Errani e i rimborsi regionali

Errani prova a metterci un coperchio per coprire lo scandalo dei rimborsi in Regione Emilia-Romagna

Ci sta provando in tutti i modi Vasco Errani a mettere un coperchio sulla spinosa vicenda dei rimborsi regionali. Il combattivo presidente dell’Emilia Romagna ha deciso di farsi paladino dei diritti e delle prerogative dei ‘suoi’ consiglieri regionali, da proteggere e tutelare da controlli indebiti. Una determinazione che è andata fino alla Corte costituzionale. E la scorsa settimana ecco un intervento tanto discreto quanto deciso, con due emendamenti inviati alle Commissioni Lavoro e Affari costituzionali della Camera dei deputati, intente a convertire in legge il Decreto sui risparmi nella Pubblica amministrazione. Il governatore ha inviato un documento di tre pagine, che Il Fatto Quotidiano ha potuto leggere, in cui ha chiesto ai deputati del Pd di procedere, di fatto, a un colpo di spugna nella normativa esistente che riguarda i controlli della Corte dei conti sulla “gestione finanziaria degli enti territoriali”. Normativa stabilita nel 2012 dal governo Monti con un decreto, il 174/2012, che mirava a dare una risposta agli scandali dei vari Fiorito o della giunta Formigoni. Dopo il clamore di Lazio e Lombardia, le inchieste sono partite ovunque. Anche nella rinomata Emilia Romagna in cui Errani governa da quasi 15 anni. Sotto la lente della Corte dei conti sono finiti 1,8 milioni di euro di spese “non a norma”. Un consigliere Idv, ad esempio, ha speso 25 mila euro in soli sei mesi; la cognata di Pierferdinando Casini, Silvia Noé, si è fatta rimborsare cene fatte per beneficienza. Il capogruppo Pd ha portato a rimborso 1.100 euro pagati per due notti in un hotel a Venezia.

 

La paghetta di Calderoli - Il Giornalettismo

L’indignatissimo Roberto Calderoli faceva notare qualche tempo fa che lui dava un sacco di soldi alla Lega, e la casa che il partito gli pagava a Roma (in una zona di gran lusso) era quindi cosa dovuta. Oggi, scrive il Giornale, spuntano altri 2200 euro dati senza giustificativi: 

Le ricevute mensili, firmate dal senatore leghista, sono contenute nel memoriale che l’ex tesoriere della Lega al Senato, Piergiorgio Stiffoni, cacciato malamente dal partito, ha raccolto e tiene pronto per i pm di Roma, quando lo chiameranno. Dalle carte emergecheCalderoli,subitodopolacaduta del governo di cui era ministro della Semplificazione (suo sottosegretario era Francesco Belsito), quindi a metà novembre 2011, chiese ed ottenne dalla tesoreria della Lega al Senatoun contributo mensile di 2mila euro, oltre ovviamente allo stipendio da senatoreeall’affitto per l’appartamento a Roma (pari a 2.200 euro mensili).

Il primo mese la «paghetta» è stata trasferita con bonifico bancario, ma nei mesi successivi (almeno quattro) il contributo è stato dato cash, in contanti, all’attuale triumvirodellaLega, cui Stiffoni faceva firmare ricevute senza un giustificativo:

Forse una compensazione per il surplus di lavoro fatto da Calderoli come coordinatore nazionale delle segreterie (incarico per il quale «non ho mai percepito un’indennità », ha già spiegato Calderoli, visto che per anni la Lega gli ha riconosciuto «soltanto un rimborso per le spese sostenute »che,tra l’altro,«è stato costantemente e totalmente devoluto al movimento stesso»), o per l’introito da ministro che era venuto a mancare causa caduta governo. I gruppi parlamentari possono usare i soldi messi a disposizione dal Senato e dalla Camera (in tutto 70 milioni l’anno), come credono, all’internodicertiparametri.

Quindi la Lega può benissimo scegliere di dare ogni mese 2mila euro in contanti ad un suo importante esponente:

Queste uscite sono ora al vaglio della società di revisione esterna PriceWaterhouseCoopers, ingaggiata dalla Lega per analizzare i conti dell’ex tesoriere Stiffoni, e l’indagine si sta concludendo in modo positivo, nel senso chenonmancherebbeuneuroei contisarebbero tutti in regola (ma allora perché Stiffoni è stato espulso dalla Lega come fosse un ladro?).

 

BREAKING NEWS

LEGA -
Giro di soldi del tesoriere
Da: Il Giornale

I COLONNELLI
E il legame tra Belsito e Bonet è solido. Tanto che sarà il faccendiere a occuparsi di investire a Cipro i 6 milioni di euro prelevati dalle casse di via Bellerio, e depositati su un conto gestito da un altro indagato: Paolo Scala, sentito ieri dai pm milanesi. Un personaggio (e un interrogatorio) chiave, tanto che il suo verbale è stato secretato. Ma la gestione «allegra» della cassa da parte di Belsito non sarebbe stata sconosciuta all’interno della Lega. Nell’informativa consegnata dai carabinieri del Noe alla procura di Napoli, infatti, compaiono alcune intercettazioni che riguardano Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Una delle ipotesi investigative è che le spericolate operazioni finanziarie possano aver ricevuto la benedizione da qualcuno che siede ai piani alti del Carroccio. Maroni e Calderoli, al telefono con Belsito, discutono degli investimenti fatti con i fondi del Carroccio dall’ex tesoriere. Lui che, in un’altra conversazione del 24 febbraio, spiega a Romolo Girardelli (il contatto fra Belsito e gli uomini della ’ndrangheta) che «per sé non aveva preso nulla, perché sono serviti a soddisfare le esigenze di altri».

IL VORTICE DI MILIONI
Come si fa a far sparire un po’ di denaro? I pm seguono gli affari di Bonet con la Siram. E notano qualcosa di strano. In particolare, il 24 febbraio del 2010. Quando 3,4 milioni di euro viaggiano dall’azienda energetica alla Polare. Lo stesso giorno, 3,2 milioni passano dalla Polare alla Fintecno (altra società del gruppo), assieme ad altri 152mila euro. Nell’arco delle 12 ore, Fintecno retrocede a Siram 2,9 milioni, e 138mila euro. «Il trasferimento di denaro fra le società è alquanto astruso e per certi aspetti incomprensibile e illogico». Insomma, sarebbe tutto falso. Un giochino per creare crediti di imposta. E fondi neri usati anche, secondo i pm, per oliare lo sponsor politico.

Secondo gli inquirenti si tratterebbe delle «esigenze personali dei familiari di Umberto Bossi». Si tratterebbe di oltre 200mila euro per i figli del Senatùr e di una cifra tra i 200 e i 300mila euro per le spese del SinPa, il sindacato padano fondato da Rosi Mauro. Un’ombra sulla trasparenza degli investimenti la gettano le parole di Scala, intercettato al telefono. «Tranquillo», dice a Bonet a proposito degli investimenti a Cipro. I soldi «non hanno problemi a entrare e non avranno problemi a uscire. Escono dall’Italia, ma prima di arrivare dove devono arrivare fanno due processi di filtrazione, per cui la cosa è tranquilla».
 

Formigoni scarica
gli arrestati:
“Forse un errore candidarli”

SCARICA gli ex assessori arrestati, a dimettersi per gli scandali non pensa neppure. Conta di arrivare a fine mandato, a meno che non si apra una chance per le Politiche. Roberto Formigoni, presidente della Regione, ieri è stato chiaro parlando delle disavventure giudiziarie degli ex assessori Franco Nicoli Cristiani e Massimo Ponzoni: «Non a caso forse, e lo sottolineo con una certa malizia, dal 2010 entrambi non sono più membri di giunta: questa è stata la mia decisione». Alla domanda se sia stato un errore candidarli, Formigoni precisa: «Probabilmente è stato un errore, con il senno di poi. Però la compilazione delle liste spetta ai partiti, e i due hanno raccolto decine di migliaia di preferenze. I fatti contestati risalgono a dopo le elezioni. Qualcosa non ha funzionato, ma si deve distinguere le responsabilità politiche da quelle personali. Inoltre vale sempre il principio di innocenza ».

E per il futuro: «Mancano tre anni alla scadenza della legislatura che onorerò fino alla fine. Ma è chiaro che io sono anche un dirigente di partito: quando e se ci saranno le elezioni politiche anticipate, valuterò col partito e con me stesso la decisione migliore». Nonostante le inchieste, Formigoni dipinge il Pdl come il «partito degli onesti: ogni volta che viene trovato qualcuno che ha tradito per noi è una sconfitta». Non manca la stoccata ai giudici: «La Lombardia è la Regione più virtuosa d’Italia ed è anche quella in cui la magistratura trova due o tre casi di corruzione. Chissà cosa accadrà nelle altre regioni meno virtuose. Peccato che lì la magistratura non sia altrettanto efficiente ». A commentare le frasi di Formigoni il segretario regionale del Pd, Maurizio Martina: «Le parole del governatore rimangono insufficienti — spiega — rispetto al tema politico emerso con forza in questi giorni. E che la Lombardia abbia urgente bisogno di un’agenda di cambiamento profondo, che questa esperienza amministrativa non è in grado di dare, credo sia ormai convinzione assai diffusa».

Ieri, tra l’altro, è iniziato il processo a un altro ex assessore, Piergianni Prosperini, arrestato mentre era in carica. I consiglieri regionali Pippo Civati del Pd e Chiara Cremonesi di Sel chiedono che la Regione si costituisca parte civile nel processo: «Che Regione Lombardia scelga di non costituirsi parte civile nel processo a Prosperini grida vendetta». Formigoni, ieri, ha anche parlato d’altro, per dimostrare «che noi lavoriamo per aiutare i cittadini lombardi, nonostante la campagna mediatica scatenata in questi giorni». Ecco quindi una bozza di legge «per sviluppare l’economia lombarda», puntando sull’istruzione, sulla digitalizzazione e sul risparmio energetico.

