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La Campania è la nostra terra, è le nostre radici ma è anche i nostri veleni:CONTRO L'INDIFFERENZA

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GRAZIE A JOIYCE

 

LETTURE UTILI

 

Berlusconi ad Acerra

da Repubblica di napoli

Mentre Bertolaso sottolinea che,con il termovalorizzatore di Acerra, si sta realizzando un sogno in Campania e mentre Letta vanta il fatto che lo Stato è tornato finalmente ad Acerra,ecco cosa dice la Repubblica di Napoli in questo giorno che segna l'inizio della fine!
Intanto per il taglio del nastro in pompa magna,il vescovo di Acerra,monsignor Giovanni Rinaldi, fa sapere che non darà la sua benedizione all'ecomostro.

In un tripudio di bandiere tricolori e mentre la fanfara dei Bersaglieri suona 'O sole mio' il premier Silvio Berlusconi è arrivato ad Acerra per l'inaugurazione del termovalorizzatore che darà energia a 200 mila famiglie smaltendo 600 mila tonnellate all'anno di rifiuti urbani. Un video sugli incendi dei rifiuti del maggio del 2006 mandato in onda da 'Annozero', la trasmissione tv di Michele Santoro, è stato mostrato in apertura della cerimonia. Così si è aperta ad Acerra l'inaugurazione dell'impianto di termovalorizzazione alla presenza del premier Silvio Berlusconi.

Anche il presidente Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio a Berlusconi: "Desidero complimentarmi con lei per il successo ed il forte impegno che ha reso possibile l'avvio dell'attività del termovalorizzatore di Acerra a conclusione di un lungo e contrastato iter. La prego di estendere il mio compiacimento al sottosegretario Guido Bertolaso e a tutti coloro che hanno collaborato al conseguimento di questo importante obiettivo".

Ad accogliere il premier i militari che hanno contribuito ad affrontare l'emergenza e che presidiano il sito, di interesse strategico nazionale. Berlusconi è accompagnato dal sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso, che insieme a lui inaugurerà l'impianto alla presenza del sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e al governatore della Campania Antonio Bassolino. Molti gli uomini della Protezione civile e quelli della A2A, la società che già gestisce i termovalorizzatori di Milano e di Brescia e per 15 anni gestirà quello di Acerra. Durante la cerimonia verrà firmata la convenzione con la GSE, Gestore Servizi Elettrici, che acquisirà tutta l'energia prodotta dall'impianto, oltre 100 mega, sufficiente ad illuminare Acerra e le zone vicine. Alla cerimonia sono presenti numerosi ministri: Stefania Prestigiacomo, Roberto Maroni, Mara Carfagna, Renato Brunetta, Claudio Scajola e Gianfranco Rotondi. Presente anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, la quale commentando l'appalto della gestione alla A2A, la stessa società che gestisce gli impianti di Milano e Brescia, si è detta felice che "si siano superati i localismi".

"Oggi è una data storica per la Campania e per Napoli, perchè" con l'inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra "si esce dall'emergenza definitivamente, non si tornerà più alla situazione e alla tragedia che ha angosciato i cittadini napoletani e campani per diversi anni, perchè si entra in una fase di smaltimento dei rifiuti che possiamo definire industriale". Con queste parole, stamane, Silvio Berlusconi ha commentato l'inaugurazione di Acerra, rispondendo a Maurizio Belpietro per 'Panorama del giorno' su Canale 5.
"L'impianto che andiamo ad inaugurare oggi -ha rivendicato il premier- è stato fortemente voluto da me e dal Governo contro tutta una serie di resistenze delle popolazioni locali, gli interventi della magistratura, una tragedia e un calvario. Io l'ho voluto fortissimamente e alla fine siamo riusciti a vararlo e farlo operare.
E' un impianto straordinario e complesso, sarà bissato e triplicato in Campania, anzi vorremmo addirittura realizzarne altri quattro, è un impianto modernissimo che non dà inquinamento dell'aria, è straordinario da vedere. Spero -ha concluso Berlusconi- che la televisione abbia il tempo di far vedere agli italiani come sono gli impianti di smaltimento dei rifiuti che si possono realizzare oggi e che realizzeremo in tante altre regioni, perchè questo è un problema non soltanto della Campania, ma di tutte le regioni italiane".


