Blog
Un blog creato da suria0 il 23/10/2009

diventa chi sei

cercare la verità oltre le verità

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

 

Adamante il sognatore I

Post n°4 pubblicato il 23 Novembre 2009 da suria0

Adamante il sognatore

 

 

 

Neti-Neti

Non questo

Non quello

La verità non è né vera né falsa Non è né vera e falsa al contempo Non è non-vera e non-falsa La verità è priva di qualificazioni Col linguaggio non facciamo che mettere limiti laddove esiste l’illimitato Col pensiero non facciamo che filtrare ciò che è infinito Coi  sensi non facciamo che vedere ciò che dobbiamo e mai ciò che possiamo Chiudiamo lo spazio in cerchi e quadrati e pensiamo di aver creato il mondo.

 

Colui che viene dalle Stelle ha un unico scopo nella vita. Tornare alle Stelle.

 

Davanti allo specchio, alla ricerca di un segno Le immagini si accavallano come per incanto Svaniscono e si sovrappongono a scintille di lucidità Ma tutto sembra essere così sfuggente così nebuloso Come nebbie mattutine sparse fra gli alberi Tutto assume l’inconsistenza del desiderio frustrato Delle vite non vissute Ma per quanto liquido possa frantumarsi ogni mio pensiero fra gli scogli della materialità sembra che lentamente esso acquisisca un senso Un caotico ordine indistinto colore Come una visione onirica appartenente a livelli di coscienza superiori e per questo difficilmente afferrabili col ragionamento con la memoria con i normali sensi Davanti allo specchio ogni forma diventa vuota priva di contorni Il mio volto diventa un antenato ribelle sulle onde del tempo La mia mente una barca veleggiante sulle rovine dell’esistenza Tutto appare come dovrebbe essere Una luce nuova nuova perché illumina da dentro partorisce forme fluttuanti estremamente reali nel senso di profondamente sincere prive di filtri di inutili schemi E non chiedo altro che prendermi e condurmi nei luoghi dove tutto nasce Dove la poesia è custodita dal fuoco e dal silenzio Dove le fate accorrono ai richiami della mia anima per darle conforto e protezione Senti Si lo sento E’ un aulos nel modo frigio Che accompagna il dolce piegarsi del grano Non sarà il freddo dell’ordine della fede del giusto e di ciò che penso ad incarcerarmi a rendermi sterile Questo è solo il primo giorno Quello delle prove ma non dell’iniziazione Il giorno delle delusioni e delle domande Io credo in colui che chiede Io credo in colui che non ha ragione In colui che si perde Come me adesso Visto che la mia immagine è così deformata dalla fissità del mio sguardo non riesco a vedere chi sono veramente O forse sono proprio così Un indefinito contorno Non sono più io Sono colui che osserva E anche colui che osserva l’Osservatore Non sono altro che un testimone di me stesso Tutto il resto è un accidente Un singhiozzo nei fiumi della mutevolezza Io sono senza scopo Senza fine Per questo posso tutto Come un’increspatura nell’acqua che si apre al mistero

 

Sono nato in un posto lontano Non saprei rintracciare sulla carta geografica il luogo della mia nascita né definirne con precisione la data esatta Mi direte che qualcosa in me non va L’ho pensato spesso anche io Ma sono certo che alla domanda “Quando e dove sei nato?”  io non darei risposta neppure sotto ipnosi Neanche la mia mente inconscia conosce questo dato Anche se questa è la storia della mia Nascita non so dirvi quando avvenne poiché è come emanata da un’onda Avete visto le onde del mare? Anche lo spazio contiene onde e le dimensioni a noi meno note sono un incessante susseguirsi di onde dove l’esistenze affiorano più o meno evidenti più o meno consistenti ai nostri sensi apparendo talvolta come aquila o nebbia o luce vagante Altre volte siamo solo oscura assenza di tutto potenza allo stato puro Possibilità infinita Poi facciamo una scelta e l’onda diventa il nostro destino il nostro tempo Per questo non so dirvi quando e dove nacqui La mia patria è dove l’immensità del tramonto abbraccia il mare Puoi ammirare questo confine immaginario col cuore ma non provare a fermarlo con lo sguardo poiché è fuori dei tuoi limiti Puoi solo respirarlo Puoi fermarti  e provare a sentirlo L’orizzonte è sempre sotto i tuoi piedi Forse nacqui fra le sparse nebbie mattutine dove gli alberi affondano fra i densi umori che evaporano dalle croste superficiali di Madre Terra Io non so dove e quando Potrei saperlo? Ma so come Poiché le nostre vite non sono che veloci affacciarsi fra dimensioni diverse e non vi è differenza fra nascere qui o in qualche remota galassia credo che ciò che fa la differenza sia il come Come io vedo le cose Come le affronto Il ‘come’ è quello che deve interessare Ovunque ci troviamo Il quando e il dove non sono affar nostro Sono solo accidenti, numeri insignificanti Potrebbe essere qui o nella nebulosa di Andromeda Anche perché essendo spazio e tempo due ingannevoli illusioni dei nostri sensi ogni affermazione sulla verità non è che una mera visione priva di consistenza Neti Neti  Il nostro destino deve compiersi Sta a noi scegliere se vivere seguendo l’amore o la paura Ovunque ci troviamo Qualunque sia la nostra condizione Dall’Adesso possiamo saltare Raggiungere le vette Verso il sole O possiamo seguire le ombre di tempi inesistenti Possiamo cercare il potere in noi o fuori di noi Possiamo in ogni istante vedere o chiudere gli occhi dello spirito Tutto dipende da come noi decidiamo di vivere il nostro destino E così di crearlo

 