 

Breaking News

Il Sindaco e Perri
si scambiano accuse sull'immobile 
PTB ceduto al comune

Il governo va sotto 3 volte:
Voto contro di FLI con l'opposizione

L'IRA di Bossi. Il governo non deve telefonare alla polizia.
Dobbiamo prepararci. Il governo tecnico è alle porte. E noi andremo all'opposizione. Per certi versi è pure un bene». La sua analisi è spietata. E non lascia spazio a vie di fuga. Fini valuta la rottura col Pdl, ma vuole arrivarci sulla giustizia e non sul Rubygate

Napolitano:
Bordata a Berlusconi.
Bocciato il lodo
ALFANO retroattivo

PDL - Volano gli stracci dopo il divorzio Berlusconi-FINI

Anche la fiducia del 29 settembre passa:
Ma Futuro e Libertà è determinate:
E la lega sente odore di bruciato
Bossi pessimista sul futuro


MAGGIORANZE A RISCHIO -
Il Pdl contava fino ad oggi su 271 deputati, secondo quanto riportato dal sito Internet della Camera , che scenderebbero a circa 240 se si confermasse la diaspora di una trentina di finiani. Considerato che gli alleati della Lega Nord contano 59 deputati, il rimanente Pdl più la sola Lega Nord non riuscirebbe a raggiungere la maggioranza assoluta a Montecitorio, che è di 316 deputati. Di vitale importanza per il governo, se volesse fare a meno dei finiani, diventerebbe quindi confermare ed eventualmente ottenere nuovi consensi nel gruppo Misto, che comprende 31 deputati. Di questi otto sono del partito di Francesco Rutelli, Alleanza per l'Italia; sei del Partito liberale italiano, tre dei Repubblicani regionalisti, 4 dei Liberal democratici, 5 del Movimento per le Autonomia e 3 delle minoranze linguistiche. Ci sono infine due deputati non iscritti ad alcuna componente. L'Mpa ed altri 5 deputati del misto hanno finora sostenuto il governo. Al Senato attualmente il Pdl conta 145 aderenti. La maggioranza può contare anche su 26 leghisti e su 3 aderenti all'Mpa per un totale di 171 senatori su una maggioranza assoluta, al netto dei senatori a vita, di 158 voti. I finiani qui dovrebbero essere tra i 10 e i 14.

 

The LAST NEWS

L'AUTOGOL DEL PDL E IL CONTROPIEDE DELLA LEGA NORD. IN AUTUNNO LA "PULIZIA ETNICA" DEL CARROCCIO IN BRIANZA INIZIA DA QUI.
Tempi duri per la PDL - Il Sindaco è avvisato?

Davanti alla debolezza degli organi provinciali del Pdl, la Lega Nord o meglio Cesarino Monti dà il meglio si sè. E' come lasciare Milito o meglio Kakà dei tempi d'oro (vista la militanza milanista del Leone di Lazzate) dieci metri di vantaggio ini contropiede. Il prezzo per tenere a galla la baracca sgangherata della coalizione desiana era un assessorato in più al Carroccio. Prima dell'inchiesta sulla 'ndrangheta. Ora le quotazioni dell'appoggio leghista sono in rapida e continua salita. L'ossigeno costa sempre più caro. Tutti a casa e candidato sindaco padano doc. Un modo per fare pulizia all'interno del Pdl come sostiene da giorni il senatore Monti. E il Popolo delle Libertà come un puglie suonato al primo round non può che incassare messo nell'angolo dalle liti interne e dalla mancanza di una leadership  provinciale in grado di tenere testa ai "pugni leghisti". Il Pdl non è riuscito nemmeno a tenere una linea comune davanti all'onda che ha spazzato via il "cardinale nero" e 40 anni di politica amministrativa. La brutta pagina del consiglio comunale pieno di botte e insulti si poteva evitare, ma ormai a Desio e dintorni nel Pdl ciascuno ragiona per sè. E il primo cittadino in mezzo a prendere botte da una parte all'altra. Quanto potrà durare? Non arriva al panettone dicono i maligni. La Lega si frega le mani per un progetto più ampio che punta all'intera Brianza. Del resto chi è senza peccato (in zona) scagli la prima pietra. Cesarino da Lazzate ne ha un'intera montagna di scorta.
Editoriale di Marco Pirola, direttore de "L'esagono" - tratto dall'uscita del 26 luglio 2010

Nelle carte spuntano anche
i nomi di Perri e Pezzano
I soldi nascosti nei tubi
da Il Cittadino M&B - QUI

 

 

 

Altre News

Il Coordinamento Cittadino di Desio
strappa una promessa al SINDACO:
Presto una ORDINANZA PER LA SICUREZZA CON IL SERVIZIO PERMANENTE DI POLIZIA SERALE CON TURNO 
DALLE 19 ALLE 24.

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Arrivano primi commenti
sulle nomine A.L.S.I
al post 191
.

***

da Il Giorno del 21 Giu 2010
articolo di Alessandro Crisafulli

Desio. non solo il PAM: per il PD passaggi poco chiari su altri terreni

PRESTO sul tavolo della magistratura che indaga sul Pgt di Desio arriverà altra carta. Che potrebbe, secondo la minoranza, scottare. Riguarda un terreno proprio a fianco di quello della Pam. «A seguito dell’acquisizione da parte della Procura di Monza di copia della variante industriale al Prg approvata nel 2004 - ha detto Lucrezia Ricchiuti del Pd - chiediamo a questa Amministrazione di sospendere immediatamente la procedura del piano attuativo D4, in quanto da una visura storica della proprietà si evidenziano numerosi passaggi riconducibili a persone e società attualmente sotto indagine. Chiediamo inoltre di trasmettere tutti gli atti alla Procura». E la Ricchiuti ha fatto poi nomi e cognomi: «Qui, dove nascerebbero due medie strutture di vendita - ha detto - nei vari passaggi di proprietà risultano la Mais srl e la Guado srl, quindi Ponzoni e il suo commercialista Sergio Pennati». «Il Piano attuativo è conforme al Pgt - ha replicato l’assessore all’urbanistica Michele Vitale - trasparente e legale».

 

 

Editoriale - Lega: la nuova via comunicativa

Conoscendo bene le indicazioni di partito che "suggerivano" SEMPRE e SOLO autorizzate le dichiarazioni del segretario cittadino, vedere adesso il capogruppo VILLA agire per nome e per conto del provinciale (il Giorno del 3 luglio) la dice lunga sulla evoluzione politica desiana.
I punti di vista politici del segretario MOTTA (seduto in giunta), di fatto, vengono puntualmente precisati dal capogruppo. Qualche cambiamento sta avvenendo. E qualche sorpresa è alle porte. Altrimenti, che senso avrebbe la "doppia anima" leghista?

 

La Giunta difende il PGT

da Il Giorno
articolo di
ALESSANDRO CRISAFULLI

— DESIO — 31 maggio 2010
C’È TENSIONE palpabile, in Comune a Desio, per l’inchiesta della magistratura monzese sulla presunta mazzetta al consigliere regionale Massimo Ponzoni per un intervento edilizio compreso nel Piano di governo del territorio. Tensione moltiplicatasi con la visita, giovedì mattina, della Guardia di Finanza di Milano, che è rimasta fino al primo pomeriggio chiusa negli uffici del settore Tecnico, dove ha sigillato alcuni armadi e da dove ha portato via del materiale di suo interesse, lasciando all’Amministrazione un verbale di quanto fatto.

Eppure, il sindaco Giampiero Mariani e la giunta di centrodestra cercano di allentare la pressione. Lo hanno fatto con un comunicato stampa: «Le spiacevoli vicende degli ultimi giorni non hanno certo rallentato la nostra coesione politica e non frenano i nostri sforzi per lavorare per una Desio migliore - scrivono -. Proprio il Pgt, approvato circa un anno fa, è lo strumento base di programmazione e di sviluppo in cui crediamo fermamente e su cui abbiamo lavorato in condivisione con la società civile e le parti sociali. In quel documento, nato da un grande sforzo progettuale realizzato coi migliori urbanisti del Politecnico di Milano e verificato all’insegna della condivisione politica e della partecipazione popolare, è racchiuso il disegno della Desio del futuro, in un nuovo sviluppo equilibrato della città che raddoppierà il verde fruibile dai cittadini, che avrà nuovi servizi, parchi e infrastrutture. Una città che crescerà, in maniera organica e di qualità, rimanendo a misura d’uomo».

UNO STRUMENTO che vide il timbro della maggioranza di centrodestra, più il consigliere indipendente Michele Vitale (oggi assessore all’urbanistica). Mentre l’opposizione fece pollice verso, così come sollevò dei dubbi la Provincia e ci fu la richiesta di un referendum per cancellarlo, da parte del Comitato «Più Desio meno cemento». «Auguriamo che l’indagine della magistratura possa al più presto chiarire ogni aspetto - prosegue la giunta - sia sulle procedure sia sulla correttezza delle persone coinvolte, in modo tale che l’attuazione del Pgt - già avviata - possa manifestarsi nello svolgimento della vicenda amministrativa con tutti i suoi effetti sia di bilancio sia di programmazione. Ribadiamo la nostra serenità garantendo massima collaborazione alla magistratura».

 

La lega vota tutto sperando nel federalismo

da Fatto Quotidiano di Gianni Barbacetto (30 Maggio 2010)

Matteo Salvini, direttore di Radio Padania e leader emergente della Lega, non ha dubbi: “Il Pdl? È una strana bestia. Adesso Roberto Formigoni se la prende con la manovra economica, dice che taglia i soldi alle Regioni e dunque impedisce il federalismo. Non è vero, e lui lo sa. La polemica di Formigoni non è contro la Lega, ma tutta dentro il Pdl. Non so quali siano i suoi obiettivi: per quanto mi sforzi, non riesco proprio a capirli”. Eppure lui, il “Celeste”, presidente della Lombardia per la quarta volta, le aveva cantate chiare: “La manovra varata dal governo mette il federalismo a rischio. Le Regioni dovranno sopportare il 45 per cento del carico dei tagli, 10 miliardi in due anni su un totale di 24”. E ancora: “Occorre ripartire i tagli diversamente”. Come a dire: cari amici della Lega, caro Giulio Tremonti, caro Silvio Berlusconi, pensateci bene. Questa vostra manovra ci indebolisce, lascia i “governatori” – e noi del centrodestra più degli altri – esposti a ogni critica e al rischio di una grave perdita di consenso: saremo noi, in queste condizioni, a dover tagliare i servizi ai cittadini.