 
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L'ARPA dei pifferai magici

Post n°846 pubblicato il 26 Marzo 2009 da angela_n
 

“Quando ero presidente del Consorzio dei rifiuti a Caserta ho chiesto la tracciabilità della diossina e degli altri inquinanti. Ho subìto minacce, mi hanno lasciato solo e mi sono dovuto dimettere. Le Arpa italiane lavorano malissimo, le analisi si contano con il contagocce. Il motivo? Sono carrozzoni politici, senza alcuna indipendenza scientifica. Pubblicare dati negativi turberebbe il consenso politico, e il direttore di turno perderebbe la poltrona.”
Vincenzo Pepe, intervista su L’Espresso del 29 novembre 2007 - pag. 72

_______________________________________
Non credo di aver mai fatto mistero di auspicare la chiusura delle varie ARPA regionali, e prima si fa, meglio sarà per tutti. ARPA escluse, naturalmente. Ed esclusi quei funzionari obbedienti che, in grazia della loro obbedienza, ottengono in premio una carriera “politica”. Scusate le virgolette, ma la politica (senza virgolette) è altra cosa.

Un ente (da un po’ li chiamiamo agenzie, traghettando ad orecchio dall’inglese) che...

si deve occupare, e a pagamento salato, di difendere la nostra salute tramite la protezione dell’ambiente non può permettersi tutti gli episodi anche di cronaca nera in cui qualcuno dei funzionari viene di tanto in tanto coinvolto, né può permettersi scivolate clamorose come il mai abbastanza citato, ma certo tutt’altro che unico, “non c’è diossina” dopo il rogo De’ Longhi di Treviso.
Una delle ultime trovate è quella del presidente dell’ARPA Puglia, tale prof. Giorgio Assennato, sul cui cognome non intendo speculare in alcun modo.

Accade che, com'è, come non è, qualche giorno fa,  nel Salento qualcuno riscontra concentrazioni di diossine superiori a quanto consentito dalla legge nella carne e nel latte di pecora e, forse (ma perché forse?) anche in quello bovino. Qui ci sarebbe non poco da dire, ma, in ossequio alla brevità, mi limiterò a sottolineare come l’organismo umano non tolleri diossina e, dunque, i limiti di legge siano a dir poco arbitrari, e come la Puglia sia nota per essere la maggiore produttrice di diossina italiana. Dunque, che questa roba sia nel latte della zona è del tutto ovvio. Meno ovvio è che non se ne parli, ma ormai le “autorità” ci hanno ammaestrati a tollerare di tutto e, allora, non poniamoci domande oziose.
Così, di fronte a questa notizia un po’ fastidiosa, ecco risuonare i soliti arpeggi: nessun problema! Il solista, in questo caso, è addirittura il presidente, quel Giorgio Assennato di cui dicevo, ordinario di Medicina del Lavoro presso l’Università di Bari.

Stando a quanto riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno, il luminare avrebbe affermato che le concentrazioni riscontrate “non sono tali da determinare effetti sulla salute”. Il che è quanto meno curioso, detto da un medico. Magari il professor Assennato non ricorda che non esistono concentrazioni tollerabili dall’organismo e che le diossine si accumulano nel sangue, nel fegato e nei grassi. Dunque, dipende da quanto e quanto frequentemente introduciamo quel veleno che, ricordo, si valuta in picogrammi, vale a dire millesimi di miliardesimo di grammo.
Proseguendo, il Nostro afferma che non c’è “alcuna preoccupazione neppure sulle nuove emissioni di diossina rilasciata sul territorio perchè i dati che abbiamo sono tranquilli.” Magari sarà tranquillo lei, caro professore, ma grandi motivi di tranquillità temo siano difficili da vedere. Se ci sono nuove emissioni e si considera che il tempo di dimezzamento (ho detto dimezzamento, non scomparsa) della diossina nel terreno supera il secolo e nell’organismo arriva alla dozzina di anni, è evidente che l’effetto di accumulo sarà inevitabile.
Che dire, poi, di “le concentrazioni di diossina che hanno effetti sulla salute sono ben più alte di 12,33 picogrammi per grammo”, pari a quella riscontrata nel latte ovino? Chi gliel’ha detto, professore?E, per carità di patria e per non sparare sulla Croce Rossa, non commento l’esternazione secondo cui l’inceneritore Coopersalento di Maglie forse sputava un tempo diossine ma ora sputa di certo aria di montagna. Parola di Assennato.