So che sono nato da un’informe movimento Da un magma di pensieri vorticanti Da energie errabonde che si rincorrevano fra gli spazi Questa materia primordiale che tuttora mi sostiene e mi permette di vivere oltre la misura umana proviene dalla fonte di ogni conoscenza Dalla fucina della Forza oscura che permea tutto quanto esiste Ma ciò che contraddistinse la mia nascita fu il Dono Cosa sia questo dono è difficile da spiegare Oltre a darmi un’esistenza terrena relativamente lunga mi permette di vedere in sogno quello che è stato e che sarà Intendiamoci Non è che io immagini qualcosa Io semplicemente leggo nel grande libro che contiene la storia di tutti gli universi E leggendo vedo E così conosco Questo dono si manifestò con regolarità fin dai primi attimi della mia lunga vita attuale Ma mai ne ho messo a conoscenza altre persone Adesso che la nuova Era Celeste sta prendendo forma ho deciso di scrivere come tutto iniziò Poiché è una storia che abbraccia varie epoche e molte vicende dovrò limitarmi a quelle più significative Quelle che mi hanno portato alla scoperta della reale portata del Dono  Vi furono vari incontri e molti misteriosi accadimenti che mi misero sulla strada giusta Scoprii presto le catene dell’amore Il dolore e la gioia e come tutto questo fosse solo un’effimera illusione Scoprii presto che il divino è tutto in ogni cosa Mai una parte E’ sempre tutto in tutto E che quindi in tutto potevo trovare tutto il divino che cercavo Così con questa fiducia nella giustezza e completezza trascendentale di ogni cosa riuscii a sconfiggere i demoni della passione e della tristezza Scoprii a mie spese che giudicare gli altri per essere come sono è uno spreco enorme di preziosa energia vitale Che cercare fuori di noi le cause dei nostri mali è la menzogna che più di ogni altra ci devia dal vero cammino spirituale Che volgere lo sguardo in noi stessi è l’unica via per l’immortalità Poiché come ho detto il quando e il dove sono eventi di ben poco interesse toglierò dal mio resoconto ogni riferimento a luoghi ed epoche precise in modo che quello che ne risulti sia più un fiume di idee che non un susseguirsi di eventi storici I nomi, poi Sciocche etichette cui facciamo aderire un falso senso di esistenza Cui aggrappiamo il nostro ego per difenderci dal mondo e da noi stessi Non hanno importanza

 

Non devi preoccuparti di convincere gli altri delle tue idee quanto di essere un esempio vivente e lasciare gli altri liberi di seguirlo o meno. Accettare che gli altri siano come sono è il presupposto e la conseguenza dell’assenza di giudizio e dell’accettazione di se stessi.

 

Eccolo, dal pozzo di esistenze viene alla luce Un tutto nel niente Io non sono il mio corpo i miei pensieri i miei sentimenti Io sono colui che vede Il Veggente del vedere Lasciatemi stare nei miei spazi nei miei silenzi Questo è il momento della verità Quello che credete di vedere e di sentire non è mai esistito È aria nell’aria  vuoto nel silenzio goccia nell’oceano del niente Questo è il momento della verità Lasciate perdere il mio canto Non è per voi ma per un cuore che non sa ascoltare Sarebbe inutile cercarmi adesso poiché dimoro nelle antichità di note sussurrate Fra deserti dai vivi colori Non nei gridi dei vostri giochi Tutto nasce adesso Volgo lo sguardo e già ricordo Questi volti Queste atmosfere chiare Sapete di venire da remoti spazi? Sapete che eravate qui per aspettarmi così come hanno aspettato voi? Mille volte o forse tante volte quanti sono i soli della Via Lattea mi avete cercato Chiamato E visto nascere Da un bagliore da un ventre da un’onda Ma ero io E mi avete riconosciuto Forse non ricordate Ma io si I vostri sorrisi mi fanno sentire a casa Ancora una volta Anche se è tutto così diverso E mi sento così impacciato Ma io so aspettare So cosa vuol dire crescere Io non ho più fretta Il tempo si è fermato molto tempo fa per me Quando ricevetti il Dono Perciò guardo le vostre espressioni piene di speranza di felicità di stupore Ed io vi fisso come per dirvi “si, eccomi qui Non vi ho mai lasciato” Improvvisamente qualcuno mi trascina via So che non sarà per molto Ma devo lasciarvi Qui ci sono leggi e regole che avevo dimenticato Ma questo fa parte di quello che so E non mi fa paura Dalla luce all’oscurità Ecco Poche definite luci verdi che rimbalzano mentre il vento tossisce sulle finestre Un po’ di agitazione intorno Ma tutto immerso in quella strana luce tremolante Come un’ovatta inconsistente e brillante intorno ad ogni cosa Baffi bluastri e viola Nastri argentei Vortici gialli e rossi Poi di nuovo qui Tutto è cambiato Ma è la stessa cosa La terra respira allo stesso modo anche se un po’ più affannosamente Non sono certo le apparenze fugaci che mi trarranno in inganno Ogni luogo ha il suo specifico particolare colore proprio come ognuno di noi ha un odore che lo contraddistingue e che emergerà su qualsiasi profumo artificiale Perciò so che qui sono già stato Non mi è difficile vedermi saltare sui prati verdi, quando ancora vi erano alberi secolari e cavalli che sfrecciavano felici E quella montagna? “Amo le foreste di quercia e di faggio Amo perdermi nel verde confuso delle erbe autunnali E il profumo del muschio che come incenso respira dalle profondità terrestri Amo il suono di questi ruscelli che parlano dei segreti notturni e queste vette che seguono misteriosi cammini verso il cielo” Ovunque io vada c'è qualcuno che mi segue e che non posso dimenticare Lo lascio ascoltare tremare respirare immergersi nei profondi suoni della foresta nell'insistente e saggio fragore dell'acqua che sciaguatta negli anfratti pietrosi e crea vortici sempre nuovi Fino a quando tutto questo sembra svanire e rimane solo una calda fiamma umida che mi avvolge l'anima come una rossa nebbia mattutina che penetra fino al midollo e  sembra sollevarmi fra le cime degli alberi "Hai mai sentito un organo vibrare fra le colonne maestose di una cattedrale?"  Ma lui resta in silenzio e non riesco più a distinguerlo dal tappeto di foglie e di muschi odorosi Sembra che una nube lo abbia accolto dolcemente Allora in silenzio gli porgo la mano e lo porto con me “Ricordi quando il vento ci accarezzava i capelli e tu piangevi sulla mia spalla e mi chiedevi cosa fosse la vita con lo sguardo all’orizzonte ambrato?” Passavano leggere le rondini scomparendo lontano Un oceano di grano fremeva nella radura scura ed oltre alcuni alberi immaginavo lo schiamazzo di ninfe e di esseri arborei intenti in strani rituali antichi come il mondo “Vedi le fate danzare? ” Il grano sarà presto maturo ed io ricorderò sempre questo momento Ognuno di noi è qui per lasciare una traccia Vedi Il grano nasce cresce muore ma rimane sempre lo stesso Così questo mondo così perfetto così delicato Così la nostra esistenza “Senti questo alito di vento? Questo odore mi ricorda quando fanciulla cavalcavo nelle pianure verdi d’Irlanda tanti anni fa rincorrendo il mio giovane cavaliere Sento l’arpa suonare e la melodia della mia voce che si perde nel fragore delle onde” Non cercare di ricordare Tutta la vita non è che una visione che scappa via ed appena puoi intravederla sentirne il gusto già scompare lasciando un’ombra Vedi Noi pensiamo che tutto il creato ruoti attorno a noi Ma questa mosca che ora passa sulle nostre teste neanche si accorge delle nostre preoccupazioni dei nostri ricordi Per lei non siamo “Adesso l’odore del grano Una melodia dolcissima accompagna le onde dei biondi steli piegati al volere di meravigliose armonie E’ un sitar nel modo della malinconia Mi incammino verso il mistero Mi appare chiara una visione Una lunga processione Lunghe vesti bianche Sento il sapore del pane Le narici si gonfiano delle resine Ora gli incensi bruciano e tutto è pronto ad Eleusi Non tutti possono entrare nella grotta dei Misteri Le vergini accompagnano i Sacri verso fiamme sempre ardenti Passano lievi le vesti sul fuoco purificando il corpo e la mente Poi si inginocchiano e senza guardare mostrano la Via Nessuno può vedere cosa nasconde l’oscurità Le lunghe tuniche  vengono agitate da aliti di vento caldo Il suono delle cavigliere e dei cimbali rende l’aria satura della forza del rito Poi il silenzio Alcune donne si adagiano a terra muovendo le forme sinuose come giovani bisce Perse nella voluttà degli odori e dei suoni Fino all’alba uno scorrazzare di satiri di fumi di ambrosia Fino allaa fine del rito Fino aalla fine del mondo” Non guardare oltre, il fuoco dell’essere brucia la paglia del sogno Incamminiamoci insieme E’ quasi notte Ed ecco che tutto tace Riempio me stesso della notte fresca Chi ha preparato per me questo concerto? Chi ha tessuto per me questa canzone? Sono mille voci che si rincorrono con infinite sfumature, come un mantra che sale al cielo Un suono prolungato Un cantus firmus Verde e nero Sopra di esso altre voci Alcune brevi e stridule altre lunghe e più levigate Una rudimentale polifonia si alza verso l’oscurità e non ne ha paura Anzi la purifica disegnando fantasiosi ricami sulle chiome argentate Benedette siano queste creature che senza sapere niente di me mi offrono il dono del risveglio Non c’è più niente da cercare Da volere Perché tutto è chiaro e presente “Non puoi sapere” dissi Tutte le tue vite non bastano ad abbracciare un solo attimo di verità La tua mente crea un universo che non ti appartiene Come il sogno di una farfalla che si posa un attimo sulla tua mano per poi scomparire per sempre “Allunga la mano e prendi Questa è la mia mente” Le nubi giocavano con le cime dei monti Un sussurro mi fece tremare Quanto siamo lontani dalla verità Proprio quando pensiamo di averla davanti agli occhi A te che cerchi io dico ”Importante non è cercare ma trovare Quello che cerchi è già stato Eccolo” La Verità può solo essere trovata Si può solo accogliere L’unica possibilità che ci è data è quella di fare abbastanza vuoto in noi per lasciarla entrare Inutile cercarla I grandi maestri sono qui Ora Tutti i tempi nei silenzi siderali Le spirali celesti La nostra vita i nostri pensieri non sono che questo attimo E questo soffio di vento Mi lascio cullare dalle correnti abissali come un’alga con lunghe braccia nelle oscurità oceaniche Mi lascio sciogliere fra le mani del niente Lontanissimo un suono Quello che ho sempre voluto Quello che ho sempre desiderato Il suono perfetto Da dove venga non so Forse da una stella Mi sento sicuro Di quella sicurezza che si ha nel guardare un bimbo che dorme Indifeso ed infinitamente potente pieno del mistero e della gioia della vita Lascio che le mie membra si fondano con il nero acquoso e mi lascio cullare da questa forza primordiale placida ma sconvolgente che tutto trascina e travolge In superficie le onde schiumano e il vento spazza i vapori del mare Mentre qui sicuro nell’oscurità mi sento assorbire e non posso più pensare volere credere cercare “Vedi come l’aquila si lascia volteggiare fra le immensità? Senti il suo richiamo E’ un balenare nell’oscurità” Basta un solo istante E’ più che sufficiente Ecco Non è necessaria una barca per attraversare questo mare Perché questo mare non sono altro che io stesso Non serve una luce per illuminare questa strada perché la strada è la mia anima Abbracciamoci adesso che un’onda passa ed un’altra sta per arrivare

