confessioni distorte

Mano a mano che ci avviciniamo
ci conosciamo meglio
ci rendiamo conto d'essere stati sempre
sconosciuti.

Quel che è accaduto l'ho desiderato; in passato
non so se tu cambierai idea come il bove.

Sotto sotto l'ho sempre saputo che dopo,
anche il bene sarebbe deceduto.
Sconforto?
no, grazie.

Ieri pensavo a quanto ci siamo condizionati senza aver goduto di noi stessi l'uno dell'altra.
Ieri ho pensato
a te.

wof

Futili lenzuola ancora vuote incarnano alcove
lisciate abbandonate; veri incanti amari

Aspetto vaste incombenti asce
verso incatenati amori

Intanto annego
aridamente

Frullerò di nuovo il cuore per
lamentarmi meno; dopo

Ammirerò estetiche piacenti
valutando interiorità banali 

Invidierò la loro apparente felicità
ancora… ancora… ed ancora!

Un giorno un fedele del tempio andò dal monaco più saggio ed esperto delle cose di mondo e disse: “Maestro io amo e ho amato molte donne in egual misura, ma non ho mai saputo chi scegliere.” Il mistico lo guardò e sospirò, poi disse: “Caro figliolo non posso aiutarti se non mi poni la domanda che hai celato con tante parole per paura d’esser deriso. Ti assicuro che ogni quesito ha ragione; specie per chi lo pone.” Il devoto rinfrancato svelò il dilemma: “Come faccio a sapere quand’è vero amore?” Il saggio sorrise e andando via esclamò: “Il sapere non va col cuore.”