Le mie conclusioni sono che ci stiamo infognando in un sistema senza scampo. O ci riprendiamo, e subito, le chiavi di casa o per noi non ci potrà essere futuro.

 Stefano Montanari

 
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Acerra, Berlusconi collauda l’inceneritore ed è di nuovo rivolta

Post n°845 pubblicato il 24 Marzo 2009 da angela_n
 

Acerra dice no all'inceneritore
Acerra dice no all'inceneritore

Il 26 marzo si collauda l’inceneritore di Acerra (Napoli). La cerimonia si terrà alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi che inaugurerà la prima linea dell’impianto. Ma il Movimento campano per i Rifiuti Zero e i cittadini acerrani non ci stanno e annunciano due giornate di protesta per dire ancora una volta “No all’inceneritore”: Acerra, mercoledì 25 marzo Corteo Regionale Piazza Duomo, giovedì 26 Marzo Piazza Castello.

 

 

“Le nostre idee e la nostra salute continuano a non avere prezzo! Oggi come il 29 agosto 2004 diciamo no all’inceneritore!” Queste le parole con le quali il  Movimento campano per i Rifiuti Zero scende in piazza il 25 e il 26 marzo. I cittadini di Acerra non vogliono l’inceneritore almeno fino a quando non ci sarà assoluta trasparenza sul suo funzionamento e sulle conseguenze che produce alla salute e all’ambiente.
Giovedì 26 marzo, alla presenza del Premier Berlusconi, sarà avviata la fase di collaudo, non i lavori di incenerimento. Forse l’inceneritore sarà pronto per novembre.
Il 26 marzo è stata organizzata una grande manifestazione mediatica, forse anche in prospettiva delle prossime elezioni. Sono stati chiamati a partecipare tutti i cittadini e le scuole della città. Durante la manifestizione è previsto anche l'esposizione dei reperti archeologici provenienti dalla collezione Spinelli, provenienti dalla Casina Spinelli e del Bosco,  custoditi negli sgabuzzini del Museo Nazionale di Napoli, invano richiesti da anni dalle associazioni e dalle istituzioni cittadine.

Ma per i cittadini la giornata del 26 marzo non sarà vissuta come un giorno di festa. Tutt’altro. Non arriva nessuna assicurazione sulla mancata pericolosità dell’inceneritore. L’impianto già nel 1999 era stato definito “a tecnologia non particolarmente innovativa”, ma ciò che sta succedendo in questi giorni sotto gli occhi di tutti,  non lascia spazio alcune a previsioni ottimistiche. Alcuni giorni fa sono stati sversati nell’impianto camion di tal quale. La notizia è stata filmata e youtube l’ha fatta rimbalzare ovunque.

La preoccupazione dei cittadini di Acerra è del tutto legittima. Le immagini parlano chiaro e non certo tranquillizzano le dichiarazioni che ha fatto alla stampa il Ministro all' Ambiente Stefania PrestigiacomoIl caso Campania ci ha insegnato che la politica dei no agli inceneritori porta ai disastri della spazzatura per le strade. Ma ci ha insegnato anche che se un Governo intende affrontare i problemi esistono gli strumenti per risolverli. Questa è stata la linea del Governo Berlusconi che in Campania ha avviato a soluzione una situazione che si era incancrenita e che sembrava irrisolvibile. Ci vogliono realismo, decisione e rapidità di esecuzione. Tutti devono fare la loro parte, soprattutto le realtà locali…”.
Tutti devono fare la loro parte, certo. Ma a giudicare da ciò che si vede, il Governo, a quanto pare non mostra di saper fare bene la sua.  
Il timore che possa succedere ciò che è successo a Colleferro è grande. Anche i cittadini di Colleferro avevano ricevuto rassicurazioni, ma  distanza di anni la magistratura ha sequestrato l’impianto. Stessa sorte è toccata agli inceneritori di Pietrasanta e Vercelli, al gassificatore di Malagrotta e all’inceneritore di Brindisi. Basterebbe questo a provare che,  anche laddove vengono rispettati i parametri di legge, gli inceneritori sono da ritenersi pericolosi per la salute umana, senza nemmeno scomodare corposa letteratura scientifica che ha accertato tale inquietante verità.