GUERRA CIVILE. “È una polemica interna al Pdl, quella di Formigoni”, ribadisce Salvini. “Per una ragione semplice: il federalismo non costa una lira in più. Sposta solo le risorse da Roma ai territori. Dunque non ha senso urlare che il federalismo è a rischio. Il federalismo si farà: anzi, i momenti di crisi sono quelli in cui si può prendere più forza e fare le riforme più coraggiose”. Il quotidiano della Lega, la Padania, lo ribadisce da giorni e ieri, sabato, lo ha scritto esplicitamente nel suo titolo d’apertura, in prima pagina: “Il federalismo accelera. Anche la gente lo vuole”. E subito sotto: “Calderoli: a giugno i decreti su costi standard in sanità e autonomia impositiva”. Bisogna correre, dicono in coro i ministri padani: “Non sono d’accordo con Formigoni. La manovra è una sfida, uno stimolo per accelerare”, dichiara il ministro dell’Interno Roberto Maroni. E Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione, preme l’acceleratore sui decreti attuativi: “Bisogna portare a giugno, oltre al decreto legislativo sull’autonomia impositiva degli enti locali, anche quello sui costi e i fabbisogni standard”. Lo scontro, evidentemente, è tra chi ritiene che il federalismo abbia un costo e che dunque sia irrealizzabile ora la manovra fa stringere la cinghia proprio e soprattutto alle Regioni – e chi invece è convinto che si trasferisce quel che c’è, e se è meno non importa: si trasferirà alle Regioni quel poco che c’è. Tanto, le Regioni che interessano alla Lega sono comunque le più ricche d’Italia: Lombardia, Veneto, Piemonte...A soffrire davvero saranno quelle più povere. Intanto i leghisti difendono le Province, mentre i deputati finiani del Pdl propongono, dalle pagine del Secolo d’Italia e con portabandiera il deputato Santo Versace, la loro abolizione totale. Il testo della manovra, finalmente disponibile dopo tre giorni di sintesi, annunci e chiacchiere senza una formulazione precisa, ribadisce che saranno abolite le province sotto i 220 mila abitanti

 

La notizia

Ponzoni indagato
(Il Giornale, 25 Maggio 2010)

Una brutta storia di mazzette e scelte urbanistiche: e sullo sfondo l’ombra della malavita organizzata e dei suoi interessi nella politica e nel mattone. Al centro dell’inchiesta l’ex assessore regionale Massimo Ponzoni, che alle elezioni di due mesi fa era risultato, con 11.069 preferenze, il primo degli eletti nelle liste del Popolo della libertà di Monza e della Brianza.
A condurre l’inchiesta è il sostituto procuratore della Repubblica di Monza, Walter Mapelli. L’avviso di garanzia per corruzione è stato notificato la scorsa settimana dai militari della Guardia di finanza. Ma - ed è il dettaglio più inquietante - l’inchiesta è gestita da Mapelli insieme ai suoi colleghi del pool antimafia della Procura di Milano, coordinato dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini. Non si tratta, dunque, di una ordinaria storia di malcostume amministrativo. Ponzoni, infatti, avrebbe ricevuto un pagamento di 250mila euro da parte di un gruppo interessato a un’operazione urbanistica a Desio. Quel gruppo, secondo l’accusa, era a sua volta ricollegabile alle cosche.

È su questi soggetti, e in particolare sul clan Iamonte-Moscato che le procure di Milano e Monza stanno conducendo da oltre un anno una indagine assai vasta. Nell’ambito di questa indagine sono emersi i nomi di Ponzoni e di un altro personaggio assai in vista della politica brianzola: Rosario Perri, un geometra calabrese, a lungo in servizio all’ufficio tecnico del Comune di Desio, che solo in tarda età ha compiuto il salto di qualità scegliendo la politica nei ranghi del Pdl e diventando dapprima presidente del Parco delle Groane e poi assessore nella nuova provincia di Monza. A Perri è andata una delle deleghe più ambite, quella al Personale, agli Affari generali e alle società partecipate. Di Ponzoni, Perri è stato uno dei grandi elettori alle ultime regionali: «Gli dobbiamo riconoscenza e dobbiamo assegnargli il massimo delle preferenze» aveva detto inaugurando la sede di Desio del comitato a sostegno del candidato Pdl.
Ponzoni, sia come assessore regionale che come coordinatore del Pdl locale, ha sempre avuto molta voce in capitolo nelle scelte rilevanti della politica e dell’urbanistica brianzola. Ed è in relazione ad alcune di queste scelte che sarebbe scattata l’incriminazione per corruzione per un pagamento di 250mila euro da parte di un gruppo interessato all’operazione e a sua volta collegabile alle cosche. Di una operazione urbanistica su un area in via Molinara, a Desio, si parlava in alcune intercettazioni realizzate nel 2008 in cui tale Fortunato Stellitano, poi arrestato per associazione mafiosa, tranquillizzava gli interlocutori: «Martedì vado a trovare Massimo che è assessore all’ambiente, mi faccio fare lo svincolo ed è a posto». 

 

Sotto la lente

Nuova convenzione non firmata
Ecocity in stallo prima del disastro
(Da Il Cittadino del
29 marzo 2010)


Villasanta - Il progetto Ecocity? Era già bloccato prima del disastro Lombarda Petroli. E, secondo indiscrezioni, la causa sarebbe da addebitare a un mancato accordo tra Addamiano (proprietario della porzione industriale ma destinato ad acquisire l'intera area) e Giuseppe Tagliabue, legale rappresentante della Lombarda Petroli, storico titolare dell'ex raffineria e ancora proprietario della metà circa dell'area. I due imprenditori sono legati da rapporti di interesse da qualche anno, da quando gli Addamiano hanno messo gli occhi sull'area. Addamiano ha comprato la porzione industriale nel 2008, ma l'obiettivo era quello di completare l'acquisto, di ottenere variazioni sul progetto di riqualificazione del 2004 (concordato tra Comune e Tagliabue e formalmente ancora in vigore) e di realizzare le opere. In attesa che venissero perfezionati gli accordi con l'amministrazione comunale e variato il progetto con un incremento di residenziale da 3mila a 33mila metri cubi, Addamiano è partito con la porzione che risultava uguale sia nel vecchio progetto che in Ecocity. Ebbene, tutto quanto si poteva fare è stato fatto. In data 23 febbraio, senza la nuova convenzione che doveva essere firmata da Comune, Tagliabue e Addamiano, quest'ultimo non avrebbe potuto realizzare più nemmeno mezzo capannone, senza il rischio di commettere un abuso edilizio.

E perché allora l'appuntamento per la firma non è mai stato fissato? Secondo fonti ben informate, pare che Tagliabue, alla luce delle voci sulle difficoltà finanziarie di Addamiano, abbia sostenuto di non voler firmare una convenzione che lo impegnerebbe a completare le opere, nel caso di insolvenza del gruppo immobiliare.Nonostante le smentite ufficiali, tra l'altro, i due imprenditori pare non avessero rapporti idilliaci. E a confermarlo è un ex dipendente Lombarda: “Ogni volta che qualcuno di noi doveva recarsi nell'area di Addamiano o viceversa - ha detto - c'erano resistenze, diffidenza e qualche attrito”. Ecocity insomma appare sempre più irrealizzabile.

“Se davvero Tagliabue si è messo di traverso - ha commentato Guido Battistini, ex assessore all'Urbanistica della Lista per Villasanta - il futuro del progetto è compromesso. L'unica possibilità sarebbe stralciare e mandare avanti la parte industriale del disegno, ma a quel punto, senza il residenziale, al costruttore non converrebbe”. Intanto sono scaduti anche i tempi della bonifica che Tagliabue avrebbe dovuto concludere entro il 2009, stando alla convenzione del 2004. Nelle casse pubbliche infine giacciono 21 milioni di euro: una fidejussione versata da Addamiano (o Tagliabue) sul cui futuro non si possono fare previsioni.
Valeria Pinoia

 

Notizie dalla provincia

L'Assessore provinciale Antonino Brambilla consulente di Idra e di Berlusconi?
da il Cittadino MB del 22/02/2010

Arcore - L'assessore provinciale alla tutela del territorio è consulente di Berlusconi per il progetto Milano 4? Lo affermano - e lo chiedono - i consiglieri di Monza e Brianza del Pd dopo avere ascoltato il presidente del parco Valle del Lambro, Emiliano Ronzoni, in commissione. «Oggi in commissione urbanistica - scrivono in un comunicato Gigi Ponti e Mimmo Guerriero - il presidente del Parco della Valle del Lambro ha riferito che alla riunione sul cosiddetto progetto ‘Milano 4' con il sindaco di Arcore, che l'ha promossa, e l'immobiliare Idra, ha partecipato in qualità di consulente di quest'ultima il vicepresidente della Provincia e assessore al territorio e parchi avvocato Antonino Brambilla». La commissione urbanistica si è tenuta questa mattina, lunedì 22 febbraio, a Monza e aveva in programma l'audizione di Ronzoni, programmata in una serie di incontri con i presidenti dei parchi brianzoli. Il Pd ha fatto domande sul progetto di Idra, immobiliare della famiglia Berlusconi, che prevederebbe l'edificazione di 150 mila metri cubi di edilizia residenziale nel comune di Arcore, nel territorio che rientra nel parco regionale e che confina con Villa San Martino, residenza del presidente del consiglio. «Chiediamo al presidente della Provincia Allevi – aggiungono gli esponenti del Pd – di riferire nel prossimo consiglio chiarendo il ruolo del vicepresidente Brambilla in merito a un'evidente incompatibilità sotto il profilo politico. Siamo fortemente stupiti di fronte alla sovrapposizione di ruoli di difensore delle aree protette brianzole e consulente di una società immobiliare che punta a costruire, in questo caso all'interno di un parco di pregio».

