Creato da Ristrutturare_case il 08/12/2013

Ristrutturare Case

Ristrutturazione appartamenti, case a Roma

 

 

Veranda, che serramento scegliere

Post n°6 pubblicato il 11 Dicembre 2013 da Ristrutturare_case
 

La veranda deve essere realizzata con serramenti in grado di fornire eccellenti prestazioni isolanti. Tutto dipende da materiali, tecnica e montaggio, perché l'infisso non deve alterare il comfort termico degli ambienti interni.

Sono molti i particolari che determinano l’efficienza di una veranda, in primo luogo la compatibilità tra tutti i componenti e non ultimo un collegamento corretto della struttura all’abitazione. Fondamentale importanza rivestono i vetri, che devono garantire la coibentazione termica e non causare un aumento della richiesta energetica (né per raffrescare in estate, né per riscaldare in inverno).

A tenuta termica garantita
A questo scopo vengono utilizzati vetri basso-emissivi: sono composti da lastre, doppie o triple secondo il tipo di serramento e di produttore, distanziate tra loro in modo da formare intercapedini che vengono riempite di aria o gas (in genere Argon); in alcuni casi i singoli vetri sono anche rivestiti con una pellicola isolante per aumentare ulteriormente le prestazioni. Per quanto riguarda i telai, quelli in alluminio sono formati da profili a tenuta, con taglio termico; quelli in pvc hanno invece camere interne.

Personalizzate
Ci sono poi alcuni dettagli che permettono una fruizione confortevole dell’ambiente delimitato e anche la durata della veranda stessa: per esempio, serramenti in copertura apribili per favorire la ventilazione, con il necessario ricambio d’aria. In genere la veranda viene realizzata su misura, persino con disegno personalizzato, ed è possibile scegliere dalla modalità di apertura delle ante (a battente, scorrevoli, a libro) fino alla dotazione delle tende, utili per regolare l’intensità della luce e per avere più privacy. In più, in alcuni casi, si può prevedere anche un sistema di illuminazione. Leggi di più...

 
 
 

Appartamento ristrutturato per il risparmio energetico

Post n°5 pubblicato il 11 Dicembre 2013 da Ristrutturare_case
 
Foto di Ristrutturare_case

Finalizzata al controllo energetico, la ristrutturazione di una casa indipendente ha consentito di portare la casa in classe C. Si è investito soprattutto nell’isolamento dell’intera costruzione, dalla sostituzione degli infissi con modelli adeguati fino alla realizzazione di un “cappotto” perimetrale. Inoltre al risparmio che si ottiene grazie alla caldaia a condensazione si aggiunge quello ottenibile con l’integrazione dei pannelli solai termici: ne risulta un contenimento della spesa anche del 60%.

Frangisole

Montati su una struttura in ferro zincato, gli elementi a lamelle, in legno di larice, sono fissi: schermano i raggi solari e limitano la necessità di ricorrere alla climatizzazione.

Pannelli solari

Installati sul tetto, sono di tipo termico, detti anche collettori solari. Consentono il soddisfacimento del 50% della produzione d’acqua calda a integrazione della caldaia per ridurre il consumo di gas.

Un cappotto per i muri

Questo sistema isola dal freddo e ripara dal caldo, eliminando “i ponti termici”, cioè i punti della struttura in cui si ha dispersione di calore. Al contempo fornisce una soluzione alla formazione di condensa di vapore acqueo, macchie e muffe all’interno.

Serramenti

In alluminio a taglio termico, hanno vetri a controllo solare che permettono di proteggere dal surriscaldamento gli interni, riflettendo il calore ma consentendo il passaggio della luce.

Vespaio aerato sotto la casa

Permette di eliminare il problema dell’umidità negli ambienti al piano terra grazie alla posa di casseforme a perdere in plastica a forma di cupola (Iglù®), sopra le quali viene gettato il solaio in cemento armato; sotto, un’intercapedine comunica con l’esterno tramite fori che garantiscono l’aerazione. Leggi di più...