 

 

Berlusconi inaugura l'inceneritore
Berlusconi inaugura l'inceneritore

Intanto è arrivata anche la notizia che il  Tar del Lazio con la  sentenza (n. 1028/09),  ha rigettato il ricorso del Comune, difeso dall’avvocato Maurizio Balletta, avente per oggetto “l’autorizzazione al costruendo termovalorizzatore di Acerra al trattamento di rifiuto tal quale in deroga all’aggiornamento del parere di compatibilità ambientale del 2005”: “Ammissibile, ma improcedibile”. La motivazione addotta: la materia trattata non è di nostra competenza, rivolgetevi al Consiglio di Stato. La vicenda risale alle “famose” 27 prescrizioni del 2005, nelle quali erano descritte le modifiche da apportare all’impianto affinché diventasse “a norma”. In particolare, una di queste imponeva l’obbligo di bruciare solo il Cdr (combustibile da rifiuto) di qualità, dando una prima garanzia su cosa sarebbe stato smaltito dall’inceneritore.

A Parlamento già sciolto, nel febbraio 2007, Prodi fece approvare due decreti: nel primo, concedeva la possibilità di riottenere i Cip 6 per gli impianti ancora non ultimati; nel secondo, dava il via libera a bruciare ecoballe e tal quale. Con il ritorno di Berlusconi al Governo, questo secondo decreto è stato convertito in legge. L’amministrazione Marletta impugna prima il decreto Prodi e poi la legge di Berlusconi, con un esposto denuncia (siamo nel marzo 2008).
E’ da questo momento che ha inizio una battaglia senza fine, un “rimbalzo” dell’esposto che passa dalla Procura della Repubblica alla Corte dei Conti fino ad arrivare alla Comunità Europea, al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato. 

 

Inceneritore, zona militarizzata
Inceneritore, zona militarizzata

Tale disposizione - si legge nell’esposto denuncia della giunta Marletta - è palesemente illegittima in quanto l’ inceneritore di Acerra non può essere alimentato con tali tipologie di rifiuti. Infatti l’aggiornamento del parere di compatibilità ambientale reso dal Ministro dell’Ambiente il 9 febbraio del 2005, prevede specifica e vincolante prescrizione in tal senso, con divieto di utilizzare combustibile non avente le caratteristiche di cui al D.M. 5.2.1998 e il giudice amministrativo ha in proposito statuito che l'impianto di termovalorizzazione può trattare unicamente Cdr del tipo previsto dalla normativa vigente".

 

"L’utilizzo per l’alimentazione dell’inceneritore di rifiuti e non invece di Cdr conforme alla legge costituisce modifica delle condizioni dell’autorizzazione e una modifica sostanziale dell’impianto stesso, non assentibile se non previa rinnovazione del procedimento di valutazione di impatto ambientale. Modificare un dato base dell’impianto in assenza di previa nuova verifica della compatibilità ambientale dello stesso integra violazione alla direttiva comunitaria 85/337/CE ed alle norme nazionali di recepimento, nonché violazione dei principi di precauzione e prevenzione e mette in pericolo l’ambiente e la salute dei cittadini amministrati"
E’ stato fatto ricorso anche alla Corte europea (aprile 2008). La pratica è stata accettata a Bruxelles, tuttavia “la discussione” è ancora in corso.

