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Come distruggere un mito...

Post n°186 pubblicato il 30 Agosto 2006 da mara2003
Foto di mara2003

Cominciai ad interessarmi al personaggio di Napoleone alla scuola media un giorno in cui, assente da scuola, telefonai ad una compagna per i compiti e mi venne detto che si doveva fare il riassunto( si chiamava ancora così all’epoca, la parafrasi sarebbe venuta dopo) di una poesia del Manzoni, “il cinque maggio” ed io, responsabile come sempre, mi misi subito all’opera…. Fu un’opera che durò pochissimo perché mi scontrai con le prima parole, …Ei fu…, e non riuscivo a capire cosa intendesse dire e cosa significasse…Erano anni in cui si credeva ancora all’intervento miracoloso dei professori ed io rimpiangevo di non essere stata a scuola per assistere alla spiegazione della docente di Italiano che avrebbe facilitato il mio compito; ma del resto ero stata protagonista qualche anno prima di un altro scontro, con la grammatica stavolta, si doveva fare l’analisi grammaticale di una frase in cui si trovava la parola “canone” ed io non riuscivo a capire il senso della frase perché per me, secondo le mie conoscenze, si trattava di canòne ed invece era cànone, non ricordo se allora avessi già il televisore a casa ma è sicuro che non mi interessassi di pagare il cànone ed è altrettanto sicuro che non avevo ancora capito che dovevo imparare a cavarmela da sola magari aiutandomi con un vocabolario…Ad ogni buon conto, tornando a Napoleone, quelle due parole se da un lato bloccarono il mio ingegno del parafrasare dall’altro servirono a sviluppare la curiosità verso quell’uomo per cui anche il Manzoni aveva usato il suo tempo dedicandogli un’ode…E cominciai a scoprire cose molto interessanti: corso (della Corsica), ebbe quella capacità e quell’entusiasmo che gli consentirono di bruciare le tappe e da soldato, passando per generale, divenne Imperatore, conquistando Stati su Stati e trascinandosi dietro il favore del popolo francese: non c’è che dire per un uomo di statura non alta, ma giustamente venne definito “il piccolo grande Uomo”…Passano gli anni e per me comincia la fase romantica, non ancora finita in verità, e quando in Tv vidi un film, Maria Walesa, una contessa polacca che per amore di Napoleone disse addio alla sua vita rosata, e tirandosi dietro gli anatemi del marito, persona perbene ma molto anziano, rese pubblica la sua passione, nonostante l’astro dell’imperatore stesse tramontando, e lo raggiunse a Sant’Elena con il figlioletto che intanto avevano avuto, la mia resa è stata quasi completa… All’epoca pensavo che non sarebbe stato possibile avere maggiore stima e rispetto per un personaggio storico di quella che già provavo, ma ancora non sapevo che avrei conosciuto di Lui altri aspetti che me lo avrebbero fatto amare ancor di più,  non era ancora chiaro il mio futuro…Vennero gli anni dell’Università e imparai ad amare il Diritto, che con buona volontà , cerco di insegnare alle generazioni dei miei ragazzi e la cosa si fa sempre più difficile con il passare degli anni… Ed ecco che si ritorna a parlare di Napoleone Bonaparte come dell’uomo che riuscì a dare il volto nuovo a quel mondo intricato che era il Diritto… A Lui si deve la stesura di un codice in cui si organizzava sistematicamente un insieme di regole suddiviso per settore…Venne chiamato Codice Napoleone e, ancora oggi, costituisce la base per molti ordinamenti degli Stati moderni, tra cui anche quello italiano. Tra le novità introdotte dal Code Napoleon ricordo: uguaglianza dei cittadini davanti alla legge; proibizione della detenzione arbitraria oltre il terzo giorno dall'arresto; regolarità processuale, che prevedeva un consiglio di giudici e una giuria; la presunzione di innocenza dell'accusato fino a prova contraria e il diritto alla difesa. Altre interessanti riforme di Napoleone riguardavano: l'abolizione della monarchia assoluta e dei privilegi feudali; la servitù, i tributi e le decime furono soppressi; i grandi possedimenti vennero frazionati e si introdusse un principio equo di tassazione. Con la redistribuzione delle ricchezze e dei terreni, la Francia divenne il paese europeo con il maggior numero di piccoli proprietari terrieri indipendenti. A livello sociale ed economico, furono aboliti l'incarceramento per debiti e il diritto di primogenitura nell'eredità terriera (detta legge sul maggiorascato per cui io, secondogenita, Lo ringrazio), venne introdotto il sistema metrico decimale. istituì la Banca di Francia, che era banca nazionale semi-indipendente e agente governativo in materia di valuta, prestiti e depositi pubblici; instaurò l'attuale sistema scolastico, centralizzato e laico; riorganizzò l'università e fondò l'Institut de France; stabilì l'assegnazione delle cattedre in base a esami aperti a tutti, senza distinzioni di nascita o reddito; si deve a Lui anche la legge sul divorzio… ma soprattutto Gli si deve l’idea della ripartizione in codici dei vari settori di Diritto per combattere quel ginepraio inestricabile formato dalla coesistenza di leggi, ordinamenti, regole di varia provenienza ma di paritaria possibilità di applicazione che rendeva impossibile l’applicazione di una regola giusta…

Luce per i miei occhi, quindi, ma qualcosa letto in un post cominciava a far traballare i miei sentimenti…Si parlava incautamente di romanticismo e per fondare certe tesi, l’Autore, ha preso a mò di esempio, una lettera che Napoleone scrisse alla moglie Giuseppina, e fin qui nulla di anormale, solo che trovandone il testo in Inglese si è fidato di un traduttore ondine che ha portato scompiglio nelle frasi scritte con passione da Napoleone rendendole fredde e soprattutto incomprensibili:  http://blog.libero.it/elaborando/trackback.php?msg=1554962...

E’ inutile che io metta in rilievo quale sussulto abbia provato nel leggere quelle righe, si metteva in discussione il mio mito, un mostro sacro per me…per fortuna è durato solo gli attimi necessari a fare ricerca autonoma per trovare il testo in italiano della lettera, le parole erano di tutt’altro spessore…

Grazie al cielo, il mio amore è salvo!

 
 
 
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