di Roberto Landucci
ROMA (Reuters) - L'Italia al tempo della crisi vede crollare il potere d'acquisto delle famiglie, colpisce duro il ceto medio e conta 14,9 milioni di individui con chiari segnali di disagio economico.
La fotografia dell'Italia dello scorso anno, contenuta nel rapporto annuale 2013 dell'Istat presentato oggi, mostra persone in affanno, sfiduciate nelle istituzioni, che si aggrappano ad esperienze diverse da quelle economiche per poter tracciare un bilancio positivo della propria vita.
"Nel 2012, il potere d'acquisto delle famiglie è diminuito del 4,8%. Si tratta di una caduta di intensit eccezionale e che giunge dopo un quadriennio caratterizzato da un continuo declino", scrive l'Istat nel rapporto, spiegando che a pesare di più sono stati la forte contrazione del reddito da attivit imprenditoriale e l'inasprimento del prelievo fiscale.
A fronte di questo calo, le famiglie hanno ridotto dell'1,6% la spesa corrente per consumi, mentre la loro propensione al risparmio è scesa al di sotto di quella delle famiglie francesi e tedesche, avvicinandosi a quella della Gran Bretagna, tradizionalmente la più bassa d'Europa.
Ma sono gli indicatori-spia della deprivazione materiale e del disagio economico ad accendersi di un rosso intenso nel 2012.
Le persone in famiglie "gravemente deprivate" (quelle che presentano 4 o più segnali di deprivazione su un elenco di 9) sono raddoppiate in due anni, passando dal 6,9% del 2010 al 14,3% del 2012, ovvero 8,6 milioni. Quelle che presentano tre o più segnali sono il 24,8%, 14,928 milioni di individui.
I quattro segnali più frequenti di deprivazione segnalati da Istat sono la difficolt di riscaldare in modo adeguato la propria abitazione, il non potersi permettere un pasto con apporto proteico adeguato almeno ogni due giorni, non fare almeno una settimana di vacanze all'anno e non disporre di almeno 800 euro per fronteggiare spese impreviste.
Il 2012 conferma poi una tendenza emersa l'anno precedente: tra gli oltre 8 milioni di persone in grave difficolt aumentano quelle provenienti dal ceto medio.
"Circa il 48% degli individui che cade in condizione di severa deprivazione materiale proviene dal primo quinto di reddito equivalente (quello che raccoglie i redditi più bassi). Ma fra questi, più di un quarto nell'anno precedente si collocava nei quinti di reddito più elevati (dal terzo in poi)", scrive l'Istat.
SEI MILIONI DI "IMPIEGABILI" SENZA LAVORO
La crisi economica ha prodotto un aumento del 30,2% dei disoccupati nel 2012 sull'anno precedente (+636.000 unit ), dovuto in parte all'incremento delle persone, prima inattive, che si sono messe a cercare un lavoro.
Ma l'Istat rileva anche che, a fronte di quasi 3 milioni di disoccupati, altrettante persone erano lo scorso anno riconducibili alla schiera delle "forze di lavoro potenziali".
"Si tratta di 3 milioni e 86.000 individui che si dichiarano disposti a lavorare anche se non cercano oppure sono alla ricerca di un lavoro ma non immediatamente disponibili e per questo inclusi tra gli inattivi", dice l'Istat
"Se si sommano le forze di lavoro potenziali ai disoccupati, il numero di persone impiegabili si avvicina ai 6 milioni di individui".
Nel computo dei disoccupati non rientrano le persone in cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga), anche se questa diventa sempre più l'anticamera della disoccupazione o dell'inattivit .
RECORD INATTIVITA' TRA GIOVANI, ALLARME DI NAPOLITANO
Nel biennio 2011-2012 gli occupati che escono dalla Cig sono scesi al 34,5% dal 57,6% del biennio precedente. Mentre i passaggi dalla Cig alla disoccupazione hanno interessato nel 2011-2012 per più dell'80% la fascia dei 30-49enni, quelli verso l'inattivit per oltre la met dei casi gli ultra 49enni.
