Creato da sirenadianimaecorpo il 11/03/2009

anima e corpo

dedicato a chi sente di appartenere a due nature

 

Si è più vicini all'amore...

Post n°17 pubblicato il 08 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

...e siamo capaci di amare, quando non si ha bisogno di nulla, quando si è già sereni.

Quando si ama spinti da un bisogno, quella che instauriamo è una associazione di mutuo soccorso, e intendiamoci, la possiamo anche costituire...l'assoziazione..., l'importante è che lo sappiamo che quel nostro rapporto nasce con questa base e che lavoriamo per farlo diventare  libero da ogni tipo di dipendenza reciproca.

Certo, in due si sta meglio, sapere che l'altro è lì per noi con le sue attenzioni con le sue cure è bello, sapere di poter contare su una buona amicizia è appagante...

Già, ma abbiamo caro cos'è una vera amicizia?

 

 
 
 

Il parametro della vera amicizia...

Post n°18 pubblicato il 08 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

...lo definisce bene secondo me Plutarco quando dice:

"Non mi serve un amico che cambia quando cambio io

e annuisce quando annuisco io;

la mia ombra lo fa molto meglio."

Ecco, un amico lo è se è teneramente o anche spietatamente -se noi abbiamo la testa dura- sincero.

L'amico è quello che dice secondo lui, dove sbagliamo e perchè sbagliamo.

E' colui che sa farci da specchio e sa reggere le nostre superficialità, i nostri piedi di piombo.

E' colui che non ci viene incontro per tornaconto personale, ma lo fa pensando al nostro bene, alla nostra crescita.

Non è possessivo e geloso, non ci isola dagli altri esseri umani, ma ci sospinge a trovare la nostra personale strada, sapendo che il vero bene è quello che lascia liberi anche di affrontare le nostre scelte sbagliate per poi essere lì ad aiutarci quando torniamo bastonati con la coda tra le gambe.



 

 
 
 

L'amico vero...

Post n°19 pubblicato il 08 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

è colui che mi aiuta a conoscermi perchè...

"la conoscenza di sé

é

l'inizio della libertà*"

La vera libertà parte da se stessi: libero dalle mie paure, libero dalle ombre dei fantasmi mai affrontati, libero dai vincoli con cui gli altri vogliono legarmi.

Dire: "...si, ma non posso..." è voler stare nell'eterno ruolo della vittima, senza assumersi le proprie responsabilità, semplicemente perchè sarebbero più scomode, più faticose.

E' faticoso tagliare le corde, i vincoli, anche perchè dopo anni di accondiscendenza, si sono attaccate alla nostra carne e le abbiamo fatte diventare nostre modalità, parti del nostro stesso essere.

* Krishnamurti.

 

 
 
 

Come strappare le corde...

Post n°20 pubblicato il 08 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

...che ormai sono attaccate alla carne, al nostro essere, senza farci troppo male, salvando la nostra integrità?

Convertendo piano piano le nostre abitudini e modificando il nostro agire, partendo da piccole cose.

Innazittutto, cambiando i nostri pensieri, arricchirci positivamente la nostra mente nutrendola di pensieri costruttivi, liberatori, sani e forti.

Fatti i pensieri forti, aggrapparvici con tutta la convizione e la determinazione a voler...star bene e conquistare la vostra autonomia.

Scegliere cosa poter modificare: un atteggiamento, un modo di esprimersi poco fiducioso, lamentevole, rabbioso. Cominciare a progettare come dare un taglio a relazioni povere, malsane, un rapporto distruttivo. Come affrontare una dipendenza, un automatismo. Come lavorare per liberarsi da una ossessione.



 

 
 
 

Liberarsi da una abitudine,

Post n°21 pubblicato il 08 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

da un automatismo, da una vecchia coazione a ripetere, non è facile e non è per nulla comodo.

Non è un lavoro fatto per i sedentari dell'anima, della mente e della volitività. Per quelli che scelgono di continuare a lamentarsi facendo le larve umane e lasciare sulle spalle dei familiari il fastidio di noi stessi.

E' un lavoro fatto per chi ha il coraggio, l'audacia, la tenacia di mettersi in gioco e di non buttare la spugna dopo due tentativi falliti.

Il vero eroe non è quello che fa un gesto sporadico di forza, ma è del Don Chisciotte che ogni giorno riparte con tutta la sua foga e non importa se viene disarcionato, l'importante è alzarsi in piedi e ripartire: questa è la stoffa dell'individuo virile.

Contrastare una abitudine è come scendere le scale con dei pacchi in mano, scomodo e pericoloso. Occorre tutta l'attenzione, occorre la calma e la ponderazione.