In ogni caso giovedì 26 marzo l’impianto di Acerra sarà collaudato anche se ci sono i contenziosi ancora in corso.  
Raccogliamo i due appelli  che le associazioni contro l’inceneritore hanno fatto alla cittadinanza.

Il primo è rivolto alle mamme:
Ricordiamo alle donne che sono state assalite e bistrattate dalla polizia durante la manifestazione del 29 agosto 2004 che mandare i propri figli a questa “manifestazione” sarebbe come rendersi complici di un reiterato disastro ambientale”

Il secondo è rivolto a tutti i cittadini:

E’ per questo che facciamo appello agli studenti, ai disoccupati, ai lavoratori, agli agricoltori, ai commercianti, alle associazioni, alle autorità civili e religiose, alle forze politiche e sindacali, alla libera informazione, alle donne e agli uomini liberi, perché insieme con noi facciano sentire la loro voce nei prossimi giorni ed il 25 e il 26 prossimo quando saremo ancora in piazza, con le nostre ragioni e le nostre domande, per svelare l’imbroglio dell’inceneritore e smantellare le bugie che si apprestano a raccontare. Non è il momento della svendita né della rassegnazione.  Oggi più che mai è necessario un piano Rifiuti Zero per la Campania senza discariche di tal quale ed inceneritori"

Verso i rifiuti zero
Verso i rifiuti zero

“Eravamo e siamo contro l’impianto di Acerra e continuiamo a chiedere che non venga attivato né il 26 marzo né mai e laddove dovessero imporcelo continueremo la nostra lotta per farlo chiudere. Continueremo a chiedere la messa fuori legge dell’ incenerimento, conveniente solo per le grandi aziende che ricevono miliardi di euro tolti dalle nostre tasche attraverso la bolletta elettrica e sottratti alle vere fonti energetiche rinnovabili.

Acerra:  

Mercoledì 25 Marzo 16.30 Corteo Regionale- Concentramento Piazza Duomo.

Giovediì   26 Marzo Ore 10 Presidio - Concentramento Piazza Castello

Info:
Per la manifestazione di Acerra del 26 alla quale sarà presente il Premier  Silvio Berlusconi,  la Prefettura fa sapere:

 

Acerra, inceneritore
Acerra, inceneritore

I giornalisti, i fotografi e gli operatori televisivi che intendono accreditarsi dovranno farlo inoltrando una richiesta, completa di tutti i loro dati anagrafici, del numero della tessera professionale / del documento di riconoscimento, all'Ufficio Stampa della Prefettura di Napoli, entro e non oltre, le ore 20 del 24 marzo, al seguente indirizzo e-mail: ufficio.stampa@utgnapoli.it oppure via fax al n. 081/7943373. I badge di accredito potranno essere ritirati presso la Prefettura di Napoli dalle ore 17.30 del 25 marzo e presso l'area del termovalorizzatore di Acerra entro le ore 10 del 26 marzo.

 

Per eventuali ulteriori informazioni contattare l'Ufficio stampa della Prefettura di Napoli ai seguenti numeri telefonici: 081/7943474 - 081/7943375. Le emittenti televisive che intendono effettuare delle dirette dal sito di Acerra, dovranno obbligatoriamente comunicare, sempre entro le ore 20 del 24 marzo, i numeri di targa e il modello dei mezzi. Potranno accedere nell'area del termovalorizzatore entro e non oltre le ore 8 del 26 marzo”.

da eCostiera.it

 
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Rifiuti e camorra: camion monitorati da un sistema satellitare

