesti, le espressioni facciali, la postura e il contatto fisico. È straordinario come ognuno di noi, pur non avendo una completa conoscenza del codice del linguaggio non verbale, istintivamente gli attribuisca maggior importanza e gli conceda maggiore fiducia. Si stima che la comunicazione non verbale e paraverbale sia determinante in almeno il 70% del messaggio trasmesso. Le parole, dunque, rappresentano solo una piccolissima fetta della comunicazione che dunque si alimenta, in gran parte, di cose non dette, di respirazione, di tatto, di toni di voce e gestualità. Se emergono delle discrepanze tra i contenuti espressi e il comportamento non verbale, l’efficacia della comunicazione può diminuire notevolmente. Inoltre quando la relazione è difficile o quando le informazioni scambiate sono particolarmente complesse, sono fonte di preoccupazione e di ansia, i segnali non verbali e paraverbali diventano molto importanti, prevalgono sul piano del contenuto. Se un interlocutore ha paura o si sente aggredito, si innesca un parziale blocco delle funzioni cognitive e le emozioni prendono il sopravvento, lasciando spazio a ciò che nasconde piuttosto che a quello che vuole dire. Quindi se si vuole comunicare qualcosa a qualcuno, e si vuole esser creduti, meglio lasciar perdere sms o mail, ma farlo de visu e lasciarsi guardare negli occhi.

 

 

 

 
 
 

Conoscenza

Post n°195 pubblicato il 15 Aprile 2010 da derviscio_2008

 

Tutti sanno che non bisogna guardare diritto una fonte di luce.
Di tanto in tanto, però, occorre distrarsi anche da ciò che la luce
illumina. Concentrarsi su quello che la luce nasconde.
Anche da qui nasce la conoscenza.

 
 
 

Credere

Post n°194 pubblicato il 15 Aprile 2010 da derviscio_2008

Essere cretini è non comprendere che una cosa, benchè risponda a dei criteri di logica, possa non appartenere alla realtà. Diventati abili con la logica, abbiamo preteso di porla al di sopra di tutto; l’abbiamo utilizzata per creare un nuovo universo non reale, ma logico.
Poi, a questo universo logico, ci siamo abituati, ci siamo strutturati su di esso, ad esso e solo ad esso facciamo riferimento. E la realtà delle cose? Che fine ha fatto la realtà delle cose?

 
 
 

Se non fosse tragico sarebbe comico Chiusura

Post n°193 pubblicato il 15 Aprile 2010 da derviscio_2008

Abbandono

La persona mia confidente mi ha appena telefonato chiedendomi di non andare avanti. Sembra che un semplice esercizio di scrittura abbia sollevato molta polvere, creando panico. Teme che qualcuno possa crearle dei problemi, nonostante le avessi garantito il totale anonimato, suo e di tutti gli altri personaggi tirati in ballo. Per rispetto a lei non ci saranno altri post al riguardo. Mi spiace per te mio unico e assiduo lettore. Cercherò di ricompensarti con altri post, spero interessanti.

 
 
 

Se non fosse tragico sarebbe comico Parte seconda

Post n°192 pubblicato il 15 Aprile 2010 da derviscio_2008

 