 

Ponzoni interrogato per 10 ore su Montecity. "Sono tranquillo"
(da Il Cittadino - 18 Nov. 2009)

L’assessore regionale desiano Massimo Ponzoni, coordinatore provinciale del Pdl, interrogato in Procura a Milano per 10 ore, come testimone nell’ambito dell’inchiesta sull’area Montecity-Santa Giulia di Milano, per cui sono finiti in carcere Giuseppe Grossi “il re delle bonifiche”, Rosanna Gariboldi, ex assessore pavese e moglie del deputato del Pdl Giancarlo Abelli e altre tre persone. Come riportato oggi dal Corriere della Sera, Ponzoni ha risposto alle domande dei pm Laura Pedio e Gaetano Ruta, nella sede della polizia giudiziaria della Guardia di Finanza a Milano, in piazzetta Umanitaria, lo scorso 7 novembre. “E’ vero, sono stato chiamato in Procura” ci conferma il politico brianzolo. L’inchiesta riguarda la bonifica dell’area di Santa Giulia, alla periferia est di Milano: Grossi è accusato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio ed evasione fiscale per 22 milioni di euro. Secondo l’accusa, i soldi sarebbero stati accumulati nei paradisi fiscali all’estero, gonfiando i costi di bonifica. La Gariboldi è accusata di ricilclaggio, per aver messo a disposizione dell’imprenditore il suo conto corrente di Montecarlo. Per entrambi, i giudici hanno rifiutato la richiesta di scarcerazione, ritenendoli “professionalità criminose, capaci di complesse deliberazioni delittuose”. L’indagine prosegue. L’assessore Ponzoni è stato convocato in Procura a testimoniare sui fatti. E gli sarebbero stati chiesti chiarimenti anche sui suoi rapporti d’affari con la Gariboldi, con cui aveva una società immobiliare. “Sono tranquillo e sereno” spiega Ponzoni. “Sono stato chiamato in qualità di assessore e ho spiegato quello che potevo conoscere". Presto saranno sentiti anche i suoi predecessori, che hanno avuto la delega all’ambiente, perché le indagini riguardano anche il passato.
Paola Farina

 

Seguendo la stampa

Fondi neri per le bonifiche. Monguzzi: Ponzoni riferisca in consiglio regionale

(Adnkronos) - ''Queste operazioni immobiliari, sempre secondo quanto ricostruito dal settimanale, - riferiscono- avrebbero avuto luogo tra Meda e Gallarate e sarebbero state interrotte a fine luglio di fronte alle prime indiscrezioni relative proprio all'indagine della magistratura sulle bonifiche del quartiere Santa Giulia di Milano".

"Dobbiamo quindi rilevare - continuano Agostinelli e Monguzzi - che non solo la Regione Lombardia ha messo a disposizione di Grossi, per la bonifica della ex-Sisas di Pioltello, un aumento dei costi di 44 milioni di euro, da sommarsi ai 120 gia' autorizzati e scambiati con la possibilita' di realizzare il piu' grande centro commerciale d'Europa sull'area, quando la suddetta indagine era gia' in corso, come abbiamo denunciato martedi' in Consiglio. Ma che lo ha fatto mentre era chiaro il coinvolgimento dell'assessore regionale alla partita in affari milionari privati con la Gariboldi. Ecco perche' forse martedi' in Aula l'assessore Ponzoni e' stato cosi' reticente sulla nostra interrogazione. Certo e' che - concludono - di fronte a tali novita', pretendiamo risposte approfondite".

 

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Post n°604 pubblicato il 18 Aprile 2014 da puntobox
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da il cittadino m&b Monza  

Condanna esemplare
per Massimo Ponzoni.


L’ex golden boy della politica brianzola e lombarda è stato condannato a 10 anni e 6 mesi di reclusione.

Il Tribunale di Monza ha così pronunciato la sentenza del processo che vedeva l’ex assessore regionale del Pdl (arrestato a gennaio del 2012) imputato di concussione, corruzione, finanziamento illecito al partito, bancarotta fraudolenta, peculato e appropriazione indebita. Il pm aveva chiesto 8 anni e 3 mesi.

Cinque anni di reclusione all’ex vice presidente della Provincia di Monza,
Antonino Brambilla.


Rosario Perri, l’ex responsabile dell’ufficio tecnico di Desio poi diventato assessore provinciale, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di carcere.

Ponzoni, il denaro dei boss finiva sui conti della nonna

* * *

Il commento della redazione di politica desiana
Sentenza pesante per gli uomini che hanno gestito per anni il malaffare a Desio.
Nessuno ha voglia in questo momento, di prendersi rivincite o vendicarsi.
Ma solo una onesta riflessione per chi ha fatto politica a Desio
e che ha subito umiliazioni e soprusi anche dal proprio partito, 
volti ad impedire qualsiasi contrasto agli indirizzi
politici del tutto discutibili e spesso inaccettabili per la nostra città.

Ricordiamo anche Dario Rivolta, intervistato il 31 dicembre 2011
sulla situazione politica della nostra città, che dichiarava:
 “C'è bisogno di fare piazza pulita. E' inutile nasconderlo: a Desio c'è un gruppo di gente legata al malaffare che ha gestito per anni la vita politica.
Aldilà di quanto poi accerterà la magistratura.
Queste persone se ne devono andare.
Adesso ci vuole pulizia. Nelle liste elettorali non può comparire neppure chi è sospettato di avere legami con questo gruppo del malaffare”.

 
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cambio di scenari

Post n°603 pubblicato il 12 Aprile 2014 da puntobox

breaking news
Aria di defezioni in FI - Bonaiuti lascia?

I partiti in crisi di identità

Mentre l'agonia del partito di Berlusconi, FI appare evidente a tutti
dopo la dipartita in Libano "per motivi di salute" del senatore Dell'Utri,
gli altri partiti, alle prese con la tempesta RENZI non sanno
come affrontare le europee.

In Scelta Civica, dopo le dimissioni di Monti, è la volta del presidente Bombassei
che si dimette dalla presidenza gettando nello sconforto i centristi.

La lega invece, dopo venti anni di lotte contro Roma, sfodera la nuova stagione
per recuperare voti a destra e a manca anche nelle zone estranee alla padania,
mentre Grillo è alle prese con una linea politica secessionista.

Insomma un gran caos nella disciplina delle idee e delle certezze politiche.

La linea del Piave, ossia Renzi con le sue riforme,
sembra reggere all'urto dei dissidenti anche interni.
Ma le certezze sono tutt'altro che scontate.
Anzi siamo alle prese con una rivoluzione dello scenario politico
che ipotizziamo lascerà parecchie vittime sul terreno.
Vittime inaspettate e sconfitte cocenti.

politica desiana

 
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In arrivo il senato federale

Post n°602 pubblicato il 31 Marzo 2014 da puntobox

(titoli con link agli articoli)
"Senato, si cambia". Ok unanime del cdm video
Renzi: chi vuole bloccare è in minoranza
No a fiducia, indennità, elezione diretta e voto su bilancio vd
Abolito Cnel.
Settimana Pasqua dl per 80 euro in busta paga

Berlusconi: premier sia coerente.
Replica: Pd rispetta impegni

Quello che era il sogno negli anni 80 di un senato federale,
tanto enunciato dalla LN e tanto contrastato da tutte le forze politiche di allora,
sembra prendere forma.

Che RENZI ci riesca dipende ovviamente dalle forze politiche, ma probabilmente
per non perdere la faccia la casta dovrà adeguarsi al nuovo vento delle riforme.

Cade anche un tabù, come un ente come il CNEL
"che è zeppo di cariatidi che non fanno un cazzo" (Borghezio)

Leggete anche questo articolo del fatto quotidiano del marzo 2014

Cnel, un consigliere: ‘Sindacati assenteisti, ma a loro decine di migliaia di euro’

“Inutile”. Così Gian Paolo Gualaccini, capo delegazione Terzo settore non profit, definisce il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel), a margine di un’assemblea interna allo stesso parlamentino la cui sede è a Villa Borghese, a Roma. Il consigliere del Terzo settore punta il dito contro le parti sociali che “anziché utilizzare il Cnel, ne hanno abusato”. Se nel 2012 l’Istituzione prevista dalla Costituzione ha tenuto complessivamente 23 assemblee mensili, “la media delle presenze è stata di 45,9 consiglieri presenti – spiega Gualaccini – e nel 2013 sono scese a una media di 40,2. Vale  dire che 24 consiglieri su 64 non si sono mai fatti vedere all’assemblea mensile“. L’assenteismo è quasi totalmente delle rappresentanze datoriali e sindacali che, evidenzia il consigliere, “riscuotono ugualmente l’indennità mensile di 2.136 euro lordi, decurtata soltanto del 15% per ogni assenza all’assemblea”. “Abbiamo avanzato la proposta di decurtare l’indennità degli assenti del 50% e di introdurre la firma all’uscita – ha aggiunto – ma non è mai stata approvata”. Chi è mancato per un anno intero alle assemblee mensili ha percepito, quindi, 25.633 euro meno il 15% dalle casse dello Stato. I segretari generali di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, non hanno assolto il loro compito di consiglieri: non si sono mai presentati alle assemblee. Susanna Camusso, segretario generale Cgil, fino alle dimissioni a maggio 2013, è risultata sempre assente. Giovanni Centrella di Ugl ha partecipato a otto assemblee su 11 nel 2012 ed è stato sempre assente nel 2013 di Paola Mentuccia

 
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siao alle solite

Post n°601 pubblicato il 23 Marzo 2014 da puntobox
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Desio, città delle discariche?