L'Italia vanta un record negativo, "la quota più alta d'Europa" di giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano né studiano. Questa fascia di popolazione nel 2012 arrivava a 2,25 milioni di persone, il 23,9%, aumentati di quasi 100.000 unit in un anno.
Proprio sulla disoccupazione giovanile si appuntano le preoccupazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo messaggio per la presentazione del rapporto, nel passaggio in cui dice che occorre "fornire alle generazioni più giovani concrete prospettive di lavoro".
AUMENTANO FAMIGLIE DOVE SOLO LA DONNA PRENDE UNO STIPENDIO
Un capitolo a parte riguarda l'occupazione femminile, che è cresciuta di 110.000 unit su anno nel 2012 sulla spinta di tre fattori, che in parte riflettono la crisi più generale. Primo, aumenta il tasso di occupazione delle ultracinquantenni, dovuta soprattutto allo slittamento dell'et pensionabile delle donne, mentre diminuisce quello tra le giovani. Secondo, la crescita dell'occupazione è ascrivibile in parte alle donne straniere impiegate nei servizi alla famiglia e agli anziani - quest'ultimi ritenuti dagli italiani una spesa incomprimibile. Terzo, lavorano più donne in famiglie con stato sociale più basso, dove esse diventano l'unico percettore del reddito familiare.
Le coppie con figli in cui solo la donna lavora erano l'8,4% del totale, contro il 7% nel 2011.
Nel mezzo di queste difficolt è più diffusa tra i cittadini la sfiducia verso la politica e le istituzioni pubbliche. "In una scala da 0 a 10, giudizi più positivi vengono attribuiti solo ai vigili del fuoco e alle forze dell'ordine", dice l'Istat.
Riflettendo le preoccupazioni per la propria situazione economica, cala di 5,7 punti percentuali nel 2012 anche il livello di soddisfazione espresso dagli italiani per la propria vita.
Ciononostante, i cittadini tracciano un bilancio complessivamente positivo della propria esistenza, dandosi un punteggio medio di 6,8 (su un massimo di 10). Gli italiani, dice l'Istat, valorizzano di più le relazioni familiari e di amicizia, la salute e il tempo libero, e, tutto sommato, pensano che "domani è un altro giorno".
Guardando al futuro il 24,6% degli italiani pensa che la propria situazione personale migliorer nei prossimi cinque anni, il 28,5% ritiene che sar uguale, il 23,3% non lo sa e solo il 23,5% ipotizza un peggioramento. Sul sito le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su
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(ASCA) - Roma, 22 mag - ''Bene la convocazione del ministro Gianpiero D'Alia sul pubblico impiego che arriva in corrispondenza dei congressi delle nostre categorie dei settori pubblici''. Cosi' il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, a margine del Congresso della Cisl Scuola, sull'incontro con i sindacati indetto dal titolare di Palazzo Vidoni per martedi' 28 maggio. ''Al ministro - spiega - porteremo le nostre priorita': riorganizzare la pubblica amministrazione nel quadro di una riforma costituzionale che semplifichi i livelli amministrativi, con meno enti e meno sovrapposizione di funzioni, e scommetta su nuove reti territoriali dei servizi pubblici ai cittadini e alle imprese. E poi la contrattazione. Sono anni che diciamo che bisogna trovare le risorse per far ripartire le retribuzioni del pubblico impiego, ferme al 2010. Non vogliamo nuove tasse, che anzi vanno abbassate, ma fare risparmi sui troppi sprechi, disorganizzazioni, spese improduttive che gravano i bilanci degli enti pubblici. Da li' dobbiamo prendere i soldi per innovare le amministrazioni e pagare meglio i lavoratori''. ''Da parte nostra'' conclude Bonanni ''siamo pronti al confronto su produttivita' e valorizzazione professionale: per rilanciare i servizi occorre investire nelle competenze, premiando chi lavora bene, e scommettere sulle tante professionalita' che compongono il pubblico impiego. Incentivando i salari, la formazione, il riconoscimento professionale''.
