REWIND

Post n°2 pubblicato il 11 Agosto 2005 da Nguyenaicocq
Foto di Nguyenaicocq

LA GUERRA VISTA A ROVESCIO

 

Gli aerei americani pieni di fori e di feriti e di cadaveri decollavano all’indietro da un campo d’aviazione in Inghilterra. Quando furono sopra la Francia alcuni caccia tedeschi li raggiunsero, sempre volando all’indietro, e succhiarono proiettili e schegge da alcuni degli aerei e degli aviatori. Fecero lo stesso con alcuni bombardieri americani distrutti, che erano a terra e poi decollarono all’indietro, per unirsi alla formazione. Lo stormo, volando all’indietro, sorvolò una città tedesca in fiamme. I bombardieri aprirono i portelli del vano bombe, esercitarono un miracoloso magnetismo che ridusse gli incendi e li raccolse in recipienti cilindrici d’acciaio, e sollevarono questi recipienti fino a farli sparire nel ventre degli aerei. I contenitori furono sistemati ordinatamente su alcune rastrelliere. Anche i tedeschi, la sotto, avevano degli strumenti portentosi, costituiti da lunghi tubi d’acciaio. Li usavano per succhiare altri frammenti dagli aviatori e dagli aerei. Ma c’erano ancora degli americani feriti e qualche bombardiere era gravemente danneggiato. Sopra la Francia, però, i caccia tedeschi tornarono ad alzarsi e rimisero tutti e tutto a posto.
Quando i bombardieri tornarono alla base, i cilindri d’acciaio furono tolti dalle rastrelliere e rimandati negli Stati Uniti, dove c’erano degli stabilimenti impegnati giorno e notte a smantellarli, a separarne il pericoloso contenuto e riportarlo allo stato di minerale. Cosa commovente, erano soprattutto donne a fare questo lavoro. I minerali venivano poi spediti a specialisti in zone remote. Là dovevano rimetterli nel terreno e nasconderli per bene in modo che non potessero mai più fare del male a nessuno.
Gli aviatori americani lasciarono l’uniforme e diventarono dei ragazzi. E Hitler divenne un bambino. Tutti tornarono bambini, e tutta l’umanità, senza eccezione, cooperò biologicamente fino a produrre due individui perfetti di nome Adamo ed Eva.
    
  Kurt Vonnegut (Mattatoio n.5)                                                                      

 
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IL VECCHIO SIEDE

Post n°1 pubblicato il 10 Agosto 2005 da Nguyenaicocq
Foto di Nguyenaicocq

Il vecchio siede sull’uscio della capanna e studia le abitudini dei soldati. Ha molto tempo a disposizione con la figlia in galera, il figlio al Nord e la terra confiscata. Dall’accampamento vicino al villaggio, la soldataglia viene a razziare e a tormentare gente che non ha nulla per difendersi. La necessità è madre dell’invenzione, e il Vietnam del Sud è una gigantesca fucina dove qualunque oggetto può trovare un utilizzo inaspettato, diventare un’arma delle più temibili, o una trappola mortale. Grazie all’immaginazione, una moltitudine all’apparenza inerme può resistere alla più grande potenza militare mondiale.Il vecchio vede che, appena rientrati all’accampamento, i soldati si tolgono le scarpe e camminano scalzi.
Un giorno prende alcune manciate di fagioli e le mette a bagno nell’acqua. Quando sono molli, ci nasconde dentro gli aghi, poi li mette a seccare al sole.
Qualche tempo dopo, fingendo di volersi ingraziare gli ufficiali, porta un cesto di frutta all’accampamento e lascia cadere i fagioli tutt’intorno. I soldati li calpestano, gli aghi si rompono nella pelle indurita della pianta dei piedi. Nel clima vietnamita, le ferite si infettano subito. La mattina seguente, ben pochi soldati sono in grado di camminare.
Ma il vecchio non è soddisfatto, pensa che si può fare di meglio: cerca nella giungla un piccolo serpente velenoso, poi lo chiude in una bottiglia con acqua, sale e decine di aghi. Lascia l’animale a macerare, quindi infilza i fagioli con gli aghi avvelenati.
Dopo qualche giorno, un terzo della guarnigione è ricoverato in ospedale, e l’accampamento è senza difese. Il vecchio avvisa l’unità partigiana, ancora male armata e disorganizzata, che attacca di sorpresa e ottiene così la sua prima vittoria. Coi fucili mitragliatori conquistati in quella azione, di battaglia in battaglia, i vietcong finiranno per sottrarre agli americani anche pezzi d’artiglieria.
Anni dopo il vecchio dichiarerà a Madleine Riffaud: << I nemici non sono forti come si crede. Per sconfiggerli basta riflettere e avere pazienza>>.

 
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