Dopo la battaglia mediatica condotta da A. Crisafulli sulla cava di via Molinara, adesso è la volta del cittadino, a firma di P.Farina, sulle quaranta discariche illecite presenti sul territorio di Desio. Così riferisce l'articolo de il cittadino m&b online

"In città ci sono tante piccole situazioni da sanare – spiega il geologo Gianni Del Pero, tecnico incaricato dall’amministrazione ad effettuare le analisi su alcune aree, intervenuto in consiglio comunale in occasione della seduta dedicata a via Molinara – le discariche illecite si trovano soprattutto nelle strade più periferiche, come via Serao, Ferravilla, Dei Boschi, Leoncavallo. Alcune sono sottoposte alle indagini ambientali. In altri casi, i proprietari hanno aperto un contenzioso con l’amministrazione e quindi i tempi per gli interventi si allungano”. Come in via Molinara, dove nel 2008 è stato scoperto dalla polizia provinciale un vasto traffico illecito di rifiuti gestito dalla ‘ndrangheta, anche in altri luoghi della città i camion avrebbero scaricato illecitamente del materiale. “Quel che più colpisce – spiega ancora il geologo – è che i via vai dei tir è passato inosservato. Nessuno li ha mai segnalati”. Ma che cosa nasconde il sottosuolo di Desio? Semplici rifiuti o materiale più pericoloso, nocivo alla salute? E’ proprio per rispondere a questo interrogativo che l’amministrazione comunale ordina ai proprietari dei terreni di effettuare le analisi. "

La domanda è ovvia:
E' così facile allora delinquere nella nostra città per reati ambientali?
Oppure sono i controlli ad essere del tutto insufficenti?
E le pene previste sono forse irrisorie tanto da promuovere l'illecito?

Politicamente possiamo osservare l'assenza di coscienza
dei nostri problemi sui fatti delittuosi.
A partire dal buon Giampiero Mariani in consiglio: "La mafia a Desio non esiste"
Dal sindaco Corti: "Non è solo a Desio"

C'è da chiedersi se il livello dei controlli ha permesso questa escalation.
Una cosa appare evidente. La stampa ha aperto un fronte di denuncia importante e che davanti alla salute dei cittadini non si può e si deve scherzare.

 
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Uno stillicidio continuo

Post n°600 pubblicato il 20 Marzo 2014 da puntobox

Politica ed affari in Regione Lombardia
Il GIP: "I vertici della Regione sapevano"
breaking news

Truffa e associazione per delinquere, in manette i vertici di Infrastrutture Lombarde

Nel mirino della Procura di Milano la struttura che appalta i lavori della Regione Lombardia. Fra gli otto arrestati l'ex direttore generale Rognoni, coinvolto anche in un'inchiesta su Expo, e il dirigente Perez.

Infrastrutture lombarde, la struttura che appalta i lavori della Regione Lombardia, finisce nel mirino della Procura di Milano. Otto persone sono state arrestate - a sei sono stati concessi gli arresti domiciliari - con le accuse di associazione per delinquere, truffa ai danni della Regione e falso nell'inchiesta condotta dai pm milanesi Antonio D'Alessio, Paola Pirotta e Alfredo Robledo. Fra gli arrestati ci sono l'ex direttore generale Antonio Rognoni, al quale sono stati contestati 67 capi d'accusa, e il capo dell'ufficio gare e appalti della società operativa 'Infrastutture lombarde spa', Pierpaolo Perez.

Gli ordini di custodia sono stati eseguiti dalla guardia di finanza su ordine del gip Andrea Ghinetti. Infrastrutture Lombarde si occupa di investimenti pubblici per miliardi di euro. Gli inquirenti hanno riscontrato modalità illecite negli affidamenti esterni di incarichi nei settori della consulenza legale e dei controlli degli appalti, per un valore di alcuni milioni di euro a partire dal 2008. Ai domiciliari sono finiti Carmen Leo, Fabrizio Magrì, Maurizio Malandra, Sergio De Sio, Giorgia Romitelli e Salvatore Primerano. L'indagine è una di quelle segnalate nell'esposto al Csm del procuratore aggiunto Robledo. Quest'ultimo aveva segnalato "violazioni" nell'assegnazione e nella gestione dei fascicoli da parte del procuratore capo Edmondo Bruti Liberati.

Rognoni è
indagato anche in un'altra inchiesta in cui si ipotizza il reato di turbativa d'asta in relazione a un appalto Expo. Il suo arresto

"non può lasciare indifferente la giunta regionale lombarda e il presidente Roberto Maroni, che fino a poco tempo fa paventava l'ipotesi di nominarlo quale sub commissario a Expo per difendere gli interessi della Regione",

fanno sapere in una nota i consiglieri del Movimento 5 Stelle.
(articolo di Sandro de Riccardis - REPUBBLICA - Milano)

La domanda è la seguente: quando la finiremo con i disonesti?
politica desiana

 
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tiritera senza fine

Post n°599 pubblicato il 19 Marzo 2014 da puntobox

Un tram chiamato desiderio
Qui non c'entra Marlon Brando.
Ma la serietà di certe scelte strategiche.
In mezzo ci sono dei cittadini,
ai quali viene espropriato del terreno.
E poi se non si fa la linea?
In allegato l'ultimo articolo della saga sul tram
(che per noi rimane un costo enorme... )

Seregno - Metrotranvia su un binario morto.
Lite fra Comune e Palazzo Isimbardi

di Gigi Baj da il Giorno

LA RIQUALIFICAZIONE della metrotranvia Milano-Desio-Seregno rischia di arenarsi proprio nel momento in cui la Cmc di Ravenna sta per consegnare il progetto esecutivo in vista dell’inizio dei lavori previsti per la fine di giugno.

L’AMMINISTRAZIONE comunale di Seregno ha fatto la voce grossa nei confronti della Provincia di Milano, sorda a recepire alcune modifiche al progetto avanzate alla fine della scorsa estate. Dura la posizione del sindaco leghista Giacinto Mariani: «Siamo assolutamente contrati - afferma - ad accettare un progetto blindato e intoccabile. Lo scorso agosto avevamo sollevato le nostre perplessità sul progetto approvato dal Cipe e avanzata una proposta in merito alla realizzazione del capolinea in via Milano. Stiamo ancora aspettando una risposta da parte dell’assessore Giovanni De Nicola. Un silenzio incomprensibile da parte della Provincia». Seregno di fatto diffida la Provincia a pianificare qualsiasi attività di canterizzazione sul proprio territorio comunale se non vi sarà al più presto un confronto.

Un braccio di ferro che potrebbe fare slittare ulteriormente i tempi previsti per la realizzazione della metrotramvia. Il Comune aveva chiesto che il capolinea venisse spostato in via Comina a ridosso della stazione ferroviaria e che i binari lungo via Colzani non venissero posizionati al centro della carreggiata ma lungo il lato sud per mantenere il doppio senso di circolazione.Proposte in gran parte condivise dai residenti.
Destinata a diventare il collegamento su rotaia veloce tra la Brianza e il capoluogo lombardo, la metrotranvia Milano-Desio-Seregno dopo un decennio di travagliato iter ha avuto il via libera da parte del Cipe che ha approvato il piano finanziario il cui importo totale si aggira attorno ai 214 milioni di euro di cui il 60% a carico dello Stato e il rimanente da suddividere tra Regione, Provincia di Milano ed enti Locali. Il progetto (presentato sei anni fa) prevede il completo riammodernamento della già esistente tratta tramviaria tra Milano e Paderno Dugnano e il prolungamento dei binari sino a Seregno passando a ridosso del polo ospedaliero di Desio. Un nuovo tracciato della vecchia linea che attualmente attraversa il centro di Desio creando non pochi problemi alla viabilità. Complessivamente avrà uno sviluppo di 15 chilometri con 25 fermate nei sette comuni (Milano-Niguarda, Bresso, Cusano, Paderno Dugnano, Nova, Desio e Seregno). Previsti 42 mesi di lavori: la tratta dovrebbe diventare operativa nel 2017.

 
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le grandi strategie

Post n°598 pubblicato il 18 Marzo 2014 da puntobox
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Promesse da marinaio...

Trattenere il 75% delle tasse in Lombardia“. E’ stato un punto cardine del  programma elettorale del governatore MARONI durante le elezioni per la presidenza della Regione. Ora, però, Roberto Maroni – da un anno alla guida del Pirellone – sembra fare marcia indietro. Il governatore lombardo, infatti, in una conferenza stampa per tracciare un bilancio del primo anno di attività della sua giunta, tralascia volontariamente questo aspetto, salvo poi tornarci alle domande dei giornalisti. “Trattenere il 75% di tasse qui è una richiesta sacrosanta, ma non dipende da noi. Le leggi fiscali le fa il Parlamento”  di Francesca Martelli.

E infatti non è successo come non è successo anche nelle altre regioni già a governo LN. Questo dimostra una cosa:
basta con le prese in giro

 
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Politica ad un bivio, il PD pure

Post n°597 pubblicato il 12 Marzo 2014 da puntobox
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La SVOLTA BUONA di Renzi
non piace al PD
(e neanche al sindacato)

Il Partito Democratico è ad un bivio molto pericoloso.
Da una parte la voglia del fare di RENZI e le gelosie interne
dei politici storici della nomenklatura di partito.

Le hanno tentate tutte.
Mettendo in gioco il diritto del voto di genere
a quello delle preferenze sulla legge elettorale.
Le battute si sprecano, ma quello che è stato digerito fino ad oggi
adesso diventa motivo di litigio e di dissenso interno.
Compreso il sindacato, che davanti ai decreti di Monti e Fornero
è rimasto in doveroso silenzio, salvo adesso fare satira su se stesso.

Renzi tira avanti. Gli altri se ne faranno una ragione,
con grillni e leghisti in un angolino contro chi cerca di fare le riforme
che in vent'anni sono rimaste nel casssetto.
Gelosia o incapacità di riconoscere i propri errori?

Aggiugiamo un altro concetto: l'ignoranza.
politica desiana

 
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Continua l'azione della magistratura

Post n°596 pubblicato il 04 Marzo 2014 da puntobox

Milano e Brianza
Nuova azione della magistratura
contro la mafia locale
Scoperta la banca della 'ndrangheta
che riciclava i soldi degli imprenditori

Dopo le recenti richieste di rinvio a giudizio di Formigoni, nuova azione della squadra mobile di Milano che ha visto altri quaranta arresti, in particolare nell'area di Seveso e come prosecuzione della operazione "Infinito" del 2010 che ha visto tra gli indagati politici locali e regionali.