Post n°844 pubblicato il 23 Marzo 2009 da angela_n
 

da Insomma.it

Questa è la ricetta indicata dall'assessore regionale all'Ambiente, Walter Ganapini, nel corso dell'audizione di ieri alla Commissione Ambiente del Senato. Ganapini avverte: "Il buco più grave è chi gestirà la raccolta a regime perchè c'è una carenza nella cultura di gestione dei rifiuti. Inoltre c'è troppa dispersione, ci sono oltre 100 operatori, e per questo si sta lavorando alle società provinciali con il 49 per cento di privato al suo interno".
L'assessore parla anche degli impianti: "Dopo averli svuotati si può fare una manutenzione straordinaria in 15 giorni e per un costo di poco meno di 4 milioni di euro. Sono pronti 100 milioni di euro per gli impianti di biogas". Dati positivi arrivano, poi, dalla raccolta differenziata. "E' passata dall'11 al 18 per cento in tre mesi. A Salerno (si arriva all'80 per cento su 100mila abitanti), Benevento e Avellino siamo oltre il 30 per cento". Ganapini annuncia anche che ci sono 50 milioni di euro per generalizzare la raccolta differenziata in tutta la Campania".

Il progetto anticamorra "Sirenetta", d'intesa con i carabinieri, l'Esercito e il commissariato di governo prevede il monitoraggio di oltre mille camion da una stazione remota con il satellite per aggiungere un ulteriore scoglio alla camorra. Infine, Ganapini precisa che non saranno bruciate "vecchie" ecoballe nel termovalorizzatore di Acerra, prossimo all'inaugurazione, in base alla mesa in mora da parte della Commissione Ue (lettera dell'8 dicembre del 2008) dell'ordinanza e delle norme, che invece lo avrebbe consentito.

"Acerra - spiega Ganapini - avrà sicuramente un ruolo importante nel sistema della gestione dei rifiuti della Regione, ma per le ecoballe (arretrate) non ci potrà essere la combustione. Il problema delle ecoballe potrebbe essere risolto "con un progetto con l'Enel" conclude l'esponente della giunta Bassolino.

 
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Lettera aperta di 50 medici e biologi italiani

Post n°843 pubblicato il 22 Marzo 2009 da angela_n
 

dal sito ChiaiaNOdiscarica

Lettera aperta (e finora non pubblicata dal primo destinatario) a firma di 50 MEDICI E BIOLOGI ITALIANI

_______________________________

20 Marzo 2009 - La lettera che segue è stata inviata più di 10 giorni fa a “Repubblica”, ma nonostante le sollecitazioni non è stata pubblicata. I mittenti hanno deciso allora di inviarla a diversi giornali nella speranza di ottenere la visibilità richiesta.

La lettera è in difesa della dottoressa Patrizia Gentilini, letteralmente “aggredita” verbalmente dal presidente della Provincia di Firenze (oggi candidato sindaco) dopo che la Gentilini si era permessa di esprimere - da oncologa - il suo parere fortemente contrario agli inceneritori e termovalorizzatori (quelli che i medici di mezza Italia ormai chiamano più correttamente “cancrovalorizzatori”).

Noi, ovviamente, la pubblichiamo: non solo in difesa della dottoressa Gentilini, ma anche perché tutto questo sia di monito a chi, anche nella nostra Provincia, sta basando la sua campagna elettorale sulla “soluzione definitiva” al problema rifiuti, pensando di installare cancrovalorizzatori anche in casa nostra ( fonte: ilponete.com,  la voce di Savona e provincia )

______________________________________________

Gent.mo Direttore

nell’edizione di Firenze di Repubblica del 25 febbraio scorso è riportato l’articolo sull’apertura della causa civile per diffamazione intentato dalla dr.ssa Patrizia Gentilini nei confronti del presidente della Provincia di Firenze e candidato a sindaco del capoluogo toscano, Matteo Renzi.

“Non sono Maga Magò″, oncologa fa causa a Renzi, clicca qui

Nel corso di una trasmissione televisiva sui problemi dell’incenerimento dei rifiuti e dei possibili effetti sulla salute è emerso tutto il livore di chi, pur di difendere l’attuale gestione del problema, poco si cura del notevole incremento di malattie che potrebbero essere correlate con l’inquinamento ambientale: ci preoccupa, in particolare, il drammatico aumento (del 2% annuo: 20% in 10 anni!) dei tumori infantili (1).

La dr.ssa Gentilini ha lavorato nel campo dell’oncologia pubblica per circa trenta anni, a stretto contatto con i malati e i loro familiari, dimostrando una professionalità ed una umanità indiscutibili.