Dove eravamo rimasti? Ah si, alla scoperta dell’intrigo amoroso. Sei sempre curioso, fido lettore? Allora vado avanti. Vedrai che i contorni di questo amorazzo saranno avvincenti e ti appassioneranno come è successo a me mentre me lo raccontavano. Proseguiamo quindi. Ti ho detto della scoperta, o meglio del quando, e ti starai chiedendo del come. Giusto, e per raccontartelo faccio un breve flash-back. Lui, l’abbindolato insomma, era a conoscenza del blog di AM e non solo non la osteggiava, ma addirittura la incoraggiava a scriverci, ad usarlo come sfogo, a gratificarsene della riuscita, dandole anche una mano nel tentativo di renderlo piacevole e diverso da tanti altri. Sprovveduto, esclamerai tu ora. Si forse, ma non del tutto. Tant’è che i primi sospetti gli vennero un paio di mesi prima dell’11 settembre emotivo, da quando cioè, notò una maggiore affluenza di visitatori, ed un prolungarsi dei tempi in cui la signora in questione si tratteneva in rete. Notò i classici mosconi che, nei commenti ai post, facevano i soliti apprezzamenti pieni di psicologia da condominio, di buonismo d’altri tempi, di subdole carinerie, ma notò anche un susseguirsi delle solite “commari”, quelle classiche zitelle insoddisfatte che fanno branco, (De Andrè docet) avendo in comune l’astio verso il genere maschile. (Detto tra noi, sono quelle che fingono totale indifferenza verso i maschi, ma che alla prima occasione di tampinamento ci si buttano a capo fitto, continuando però a sconsigliarne la frequentazione alle altre, sostenendo la tesi che il “loro uomo” è diverso, dolce, carino, premuroso, ecc. ecc.) Una fra tutte spiccava. Bravo hai indovinato, era G, però non era difficile, ammettilo, era tra i quattro personaggi! Ma continuiamo. Strinsero amicizia e i contatti tra loro si moltiplicarono, così come fecero, in modo proporzionale, i visitatori del blog di AM. E come spesso accade, le amicizie divennero comuni, le visite agli altri blog avvenivano in contemporanea. Insomma due gemelle monozigote del web, dove toglieva il piede l’una lo metteva l’altra. Qui inizia la cortina fumosa della menzogna. AM sosteneva che era costretta a questa frequentazione perché G le aveva chiesto aiuto, e siccome la sentiva vicino, voleva consigli sul da farsi in merito ad una sua situazione sentimentale. G, separata da un marito militare, lasciata da un amante, blogger anche lui, per un’altra blogger, stava al momento vestendo i panni “dell’altra”, (una così è mentalmente stabile? ma io non esprimi giudizi, sono solo un narratore che riporta la cronaca degli eventi) e come tutte quelle che l’hanno preceduta in quella squallida situazione, affermava “ama me, sta con lei solo per pietà, perché lei tenterebbe il suicidio se lui la lasciasse, secondo te cosa devo fare? ”. Oltre ai gialli di hitchcokiana memoria, c’è nulla di più classico di questa insensata domanda? La motivazione di AM sul rapporto con G potrebbe sembrare normale in apparenza, ma allora perché questa sperequazione tra il dire ed il fare? Mi spiego meglio. La fonte mi rivela che mentre AM confidava al suo compagno di non gradire troppo la sempre maggiore partecipazione di G, e di essersi pentita di averle dato il suo numero di cellulare, dall’altra parte continuava serratamente la frequentazione. Ed in aggiunta, come mai tanto parlare di costei e non fare nemmeno un cenno degli altri “amici virtuali” soprattutto a quel A al quale aveva fatto anche una dedica nel suo blog? Questo te lo racconto la prossima volta.

Fine seconda parte

 

 
 
 

wowowowow

Post n°191 pubblicato il 14 Aprile 2010 da derviscio_2008
Foto di derviscio_2008

Ho postato solo la prima parte del racconto e c'è già chi freme per leggere le successive. Mi riferisco a colei/lui che credo sia diventata un/a mia/o fan. E' entrata/o di soppiatto (così crede lei/lui, forse ignora che si lascia sempre una traccia e se uno sa come fare... beh, a buon intenditor...) stamani alle 9,37, poi alle 10,11, e ancora alle 12,24, di nuovo alle 13,27, poi alle 14.54 ed infine alle 16,09. Beh che dire?! Sei ingressi di una sola persona, in una sola giornata, per un blog privo di contenuti qual è questo, mi sembra un ottimo risultato. Oddio! Un dubbio mi assale. Vuoi vedere che è uno dei personaggi? Dovrò aspettarmi ritorsioni? In fondo ho mantenuto il loro anonimato. Fortuna che ho fatto in modo di avere i loro nomi veri ed i numeri di telefono, almeno posso preparare una linea difensiva e tutelarmi in caso di rappresaglie. Alle prossime puntate e... buona lettura   