Sono abbastanza grande da poter accogliere in me tutta la vita? Se non lo sono, lo voglio diventare Ho abbastanza spazio in me da contenere tutto me stesso? Da dire “si” a tutto? Certamente troverò questo spazio in me Eviterò di porre limiti a quello che sono Tutto ciò che esiste, si manifesta prima come immaginazione, poi come volontà inconscia, come idea, poi come materia Siamo noi che diamo forma a quello che esiste, anche se è sempre esistito Allarga i tuoi occhi Il cielo non è poi così lontano

 

Raccolgo qualche foglia un legno Un sasso Cosa potrebbe essere? La terra scricchiola sotto i miei piedi Ogni passo un colpo Uno Due Quante volte abbiamo fatto gli stessi passi Pensando di andare lontano Forse di fuggire Ci siamo fermati ad osservare paesaggi sconosciuti isole deserte volti amici e sorridenti Ma cosa credevamo di conoscere di tutto questo? Forse credevamo di sapere Forse era un’illusione Le immagini sono come rallentate Le parole sembrano giravolte sui prati Ma dove sei ora? Si ora Credevi di poter condividere qualcosa o di possedere questo fugace ricordo Ma gli occhi nascondono qualcosa che nessuno potrà mai capire Troppo nera è l’oscurità delle tue pupille “Oddio Non può essere vero questo profumo di acqua e di tiglio E’ un miracolo” Poggiati pure qui accanto Ascoltiamo insieme Se ci fai caso puoi sentire il ruscello che chiama il tuo nome E le nubi gonfie di vita celeste si sgranano al notturno pensiero Ecco cosa era Quanta strada facciamo per trovare noi stessi Siamo solo degli sciocchi Mentre tutto si scioglie davanti a noi aspettiamo che passi la nostra vita ed essa ci lascia lì a cercare sassi lungo una strada che scompare Possiamo trascorrere tutta la vita ad aspettare il momento giusto per vivere La stanza è vuota Pareti bianche Dalla finestra aperta spira un leggero vento che viene dal mare Chiudo gli occhi perché niente deve distrarmi da questo sentimento Resto in attesa di qualcosa Non so cosa Forse un fremito nell’aria che mi preannunci un nuovo mistero Sembra che il vento fresco mi attraversi e che il mio corpo non opponga alcuna resistenza al fluire dei tempi Sembro trasparente anche ai suoni perché non ho più la percezione di qualcosa ma sono io stesso percezione pura oltre i limiti dei sensi E sono il suono stesso e l’aria del mattino Il vento è diventato il mio stesso respiro Ed assaporo il pulsare della terra Vedo dall’alto la mia vita e mi sembra che non vi sia differenza fra questo respiro e tutto ciò che ho sentito e creduto in questi anni “Su un tavolaccio di legno contorto sistemavo poche cose Una ciotola un pezzo di pane l’acqua” Poche cose semplici mi riportavano alla vita.