Scopri la notizia
Il Quotidiano della Calabria (in cui compare ancora il nome di Ponzoni)
http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/723245/Scoperta-la-rete-della--ndrangheta.html

Da Repubblica
http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/03/04/news/monza_scoperta_la_banca_autonoma_della_ndrangheta_riciclava_il_denaro_degli_imprenditori_che_volevano_evadere_il_fisco_t-80149715/?ref=HREC1-5

 
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Siamo alle solite

Post n°595 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da puntobox
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Sindaco Marino
Il Kamikaze di Roma Capitale

Il lupo o meglio la Lupa non perde il vizio.
Tra sprechi e assunzioni dei soliti noti
nelle società municipalizzate
Marino ESIGE i soldi perchè è la Capitale

Forse la politica ha la memoria corta. Ma il vizietto del decreto
salva Roma era già stato votato durante il famoso intervento di Roma capitale,
votato dal PDL e LN.
Ora le cose sono cambiate? Certo i partiti che decisero l'intervento ora sono in opposizione e si sa, senza poltrone tutto è buono per fare bagarre.

Una cosa è certa: errore fu allora ed errore è ancora adesso.
Del resto non si capisce perchè il patto di stabilità non debba valere per tutti.
Per tutti meno per il kamikaze Marino pronto
a gettarsi dal Campidoglio 

 
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Italia ad una svolta, forse

Post n°594 pubblicato il 23 Febbraio 2014 da puntobox
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Il rinascimento politico italiano
ripartirà da RENZI, sindaco di Firenze?

La fiducia al nuovo governo dovrà passare dal parlamento.
A Desio come voterà la senatrice Ricchiuti, che come è noto,
è in quota civatiana?

Questa mattina, la senatrice Ricchiuti su Radio 24 dichiara:
"Voterò comunque a favore di Renzi, anche se per ogni ora
che passa aumenta il mal di pancia..."

Una cosa è certa. E' l'ultima occasione per il PD
per non autodistruggersi come successe con i 101 dissidenti
del cndidato Prodi prima e Bersani poi.

La lega incassa un risultato pratico: la sparizione del ministro Kyenge

Lucrezia Ricchiuti, senatrice del Pd. (dal sito di Civati)

“Fighetta”, “mammina di civati”. È quello che sarei per un senatore mio collega un po’ nervoso e agitato. “Che gente è questa?” Chiede nervosa un’altra collega, riassumendo in gente io puppato e tocci.

Cari colleghi, sono di sinistra, figlia di operai, studi superiori e una laurea triennale, sposata con due figli, prima lavoratrice dipendente e poi in proprio, media intelligenza, una discreta esperienza politica come consigliere e poi come amministratrice.

Ho sempre detto quello che pensavo, ho sempre finanziato io la politica e mai la politica me, ho sempre lavorato e guadagnato anche tanto, rispetto le regole e pretendo che gli altri le rispettino, non ho mai guardato in faccia chi denunciavo sia pubblicamente che davanti ai pm o ai carabinieri.

Sono stata da studentessa in lotta continua e sono iscritta dal 1979, prima pci oggi pd. Ho lavorato tanto per il pci, pds, ds, pd. Ho sostenuto Marino al congresso. Non appartengo a nessuna corrente.

.... Ho preso quasi tremila preferenze alle primarie e sono arrivata in senato.
SONO UNA COME TANTE E TANTI. SONO UNA DEI TANTI MILITANTI DEL PD.

E sono stufa di essere considerata diversa solo perché non ho votato il governo della pacificazione con alleato il partito che ho combattuto da sempre e soprattutto in campagna elettorale.

Mai con il Pdl ho detto per mesi. Non ho votato questo governo perché nella casa dell’ex presidente del consiglio ad arcore ha risieduto vittorio mangano definito un galantuomo.

Sono considerata diversa perché volevo Prodi presidente e voglio sapere chi sono i 101 traditori.

Sono considerata diversa perché ho votato la mozione Casson che chiedeva la sospensione del programma F35.

Sono diversa perché Angelino Alfano non può fare il ministro dell’interno dopo il rapimento della mamma e della figlia kazake.
Ecco chi sono. UNA COME TANTE E TANTI.

E sono contenta di essere considerata fighetta alla bella età di 57 anni.

 
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Continuano le poemiche

Post n°593 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da puntobox
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Il PGT in approvazione a Desio
continua a far discutere

Corsi e ricorsi storici
scambi di accuse tra le forze politiche locali
sulle responsabilità e sulle scelte urbanistiche

Oggi sono uscite sul Giornale di Desio
alcune precisazioni della minoranza sulla discussione
del PGT avvenuta in aula consiliare

Per Garbo (Popolari per l'Italia)
la "Città è immobile"  con un "PGT a crescita zero
che condanna a morte la città"
Per Villa (LN)
invece vi sono delle "strane coincidenze"
con volumetrie di 7.000 Mcubi
che insistono in un area del circolo dei socialisti
Per Pozzoli (Lista civica per l'Italia)
la sinistra ha taciuto perchè fino ad "oggi nulla è stato costruito"
e vorrebbe più iniziative per le imprese e lavoro

Insomma tre modi contrapposti di intendere
l'opposizione a questo PGT
Con tre modi distinti di votare in aula:
Chi contro, chi non ha votato e chi ha votato a favore
Così è se vi pare..

Nel frattempo gli ADDAMIANO sul polo di eccellenza
non mollano ricorrendo al consiglio di Stato
per richiedere i danni al comune.
Il grattacielo, invece incompiuto, rimane come scempio
e testimone di una politica incapace e pasticciona.
E infatti di questo non se ne occupa...

 
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il solito teatrino

Post n°592 pubblicato il 12 Febbraio 2014 da puntobox
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LETTA a casa
Riparte il toto ministri
del probabile governo
RENZI

Il PD al governo
e il non edificante braccio di ferro
tra Letta e Renzi

Se fosse stato Berlusconi
nel giocare a questo monopoli
cosa avrebbero detto?

Forse questo silenzio dimostra che non c'è democrazia, anche perchè
la scelra del premier spetta a Napolitano.
E invece continuano a giocare su Vicolo Corto
senza passare dal via !!!

Civati: ''Spettacolo non edificante,
Letta come la giraffa di Copenhagen'

La crisi in corso nel partito "è uno spettacolo non edificante. Un Pd confusionario che non ne esce bene. Un braccio di ferro che si risolve con una soluzione improvvisata". Così il deputato Pd Pippo Civati, arrivando alla direzione del partito al Nazareno e aggiunge ''Letta trattato come la giraffa dello zoo di Copenhagen''

Se non siete d'accordo, scrivetelo,
ma qui siamo al solito teatrino della NON POLITICA
Se questo è il nuovo...

 
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Don Chisciotte non aiuta

Post n°591 pubblicato il 08 Febbraio 2014 da puntobox

PGT discusso
in Consiglio Comunale
meglio discutere i miglioramenti
condividendoli con i colleghi 
in commissione urbanistica?

Per la LN è meglio presentarli in consiglio comunale
in TRE minuti e... farseli bocciare
anche dalla minoranza che non appoggia
gli emendamenti della LN

La politica è anche questa, ma da soli e soprattutto con la minoranza
in ordine sparso non si va da nessuna parte per migliorare questa città.
Lo stesso assessore Cassamagnago si offre a riprendere
la discussione ad tavolo di commissione per gli emendamenti restanti.
I tempi di Don Chisciotte sono finiti
Sbagliamo qualcosa?

 
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La storia si ripete dall'altra parte

Post n°590 pubblicato il 06 Febbraio 2014 da puntobox

Anche il "CRISA" (Alessandro Crisafulli)
sbotta contro "presunte" voci di critica
che arrivano dalla giunta Corti
perchè reo di aver dato la scossa sollevando la questione della  discarica di via Molinara...

Uno dei punti espressi dal blog di Crisafulli
Sia chiaro che nessuno può permettersi di dire – specie tra la giunta – che io MI PRENDO MERITI DOPO CHE ALTRI FANNO LE COSE….relativamente alla cava Molinara: chi ha detto questa STRONZATA si deve sciacquare la bocca: IO, nel mio piccolo, per MID, per Desio e i desiani, ho tirato fuori l’argomento CAVA dopo che da anni c’era una cappa soffocante di SILENZIO. Era giovedì 17 gennaio, al briefing, e chi HA DETTO LA STRONZATA era pure presente. Dormiva? Io, nel mio piccolo, ho poi rilanciato la cosa su twitter, io ho iniziato a scriverne sul Giorno, su MID e su twitter, in varie puntate. Io ho scritto per stimolare i parlamentari desiani a fare qualcosa. Io ho sentito geologi di Desio e Brianza e continuerò a farlo, per capire i rischi per il territorio. Io ho cercato di capire dove sono finiti i 200mila euro stanziati dal Ministero.

Caro CRISA, vai avanti così
con le Tue battaglie
per le cose che non vanno a Desio.
Ti regaliamo una chicca.
Leggi cosa affermava l'allora consigliere Corti nel Sett. 2007 sull'argomento in consiglio comunale 
(allora era in minoranza, ndr)

CONSIGLIERE CORTI (Verbale di seduta)

                ... Ecco, Lucrezia si ricorda i numeri meglio di me. Ah, ce li ha scritti, 3.000 metri cubi… Ora, tutto questo movimento… cioè alla fine delle implicazioni di tipo ambientale ce li ha, cioè io sono contento che li abbiamo catturati, li assicureremo alla giustizia, che abbiamo vinto… Abbiamo vinto?

Cioè per arrestare 8 delinquenti, per quanto veramente, gravi, cioè noi abbiamo dovuto compromettere un’area del genere per far sì che si potessero arrestare, con rischi, implicazioni sulla falda acquifera, cosa succede? E quindi è chiaro che se c’è una dichiarazione di costituzione Parte Civile da parte dell’Amministrazione, ma… ci mancherebbe altro, cioè meno male che l’avete tirata fuori, perché era una delle cose che dovevamo tirare fuori noi, ma anche perché ci saranno dei costi di tipo… ovviamente su questa costituzione come Parte Civile, però poi ci deve essere un atto formale, perché se no si rimane sempre nelle dichiarazioni. Cioè che implicazione avrà questo sul suolo desiano? Sulla falda acquifera desiana? Nulla Grave? Recuperabile? Non lo sappiamo.