Su...non hai ancora deciso di farlo? Cosa aspetti a partire alla conquista di te stesso?

Troppo flaccida la tua anima? Troppo molle la tua volontà?

Anche tu ce la puoi fare: è solo questione di allenamento, basta un po' di tutto questo ogni giorno.

Vedrai come starai meglio e come tornerà l'energia.

Te lo garantisco: provare per credere.

 
 
 

Hai preso una decisione?

Post n°22 pubblicato il 08 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

Ti sei determinato a fare qualità nella tua vita?

Non ancora? No? Non ci vuoi neanche pensare?

Bene, sei libero di scegliere, abbi però almeno il buon gusto da oggi di non lamentarti più e di non pesare su chi sta attorno a te.

Se non ti va di essere un tedio neanche a te stesso, alzati nella tua interiorità e determinati. C'è sempre tempo per farlo, ma prima parti e meglio è perchè più aspetti e più è difficile, perchè i parassiti che come zecche sono attaccati -le tue abitudini negative-, ti privano della tua forza e meno usi il pensiero e la volontà, meno ne avrai la capacità.

Procrastinare è la tomba di ogni cosa.

 

 
 
 

Stai leggendo qualcosa di buono?

Post n°23 pubblicato il 08 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

Stai parlando con persone positive, fiduciose, stimolanti per il pensiero nobile (farsi uomini  usando l'intelligenza razionale e del cuore)?

Stai facendo qualche passeggiata nella natura? Ti doni un po' di riflessione e silenzio?

Ti ritagli del tempo per analizzare le scelte o le non scelte della tua vita?

Peccato, lo stordimento nel quale scegli di stare, le tante cose daffffffare, porteranno via la tua autonomia e il tuo benessere.

E' così. E' inutile che sbatti la porta e te ne vai.

Pensaci, almeno.

Pensaci.

 
 
 

Sei partito?

Post n°24 pubblicato il 08 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

Ti sei determinato? Hai posto il o i tuoi obiettivi?

Bene. Ti stai dando la possibilità di crescere come persona, come individuo che ha scelto di scoprire le sue possibilità e fare qualità nella sua vita.

Una qualità fatta di autonomia strappata alla paura, alla insicurezza, alla disistima, alla eterna indecisione.

Strappata dalle mani del non-valore imperante, alla povera umanità del grande fratello, delle pose sociali, degli stereotipi di pensiero.

Sei uno che farà tanta strada, la sua strada e non quella degli altri, di quelli che si perdono nella massa anonima. Abbi il coraggio di essere te stesso, quindi: diverso, quindi contrastante la massa anonima che va tutta dalla stessa parte perchè ha tanta di quella paura che solo insieme agli altri trova il fegato di...sopravvivere.

Tu, vivrai la tua vita, quella scelta da te, quella che hai potuto, ma non...SUBìTO.

 
 
 

Trovare una collocazione...

Post n°25 pubblicato il 09 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

...per se stessi è una cosa difficile da fare.

A volte si prova un senso di estraneità con questo "me stesso" che sento a volte come un impedimento, a volte come un estraneo.

Ci sono, dove mi metto, cosa ne faccio di me?

Sono quesiti terribili e terrificanti che ci danno un senso di paralisi.

La voglia di uscire da se stessi, il bisogno di estraniarsi ...ed ecco che nascono le fughe...di qualsiasi tipo, con sostanze psicotrope, con sempre nuove relazioni sessuali, in una contestazione sterile e fine a se stessa, in un loop che a volte non si sa come definire...

Che ci possiamo fare di noi stessi, dove ci possiamo collorare, come ci possiamo definire?

Ecco, definire, forse abbiamo trovato il bandolo della matassa che dobbiamo svolgere.

Partiamo da qui. Definire, individuare.

Devo individuarmi. Intanto.

 
 
 

La definizione...

Post n°26 pubblicato il 09 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

...di se stessi, passa attraverso la conoscenza.

Ti conosci almeno un po' o ti conosci già benissimo o vorresti conoscerti ma sfuggi a te stesso?

Tanti di noi hanno la capacità di farsi aiutare nella lettura di se stessi da una persona veramente amica, da un fratello o un genitore sincero e non possessivo, non controllore; altri si fanno aiutare da un terapeuta.

Tutti alla ricerca di se stessi e, molti ,si trovano.

Ce la fanno e poi stanno bene con se stessi oppure, anche se è faticoso e sempre una lotta, trovano il modo di star bene anche con gli altri.


 

 
 
 

Una citazione:

Post n°27 pubblicato il 09 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

"Per capire se stesso,

l'uomo ha bisogno di essere capito dall'altro.

