Creato da ofixe il 24/12/2005
ricordi da un'altra terra..

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

sundroppsike830alba673V4G.SRLpunksenzadyo1020pupiamorevolandfarmlorteyuwtoorresalottergsbananamarciaFlying_Dreamsclotilde.1954Luciernaga
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

e la matita??

Post n°12 pubblicato il 06 Giugno 2006 da ofixe



Il blog è ufficialmente morto, defunto, deceduto. Forse lo è sempre stato ufficiosamente dal giorno della sua nascita. La mia non costanza in tutto ciò che ha a che vedere con lo scrivere ne minava le basi da sempre, e ne ero consapevole. Speravo magari in un cambiamento e in una maggiore assiduità veicolata dal blog, ma così non è stato, e i miei buoni propositi vacillavano sempre più man mano che giorni, settimane, e mesi intercorrevano, incrementandosi, tra un post e l’altro. E poi, obiettivamente, seppur i ricordi siano parte indelebile di noi stessi, rappresentano il passato, forse questo è il peggior momento per lasciare liberamente irrompere il passato nell’incertezza della quotidianità. Ho sempre amato fin da piccolo il cullarsi nel nostalgico ricordo, quel ricordo che fa brillare gli occhi e sorridere, e rimanevo li, invischiato tra una lacrima e un sorriso: la prima per l'implacabile correre del tempo, il secondo per il ricordo. Ed io, immancabilmente a metà, senza mai poter ricordare sorridendo, né tanto meno non essere anche solo un po' felice del seppur malinconico ricordo.
Forse è giunto il momento di chiuderlo questo benedetto cassetto dei ricordi, non per sempre, ma per lo meno fino alla conquista di qualche certezza in più. Ho vissuto sì l’anno più vitalizzante della mia esistenza, ne prendo atto, ma non ho vissuto nella realtà, non in un mondo reale. La mia S. rimane un luogo astratto, separato da qualsiasi coordinata spazio-temporale esistente. S. non prevedeva età, non esistevano le ore, né tanto meno il passare inesorabile del tempo. S. erano sorrisi e complicità, era amicizia incondizionata, era chiudere gli occhi dolcemente e svegliarsi sereni la mattina. La mia piccola Isola che non C’è. A volte mi chiedo davvero se esista, e al sentirmi domandare come le emozioni del ricordo riaffiorino dentro di me, l’unica risposta che sono in grado di dare è quanto di più esplicativo “hai presente quando sogni a tal punto che qualcosa ti possa sembrare reale? E dentro di te rimane un briciolo di quella situazione solo mentalmente vissuta? S. è così, come una realtà talmente immaginata e sognata da illudere il proprio cervello averla vissuta realmente.”
Ho bisogno di certezze concretamente tastabili, di sapere cosa realmente fare con i miei 23 anni, che pur essendo ancora pochini, dovrebbero prevedere, anche seppur abbozzato, lo schizzo di un progetto per un futuro quanto prossimo.

E invece nulla, ciò che vedo è un foglio bianco, e nemmeno trovo la matita..

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

generazione x

Post n°11 pubblicato il 24 Maggio 2006 da ofixe

Mi hanno inviato questa mail.. e le emozioni, le immagini, i ricordi, hanno corso davanti ai miei occhi lungo la linea tesa dai miei ormai 23 anni, prendendo coscienza del tempo passato. E così la pubblico qui, consapevole che chi come me ne ha fatto parte non la leggerà senza un po' di emozione, o almeno lo spero.

"Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati agli
inizi degli anni '80 (anno più, anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.

Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '90.

Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.

Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.

Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.

Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.

Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si
veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2.
Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione).
Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon.

Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.
Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente licenziarci. Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico.

Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.);
abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa significasse,
per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.

Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo
giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.

Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono.
Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.
Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto.
Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore.

La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.
La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci viene un riso smorzato quando
ci vogliono dare a bere che l'Italia di quest'anno è la favorita.

L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni.

L'ultima generazione degli spinelli.

Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture,senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista.
Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di
bambino.
Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti.
Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.

Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!

Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto.

Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat dicendo :) :D :P

Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.

Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!

Invia questo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di crescere come bambini.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 08 Aprile 2006 da ofixe