In ottemperanza all’art. 5 del Codice Deontologico dell’Ordine dei Medici, cui appartiene e di cui è referente per l’ambiente per l’Ordine di Forlì-Cesena, è da sempre impegnata per la Prevenzione Primaria, che trova nella difesa dell’ambiente il punto cruciale della tutela della salute pubblica.

Come oncologa, ha rivolto particolare attenzione all’incremento della patologia neoplastica, anche in ragione del fatto che la letteratura specialistica internazionale ha documentato negli ultimi anni un allarmante incremento di quasi tutte le neoplasie, soprattutto nelle giovani età e nel sesso femminile (1, 2).

Esistono dati allarmanti che riguardano non solo l’Italia, ma anche la Francia e l’Inghilterra, che dimostrano l’alta incidenza tumorale nelle aree intensamente industrializzate e in particolare anche in quelle prossime ad inceneritori (3,4).

Su problemi tanto delicati, che riguardano la salute pubblica e l’avvenire di tutti i cittadini e dei nostri figli, si deve dimostrare sempre e dovunque la stessa attenzione e la stessa preoccupazione da parte di tutti. Pur riconoscendo che si possano avere pareri differenti sulle soluzioni da adottare, sarebbe opportuno che chiunque rivesta ruoli istituzionali, prima di affrontare simili argomenti, si documentasse e imparasse a discuterne, specie in sedi pubbliche, con educazione, moderazione e senso di responsabilità.

Il sig. Renzi, invece, non ha soltanto affrontato problematiche tanto delicate e complesse con incredibile leggerezza, ma si è addirittura permesso di usare toni ingiuriosi e sprezzanti, nei confronti di una seria e stimata oncologa. Il breve elenco bibliografico al termine di questa lettera, è dedicato al sig. Renzi perché possa iniziare a documentarsi: potrà trovare, se lo vorrà, amplissima documentazione scientifica sull’argomento.

I medici e biologi firmatari di questa lettera non si limitano a esprimere piena solidarietà nei confronti della dr.ssa Gentilini, per incoraggiarla a proseguire in un impegno che è anche il loro, ma invitano tutti i colleghi e gli uomini di scienza a ricordare le accorate parole del prof. Tomatis, uno dei maggiori oncologi e ricercatori europei, recentemente scomparso, che a proposito della prassi irresponsabile di bruciare i rifiuti, ha dichiarato pubblicamente: “Le generazioni future non ce lo perdoneranno”.

Caro Direttore tramite il suo giornale rivolgiamo questo invito a riflettere sui preoccupanti problemi dell’ambiente non solo ai suoi lettori, ma soprattutto ai politici ed agli amministratori del nostro territorio sempre piu’ devastato da uno sviluppo vorace e inquinante.

Crediamo utile porgere questo appello soprattutto a chi si candida al ruolo di primo cittadino di una grande città, ricordandogli che tra i doveri specifici di un sindaco dovrebbe esserci quello di tutelare la salute dei propri concittadini oltre che di ascoltarli sempre con attenzione e rispetto.La ringraziamo per lo spazio e l’ascolto che ci ha voluto accordare.

Bibliografia:

(1) Rapporto Annuale 2008 realizzato da AIRTUM, clicca qui


(2) Rapporto Annuale 2008 realizzato da AIRTUM “I Tumori nelle donne” www.registri-tumori.it, clicca qui


(3) « Etude d’incidence des cancers à proximité des usines d’incinération d’ordures ménagères » 2008 Secrétariat du Département santé environnement, Institut de veille sanitaire 12 rue du Val d’Osnes 94415 Saint-Maurice Cedex;

 

- NOTA dello staff di chiaianodiscarica.it: riguardo lo studio di cui sopra, per la versione originale in francese, clicca qui / per la  versione tradotta in italiano, clicca qui . Il documento in italiano è disponibile su chiaianodiscarica.it dal 5 luglio ‘08.  Si ringraziano A.S. e F. Spinosa per la traduzione.

