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Minima Aesthetica et Moralia. Novalis e Keats. Beuys

Post n°909 pubblicato il 10 Maggio 2016 da giuliosforza

Post 838
A-tomista
Per molto tempo fui presocratico, atomista ed omeomerista, e insieme, ante litteram con Anassagora, ‘tomista', poiché mi piacque credere che a un certo punto Nous èlthe kài panta diekòsmese, venne una Mente e ordinò il tutto (che è una ammissione di finalismo trascendentistico). Immaginare che a un certo punto della mia lunga vita avrei riso di tutte le teorie archetipiche mi sarebbe stato impensabile, e che avrei concluso l'arché essere il santissimo Caso (tutt'altro che caos anagrammato), per quem omnia ad arbitrium (col rischio che qualcosa di buono e di giocoso ci esca, evento nei determinismi e nei finalismi, determinismi alla rovescia, non immaginabile) facta sunt .
Scherzi del Caso.
*
Mercoledì 4 Aprile Rai5.
Tre ore di teatro con Gilberto Govi in TV (Colpi di timone - 1958) che riscattano migliaia di ore insulse di un cinquantennio di tv non-dedicate al teatro. Nel '58 ero a Genova e forse vidi lo spettacolo in presenza al Politeama. Ma stamane l'ho rigoduto come una diretta. E dire che come allora ho riso a crepapelle, ma mi sono anche commosso, e ho molto, è superfluo.
*
Del tedesco Joseph Beuys ignoravo persino il nome. Ci ha pensato Ettore Le Donne a farmelo conoscere e ad incuriosirmene. Si tratta di uno di quegli artisti di avanguardia che ho sempre spocchiosamente snobbato, nella convinzione che nell'arte d'avanguardia e più generalmente contemporanea non sai dove finisca l'arte e cominci l'impostura e viceversa.. Ne ‘L'Oracolo', il foglio quotidiano che egli ha fondato e dirige, il pittore iperspazialista pubblica una intervista alla baronessa Lucrezia De Domizio Durini in occasione della "Biennale Arte & Industria 2016, Labin, Istria/Croazia, dalla stessa curata. Nell'intervista la maggiore conoscitrice, estimatrice e divulgatrice della pittura di Beuys e del suo spirito ‘pedagogico e democratico', chiarisce, tra le altre questioni più tecniche poste dall'intervistatore, il legame tra un suo libro, Perché, edito da Mondadori nel 2013, e il fatto di essere stata chiamata a curare la Mostra croata. Alla domanda esplicita di Le Donne a tal proposito, la baronessa tesse un elogio della Croazia che del paese slavo dà una immagine molto diversa da quella da noi percepita, e che sarebbe piaciuta a Tommaseo e D'Annunzio. Riproduco la risposta della Durini perché abbastanza indicativa della situazione culturale in cui un o spirito indipendente è attualmente obbligato a vivere:
hanno perfino tradotto in croato il mio libro Perché.
I croati sono molto sensibili alla cultura, amano profondamente l'arte, sono attenti alle varie contemporaneità artistiche. Si documentano, studiano e quando possono viaggiano.
L'intervista continua con una professione di fede nell' Utopia=Realtà e in quella che la Durini chiama in inglese, ed avrebbe potuto evitarselo, Creative Life. Dice:

"Anche se in questo momento storico uomini di potere, esercitando una democrazia dittatoriale, tentano il genocidio delle nostre utopie, l'uomo non può vivere senza un sogno, un desiderio, una utopia e ancor più gli artisti...i veri artisti. L'arte si ciba dell'Utopia concreta, quella che Beuys, con libertà e coraggio, generosamente ha esercitato con ogni mezzo per l'intera sua vita rivolta al miglioramento dell'uomo e dei sistemi sociali, non inventando nessun metodo, ma tentando con il suo fare il miglioramento dei metodi esistenti....Questo è il senso dei due titoli "Il significato, sia reale che concettuale, del mio libro Perché è un percorso di vita coraggiosa, tenace e libera che gurada sempre lontano e tenta di disegnare le atre vette dell'arte.

Una specie di semina montana...quel progetto che Beuys il giorno del suo 63mo compleanno, il 12 Maggio del 1984, disegnò su un foglio bianco nel mio Palazzo di Bolognano e che per la sua prematura scomparsa non portò a termine. Io, attraverso ogni mezzo, tento di tenere accesa la fiaccola che Beuys mi ha lasciato ...tento... ma non sempre i semi vanno sul terreno fertile... non mi scoraggio e vado sempre avanti come un bulldozer...

In Croazia ho sempre trovato un humus fertile di persone sensibili, disponibili a percepire e seguire il messaggio beuysiano. Già dai tempi lontani mi è stato possibile promuovere conferenze e mostre a Zagabria, Spalato, Dubrovnik del Maestro tedesco........

Una riflessione.

Io sono un sostenitore dell'arte per l'arte, ed espressioni come ‘fare dell'arte un servizio per una Società migliore' mi suonano ostiche. L'Arte non ha bisogno di proporsi finalità moralizzatrici esplicite, se non vuole svilirsi e negarsi. L'Arte didascalica è un controsenso. L'Arte, se è arte e non impostura, in quanto tale è già morale: Bello Buono Utile Vero nell'unità dello Spirito convertuntur. E se l'arte di Beuys sia vera arte, in quanto tale di per sé morale e moralizzatrice, non ho le competenze per dire. Cercherò. E ringrazio Ettore le Donne e la baronessa Lucrezia De Domizio Durini per lo stimolo che mi hanno dato per continuare a cercare . Come il vegliardo giuntalodiano citato dal Vate in qualche parte, il mio motto è Anchòra apprendo, e la mia curiosità morirà ora dopo la mia morte.
*
Amo l'azzurro, come amo il rosa, e più sono tenui più li amo. Sarà perché sono per antonomasia i colori angelici e verginali? Sarà perché Heinrich von Hardenberg, in arte Novalis, sulla cui tomba a Weissenfels versai giovanili lacrime, fu detto dagli amici romantici ‘fiore azzurro'? O perché Keats, il Novalis inglese, all'azzurro dedicò un bellissimo sonetto, quello "Written in Answer to a Sonnet Ending Thus: ‘Dark Eyes are dearer far Than those that mock the hyacinthine bell' Assai più cari sono gli occhi bruni / di quelli che imitano la campanula di giacinto? (By J. H. Reynolds)

Non so.

Ecco il sonetto ( John Keats Percy B. Schelley, Amore e Fama, edizioni il Labirinto, Roma, quarta edizione febbraio 2016) nella traduzione di Franco Palmary :

Azzurro! Vita del cielo - dominio / di Cinzia - immenso palazzo del sole / padiglione d'Espero con il suo seguito - / seno di nuvole d'oro, grigie, livide / Azzurro! Vita delle acque - Oceano / coi suoi sudditi i fiumi, i laghi infiniti, / pure se inquietiin furia spumeggiando, / alla fonda quiete azzurra torneranno. / Azzurro! Del verde bosco mite cugino, / sposato al verde nei fiori più teneri - / / miosotide, campanula, e quella regina / del riserbo, la violetta, che singolare / potere ha già d'ombra! Ma smisurato / se sei in un occhio, vivo con il suo fato!
______________
Chàirete Dàimones!
Laudati sieno gli dei, e magnificata da tutti viventi la infinita, semplicissima, unissima, altissima et absolutissima causa, principio et uno (Bruno Nolano)

 

 

 
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