 
 
 

Scegliere piastrelle per le pareti

In cucina le pareti dietro lavello e fuochi devono essere protette. Al posto di schienali e alzate da acquistare dal rivenditore dei mobili, una soluzione pratica è quella di ricorrere a un rivestimento in piatrelle. Che dovrà essere in armonia per colore e stile con il pavimento, con le altre pareti non rivestite e anche con i mobili. Come sempre vale la regola di optare per colori chiari se la cucina è piccola o buia e se i mobili sono scuri in modo da creare un gradevole contrasto e dare più luce all’ambiente. Vero anche il contrario: se i mobili sono bianchi o in essenze chiare, stanno molto bene anche rivestimenti grigi o marroni che fanno risaltare l’arredo. Meglio non mischiare troppi colori.

La parete soggetta al rivestimento in cucina è solitamente quella in cui si trovano il piano cottura, il lavello e il piano di lavoro – le altre pareti sono normalmente solo tinteggiate. Proprio per questo motivo è necessario fare i conti con sollecitazioni e imprevisti: macchie, sporco e grasso derivanti dalla cottura degli alimenti così come la caduta di utensili sono all’ordine del giorno. Vista la destinazione d’uso il rivestimento da parete per la cucina deve essere facile da pulire e resistente a calore e macchie. Inoltre deve poter sopportare l’aggressione degli agenti chimici contenuti nei detergenti. Leggi di più...

 
 
 

Come scegliere il battiscopa

Post n°3 pubblicato il 09 Dicembre 2013 da Ristrutturare_case
 

È un elemento tutt’altro che trascurabile nella finitura degli interni. Assolve inoltre a molte altre funzioni, oltre a quella di proteggere le pareti nella parte inferiore, formando anche una barriera alla polvere. Completa e decora gli ambienti con una bordatura perimetrale, copre il raccordo sempre imperfetto tra muri e pavimento – nascondendo il taglio del rivestimento – e può anche mimetizzare i cavi elettrici. Se il materiale più utilizzato è il legno, perché – nelle diverse essenze – si sposa bene con tutti i pavimenti, ce ne sono anche altri che permettono accostamenti gradevoli con i vari rivestimenti.

  • Legno e non solo I battiscopa realizzati con questo materiale possono essere in massello, con supporto in multistrato e rivestiti in laminato, impiallacciati oppure in mdf laccati. Una delle essenze più utilizzate, perché resistente a qualsiasi tipo di lavorazione, è il ramino; si tratta di una specie di pregio caratterizzata da colore chiaro e omogeneo con venature molto sottili. I profili in legno naturale sono trattati in superficie esattamente come i listelli del parquet: per cui sono resistenti e si puliscono facilmente ma possono variare tonalità con l’esposizione diretta alla luce (proprio come tutti i prodotti in legno).
  • Ceramica Partner ideale delle pavimentazioni ceramiche, oggi gli zoccolini in questo materiale sono declinati anche in forme particolari, decorate e sagomate.
  • Pietra e marmo Quelli con superficie naturale sono ricavati da lastre di spessore sottile, che vengono poi ulteriormente ridotte fino a ottenere una misura di 1,5-2,5 cm.
  • Pvc In questo caso spesso hanno finalità funzionali: per esempio possono avere luci segnapassi o essere sagomati per l’inserimento di cavi. Sono gradevoli e stanno bene in ambienti moderni e hi-tech.

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Soggiorno e zona pranzo: come fare meglio

Post n°2 pubblicato il 09 Dicembre 2013 da Ristrutturare_case
 

Cucina, zona pranzo e soggiorno sono situati in ambienti adiacenti. I primi due locali sono divisi da una porta tradizionale. Cucina e soggiorno invece non sono direttamente comunicanti. Il progetto illustra come “aprire” la zona pranzo verso il living creando un unico spazio, anche se parzialmente separato: il precedente tavolato divisorio viene demolito e sostituito da un serramento a tutta altezza, così da ottenere un effetto di apertura totale.
La parete di fondo della sala da pranzo è rivestita con una carta da parati dal disegno classico sui toni del marrone. Le pareti laterali della sala da pranzo sono dipinte in un colore che riprende, con una tonalità più chiara, il marrone della tappezzeria. Parati e lampadario dalle forme classiche contrastano in modo gradevole ed equilibrato con le linee moderne del tavolo e della console sulla parete di fondo: un accostamento che connota la sala da pranzo e la distingue nettamente dal soggiorno.
Per la porta, ecco tre soluzioni simili ma con risultati differenti. Leggi di più...

 
 
 
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