 

Non offrire al saggio palazzi e castelli poiché egli ama andare fra i prati e i boschi Non offrire al saggio ricchezze e onori poiché egli ama la logora veste che lo copre Non dire al saggio “guarda che tramonto” poiché egli porta in sé tutti i giochi del sole Non offrire al saggio i beni del mondo poiché la sua casa è dove si trova Il suo campo è dove egli gioca Il mondo è lontano Alle sue spalle

 

“La nostra memoria non è confinata nello stretto spazio fra le nostre orecchie ma si estende in tutto il corpo e fuori dei confini della pelle Così la nostra coscienza non è limitata a quello che percepiamo coi nostri sensi fisici ma si estende ai regni superiori grazie alle nostre capacità di sentire con i sensi spirituali” La distanza che separa sogno e realtà è un nostro pensiero Vi è stato prima di ora un eterno passato Vi sarà poi un eterno futuro Devo dunque considerare ogni attimo di questa esistenza un eterno presente Un oceano di smeraldo profumato ondeggia e si insinua fra pieghe di roccia “Il destino di tutti è di essere trasportati da questo flusso Questa risacca incessante Come una musica antica ed ostinata che cresce oltre le meraviglie del mondo Ogni onda scompare Nessuna ritorna Ogni onda diversa dall’altra E questa vita che balena fra i flutti del tempo” Un gioco di ombre silenziose e fruscianti nella notte Questa è la vita E il Tutto non è che questo niente profumato che un vento lontano trascina con sé Ma dove sei mio amore? Ti ho trovato e già perduto Il mio battito è solo un piccolo niente annientato da tanta forza E nessuno può indicarmi la via da seguire Credi che il silenzio delle stelle sia più importante del tuo respiro? “Ora senti Un bagliore ospita la tua anima sofferente La porta lontano Fra nubi indecise all’orizzonte scompari”  Varco il cancello luminoso della coscienza Se solo potessi assaporare il profumo delle tue vesti Sfiorarti dolcemente la bocca Le tue caviglie di cerbiatta Questo silenzio che schianta la mia anima forse avrebbe un senso Invece posso solo immaginarti Solo con la brezza calda della sera e l’indifferenza di chiome fluttuanti nell’oscurità Nel paese antico mi incammino fra stradine consumate da passaggi di esseri sconosciuti Vissuti quando il sogno era storia e la magia realtà Camminavano seguendo preoccupazioni ed intenti Forse solo andavano al lavoro pensando ai problemi della giornata O forse giocavano o andavano a visitare l’amata col cuore in gola Forse mentre camminavano sentivano gli stessi profumi che anche io sento Di erbe di cibi di muffe di pietra bagnata di biancheria stesa ad asciugare di cantine umide Forse sentivano gli stessi rumori Un cane in lontananza lo sbattere di una porta la voce di una vecchia grinzosa affacciata alla finestra Grida di bimbi e rondini Tutto questo è passato Ma è rimasto E’ rimasto in qualche modo nella mia anima Ovunque è scritto ed è rimasto assorbito nei muri dei vicoli e nelle tracce profonde scavate nella pietra e negli scalini consunti affinché qualcuno si ricordasse un giorno che la vita è quella che viviamo in questo momento Tutto il resto è solo illusione di qualcosa che non esiste

 
 
 

Adamante il sognatore II

Post n°3 pubblicato il 23 Novembre 2009 da suria0

Fermati Guarda dentro Sempre di più Se hai paura sensi di colpa voglia di scappare è perchè pensi di essere stato abbandonato O forse di aver abbandonato  qualcuno Se ti senti solo perchè chi amavi ti ha lasciato e sei in preda alla disperazione Fermati Osservati E fatti questa domanda "Chi mi ha abbandonato veramente? Chi sto cercando veramente? Cosa cercavo veramente nell'altro?" Tu cercavi te stesso Perchè ti sei perso molto molto tempo fa Allora stai semplicemente fermo Non fare niente Immergiti nel vuoto Troverai la luce la pace e la sicurezza che hai sempre cercato Sono lì da sempre Non dimenticartene Sei meraviglioso ed infinitamente potente Osservati Tutto quello di cui hai bisogno è lì Non importa cercarlo Fai che il vuoto ti schianti E' lì la luce che ti culla ti ama ti sostiene sempre e ovunque Ti sei abbandonato molto tempo fa Ed è inutile che cerchi in altri te stesso Puoi trovarti solo nel punto esatto in cui sei E puoi farlo perchè in te c'è un mondo meraviglioso che ti aspetta Ti aspetta a braccia aperte da molte ere Ed ora hai l'occasione di scoprirlo Di tuffarti in esso TAT TVAM ASI

 

“Nel grigio umido dei primi giorni autunnali cerco la legge che non ha bisogno di parole Aspetto che il piede morbido della primavera si appoggi sui tappeti di foglie e che il suo alito ci ricordi quanta vita vi è nella morte” Ogni attimo di ogni minuto di ogni giorno di ogni stagione Saper aspettare Questo vuoi insegnarmi quando muto vaghi nell’inapparente Senza dimora se non il brusio della notte  “Si Questo è il ritmo della vita E tu non puoi farci niente Se l’anima tua sembra strapparsi e perdersi a brandelli nell’oscuro niente sbriciolarsi ad ogni secondo come se una parte di te morisse Se ogni interminabile tempo ti sembra uno strazio cui dover fuggire senza speranza Allora entra nel dolore Questa pena che stringe ogni particella del tuo corpo è Luce Poiché tu sei fatto della materia luminosa delle stelle e delle galassie e niente può renderti scuro” Così mi lascio cullare dal fresco silenzio della luna Torno al tempo delle nebulose Infiniti e sempre mutevoli sono i bagliori del mare sopra di noi Privi di sostanza i giochi dei suoi riflessi abbaglianti Durano un attimo “Tutto esiste indipendentemente dal fatto che noi esistiamo Ma tutto vive solo perché noi ci siamo e lo rendiamo vivo”