Ora, sinceramente io avrei preferito magari contestazioni del tipo: va beh, voi ci attaccate, in modo strumentale, va bene, diciamo che potete anche avere ragione, però noi rilanciamo siamo più bravi di voi, noi le mettiamo da parte, attacchiamo la mafia, non attacchiamo le cose strumentali, avreste fatto una figura migliore. Sentir dire che nelle scuole è opportuno non parlare di mafia, che non ci sono responsabilità dal punto di vista della creazione di una contro-cultura, di questa sorta di lassismo, di questa sorta di assopimento, dove ogni tanto prendiamo la scossa, ci svegliamo e poi ricrolliamo subito. No, non è condivisibile. Chi fa politica…

Bella la chiusura di Corti. Le parole sono tutte qui... nelle parole finali...
" DI QUESTA SORTA DI LASSISMO, DI QUESTA SORTA DI ASSOPIMENTO, DOVE OGNI TANTO PRENDIAMO LA SCOSSA, CI SVEGLIAMO E POI RICROLLIAMO SUBITO. NO, NON E' CONDIVISIBILE, CHI FA POLITICA...

GRAZIE CRISAFULLI PER LA SCOSSA
CHE HAI DATO TU
(sono passati solo SETTE ANNI... da allora 
e adesso al governo ci sono loro...)
Ciao
politica desiana 

 
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Nuovo capogruppo LN

Post n°589 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da puntobox
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Il "Nuovo" capogruppo
della LN a Desio
NON CI STA
e chiede la rettifica
al Cittadino sull'articolo
apparso sabato

Mentre la Boldrini è alle prese con le querele dei 5S sulle frasi espresse da Fazio, anche Stelio POZZI, nuovo capogruppo della lega in consiglio comunale a Desio al posto del dimissionario Silvio Arienti NON CI STA.

Stelio Pozzi contesta al direttore del Cittadino di aver espresso nell'articolo riguardante la sua nuova apparizione la seguente affermazione, ossia
di entrare in Consiglio di Malavoglia e per non far fare figuracce
alla Lega Nord
”.

Secondo Pozzi, frase mai proferita e del tutto libera interpretazione della
Sig.ra Paola FARINA, redattrice dell'articolo e da sempre mai tenera con
le camicie verdi locali, è pura fantasia.

Tuttavia qualche perplessità rimane sul nuovo incarico di Pozzi, scelto dopo che il partito aveva ottenuto la rinuncia come consigliere subentrante, di ben quattro candidati quali
Fabio Molinari, Ettore Motta, Lorenzo Arienti e Alberto Magni,
e per di più, fresco della partita, con il nuovo incarico
per Pozzi di Capogruppo.

L'augurio è che Stelio Pozzi possa portare un contributo di entusiasmo
e di voglia di fare. I problemi sono tanti e anche molte scelte errate sono da correggere, come il famoso Grattacielo votato anche dalla lega
per fare piacere a qualcuno che è rimasto
come cattedrale nel deserto nel panorama
non certo edificante delle scelte urbanistiche di Desio.

 
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torna a casa Lassie

Post n°588 pubblicato il 03 Febbraio 2014 da puntobox
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Il Centro si è SCENTRATO
Casini ritorna a casa dai suoi "ex"
Berlusconi e Alfano

La politica è anche questo
La cosa strana l'ha detta Maroni
che fa il geloso in casa altrui

Cosa ne pensate?
A noi viene in mente Tiziano Garbo
e della sua idea di un centro alternativo.
Forse non tutti saranno d'accordo, ma allora
il progetto è per il bene dei cittadini o per sopravvivere all'Italicum?

politica desiana

 
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finito il letargo invernale

Post n°587 pubblicato il 31 Gennaio 2014 da puntobox
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Consiglio Comunale di Desio
Segni di risveglio
DELLA MINORANZA
che prende carta e penna
per discutere sulla cava di Via Molinara

Nel frattempo la lega ha perduto il suo candidato sindaco
Silvio Arienti che si è dimesso.
Invece, come anticipato in questo blog a dicembre,
(ri)nasce la (nuova) Forza Italia

 
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forse si cambia?

Post n°586 pubblicato il 18 Gennaio 2014 da puntobox
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Legge elettorale ITALICUM
quasi pronta?
Anche NCD accetta
La lega nell'angolo...

I parlamentari si giocano la faccia
sulle riforme della legge elettorale.
A partire dal PD

Renzi incontra Berlusconi
contro il parere di Letta
mentre la giunta di Desio
tifa per la Kyenge

 
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litanie sinistre di chi non vuol vedere

Post n°585 pubblicato il 14 Gennaio 2014 da puntobox
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A sentire le notizie di oggi
c'è solo da incazzarsi ....
così va la politica che non vede

Non so se siete stati consapevoli delle notizie del giorno.
Ma un noto esponente della sinistra ha dichiarato oggi sul caso Hollande che
"i fatti privati di Hollande non si discutono"

E qui la prima incazzatura. 
Ma come. Ci siamo occupati per anni del Sig. Silvio Berlusconi
e delle sue signorine e adesso con Hollande che è di sinistra
 affermiamo che le questioni personali
NON SI DISCUTONO???

Se questa è la sinistra, allora di cosa discutiamo?

Altra incazzatura.
La lega mette sulla padania l'agenda pubblica
degli appuntamenti del ministro Kienge.
Risposta del PD: "Grave intimidazione"
Forse perchè i leghisti hanno detto che questo ministro
non ha fatto niente? E allora discutiamo nel merito.
Oppure il diritto legale di cronaca è negato dalla nomenKlatura?

Da quando il PD è al governo, come dice Renzi, cosa è stato fatto?
La tassazione sulla casa e i continui cambi di nome e di imposizione
non sono una intimidazione ai poveri tassati
che non ci capiscono più nulla ???
C'è da vergognarsi. Se l'avesse fatto il governo di cento-destra?

A Desio che fine hanno fatto le famose case abusive
che Giampiero Mariani doveva abbattere il giorno dopo?
E a che punto è la discarica e gli interventi di bonifica?
Adesso le urgenze non ci sono più?
Oppure adesso la salute e l'inquinamento dipendono
solo dal colore politico? 
Con una opposizione in consiglio che sonnecchia probabilmente
non ci sono più urgenze. (e nè speranze, ndr)

Ma la sinistra sta dimostrando quando è al governo
di razzolare peggio degli altri.
E' intimidazione parlarne?
Sul lavoro, sul welfare, sul rilancio di questo paese.
 

Qualcuno scrive su questo blog che per rifare l'Italia bisogna
guardare al futuro. Benissimo.
Notizia di adesso: In Sicilia l'esponente welfare del PD,
Faraone, è indagato per le spese pazze.
E qui l'incazzatura è completa

Secondo Voi riusciamo ad andare da qualche parte?
(o con la destra o con la sinistra...)

 
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Ultimi commenti

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Stiamo qui a pensare, a scrivere, a parlare di una cosa che...
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Per Ponzoni chiesti otto anni

Massimo Ponzoni rischia una condanna da otto anni e tre mesi. L’ex Segretario di Presidenza di Regione Lombardia ed ex assessore Provinciale di Monza e Brianza è imputato per corruzione, concussione, peculato, appropriazione e bancarotta fraudolenta. Questa la richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Donata Costa, avanzato al termine di una lunga requisitoria iniziata questa mattina alle nove e trenta e terminata nel pomeriggio. Per gli altri imputati a processo, il Pm ha richiesto condanne dai tre anni e due mesi a quattro anni ed otto mesi. Massimo Ponzoni si dice fiducioso per la sentenza.

 

Caso Pellicano - Ponzoni resta in carcere

(ANSA) - ROMA, 24 MAG - Resta in carcere l'ex assessore regionale lombardo del Pdl, Massimo Ponzoni, in cella dal 17 gennaio scorso nell'ambito dell'inchiesta della procura di Monza, a seguito del crac della società Il Pellicano. Lo ha deciso la Cassazione confermando l'ordinanza di custodia emessa dal gip del tribunale di Monza. Secondo i legali di Ponzoni non vi erano motivazioni a sostegno dell'arresto. Una tesi respinta dalla Cassazione: "sia pure in termini di minimalità", il gip ha esposto le sue ragioni.

 

La difesa di Ponzoni

(AGI) - Milano, 25 mag. - "E' un'accusa priva di fondamento": cosi', tramite il suo legale, l'ex assessore della Regione Lombardia, Massimo Ponzoni, si difende dall'accusa della Procura di Monza che gli contesta di aver intascato una tangente da 250mila euro per una variante al pgt (piano governo e territorio) di Desio e Seregno. Secondo quanto riportato oggi da 'Il Giornale', a Ponzoni, recordman di preferenze alle ultime elezioni nel collegio di Monza - Brianza, e' stato notificato un avviso di garanzia per corruzione dalla Guardia di Finanza nei giorni scorsi. "Contrariamente a quanto scritto dal quotidiano - precisa l'avvocato Luca Ricci, difensore dell'esponente del Pdl - non risulta un collegamento tra l'inchiesta del pm di Monza Walter Mapelli e un'indagine sulla criminalita' organizzata della Dda di Milano. L'avviso di garanzia ha un contenuto molto generico". Secondo l'accusa, Ponzoni avrebbe agito per far ottenere all'imprenditore Filippo Duzioni delle varianti al piano urbanistico dei comuni di Seregno e Desio in Brianza. "Abbiamo gia' chiesto al pm di Monza di essere sentiti al piu' presto - prosegue Ricci - anche 'al buio', cioe' senza conoscere gli atti dell'inchiesta, al fine di poter fornire ogni spiegazione". (AGI) Cli/Car

 

da blogosfere

Il caso di Renzo Bossi candidato
Una precisazione sul nuovo "caso Renzo Bossi". Abbiamo telefonato in Lega Nord per avere lumi in merito alla reale candidatura o meno del figlio del senatur indicato qualche giorno fa come possibile successore di Piergianni prosperini.

La sede di Milano di via Bellerio ci ha confermato le parole di Giancarlo Giorgetti, che ieri aveva specificato che "Renzo Bossi non sarà candidato nel listino". Di sicuro quindi Renzo non sarà inserito nel listino bloccato legato a Formigoni, che gli garantirebbe un posto assicurato.