E’ un lunedì notte, il 27 giugno del 2005 per l’esattezza. Un’intera regione è in fermento e in una situazione di silenziosa attesa. Non si parla d’altro da giorni, quello che leggo e ascolto più spesso sono le parole “voto emigrante” e ignaro del sistema elettorale regionale mi domando di cosa si tratti. In molti cercano di spiegarmi, ma il coinvolgimento di ognuno è tale che la versione dei fatti è sempre troppo parziale, troppo condizionata dall’emotività. Cerco di farmi chiarezza da solo seguendo qualche trasmissione televisiva o qualche dibattito elettorale durante le poche pause studio che la sessione esami estiva mi concede. Riesco a capire cosa realmente stanno testimoniando questi giorni e perché tutti sembrano aver perso la testa, perché automobili con dei megafoni percorrono le strade del centro e le piazze vengono allestite con dei palchi, perché la televisione locale non parla d’altro.
Ho sempre sentito parlare di F., e sempre con una connotazione quanto più negativa possibile, “il dinosauro” lo chiamano qui con tono satirico per sottolinearne la sua età inoltrata, il suo conservatorismo innato, le sue origini politiche radicate nel franchismo.
“E’inammissibile che un ex ministro di Franco possa ancora governare” è una delle tante frasi che mi sento ripetere per fare capire, a me, straniero, il perché di tanta avversità nei confronti di quest’uomo. Tanti per farmi capire in modo più chiaro il concetto lo paragonano a Berlusconi: “voi in Italia non vedreste l’ora che Berlusconi se ne andasse?? Eppure è sempre li, sprezzante dall’alto del suo incarico. Ecco, questo è ciò che succede qui da ormai 15 anni”.
Raccolgo sempre più elementi e osservo. Osservo come la piccola strada che taglia longitudinalmente la mia via e mi porta direttamente all’imboccatura della Grande Biblioteca si tappezzi di manifesti elettorali che leggo di sfuggita mentre il mio pensiero è già all’ultimo esame ormai imminente. Osservo come la città cambi la sua fisionomia, come sia viva, come si adatti al corso degli eventi. Ascolto discussioni di studenti nei corridoi delle facoltà…

Domenica 19 Giugno c’erano state le elezioni. Era un’atmosfera surreale assolutamente diversa da quella che potrei vivere durante un periodo elettorale in Italia. La tensione è palpabile, il voto va ben oltre un senso di dovere, quasi una missione. Quel voto rappresenta una speranza per l’intera popolazione studentesca. La città si svuota e azzittisce, le stanze delle case degli studenti che si affacciano nei “patii” si spengono in una totalità quasi surreale. Ogni studente ritorna al proprio paese, alla propria cittadina per votare in questa domenica. In queste occasioni si riesce maggiormente ad apprezzare quanto sia altissima la percentuale di studenti fuori sede, quanto S debba la sua “vita” alla sua prestigiosa Università. E’ incredibile il silenzio per le strade, orfane dei suoi studenti nottambuli e chiassosi. La tv locale continua tramite dibattiti e telegiornali, praticamente monotematici, nella sua opera informativa.
I primi esiti vedono il PP di F potenzialmente confermato, ma la differenza tra il PP e la coalizione è minima. Si aspetta solo il voto emigrante per sancire l’ufficiale vincitore, ma “il voto emigrante è sempre per F” dicono tutti, “è sempre riuscito a tenersi buoni gli emigranti per garantirsene il voto”, si respira un’aria di sconfitta, di silenziosa attesa. Un’attesa che durerà circa una settimana poiché il conteggio del voto emigrante sarà reso pubblico solo martedì 28 Giugno.

E’ la mezzanotte tra il 27 e il 28 e la Grande Piazza Incantata fu testimone al delirio collettivo. Il voto emigrante decretava la sconfitta di F e l’euforia del popolo studentesco e non. Gioivo anche io con e per loro. Il mio animo solidale gioiva PER loro. Il mio lato più inconscio, sentendosi, dopo un lungo anno, quasi cittadino di S, gioiva invece CON loro, illudendosi di una vita reale nel mondo ideale di S, una vita che continui oltre il pacchetto-tempo di un anno Erasmus.


Racconto spero propiziatorio alla vigilia del grande giorno ;-)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 23 Marzo 2006 da ofixe

Il mio blog è un malato in bilico tra la vita e la morte. E io lo osservo ogni giorno senza avere il coraggio di decretarne la definitiva fine, né le forze per farlo risorgere. Il domani è sempre il giorno migliore per rifletterci ed uscire da questo stato di pigrizia e non voglia che mi porta a posticipare ogni decisione che implichi uno sforzo mentale.

Ho convissuto per gli ultimi due mesi con questo monitor lcd fino ad odiarlo, man mano che la mia tesi prendeva forma e consistenza la mia vita sociale si disintegrava fino a scomparire, ed io la osservavo impotente dedicando tutte le mie energie a posizionare la virgola migliore, il termine più appropriato, l’organizzazione dei capitoli più logica e funzionale. Le previsioni di una fine imminente del mio lavoro si sbriciolavano lasciando posto a una spasmodica ricerca di perfezione, sempre incompiuta e sempre più frustrante. Ad ogni rilettura appariva tutto peggiore, i contenuti ormai banali, la scrittura macchinosa, la forma pessima. Era un processo senza fine.
Le scadenze burocratiche fecero sì che finalmente concludessi e arrivai al fatidico giorno della discussione con una discreta e inaspettata tranquillità. Il dopo è solo vuoto. Rendersi conto di aver dedicato totalmente 2 mesi (2!!!) della propria esistenza esclusivamente ad un elaborato scritto dal discutibile valore scientifico.