Ci identifichiamo con tutto quello che abbiamo Il corpo il compagno il nostro stile di vita le nostre convinzioni il carattere le sensazioni La mente costruisce la propria identità identificandosi proprio con quello che facciamo Lavoro famiglia interessi Ed è per questo che si attacca alle cose e si oppone al cambiamento Perchè lasciando i propri attaccamenti è come se scomparisse e si annientasse La nostra identità è fatta da tutto ciò che crediamo di essere e di avere Ma a cosa ci riferiamo realmente quando diciamo "Io sono"? La mente ci tiene legati a ciò che non esiste pur di rimanere in vita Ma così facendo ci impedisce di vedere chi siamo veramente Già Chi siamo veramente? E' semplice Siamo colui che osserva tutto ciò che non siamo Non siamo tutto ciò che abbiamo pensiamo o facciamo Noi siamo colui che osserva tutto questo Che è in tutto questo ma al tempo stesso è infinitamente lontano Distaccato Colui che osserva va oltre la mente E' pura esperienza senza giudizio E' pura consapevolezza senza distinzione E' ciò per cui tutto quello che facciamo e sentiamo ha un senso Un valore E’ ciò che vive oltre i limiti che crediamo di avere e che attraversa una moltitudine di mondi per arrivare a se stesso Alfa e Omega La nostra anima deve seguire un sentiero E’ qui per questo

 

Nella mattina densa di nebbie mi affaccio sull’ovattato crescere dell’alba Sarò ad ogni vista invisibile Sarò ad ogni udito inudibile E proverò un gusto insaziabile nel muovermi come un plasma vitale e mutevole sulle ombre del mondo respirando me stesso nel fresco della notte Mi incammino verso la montagna dei profumi Sento il giunco mormorare Verde acceso contro il blu del cielo Immagino la pace del piegarsi dolcemente al flusso della vita Mi ricordo le sere passate ad ascoltare il canto delle rane L’infinita varietà di toni e ritmi ed in lontananza l’insistenza dei grilli Un canto intrecciante mille cadenze Che coro meraviglioso Non ha bisogno di essere diretto poiché nasce dalla pura spontaneità e quindi non potrebbe in alcun modo creare stonature Sgorga direttamente dalla Legge che genera tutte le creature ed ha il dono di essere un canto gratuito Un regalo alla notte estiva ed alle anime che riescono a berne la gioia La sua bellezza nasce dal fatto di essere naturalmente così Inconsapevole Spontaneo Di non essere nato per uno scopo estetico ma solo per un’ispirazione divina Come le più grandi opere d’arte  Un momento di perfezione I grandi maestri ora sono qui “Il cielo stellato ascolti questo canto senza parole Poiché la poesia non è veramente tale se non è anche preghiera” Il fruscio del giunco ancora accompagna la mia anima fra le ombrose valli degli Immortali verso il misterioso Picco di Giada Volo su una nube e mi dirigo alle Dimore delle Nebbie e dei Silenzi

La vita è un mistero un gioco un cammino che non finisce mai Una scoperta continua Ricca di imprevisti di curve e drizzoni ponti e abissi e schianti rimbombi frastuoni E silenzi profondi E la meta da raggiungere che è in noi sta nel viaggio stesso E imparare a vivere è a ben vedere imparare l'arte del viaggiare

 

Lascia un frutto sull’albero cosicché le creature del bosco si avvicinino Abbandona l’erba del campo a se stessa e torna il prossimo anno Quando la stagione della vita sarà di nuovo verde Gli alberi avranno fronde fresche Il ruscello ripeterà dolci parole Le cavallette ti salteranno sulle ginocchia Lascia che il calmo vento della collina sogni i tuoi sogni e non cogliere alcun fiore Le tue impronte saranno presto cancellate La primavera deve arrivare Aspetta Il fiore appena accarezzato ti dona un dolce profumo Quel profumo che è nella vita che passa e che non torna Ascolta Un solo attimo di fragranze inaspettate e l’universo sembra dischiudersi sopra di te Non parlare Non pensare I mille torrenti si versano nella valle e trovano dimora Così riverso me stesso nella luce senza inizio La pioggia crea un’isola di solitudine senza fine Sulle foglie il pesante suono delle gocce Ricordo questi cristalli di vita che cadono e il profumo di legna E una luce in lontananza L’intimo calore della vicinanza Le fiamme che fanno guizzare le nostre ombre sul muro e la stanza che ci accoglie in calde spire di incensi “Non sono sempre uguali le sempre mutevoli nuvole?” Cambiano forma fino a svanire Sul cielo limpido non lasciano traccia E le mille sensazioni che mi scorrono dentro creando una nebbia liquida che nessun calore sembra poter diradare Sembrano nubi che tornano con rinnovate danze a visitare la mia mente scomparendo nel niente per poi tornare minacciose o sfilacciandosi in informi draghi di tempi antichi Osservare Sentire Lasciare passare Una forma si allontana e un’altra arriva Un gioco che non lascia tregua e che pure nasconde il segreto della vita e del nostro essere qui in questo istante Che sembra così privo di senso ma così pieno di Tutto Fra tutte ho incontrato te Non so spiegarmi come e perché “Dio è ovunque infinito Perciò tutto può essere mezzo di illuminazione” Nella notte le armonie scarne ed essenziali di voci antiche Rincorrono quanto sembra perduto nei tempi fra echi di profumate dissolvenze La variopinta distesa di luci filtra da un rosone in cima alla cattedrale Nella penombra il suono emerge da profonde cavità Si eleva e vive nel potere della pietra e sale ad un azzurro che immagino La solitudine è una benedizione Ma ora non posso sopportarla Il mondo sembra vivere senza di me Posso solo osservarlo Come un ramo secco e vizzo la mia mente scende nel corpo freddo e senza emozioni pronto a spezzarsi al primo alito di vento La linfa vitale è evaporata in sogni senza senso e non mi resta che cadere e lasciarmi trasformare dagli elementi in un morbido tappeto autunnale Sfioro dolcemente la montagna come  una nube vuota che da un sogno proviene e corre a dissolversi nella nebbia fine del mattino

si è liberi quando si accetta totalmente tutto. Mentre si è schiavi di tutto ciò che rifiutiamo Così come siamo schiavi dei nostri giudizi e delle nostre convinzioni