Probabilmente però, lo si saprà solo tra qualche settimana, il figlio di Bossi potrà essere candidato in qualche provincia, sempre per le Regionali, e "si dovrà guadagnare il voto degli elettori come tutti gli altri candidati".

Troviamo conferma di questo sul numero di oggi de IlGiornale: non si sa ancora al momento "dove e come farlo correre". Secondo quanto riporta il quotidiano con il nome che ha

"potrebbe essere eletto dappertutto e non ha certo bisogno di farsi 'bloccare' nel listino, ovvero la quota di consiglieri certi legati alla vittoria del candidato presidente"

Solo che la candidatura di Renzo Bossi

"rischia di alterare più di un equilibrio e non solo all'interno della Lega. Se va a caccia di preferenze, ancor più che se si accomoda nell'elenco sicuro [...] La concorrenza di Renzo Bossi non sarebbe certo gradita agli altri aspiranti consiglieri e d'altra parte al Senatùr non può piacere neppure l'ipotesi di non spingerlo troppo, perché un'eventuale sconfitta sulle preferenze potrebbe essere giocata politicamente contro di lui"

Il figlio del leader della Lega potrebbe mettersi in lizza per Varese o Milano, ma in ogni caso la sua candidatura potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, per il partito e per gli alleati.

La Lega ha chiesto sei posti nel listino, ma il Pdl potrebbe offrirne solo quattro o al massimo a cinque. I conti non tornano se guardiamo la ridistribuzione dei posti in Regione di cui vi abbiamo parlato ieri, per cui qualcuno "sarà costretto a fare un passo indietro".

 

Appunti normativi

Se ne parla nel 2011 - Per ora la proposta di Caderoli viene rinviata
Proposti nella nuova finanziaria meno consiglieri comunali.
Il loro numero è ridotto del 20%. Viene anche stabilito che il numero massimo degli assessori comunali deve essere pari a un quarto di quello dei consiglieri, e il numero massimo degli assessori provinciali è determinato in misura pari ad un quinto del numero dei consiglieri provinciali. Nella precedente stesura dell'emendamento la riduzione di consiglieri ed assessori era solo una facoltà, non un obbligo.

 

Next Post

la FIERA di Desio.
Una agonia annunciata.
La Coop apre.
Partono le lamentele dei commercianti.
Siamo sicuri delle loro ragioni?
prossimamente sul blog

 

ATTENZIONE. Verificate se l'invio dei vostri commenti è stato accettato, altrimenti potrebbe NON essere recapitato.

 

Consiglio comunale sentenzia: Cittą sporca

Inutili gli sforzi di Gelsia, il Comune prepara pattugliamenti in borghese

— DESIO — 17/09/2009 - Il Giorno Articolo di Crisafulli

DESTRA, SINISTRA, CENTRO. Per una volta, in consiglio comunale, sono tutti d’accordo: la città è troppo sporca e, in particolare, le discariche abusive proliferano in maniera capillare ed esponenziale.
Nonostante i grandi sforzi degli uffici comunali e di Gelsia, costretti a un vero e proprio «tour de force» quotidiano per limitare l’assedio degli incivili.
Il Comune e la società di servizi infatti, stanno studiando un progetto di contrasto, basato su pattuglie in borghese e multe salatissime. A sollevare il problema, nella seduta di lunedì sera, ci ha pensato in modo soft Francesco Cortese del Pd («ci sono diversi giardinetti molto sporchi, come quello in zona Inps»), poi hanno rincarato la dose Sergio Mariani di Alternativa Verde («fra le altre cose, siamo la città delle discariche abusive»); Andrea Villa della Lega Nord («pessimi biglietti da visita per la nostra città in diverse aree periferiche») e Fabio Arosio degli Indipendenti, che si è proiettato sulle possibili soluzioni («sollecito un ordine del giorno per poter adottare provvedimenti serissimi, fino all’arresto, per i responsabili»).

IN EFFETTI, il quadro è desolante: si va dalla maxi discarica abusiva della ’ndrangheta in via Molinara alla vera «montagna» di rifiuti in via Leoncavallo. Attraverso un lungo viaggio dell’orrore, fra discariche di tutte le dimensioni e tutti i tipi: via Segantini, via Ferravilla, San Giorgio, via Don Sturzo, via Santi. Aree in alcuni casi «incancrenite» da tempo, in altri sporcate e pulite, risporcate e ripulite, in un costoso valzer fra incivili e addetti al servizio. Con presenze anche di materiali come batterie, olii, eternit. Un problema, come ripete il sindaco Giampiero Mariani, che hanno anche nei Comuni limitrofi, ma non con queste dimensioni. «Uffici e Gelsia abbiamo lavorato senza sosta - spiega l’assessore all’ecologia Biagio La Spada -, facendo sopralluoghi, pulendo, mettendo catene che poi sono state divelte. Adesso metteremo in alcuni casi dei new jersey, in altre zone scaveremo fossati, per impedire gli accessi. Ma stiamo studiando un progetto, con i vigili, che entro fine mese porterò in giunta e per il quale dovremo trovare le risorse economiche: insieme alla Protezione civile, faremo squadre di due uomini in borghese, negli orari mattutini o notturni, per controllare e cogliere in flagrante i responsabili, nelle aree chiave che conosciamo». Non solo: «Andremo a modificare i regolamenti - annuncia l’assessore - andando ad inasprire pesantemente le multe».

 

Formigoni ancora alla guida della Regione

Arcore:  Vertice elettorale PDL-Lega e Formigoni di nuovo candidato

- Cittadino M&B - 09 sett. 2009 - E' terminato alle 0.30 di ieri, lunedì 7 settembre, l'incontro ad Arcore, presso la residenza del consiglio Silvio Berlusconi, tra i vertici della Lega, lo stessopremier e il ministro del tesoro Giulio Tremonti. All'incontro hanno partecipato anche il ministro per la semplificazione Roberto Calderoli, la vicepresidente del senato, Rosi Mauro, il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Cota, il membro del consiglio di amministrazione di Expo, Leonardo Carioni e il parlamentare del Pdl Aldo Brancher.

L'incontro è stato "positivo" e si è concentrato "molto su metodo e strategia" per le prossime elezioni regionali, che verranno affrontate con la filosofia del "primum vincere, deinde filosofare". Lo ha detto il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, presente a Villa San Martino assieme al leader della Lega Umberto Bossi. Dall'incontro è emersa "determinazione a conseguire un risultato che per la Lega e il Pdl potrebbe avere dell'incredibile", spiega Calderoli, che aggiunge: "Proprio oggi abbiamo esaminato un sondaggio elettorale su tutto il territorio nazionale e sulle regionali che prefigura risultati ottimi per noi e per l'alleanza".

In sostanza, spiega Calderoli, l'accordo raggiunto a Villa San Martino prevede che la strategia che verrà adottata "non sarà tanto a quale forza politica attribuire i singoli candidati" alle presidenze ma chi è "il purosangue" in grado di vincere regione per regione: Quindi, "non si è parlato del numero di regioni di assegnare alla Lega, se due, tre o di più. Ma noi abbiamo i nostri assi nella manica, i nostri purosangue". Dopo l'incontro di stasera ce ne sarà uno analogo interno al Pdl, riferisce Calderoli. "Se questo è il principio che verrà sancito - conclude - avremo grandi soddisfazioni".

In giornata ci ha pensato Silvio Berlusconi a rivelare che Roberto Formigoni sarà di nuovo candidato alla Regione Lombardia in primavera.

 

SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO......

Cesano Maderno. Un Consiglio Comunale da trentamila euro
(Corriere della Sera - 2 Ago 2009)

E' arrivato il conto del primo consiglio comunale del neo sindaco della Lega Nord di Cesano Maderno, Marina Romanò: 30 mila euro. Così ripartiti: 13.800 euro per le riprese video diffuse in diretta su uno schermo gigante e poi trasformate in una video- registrazione da collezionare; 3.800 euro per i paramenti rigorosamente verdi: 1.400 euro per un vademecum del perfetto consigliere comunale; altri 1.000 euro per una cartelletta in pelle da far trovare su ogni scranno consiliare. E per finire 10.000 euro per gli addobbi floreali e per gli straordinari agli agenti della polizia locale e alla scquadra di operai, montatori e facchini che hanno lavorato di sera. Un debutto in pompa magna che ha fatto finire al verde le casse del comune di cesano maderno ed è parso eccessivo in un momento nel quale tutti i sindaci sono alle prese con tagli e ristrettezze di bilancio.

 

SITUAZIONE FURTI
- Il sindaco e i partiti sulla piaga dei furti sono defilati. Solo in consiglio comunale elaborano documenti complessi sul controllo del territorio. E gli assessori a dire che non ci sono problemi. Usando una famosa frase "tutto funziona!".
Signori politici. Sig. Sindaco. A nessuno viene l'idea di convocare in consiglio in comandante dei Carabinieri per una relazione? Sarebbe un gesto di grande trasparenza. Anche per capire le difficoltà che hanno le forze di polizia a fronteggiare questo fenomeno. E il Sig.Sindaco è il primo cittadino che ha in carico questo aspetto per provvedere ad opportuni investimenti od azioni. Grazie. La redazione di politica desiana

Pedemontana
Lazzate, il senatore Monti
chiama a raccolta gli amministratori
lumbard contro l’ultimo progetto
UNA SCIAGURA per tutto il territorio: così il senatore leghista Cesarino Monti definisce l’ultima versione del tracciato di Pedemontana nella tratta Desio-Lazzate, quella che prevede la cancellazione della strada di arroccamento e concede ai soli residenti di Lentate, Barlassina, Seveso, Meda e Cesano Maderno l’abolizione del pedaggio nella tratta in questione. Una sciagura da evitare a tutti i costi, anche a quello, prevedibile, di creare qualche problemino all’interno delle maggioranze di Governo, sia esso regionale o nazionale, in cui la Lega è protagonista.

 

Chi siamo

Cittadini che vogliono contribuire a fare conoscere meglio la politica locale 
 

Per segnalazioni

marco_bossi@hotmail.com

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Dibattere č coraggio

Il parere leale dei lettori, a favore o contro, rispettando gli altri, č democrazia.
 

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