Per essere capito dall'altro,

ha bisogno di capire l'altro".

 

Questo scrisse Hora Thomas, e credo fermamente che non ci sia realtà più vera.

Stiamo chiusi nella nostra torre d'avorio o nel nostro bunker supercorazzato. Ma su, non v'accorgete che vi siete tagliati fuori da tutto, ma soprattutto e pericolosamente, da voi stessi?


 
 
 

Hai un week and a disposizione?

Post n°28 pubblicato il 09 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

Vivilo all'insegna della ricerca di te stesso.

Fatti aiutare da un buon libro, scrivi parlando a te stesso e poi rileggiti, lascia andare l'effluvio dell'anima e non censurare nulla. Nulla, perchè che ti piaccia o meno, quello sei tu.

Magari un tu da elaborare meglio, da lavorare e definire meglio, ma sei tu e... non giudicarti!

Amati, anche nelle tue incongruenze, amati e perdonati con tenerezza, perchè uno fa quello che può. E tu hai fatto quello che hai potuto, quello che hai saputo.

Avanti, cerca un luogo tranquillo, fosse pure un terrazzo lontano dal traffico, uno spiazzo nel parco, una panchina isolata e...mettiti all'opera della tua stessa costruzione.

Buon lavoro e, buon week and.

Ricambia il mio augurio perchè anch'io vado a continuare il mio lavoro.

 

 
 
 

Significati...

Post n°29 pubblicato il 12 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

...non lo sappiamo, non ce lo diciamo forse più, ma siamo assetati ed affamati di significati.

Vorremmo disperatamente averne uno così grande e profondo affinchè riempisse oltre che noi stessi, le nostra mente, il nostro cuore, anche le nostre giornate, e a lui dedicarci, anima e corpo.

Un significato da dare alla nostra vita, alle nostre azioni, alle nostre lotte perchè anch'essi sposino un senso e non siano solo veicolo delle nostre rabbie più o meno nascoste.

Significato più grandi riguarda: noi stessi. CHI siamo, COSA siamo, PERCHE' esistiamo.

Ognuno deve trovare risposta altrimenti la vita diventa rassegnazione ed inferno. E niente per noi avrà importanza, tutto sarà un "tirare a campare".

 

 
 
 

Teniamo saldo un ragionamento come tenessimo il capo del filo d'Arianna.

Post n°30 pubblicato il 12 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

Gli animali amano i loro figli, ma a volte no.

Anche gli uomini amano i loro figli e a volte no.

Cosa fa allora la differenza tra essere animale od  un essere umano?

Nella volontà di amare quando l’istinto porterebbe a fare diversamente.

E’ nell’atto di scelta che nasce l’uomo.

 

No, -dice qualcuno- anche l’animale può decidere di amare o sbranare.

E’ qui il fraintendimento: l’animale non decide, l’animale sente ed agisce.

Non determina con la scelta la sua azione, lui è la sua azione, è un tutt’uno con ciò che sente.

 

Qui è la differenza: l’animale sente ed esegue i propri impulsi, sottostà al volere della propria azione.

L’uomo può, se lo produce, sviluppare il pensiero di distinguere il pro e il contro fra una scelta e l’altra e decidere di sceglierne uno fra le due posizioni possibili.

L’animale vive l’impulso ed agisce.

L’uomo prova l’impulso, lo confronta con il proprio pensiero, nelle proprie convinzioni, lo misura alla luce dei valori scelti, o nei quali vive per appartenenza sociale, e alla luce della propria conoscenza possibile, sceglie.

 

L’uomo nasce nell’atto libero in cui decide di fare una cosa anziché un’altra.

 

 

 

 
 
 

Fare anima è...

Post n°31 pubblicato il 12 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

... percorre la distanza fra l’Essere animale e Essere Uomo.

L’uomo è la creatura duale per eccellenza.

In se porta una natura animale che gli procura emozioni e l’altra natura, che produce nel suo cervello: la capacità di pensiero.

 

 

 

 

 

 
 
 

L'altra natura.

Post n°32 pubblicato il 12 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

Come possiamo chiamarla l’altra natura, quella che ci porta il pensiero, quella intelligenza che ci dona la facoltà di decidere, di valutare di scegliere e quindi di essere liberi dai vincoli emozionali?

Per una convenzione l’uomo l’ha sempre chiamata Spirito.

L’uomo c’è solo, esiste solo finché in lui alberga lo Spirito, nel senso che vive proprio dentro di lui, ci sta, ci vive, opera.

