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Post n°462 pubblicato il 03 Febbraio 2007 da mara2003
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L'evoluzione storica non è fatta da singoli e letti distacchi degli avvenimenti ma ognuno di questi è come un sasso  lanciato e dà ilsuo contributo al cambiamento. Tanti sassi provenienti da settori apparentemente non collegati fra loro fanno più grande la Storia. E sicuramente nella storia dell'uomo, dal mio specifico punto di vista, la domanda "chi è nato prima, l'uovo o la gallina?", potrebbe essere sostituita con "nell'uomo è nata prima l'esigenza di avere un insieme di regole a proteggerlo o l'esigenza di soddisfare il proprio bisogno? ". È sicuramente la seconda parte della domanda che ha fatto decidere l'uomo a vivere in socialità: il bisogno di suddividere con altri il soddisfacimento delle proprie necessità. Un bisogno nel bisogno ed ecco che nasce l'economia politica. Intanto che la vita dell'uomo procede, gli avvenimenti si susseguono, gli uni  ancorati agli altri e, ripeto sempre dal mio punto di vista, è ancora l'economia che dà il primo impulso. Economia intesa come soddisfazione del bisogno secondo criteri di tornaconto, o di problema economico se si preferisce, visto che l'assioma da cui si parte è: massimo risultato con il minimo sforzo in una realtà in cui le risorse sono limitate mentre i bisogni sono illimitati. È l'uomo attraverso le sue intuizioni inventa la ruota, scopre il fuoco, pratica prima un'economia di sussistenza e dopo di baratto. Poi è il tempo della moneta il cui scopo principale è quello di favorire gli scambi commerciali che a loro volta hanno trovato vigore dalla scoperta di nuove tecniche di navigazione. Nel frattempo, e ne sono passati di anni, il mondo giuridico si organizza in una struttura feudale, in cui se è pur vero che la figura predominante è quella del signore che si assicura dai suoi feudatari obblighi di fedeltà e obbedienza, bisogna riconoscere che questo è il periodo che comincia a gettare le basi, i famosi sassi di innovazione, per i grandi avvenimenti del futuro. Altro che periodo buio il  Medioevo. Finiscono le epidemie, le carestie, gli animi si acquietano, i ponti levatoi si calano e la vita comincia anche al di fuori del castello: muove primi passi l'economia di scambio, proliferano fiere e mercati e alcuni servi, diventati liberi, possono spendere le competenze acquisite al servizio del Signore in attività proprie svolte nei pressi del castello, nei borghi. È l'embrione di quella classe sociale che verso la fine del 1700 contribuirà a cambiare il corso della storia. Se dal punto di vista economico l'avvenimento che avrebbe cambiato il corso della storia è la scoperta dell'America, il mondo letterario, filosofico, scientifico subisce un vero scossone grazie all'Umanesimo prima e all’Illuminismo successivamente quei movimenti attraverso cui l'uomo comincia a credere nelle proprie forze e comincia a provare interesse verso ogni forma di conoscenza: non è più ossessionato dal giudizio divino e dalla paura dell'inferno e comincia a capire che gli eventi della sua vita non hanno giustificazione divina e perciò si accosta ad ogni campo del sapere. Siamo agli albori dell'età moderna: Leonardo da Vinci, Niccolò Copernico, gli esperimenti di laboratorio, l'analisi matematica, Galileo Galilei, l'uomo condannato dalla Chiesa per la sua tesi che rivoluzionava quella accomodante e giustificatrice del potere della Chiesa e che subì la condanna di eretico dal tribunale ecclesiastico ma non per questo si piegò e a lui dobbiamo il cannocchiale e il termometro oltre che tutto ciò che negli anni a seguire sarebbe stato basilare per le invenzioni. Nasce il metodo scientifico: l'osservazione dei fenomeni grazie al supporto di appositi strumenti e calcoli può essere formulata in leggi esatte come il metodo da cui nasce. L’Economia Politica è anch'essa una scienza ma dato che studia il comportamento degli uomini non è una realtà che può essere riprodotta in laboratorio, assume pertanto il ruolo di scienza sociale e la dimostrazione delle sue leggi avviene per campioni, come potrebbe essere un modellino di automobile rispetto al suo originale. Favorevoli congiunture portano all'età dell'espansione; nascono le città e in Italia, grazie alle crociate,4 località, Venezia,Amalfi ,Genova, e Pisa si sviluppano maggiormente proprio perché città di mare inizialmente pensate come base di approvvigionamento di ricambio di uomini e merci per le guerre di religione e da qui il passo fu breve per il loro predominio del mare negli scambi commerciali. È il tempo del mercante e da questo evento nasce la necessità di affinare l'ingegno e utilizzare tutto ciò che potesse facilitare e anche garantire l'esercizio di questa attività: le commende, le compagnie, i libri contabili, le lettere di cambio, le assicurazioni… tutto quindi viene razionalizzato, rozzamente prima e sempre più affinato in seguito di modo che attraverso la scientificità del fenomeno si arrivasse alla dimostrazione dell'assioma di partenza: massimo risultato con il minimo sforzo. Non so che cosa ha scritto pelino 55, recenti esperienze mi inducono a giocare in casa o in prati ben conosciuti e abbastanza prevedibili, devo quindi soffermarmi solo su ciò che scrivi tu. Posso essere d'accordo con te che la giurisprudenza è un concetto astratto ma l'economia è ben concreta, visibile agli occhi di tutti e per certi versi facilmente comprensibile. Sostanzialmente concordo con quanto da te scritto: può essere giusto chiamare scienziato chi si avvicina al mondo scientifico per soddisfare la sua sede di sapere scientifico ma è anche giusto che la scienza sia il motore del sapere e in tale sua funzione non deve avere pietà, se l'obiettivo è quello di assicurare il progresso non ci devono essere né vincoli etici né morali. D'altra parte quando tu affermi che bisognerebbe radiare dalla categoria chiunque provi a sfruttare le conoscenze per uso personale bisogna anche ammettere che ci sono stati episodi di ordine inverso. Mi riferisco a tutti di quegli scienziati che inorriditi da ciò che avevano creato hanno preferito esautorarsi automaticamente anche se da buon padre, fieri della propria creatura, non hanno avuto il coraggio di distruggerla e qualcuno se ne è appropriato provocando morte e distruzione. Escludere l'uso personale significa anche escludere l'uso della società? So che tu ti riferivi più che all’uso in sé e per sé più che all'arricchimento derivato al tizio ma se ciò non fosse accaduto rispetteremo l'opinione di Galileo Galilei "scienza è il distinguere quello che si sa da quello che non si sa" e noi andremmo in giro con la clava e vestiti con pelli di animale portandoci nella mente (visto che non abbiamo nè carta nè biro) una tabella idealmente suddivisa in due parti “a destra ciò che è rock, a sinistra ciò che è lento (viceversa secondo le preferenze) al centro “mi astengo”.

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