 

“La Forma è Vuoto Il Vuoto è Forma” Un giorno guardando gli spazi siderali varcai la soglia del Tempo Oltre miriadi di luminose spirali vidi scorrere il fiume dei tempi passati e futuri Vidi nebulose rincorrersi nel nero senza fine L’universo pulsante mi accoglieva in una pace senza inizio dove l’antico Lago Silenzioso si univa alle coscienze degli Esseri Veri I mille fiumi di sotterranee consapevolezze si univano in lunghi cortei di ombre Poi un sussulto mi fece tremare Come l’onda che si infrange sullo scoglio con impeto risvegliato da un vento che viene dalla foresta Leggero e freddo porta gli odori misteriosi della notte Il cielo stellato, silenzioso, parlava di vite mai vissute Come un immenso occhio che tutto conosce scrutava dentro la mia anima e sembrava dire “Niente è perduto Niente” In tutto ciò che esiste vive una scintilla della nostra fuggevole saggezza e per sempre rimarrà fra le mille luci che il mio misero sguardo può abbracciare

 

...danza quando hai voglia...fino all'estasi senza fermarti...raccogli sassi sulla spiaggia della vita...qualcuno mettilo da parte...un giorno ti servirà...altri usali per giocare ed inventare forme...Respira col mare...lascia che tutto sia un tornare a te stesso...Non aspettare il momento giusto per sognare...perchè i sogni sono i semi piantati nel giardino della vita...Non giudicare quello che ti sta intorno...tutto ha in sè un motivo di essere...e ciò che sembra senza ordine fa solo parte di un ordine più grande...Danza quando hai voglia...fino all'estasi senza fermarti...nel caos trovi tutto a suo posto...Ricorda che la vita è mistero...non prenderti troppo sul serio...quello che dici è gia stato detto e dimenticato molte volte...Vivi come se fossi eternamente innamorato, di te stesso e del mondo...il valore dell'esistenza sta nell'esistere, non nel conformarsi ai nostri modelli o nel corrispondere alle nostre aspettative...Danza quando hai voglia...danza fino all'estasi senza fermarti...fino a che le pupille siano vortici bianchi...e che siano i palpiti frenetici dei tuoi nervi, lo scorrere impetuoso del tuo sangue, l'aggrovigliarsi incessante delle tue membra a dare il tempo alla tua vita...Fino allo scuotimento più profondo delle viscere...fino all'ultimo respiro...Ricorda che tutto ciò che ti accade è qualcosa che hai voluto te e che è li per farti crescere e capire qualcosa...E se ti scopri a dire a te stesso 'ormai', ricomincia a danzare nel fuoco...sciogliti nel rombo dei tamburi...fra le giravolte dei timpani selvaggi fatti sbranare dalla vita fino all'ultimo brandello...e sii comunque e sempre te stesso...chè mai più tornerà questo attimo...nè qualcuno morirà per te...Danza finchè puoi...con tutto te stesso...fintanto la schiena grondi tremante...e il ventre schianti in continui sussulti...e il tuo corpo straripi di danza  fino all'estasi...poi raccogliti nella fiamma...nel silenzio annientati ed entra nella tua luce...nei misteriosi luoghi della tua anima...lascia andare tutto quello che sai e che credi...arrenditi alla vita...perditi nel mistero...la vita è un gioco che trascende la mente...e mai più tornerà questo attimo...nè qualcuno vivrà per te...questo lo sai...

 

La notte limpida di cristallo mi ricorda qualcosa di intimo che giace nell’addome Il vento soffia fra i pini ed allontana la polvere del mondo Immobile incrollabile silenzio nel lento cullarsi delle vette antiche Come braccia di giganti neri ed informi lentamente sussultano a sinistra a destra assecondando i voleri di sconosciute armonie Traspare la luna in questo ondeggiare Chiara brillante gelida Come d’un tratto tutto questo respirare diviene un misterioso canto La terra vive ed evapora verso il cielo E questo suono silenzioso trova in me spazi pronti ad accoglierlo e a farlo risuonare Come un eco leggero mi sento svanire in questo attimo fatato che è fuori e dentro di me L’indifferenza che sento intorno a me è in realtà il riflesso della mia solitudine interiore Il sommesso mormorare del bambù è in realtà la voce del mio Centro che vaga in cerca di conferme “Non cercare la verità Trovala” Ma il pensiero è altrove, dove mille anni di storia non possono trovarlo Dove placide lune non possono rischiararlo Fra la penombra fluttuanti picchi accesi di rubino si stagliano contro il celeste profondo del cielo Il verde brillante dei pini sfuma fra mille variazioni e giochi di luce nel giallo vivo poi nel rosa e in incredibili idee di rosso-arancio In alto la nuda roccia con qualche chiazza di erica violacea Roccia colore alberi Sospeso fra due stagioni attendo che le illusioni della vita si sciolgano come rugiada E i sogni Mentre la sera arriva In silenzio “Fatti Vuoto Nel Vuoto trova te stesso Non giudicare Nel giudizio perdi la vita Osserva l’attimo Nell’attimo trovi il senso della sofferenza e della gioia Colmati solo di te stesso In te stesso trovi il Vuoto che tutto accoglie” Con un solo sguardo vedo tutta la mia vita Necessità dell’Essere

Quando accetti il paradigma per cui niente accade per caso e che sei tu che crei la tua realtà non rimane più alcuno spazio per il giudizio Il giudizio nasce dalla non accettazione ed altro non è che un appiglio a cui aggrapparsi per soddisfare la nostra eterna ricerca di sicurezze nel mondo Il giudizio ci dà un punto certo da cui partire o almeno l'illusione di averlo Non ci accorgiamo che giudicare gli altri è un buon modo per disprezzare noi stessi per toglierci forza Giudicare ci serve a riversare sugli altri le nostre energie 'negative' e ancora peggio a nascondere le nostre paure dietro false credenze Ci serve a fuggire da noi stessi e dal nostro potere.

