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Post n°271 pubblicato il 31 Maggio 2012 da S_O_T_T_O_V_O_C_E
 

 

VILLA SCOTT

TORINO

 

Villa Scott è un edificio di Torino situato nella zona di grande prestigio della collina, nel quartiere Borgo Po ed è una delle opere di maggior interesse dell'ingegner Pietro Fenoglio.


Fu costruita dal torinese Pietro Fenoglio nel 1902, avvalendosi della collaborazione del Prof. Gottardo Gussoni, su commissione di Alfonso Scott, al tempo amministratore delegato della Rapid, una nascente industria automobilistica oggi scomparsa. Alla morte del proprietario la villa entrò nelle disponibilità dell'ordine delle Suore della Redenzione, che adibirono la struttura a collegio femminile, noto con il nome di Villa Fatima. Al principio degli anni 2000, la villa è stata venduta a dei privati che, dopo uno scrupoloso restauro conservativo, hanno restituito lo splendore originario; attualmente la villa è dunque una residenza privata.


La casa preserva tutto il suo fascino. E’ incredibile...

Tutte quelle decorazioni floreali in ferro battuto, la sinuosa scalinata dell’ingresso e il meraviglioso giardino tutt’intorno. Purtroppo bisogna accontentarsi di sbirciarla dalla strada, in quanto trattasi ovviamente di proprietà privata, e di riuscire a cogliere quello che gli alberi antistanti La facciata principale, pur essendo assai ricca di elementi decorativi, si alleggerisce progressivamente, mentre l’ingresso è posto sul lato sinistro, preceduto da un ampio scalone ispirato allo stile hortiano, L’ala destra si eleva per 4 piani fuori terra ed è a tre ordini con finestre espanse a tre luci, una delle quali a forma ovale, saldate l’una alle altre caratterizzate da ricchi di motivi floreali in stucco.

La distribuzione degli ambienti interni della palazzina è più tradizionale, malgrado la pianta irregolare. Le decorazioni interne prevedevano originariamente una varietà di stucchi floreali e un largo uso di tappezzerie e legno per la realizzazione di boiseries e pavimenti. Al piano terreno (seminterrato sul retro per effetto del dislivello del terreno) ospitava originariamente i locali di servizio come la cucina, la dispensa, la cantina e l’impianto di riscaldamento. L’appartamento padronale si sviluppava invece attorno alla grande sala di ingresso alta due piani, aperta sullo scalone e rivolta verso il giardino. Ad esso erano collegati i saloni di soggiorno del primo piano e le camere da letto, con relative stanze da bagno e spogliatoi al secondo piano.

Infine, l’ultimo piano ricavato nel sottotetto, era destinato alle stanze del personale di servizio.
Stupisce proprio di questa palazzina gli elementi litocementizi e di finitura muraria turgidi e rigonfi, più legati al movimento barocco che a quello Liberty, ma presenta anche elementi caratteristici di questa corrente come le colonne di sostegno della veranda angolare, che trovano riscontro con i superiori litocementizi del parapetto del terrazzo...

In questa villa Dario Argento registro' alcune scene del film "PROFONDO ROSSO" «Villa del bambino urlante» ..
Per molto tempo, dopo l' uscita del thriller capolavoro di Dario Argento, nel '75, la gente se ne è tenuta prudentemente alla larga. Come se da quelle torrette e quei bovindi, dagli scaloni, i pilastri, le nicchie, le fontane e le decorazioni floreali care all' architetto Fenoglio (autore della più celebre Casa La Fleur e di altri gioielli Belle Epoque) emanasse chissà quale esprit malefico. è viceversa un innocuo, affascinante villino decadente, costruito da Fenoglio nel 1902 per conto di Alfonso Scott, gentiluomo abbastanza ricco da potersi permettere questo fantasmagorico omaggio al Liberty. Le ultime ad abitarlo sono state appunto le Suore della Redenzione, proprietarie della villa ai tempi di Profondo rosso. Vi avevano allestito un convitto femminile. «Durante le riprese del film - racconta Dario Argento - Furono mandate tutte in vacanza a Rimini, le studentesse e le sorelle». Ciò che rende inquietante il luogo - tuttora disabitato, coperto da fronde e cespugli e da una patina di abbandono come una rovina gotica - è la memoria cinematografica, rimasta impressa nell' immaginario con i tutti i suoi fotogrammi e la colonna sonora che ancora gela il sangue, dopo più di trent' anni....
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