Creato da giuliosforza il 28/11/2008
Riflessione filosofico-poetico-musicale

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

patrizia112giuliosforzamaxnegronichiooooofantasma.ritrovatoannaschettini2007kunta.mbm12ps12raffaele.maspericotichPoetessa9avv.Balzfamaggiore2dony686cassetta2
 

Ultimi commenti

Non riesco a cancellare questo intruso faccendiere che...
Inviato da: Giulio Sforza
il 20/11/2023 alle 07:25
 
Forse nei sogni abbiamo una seconda vita
Inviato da: cassetta2
il 01/11/2023 alle 14:32
 
Ciao, sono una persona che offre prestiti internazionali. ...
Inviato da: Maël Loton
il 18/09/2023 alle 02:38
 
Ciao, sono una persona che offre prestiti internazionali. ...
Inviato da: Maël Loton
il 18/09/2023 alle 02:34
 
Ciao, sono una persona che offre prestiti internazionali. ...
Inviato da: Maël Loton
il 18/09/2023 alle 02:31
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Benjamin Constant. Orff.......e Sindaco fu! »

Ricordi ed altro

Post n°912 pubblicato il 04 Giugno 2016 da giuliosforza

Post 841
Albeggia. Ed io, recluso nella mia cella al Frainile (fuori diluvia, par che sia Novembre non primavera avanzata, anche la Natura piange con me lo sfascio di una Repubblica inutilmente nel suo settantesimo celebrata, rabbrividiscono dalle loro pareti Bach Beethoven Schubert Verdi Wieland Goethe Bruno Nietzsche Courbet Kodaly D'Annunzio...Sforza) m'abbandono, in uno strano stato d'animo misto di malinconia, nostalgia, sereno e ironico disincanto, ai ricordi.

In un giorno uggioso, simile a questo, dell'ottobre 1944, qualche mese dopo la ‘liberazione' di Roma, in groppa a uno dei cavalli di zio Amedeo (lo storico cavallo caprino di nome Pippo che in quella circostanza tentò nuovamente ma inutilmente di strapparmi al destino scaraventandomi in una scarpata di pietre e rovi tra il primo e il secondo ponte di Vallinfreda, in località detta Cupaiu, dopo averci provato, qualche anno prima, con una zampata assestatami in fronte, mal sopportando che gli tirassi per gioco la coda), abbandonai i miei colli per recarmi al collegio, situato nei pressi di Porta Pia, nel quale s'era deciso che io proseguissi gli studi. Ivi s'usava, due volte a settimana, nei pomeriggi del giovedì e della domenica, uscire ‘a passeggio', diretti per lo più in una delle ville romane, la Borghese l' Ada la Glori, frequentate soprattutto da soldati ‘alleati' avvinazzati e da ragazze di vita che offrivano, tra trilli e frullii (quelli dei respighiani Pini di Roma) i loro amori venali coram populo tra le folte siepi, dalle quali si scorgevano emergere giovanottoni sbracati, per lo più di colore nero od olivastro, americani africani indiani, in atto di ricomporsi dopo la foia dell'atto carnale: per l'undicenne collegiale una davvero simpatica ‘educazione sentimentale'', una delicata iniziazione al sesso. Qualche altra volta si percorreva, cantando, tutta la via Nomentana fino ai prati della Bufalotta, della Cesarina, della Marcigliana, ove si picniccheggiava attorno a rozzi tavoli sorretti da bossoli di proiettili di cannoni antiaerei, di cui era stata colà una postazione, da noi stessi incoscientemente con mezzi rustici svuotati, s'immagini con quali rischi, delle polveri. Di quei prati ora ben poco rimane, disordinati quartieri popolari, borghesi e medioborghesi, ne hanno preso il posto; e in uno di questi quartieri il caso ha voluto ch'io venissi a trascorrere la mia vecchiaia, dopo avervi a lungo vissuto amato, procreato, ma anche molto sofferto e sacrato, tra gli anni sessanta e novanta. In uno dei volumi delle mie poesiole (pomposamente sottotitolate Liriche dell'immanenza), quello che s'intitola Aqua Nuntia Aquae Iuliae, trova spazio anche una breve autobiografia, Puerizia infanzia fanciullezza e prima adolescenza di Atem, ove con più dovizia di particolari gli eventi dei miei anni infantili sono narrati. E non è detto che, gli iddii permettendo, non riprenda a narrare gli eventi della mia turbinosa e meravigliosa vita da essi ripartendo, fino ai giorni di questa turpe e stupenda vecchiezza, ad maiorem Dei gloriam e ad perennem ...mei memoriam. Anche non ne venisse una Dichtung und Warheit, il vecchio amor nostro Goethe forse non se ne dispiacerebbe; e non se ne dispiacerebbero nemmeno, forse, fra tanto altro abbondante ciarpame autobiografico, le patrie lettere!

P. S. Dovessi davvero scriverla, la mia autobiografia, la titolerei Dichtung Musik und Wahreit, Poesia Musica e Verità; si tratterebbe così solo di un mezzo plagio, Musik non essendo presente nel titolo goethiano. Oppure potrei dirla Vitam impendere Pulchro, spendere la vita per il Bello, se non avessi già dato questo titolo ad un altro dei miei libercoli semiautobiografico. Preoccupazione superflua: decido di rimandare la mia autobiografia alla prossima vita, nella speranza che sia più meritevole di esser narrata.
_______________________
Chàirete Dàimones!
Laudati sieno gli dei, e magnificata da tutti viventi la infinita, semplicissima, unissima, altissima et absolutissima causa, principio et uno (Bruno Nolano)


 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/disincanti/trackback.php?msg=13411909

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
sexydamilleeunanotte
sexydamilleeunanotte il 13/09/16 alle 11:40 via WEB
il tuo blog è veramente fatto bene complimenti. A presto

Artecreo

(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963