Non è necessario tanto risolvere quanto riconoscere un problema per vederlo svanire Spesso consideriamo problemi solo situazioni di cui non conosciamo la causa i presupposti l'origine Spesso giudichiamo persone e situazioni in modo negativo solo perchè non le abbiamo inserite nel contesto a loro proprio Il fatto è che è molto più facile giudicare qualcuno piuttosto che riconoscere i motivi che lo hanno portato ad essere in un certo modo e quindi capire Ma il riconoscimento ci esonera anche dalla fatica di dover perdonare perchè non avremo nessuno da perdonare mentre avremo molto da capire Giudicare è una perdita di tempo per persone arroganti ed insicure In quanto ricercatori dell'essenza è meglio dedicarci a passatempi più costruttivi Tanto più che se esiste un modo per cambiare il mondo e noi stessi esso non passa certamente dal nostro giudizio degli altri

 

Vive eppure non è nato In tutto irraggiungibile Guardalo e non puoi vederlo Ovunque impermanente Ascoltalo e non puoi sentirlo Ovunque silenzioso Tendi la mano e non puoi afferrarlo Ovunque vuoto Uno spazio inconsistente che accoglie le diecimila creature e che tutte nutre eppure ovunque rimane inafferrabile poiché la sua essenza è la non-esistenza Eternamente non agisce eppure tutto ciò che esiste proviene da lui e a lui torna Lo sconfinato ciclo degli astri ha lo stesso valore della foglia autunnale che cade dal ramo La tua vita diventi poesia Diventi dimenticanza Diventi perdita Il sole non tramonta e non sorge e non vi è confine tra l’oscurità che segue il tramonto e quella che precede l’alba Siamo noi che crediamo nell’alternanza e nella divisione Questo è solo apparenza Così la nostra anima non sorge non muore non perdura non fiorisce non conosce la vita non soffre e non gioisce Non è immobile non è fissa non muta ma non si ferma mai Non può essere trattenuta o distrutta ma è sufficiente un attimo per farla perdere nel niente Non può essere compresa anche se sta sotto i nostri occhi in ogni istante Più dura della roccia e delicata come un fiore di campo Non cercare di afferrarla perché le altezze di cime antiche le fanno da dimora Non cercare di accrescerla poiché essa vivrà quanto più riuscirai a togliere Non aspettarti da lei risposte poiché essa vive nel silenzio dei deserti  Solo un attimo Solo un attimo separa questa meraviglia dalla nostra vita Un leggero vento proviene da sud Ecco il segreto Lo scroscio impetuoso del torrente Un suono si separa dal brusio che sembra provenire dall’infinito sciogliersi di valli profumate Il sentiero bianco di fiori di acacia inonda di nascoste fantasie di mare di passioni di dolce perdersi Nascosti fra i rami ondeggianti creature di cristallo osservano il lento e pesante incedere della stagione che mi saluta “Lascia che voli via lo Spirito che tutto accoglie Egli non è fatto per restare confinato in spazi troppo angusti e tutto il cielo non può contenerne la profondità” Alza una pietra e lo troverai

 
 
 

Adamante il sognatore III

Post n°2 pubblicato il 23 Novembre 2009 da suria0

 

Non solo noi siamo unici ed irripetibili ma anche ogni istante della nostra vita è unico ed irripetibile Non tornerà mai più Mai più Ciò che non facciamo adesso non sarà mai fatto Ogni nostro pensiero azione inclinazione ogni nostra potenzialità sarà perduta per sempre se non sapremo darle vita Adesso Per sempre Allora non è incredibile la sproporzione fra le cose che il mondo ci offre e quello che noi realmente facciamo? E non è incredibile quante limitazioni quanti muri mettiamo fra noi e le infinite risorse che abbiamo dentro? Ogni attimo è l’inizio della nostra vita Di quella unica irripetibile incredibile manifestazione dell’universo che osserva se stesso In questo senso noi siamo il centro il baricentro il fulcro di tutto ciò che esiste sperimentiamo e si evolve Nel mare sconfinato di energie che ci circonda noi diamo ad esse  forma e sostanza seguendo impulsi ed inclinazioni a noi proprie La mente crea così il proprio universo Con la morte ci sciogliamo come gocce nell’oceano Nella consapevolezza pura senza tempo

La mente può scoprire soltanto quello che sa già Se vuole andare oltre se stessa deve attingere ad una conoscenza superiore all'immaginazione all'intuizione Scopo della mente è allora guidarci nella direzione giusta attraverso la volontà di conoscere livelli di energia più elevati La mente altro non è che energia e quando diciamo "pensare col cuore" in realtà indichiamo un tipo di pensiero che esiste a frequenze più elevate Come esistono universi energetici diversi ed esistono tutti contemporaneamente e come è possibile passare da un livello all'altro sintonizzandoci sulla giusta frequenza così la mente può attingere a conoscenze superiori

 

Chiamalo per nome Non è conveniente Non è logico Porta dolore ed estasi Sconvolge i pensieri le emozioni Non puoi rifiutarlo se non a prezzo della tua vita Non puoi comandarlo Ti porta via il sonno la tranquillità poiché non dà certezze se non se stesso Non vuole compromessi Non vuole essere chiamato in altri modi poiché sarebbe come negarlo Distrugge i castelli delle nostre convinzioni Di ciò che conosciamo e ci dà sicurezza Spazza via la nostra volontà sostituendo ad essa una volontà più forte e incontrollabile O segui la sua voce o ti condanni alla morte dell’anima Anche se può sembrarti il contrario Ci rende forti della sua forza e deboli come ali di luce Stronca gli inutili razionalismi le ipocrisie le vergogne per cui crediamo di vivere Ti dona il terrore La potenza della tua debolezza Ti costringe ad affidarti all’ignoto Non dà alternative Puoi scappare per paura per calcolo Ma se lo meriti saprà ritrovarti E allora potrai scegliere O morirai o lo chiamerai per nome Amore

 