 
 
 

Dea del sole

Post n°190 pubblicato il 14 Aprile 2010 da derviscio_2008

 
 
 

Se non fosse tragico sarebbe comico

Post n°189 pubblicato il 14 Aprile 2010 da derviscio_2008

 

Andavo a zonzo per i blog quando mi sono imbattuto in quello di un novello poeta dialettale. Un paio di quartine buttate lì in stile Trilussa. Nulla di eccelso, ma nemmeno da cestinare. In fondo il dialetto in cui l’estroso artista si era espresso, è di quelli che appagano le orecchie. Era un’ode ad un amore lontano. Beh, cosa c’è di strano ti chiederai, fin qui tutto nella norma, penserai unico mio lettore, e lo credevo anch’io. Ma il mondo è piccolo, ed il web ancora di più, figuriamoci, quindi questo dei blog di Libero. E qui viene il bello. Saprai certamente, diletto amico, come in questi spazi è facile creare gruppi, fare amicizie, ma come è altrettanto facile litigare, sparlare, e lasciarsi andare a confidenze. Ecco, è proprio grazie ad una di queste confidenze che ho scoperto il più classico dei vizi degli internauti. Il tradimento. Si, perché quella poesia dall’aria innocente celava in sè la prova della tresca. Ma le novità di questa doppiezza non finiscono qui. L’arcinoto triangolo stavolta si trasforma in un quadrilatero. E si, perché ai tre per eccellenza, si aggiunge un’altra figura: quella della ruffiana. La storia che mi è stata raccontata, se hai pazienza e voglia di leggerla è questa. Iniziamo con i personaggi. AM la fedifraga, G la ruffiana, A il bellimbusto e per ultimo il cornuto, D (ultimo perché, come da tradizione, è stato l’ultimo a sapere). Com’è ovvio AM e D stavano insieme, certo tra alti e bassi come in qualsiasi rapporto che non sia di stampo commercial, ed erano reduci da un grosso travaglio, ma sembrava che le cose ora funzionassero egregiamente. O almeno questa era l’apparenza che AM  mostrava a quel gonzo di D. In realtà lei aveva già i piedi in due scarpe, tanto per usare un’espressione proverbiale (o anche dormiva, non tra, ma su due guanciali). Fonti ben informate mi riportano che il patatrac, cioè la scoperta dell’adulterio, è avvenuta in quello che per i due piccioncini doveva essere una  honeymoon reparative, giacché l’infedele ed il cornuto avevano programmato da tempo una settimana di vacanza. È stato un po’ come scoprire, il giorno delle nozze, la tua futura moglie chiusa in bagno con un invitato.

Fine prima parte

 

 
 
 

Work in progress

Post n°188 pubblicato il 13 Aprile 2010 da derviscio_2008

 

Ricostruire il futuro. Forza! Passo dopo passo, e con un tassello alla volta, l’azzurro del cielo tornerà  al suo posto.

 
 
 

Nel mezzo del cammin...

Post n°187 pubblicato il 13 Aprile 2010 da derviscio_2008

 
 
 

Nihil difficile volenti

Post n°186 pubblicato il 13 Aprile 2010 da derviscio_2008

 

Quando una causa è giusta? Quando merita di combattere per essa? Ci sono momenti della nostra vita in cui è vitale battersi? E per cosa vale la pena farlo? L’amore, la carriera, il potere e il denaro sono le prime cose che vengono alla mente, ma tutte le altre? Parlo della stima di se stessi, dell’onestà di intenti, del rispetto verso e degli altri, dell’attenzione alle altrui emozioni, delle consapevolezze delle proprie mancanze. Anche per queste cose bisognerebbe combattere e bisognerebbe farlo per sempre. Ma qui debbo concordare con Antonacci quando canta  “E se fosse per sempre... mi stupirei, e se fosse per sempre... ne gioirei!”