Lo Spirito che deve albergare nell’uomo per essere tale, è il Pensiero.

Senza il pensiero l’uomo non è altro che un animale e vive come tale: seguendo i propri impulsi.

 

 

 
 
 

Bene, male...

Post n°33 pubblicato il 12 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

Non c’è niente di male nel seguire i propri impulsi.

Gli animali vivono di questi impulsi e sono sempre in armonia con la loro specie, con il contesto naturale: per istinto seguono rotte che l’uomo deve ancora scoprire, per istinto essi salvano la prole quando è imminente una catastrofe naturale.

L’uomo no, ha perso via via questo istinto animale. Perché?

Perché non appartiene alla loro specie.

L’uomo, via via che percorre la strada che lo porta a sviluppare la capacità di pensiero, si disanimalizza e si umanizza: esce da una specie per entrarne in un'altra?

No, l’uomo diventa se stesso.

L’uomo può diventare solo se stesso, un individuo ben definito, unico, irripetibile e speciale.

Una evoluzione operata dalle proprie libere scelte, costruito col filo del proprio pensiero.

Ecco perché il pensiero dell’uomo si è costruito una modalità di contrapposizione, di distinzione: nel distinguere egli determina delle categorie di pensiero per poi superarle dopo averle usate come gradino al ragionamento successivo.

Così nasce il bene e il male, categorie di contrapposizione, così nasce la morale.

Ma la morale poi è un affare d’amore, non riguarda il bene e il male che sono solo categorie (bene e male sono relativi al contesto, alla cultura alla situazione) che possono aiutare il pensiero a distinguere e a districarsi dai propri impulsi emotivi.

La morale essendo un affare d’amore, e quindi di scelta individuale, diventa una affare individuale.

 

 

 
 
 

Il processo di individuazione.

Post n°34 pubblicato il 12 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

Questo è il processo di individuazione: l’uomo che costruisce se stesso definendosi poco per volta attraverso le proprie scelte.

Attraverso le proprie scelte l’uomo potenziale –perché ricordiamocelo, l’uomo è sulla strada per diventare tale, e non lo sarà finché non si sarà sottratto dai vincoli che lui stesso non riesce a spezzare con l’appartenenza al regno animale- sensibilizza, intellettualizza e consapevolizza sempre di più la sua anima, cammino verso il Pensiero: lo Spirito.

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

L'amore.

Post n°35 pubblicato il 12 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

Abbiamo iniziato il nostro percorso parlando dell’amore, e dicevamo che è nella libera scelta di amare che si differenzia l’uomo dall’animale.

Guardiamo meglio.

L’animale, se minacciato si difende: l’uomo può scegliere di difendersi provando ad usare la  tolleranza e lanciare un ponte di mediazione per “ragionare” sui termini di contrattazione per il rispetto reciproco.

L’animale, “fiuta” tra la prole il più debole, quello che non sopravviverebbe e lo lascia morire, non  scalda, non nutre il proprio cucciolo fino a morte avvenuta.

L’uomo, cura la propria prole malata, perché in lui riconosce il potenziale uomo, essere portatore di intelligenza propria e proprio pensiero.

L’animale per istinto copula per procreare e portare avanti la propria specie: ad ogni primavera le rondini e qualsiasi uccello tornano a fare il proprio nido.

L’uomo può scegliere se procreare o non farlo per tutti i motivi individuali che può trovare in sé stesso.

L’animale percorre il proprio ciclo naturale e produce una esperienza di specie.

L’uomo, può finire la sua vita con un bagaglio conoscitivo costruito sulla propria ricerca, sulle proprie considerazioni, sul proprio studio, sulle proprie riflessioni e tutto quel patrimonio è l’unico che, essendo Spirito, può portare con sé.

 

 
 
 

L'uomo è tale solo se è libero.

Post n°36 pubblicato il 12 Aprile 2010 da sirenadianimaecorpo

La libertà, è l’Uomo.

Badiamo bene, questo è un affare importante, perché qui si gioca tutto: o l’Uomo è libero o non è Uomo.

Libero da cosa?

Da se stesso, ossia, da quella parte di natura animale che lo tiene aggrovigliato agli istinti, alle emozioni di vario genere.

Quando l’uomo sarà sovrano di ciò che prova e sarà libero di leggere chiaramente cosa si muove in se stesso e attorno ad esse, quando sarà libero di lasciar lavorare in se il Pensiero, non quello viziato e chiuso nella mente, ripetitivo ed ossessivo, ma quello che si muove Libero insieme alla Armonia e alla Bellezza, alla Verità e all’Amore, allora, sarà finalmente, Uomo.

 

 

 
 
 
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