Se suonate tutti insieme i tasti del pianoforte produrrete solo rumore Se suonate una bella melodia potrete capirla Eppure le note sono le stesse Solo è la loro organizzazione che le dà significato Meglio Hanno comunque significato ma non sono belle in tutti i casi Il valore delle cose è dato dal fatto che ci siamo noi a farne esperienza L’unica certezza che abbiamo di un’esperienza è che noi ci siamo e che la vivremo al nostro modo Cioè la renderemo un’esperienza unica in quanto vissuta da noi nell’unico modo che ci è possibile e che la rende unica come noi Quindi se non siamo con noi stessi quale sicurezza cerchiamo fuori di noi? In chi? Se non ci siamo noi tutte le sicurezze effimere che ci siamo costruiti nell’arco della nostra vita sono destinate a frantumarsi L’unica certezza l’unico sostegno rimaniamo sempre noi stessi in qualunque occasione in ogni rapporto Anche se abbiamo bisogno degli altri per crescere senza di noi tutto ciò non avrebbe senso anzi non esisterebbe  Ovunque ci troviamo l’unico punto certo da cui partire siamo noi stessi E per fare questo dobbiamo ritrovarci abbandonando tutto ciò che noi non siamo Tutto ciò che abbiamo costruito attorno al nostro vero Io per proteggerci dal mondo Lo abbiamo fatto per paura Dobbiamo quindi lasciare andare la paura Arrenderci all’amore Arrenderci al cambiamento che è l’essenza stessa di noi stessi e di tutto ciò che esiste E’ la roccia su cui posare con fiducia la nostra vita Il sostegno vero su cui costruire il nostro presente La vera fonte della felicità Poiché il presente l’attimo che cambia che non si muove eppure non è mai lo stesso è la realtà che ci renderà liberi da tutte le cose inutili della vita Siamo noi stessi  Il presente è esperienza Qualunque esperienza sia noi ci siamo Siamo quello TAT TVAM ASI E siamo pronti ad accoglierla perché saremo sempre con noi stessi Noi ci siamo sempre e comunque Quale roccia è più sicura di questa? Noi non ci abbandoniamo neanche con la morte mentre abbandoneremo tutto il resto Anche la roccia più dura diverrà niente Si sgretolerà nell’illusione del tempo Noi invece saremo sempre con noi stessi E sapremo che tutto fa parte dell’eterno cambiamento Che è inevitabile Che dipende dalla responsabilità di esserci Di vivere Il nostro fluire sarà il flusso stesso del Tao

 

Il vasto mondo non è che un mio sguardo. La vita tutta non è che questo attimo che fluisce in me.

Ovunque tu sia. qualunque cosa tu stia vivendo 'bella' o 'brutta' Fermati E dici "Io ho voluto tutto questo Perchè? Come?" Se durante il cammino inciampi in una pietra chiediti "Cosa devo capire? Qual'è il messaggio?" Niente accade per caso Tutto quello che ci circonda è il frutto di quello che siamo E' la materializzazione sul piano fisico dei nostri pensieri e dei nostri più segreti desideri Se vuoi un mondo felice sii felice Se vuoi un mondo in pace sii la pace Soprattutto non scappare davanti a te stesso Sei l'unica persona che ha il potere di pensare all'interno della tua mente E questo è il tuo dono più prezioso Perchè ti dà la responsabilità di un potere illimitato

Davanti allo specchio non riesco a vedermi A sentirmi Sembro pervaso da un delirio Un’estasi che non mi appartiene Cosa c’è in me adesso di così doloroso? Che questo vento parla a qualcosa di addormentato E io non so rispondere “La tua è un’anima antica Il dolore fa parte della tua storia Lascia che sia così Non puoi conoscere tutto Verrà il tempo che la tua anima saprà cosa fare” C’è questo di strano nell’amore Che vedi un foglio portato dal vento E senti un dolore che non puoi sopportare Che ti scopri a pensare e volere quello che non hai mai pensato e voluto Ma che è quello tu lo sai che ha nel cuore l’altro E questo tu lo sai è quello che conta C’è questo di strano nell’amore Che senti un suono Un profumo E la tua anima può scoppiare E niente e nessuno può consolarla Che non puoi credere in un mondo ove non esista lui Il tuo amore E cerchi ovunque per trovarlo Per sentirne ancora il calore Ma solo lei solo lui può darti quello che cerchi Perché non sei più te L’amore ti ha trasformato Ora sei la metà di niente O la gioia del tutto C’è di strano nell’amore che non sai perché o come E proprio per questo gli dai quel nome

Quando mi dici “Non lasciarmi mai” io capisco “Lasciami sempre” Perchè come il vento non è altro che un sentimento che scorre veloce di vita in vita e di occhio in occhio ed è pur sempre lo stesso indifferente inconsistente testimone di ogni nostra epoca Così il dolore è vento Guarda Il dolore è sempre ricordo Il ricordo è sempre dolore Ma noi siamo qui per capire Vedere Conoscere il cammino verso le stelle E il dono ti è stato dato per superare l’idea duale di bene e male Dolore e gioia Se abbandoni la tua anima adesso che ti chiede consolazione non potrai capire cosa viene dopo Senti il fresco che ti accarezza la pelle Lasciati portare via Non avere paura del dolore E’ qui per farti ricordare Ascolta le danze Le arie antiche Volteggia col vento Tutto ha uno scopo profondo nella tua esistenza Se ti hanno ferito cerca di capire come è potuto accadere Se il tuo cuore è morto chiediti cosa devi cercare veramente dentro di te Se non senti voglia di sperare aspetta e affidati al tuo Sé superiore Lui sa cosa è bene per te Solo rimani in ascolto Apriti E permettiti di essere un passaggio Un varco da cui lo Spirito luminoso possa passare per illuminare il cammino Anche il dolore è contrasto Energia che non facciamo passare Ti amo piccolo sole Risplendi in ogni mio battito E vederti è come volare sugli oceani quando la notte si consegna al giorno Ti ho sognato ed eri bisognoso del mio calore Ed io ti ho dato tutta la mia energia Ti ho costruito una casa che nessuno potrà toglierti Non hai più bisogno di soffiare sulle le nebbie mattutine La vita sia con te E risplenda sempre su di te la benedizione dell’Amore e della Gioia senza fine Ti amo piccolo Sole E il mio cuore non basta a dirtelo

 

 

 
 
 

La mia anima

Post n°1 pubblicato il 23 Ottobre 2009 da suria0
Foto di suria0

---

La mia anima è di quella strana natura

che sfiora le cose senza toccarle,

attende qualcosa di  eternamente distante

e non sa di che vita vivere

se non del volo di una foglia.

Quando il grano è giallo e maturo

impetuosa aspetta il freddo dell’inverno.

Quando scroscia feroce il torrente

quieta sospira nelle profumate sere estive.

La mia anima è di quella strana natura

di luce ed ombra

Luce e poi Luce

Ombra e ancora ombra.

Ama a volte credersi immortale

per poi sentirsi solo un’altra onda

inghiottita dalla sabbia bruciante.

Si lascia strappare

dal rombo del tuono

ed accarezzare dal lento mormorio

dei pini sonnambuli.

La mia anima è di quella strana natura

dell’erba lucente,

che sa vivere con le anime dei prati,

dei riflessi lunari,

e nella brezza della sera

lasciarsi baciare

dai silenzi del cielo.

 

David

 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

suria0ailata76LadyeoneLadyZaffyrogrossodragofioreselvatico3dominocreekleonardociolli1elmo7_3Pahanabeppo631chichi64lucka_smactolkiengattamatilde1
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963