Creato da ditantestelle il 31/05/2010

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Tamburi

Post n°129 pubblicato il 14 Aprile 2019 da ditantestelle

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Del cielo. Le sue nuvole.

Ma più che del sereno del ‘vasto’, lo ami proprio quando si fa tempesta. Ritrovi te stesso nei lampi che toccano l’ansia. Il temporale si avvicina, si fa sinfonia nelle luci che squarciano. Attimi. Che del loro bagliore improvviso, entrano là, dove la terra appare creatura spaurita. Il cielo, un cielo ingombro di ammasso di nubi, sembra disfatto dalla titanica lotta degli elementi che stanno per scatenarsi.

 

Subisci quella magia, ti arrendi. A quella vivida luce che squarcia, lacera bianchissima e arrogante, il buio della sera. Della notte. Di questa terra illividita che si sposa, quando le tenebre notturne, ne mostrano il sussulto. Echi sonori di pioggia capaci di un’aspettazione angosciosa. E quando tutto si compie, ecco, vedere, respirare quel cielo che s’apre.

Uno spettacolo naturale che non ha pari. Puro. Che impressiona.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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