 
 
 

La corda

Post n°185 pubblicato il 13 Aprile 2010 da derviscio_2008

 

Un oggetto al quale prestiamo, a volte, scarsa attenzione. Ma i suoi usi sono molteplici. A volte benefici, altre meno. Dipende sempre dall'uso che se ne intende fare. A volte addirittura si fanno strane scelte. Come quando ci sono persone in difficoltà e noi gliela lanciamo per dar loro un appiglio, una possibilità di salvataggio, per stringerle a noi. Ed invece loro, anziché approfittare della ghiotta occasione, ne fanno un cappio e se lo avvolgono intorno al collo. E come se non bastasse accusano poi voi di averle spinte a farlo. Quindi, unico lettore di questo post, fai attenzione a chi lanci una corda... potrebbe non essere in grado di usarla nel modo giusto!

 
 
 

wywh

Post n°184 pubblicato il 01 Aprile 2010 da derviscio_2008

 
 
 

Memento audere

Post n°183 pubblicato il 01 Aprile 2010 da derviscio_2008

l'ora della verità

 
 
 

L'attesa

Post n°182 pubblicato il 01 Aprile 2010 da derviscio_2008

E’ forse il momento migliore, quello in cui i tuoi desideri possono prendere la forma che preferisci. Sono i momenti deputati al sogno, alla speranza che ciò che desideri si avveri, che quelle aspettative che tieni a bada, si possano esaudire. L’attimo prima, e quello successivo, sono esattamente come il passato ed il futuro. Il primo è stato soltanto il prologo, l’altro è ancora un mistero. E’ quel momento, quel presente, che  assorbe tutta la tua energia, che ti inebria di vitalità, che ti carica di adrenalina, che ti sprona al positivismo. A volte, anche quando quell’attesa non porta al buon fine, quando non è stata il traghetto per la riuscita, ti resta il sapore del momento, il ricordo del fantasticare, e riesci a deglutire il rospo del fallimento, ad ignorare la sconfitta e prepararti per una nuova attesa, per un’altra speranza.

 
 
 

Amore č...

Post n°181 pubblicato il 31 Marzo 2010 da derviscio_2008

... aiutare il proprio uomo quando te lo chiede! 

 

 
 
 

Evoluzione politica

Post n°180 pubblicato il 30 Marzo 2010 da derviscio_2008

 
 
 

Tribute

Post n°179 pubblicato il 30 Marzo 2010 da derviscio_2008

 

 

Nina Simone - If I should lose you

 
 
 

Romanticismo

Post n°178 pubblicato il 25 Marzo 2010 da derviscio_2008

 
 
 
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ALVIN LEE & TEN YEARS AFTER THE BLUEST BLUES

 
 
 
 
 
 
 

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CHI SONO


Assolutamente emotivo
Decisamente testardo
Innegabilmente curioso
Volutamente egocentrico
Puntualmente beffardo
Essenzialmente sensibile
Lunaticamente mutevole
Imponderabilmente fatalista
Compulsivamente preciso
Sinistramente vendicativo
Discretamente colto
Intenzionalmente ermetico
Sfacciatamente accidioso
Evidentemente permaloso
Sibillinamente allusivo
Tendenzialmente insofferente
Insospettabilmente timido
Verbalmente fantasioso
Ombrosamente sorridente
Intrigantemente feticista
Eticamente corretto
Cerebralmente competitivo
Spinosamente polemico
Godibilmente ironico
Gioiosamente seduttivo
Sostanzialmente selettivo
Fastidiosamente orgoglioso
Fisicamente morbido
Spudoratamente lascivo
Concretamente affidabile
Intimamente denso
Preoccupantemente selvatico
Occasionalmente scrittore
Visceralmente appassionato
Perfettamente vulnerabile


 
 
 
 
 
 
 

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Un modo diverso di vedere le cose
(immagini originali sulle quali
ho inserito una didascalia)
































 
 
 
 
 
 
 

RI... LETTURE2
























 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

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