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Roma, 22 mag. (LaPresse) - La guardia di finanza sta eseguendo un sequestro preventivo e delle perquisizioni a carico della famiglia Riva, proprietaria del Gruppo Ilva. Il provvedimento è stato disposto dal gip di Milano, Fabrizio D'Arcangelo, su richiesta dei pm Stefano Civari e Mauro Clerici, e riguarda 1,2 miliardi di euro sui conti correnti dei Riva. Emilio e Adriano Riva sono entrambi indagati per truffa ai danni dello Stato e trasferimento fittizio di beni e due professionisti di loro fiducia sono accusati di riciclaggio. I fondi sequestrati erano nel paradiso fiscale di Jersey.
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(ASCA) - Roma, 21 mag - La Roma ufficializzera' il tecnico della prossima stagione dopo la finale di Coppa Italia, tra lunedi' e martedi' prossimo. In pole c'e' Massimiliano Allegri. L'attuale allenatore del Milan e' stato ''bocciato'' dal presidente e per domani si attendono le decisioni definitive e ufficiali della societa' rossonera. La Roma - riferisce ''Calciomercato.com'' - aveva contattato Allegri l'anno scorso per il dopo-Luis Enrique, ottenendo un 'no' da parte del tecnico toscano, che invece oggi e' pronto a cambiare idea. Durante la stagione sono stati frequenti i contatti tra il d.g. Baldini e l'allenatore rossonero. Il primo importante ad ottobre dopo il derby perso 3-2 contro la Lazio: all'epoca la societa' stava gia' mettendo in conto l'ipotesi di un addio prematuro di Zeman e sondo' anche altri allenatori, prima di affidarsi ad Andreazzoli a febbraio. Proprio a partire da quel mese Roma e Allegri iniziarono a discutere concretamente di futuro: da Trigoria parti' un'offerta di un contratto triennale a 2,5 milioni di euro. Intanto, l'ad rossonero stasera ha replicato ai giornalisti che gli chiedevano della presunta lettera di Berlusconi su Allegri. ''Non andiamo avanti con questo giochino che diventa stucchevole. C'e' una smentita del presidente, quindi non ho nient'altro da dire. Questa sera parliamo di un solo allenatore, Nereo Rocco, che ci diede la prima vittoria in Coppa dei Campioni nel 1963 - ha spiegato Galliani a margine delle celebrazioni per il trionfo di 50 anni fa -. E' bello essere la squadra piu' titolata al mondo, anche perche' abbiamo cominciato a vincere proprio allora. Se stasera viene Allegri? Certo ci mancherebbe altro, ma ribadisco questa sera il nostro allenatore e' Nereo Rocco''. E alla domanda su chi sara' quello di domani, Galliani ha sorriso ma non ha risposto.
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(ASCA) - Roma, 22 mag - Sara' difficile arrivare a un piano sul lavoro da 12 miliardi ma al momento si stanno analizzando alcune misure che non saranno comunque a costo zero, per abbattere la disoccupazione giovanile. Lo avrebbe detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, durante l'incontro in corso con le parti sociali. Parlando dei 12 miliardi, il ministro avrebbe detto: ''La vedo difficile. Stiamo facendo una serie di analisi molto dettagliate su fondi e risorse disponibili, ma se il governo dice che l'occupazione giovanile e' una priorita', non e' che si puo' fare a costo zero. Stiamo lavorando su ipotesi costose e meno costose. Sulla base delle compatibilita' economiche si lavorera' su quelle piu' efficaci''. Parlando di possibili misure, il ministro avrebbe aggiunto che si sta lavorando su ''ipotesi di defiscalizzazione e decontribuzione''.
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Inviato da: Marion20
il 22/05/2013 alle 19:41