Eppure in tutto questo periodo di convivenza uomo-pc avevo molto più tempo di dedicarmi al mondo dei blog. Una pausa studio non era un caffè con amici ma un salto nel mondo di psike, delle sue altalenanti emozioni e della sua scrittura spontanea e diretta; poi di corsa da Alexis con i suoi racconti così carichi di vita, quasi disegnati con delicatezza, e poi ancora da night prelude compagna virtuale d’avventure e vite parallele. Nelle mie notti in bianco mi avete fatto compagnia e vi ringrazio.. raramente commentavo o lasciavo segni del mio passaggio, anche nella mia vita virtuale mi accorgo di essere di poche parole ma grande ascoltatore, affascinato dagli altrui racconti, ma senza l’esigenza di dimostrarlo. Grazie miei blogger preferiti!!

Ritorno a vivere, scrivere, ricordare..

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

vizi capitali

Post n°8 pubblicato il 21 Gennaio 2006 da ofixe

Regolamento: Il primo partecipante a questo gioco pubblica un nuovo post nel proprio blog titolandolo “7 vizi capitali” ed esponendo di seguito 7 suoi episodi di vita vissuta, aneddoti o pensieri personali con riferimento ai “peccati” sottointesi. I bloggers che risultano invitati a partecipare a tale gioco riporteranno il medesimo regolamento fedelmente oltre che nominare altri 7 bloggers tra i propri preferiti ai quali passare il testimone. E’ importante non dimenticare di far visita ai suddetti nominati lasciando loro un commento pubblico nel quale deve obbligatoriamente comparire la frase: “Vieni a leggermi……e a confessare i tuoi peccati”.

ira - solitamente non mi arrabbio mai, riesco a cogliere tutto con filosofia e tutti mi conoscono come un buono di natura quante volte mi sento dire "ma tu non ti arrabbi mai??" "ma cosa bisogna fare per farti arrabbiare???". Non mancano però le eccezioni. Giorno 27 luglio passato. io Andrea e Marika mangiando un kebab piccante in centro città. la temperatura esterna è di 35 gradi, quella interna, dopo il kebab piccante, intorno ai 60. Da premettere l'indecisione cronica di Marika in ogni minimo e quotidiano gesto, è forse l'unico aspetto del suo carattere che a volte non tollero. Sale in macchina con il kebab che si sparge anche sui sedili che verranno indelebilmente segnati dal suo passaggio. andrea, giustamente ha qualcosa da ridire, e per evitare danni ulteriori decidiamo di aspettare che marika finisca il suo kebab fuori prima di ripartire. ovviamente è indecisa e non sa se buttarlo, mangiarlo ora o conservarlo per dopo.. e fu qui che l'ira entrò in campo. le prendo il kebab dalle mani, la guardo negli occhi interponendo il kebab tra e me e lei e le dico "marika, l o v u o i ? ?" lei assolutamente intimidita abbozza un "no.." incerto. io abbasso il finestrino e lo scaglio fuori. in centro città. vedo il kebab perdere forma e scomporsi sul marciapiede formando un tracciato uniforme che taglia il marciapiede in tutta la sua lunghezza. nell'ordine, pane - carne - insalata - ancora un po' di carne - pomodoro - pane. in macchina il silenzio, i nostri sguardi si incrociano attoniti per un secondo, ci giriamo di scatto, andrea schiaccia l'acceleratore e scompariamo in un secondo dal luogo incriminato. una scena epocale che rimane nei nostri annali. istintualità pura, non me lo sarei mai e poi mai aspettato da me, forse il caldo, chissà. :-)

avarizia - credo di essere avaro solo con me stesso. potrei prestare tutti i soldi che ho in tasca ad un amico o spenderli per un regalo, ma se si tratta di spenderli per me allora ci penso 5 volte. A meno che non si tratti di mangiare, e per mangiare intendo tutte le schifezze possibili, lungi da me i ristoranti costosi.. però di questo credo si debba parlare nell'apposita sezione

accidia - in questo preciso istante. la tesina triennale mi aspetta, e non solo mi sto svegliando alle 11, sono anche qui a scrivere. imperdonabile.

lussuria – e chi non lo è almeno un po’????

invidia - a volte lo sono, inevitabilmente, per esempio invidio tutti coloro che siano davvero bravi a suonare, qualsiasi strumento musicale, tutti coloro che sappiano cantare bene e che sono apprezzati nel farlo. ma forse non si tratta di vera e propria invidia che porta con se una connotazione negativa, forse è semplicemente ammirazione, desiderio di poter essere anche io così, beh, forse un po' di invidia c’è.

superbia - mi son sempre ritenuto modesto. a volte più che modesto mi sono sempre sottovalutato, screditato, considerato incapace. Può però capitare che qualcuno sappia valorizzarmi e apprezzare e in questo caso rinasco e mi monto un po' la testa. Però da qui alla superbia ce n'è di strada.

gola - si, si e si!!! non potrei mai rinunciare per nulla al mondo al cibo. ai donots alla homer simpson delle 5 del mattino, alle abbuffate prima di andare a dormire, ai cornetti caldi di notte e potrei proseguire per ore. potrei aver cenato e rimangiare altrettanto per pura gola.
Credo che la maggior parte di miei pasti siano condizionati da 2 fattori, l'abitudine e la gola con una percentuale molto più influente del secondo fattore 

Compito eseguito e passaggio di testimone a….

Beh, ovviamente psike che raggiunge la terza nomination se non sbaglio 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
« Precedenti Successivi »
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963