Per scaricare altri file dalla sezione DOCUMENTI di chiaianodiscarica.it, clicca qui -

 

 

(4) “The Health Effects of Waste Incinerators” 4th Report of the British Society for Ecological Medicine Second Edition June 2008, clicca qui (fonte: ecomed.org.uk)

 

Firenze, 4 Marzo 2009
Romizi Roberto, Presidente ISDE Italia
Pizza Giancarlo, Presidente Ordine dei Medici di Bologna
Miserotti Giuseppe, Presidente Ordine dei Medici dei Medici di Piacenza

Abbate Giuseppina, ISDE, Palermo
Baracca Angelo, Firenze
Bartolini Federico, Medico di Med Generale, Geriatra, Forlì
Bevilacqua Riccardo, Forlì
Bolognini Michelangiolo, Medico Igienista, ISDE Pistoia
Borgo Stefania, Psichiatra, Roma
Burgio Ernesto, Pediatra, Comitato Scientifico ISDE, Palermo
Carpentero Gino, Medicina Democratica, Firenze
Cigala Fulgosi Francesco, Psichiatra, Ferrara
Comella Giuseppe, Oncologia - Ist . Pascale, Napoli
Crosignani Paolo, Medico Epidemiologo Istituto Tumori, Milano
Cristalli Mauro, Biologo Univ. Roma
Degrassi Francesca, Biologa Univ La Sapienza, Roma
Di Giacomo Maria Concetta, Medico Medicina Generale, Padova
Fabbri Muller, Oncologo Ricercatore Columbus U.S.A.
Faggioli Antonio, Libero Docente Igiene Bologna
Filippazzo Maria Gabriella, ISDE, Palermo
Franceschi Paolo, Pneumologo, Savona
Galassi Andrea, Medico Medicina Generale, Forlì
Garetti Gian Luca, Medico Medicina Generale, ISDE Firenze
Generoso Massimo, Pediatra, Presidente ISDE Firenze
Gennaro Valerio, Epidemiologo Istituto Tumori Genova
Ghirga Giovanni, Pediatra, ISDE Civitavecchia
Gotti Stefano, Italia Nostra Forlì
Guerra Manrico, Medico Medicina Generale, ISDE Parma
Laghi Ferdinando, Medicina Interna Castrovillari
Litta Antonella, ISDE Viterbo
Marfella Antonio, Oncologo e Tossicologo, Napoli
Medri Laura, Biologo, Forlì
Migaleddu Vincenzo, Medico Radiologo, Sassari
Milandri Marina, Med di Medicina Generale, Forlì
Mocci Mauro, Medico di Medicina Generale, Roma
Novara Rosanna, Biologo, Torino
Paganini Marco, Neurologo, Firenze
Panizza Celestino, Medico del Lavoro, Brescia
Parisi Felicetta, Pediatra, Napoli
Pedretti Gian Piero, Ostetrico Ginecologo, Forlì
Petronio Maria Grazia, Empoli
Ridolfi Ruggero, Oncologo Endocrinologo, ISDE Forlì
Rivezzi Gaetano, Pediatra, Vice Presidente ISDE, Caserta
Rosetti Danila, Medico Medicina Generale, Forlì
Rosetti Mauro, Veterinario, Forlì
Sibilia Lucio, Psichiatra, ISDE Roma
Silvestrini Rosella, Ricercatore, Milano
Tamino Gianni, Dip. Biologia Università di Padova
Timoncini Giuseppe, Pediatra, Forlì
Tonelli Bruno, Medico Medicina Generale, Forlì
Topino Roberto, Medico del Lavoro,Torino
Valassina Antonio, Ortopedico, Università Gemelli, Roma
Valerio Federico, Chimica Ambientale Istituto Tumori, Genova
Vantaggi Giovanni, Medico Medicina Generale, ISDE Umbria
Vigotti Maria Angela, Dip. di Biologia Università Pisa

 
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Bruxelles, Commissione procede nei confronti dell’Italia

Post n°842 pubblicato il 20 Marzo 2009 da angela_n
 

dal sito ChiaiaNOdiscarica

 

- Bruxelles, 19 marzo 2009 -

Italia: la Commissione procede nei confronti dell’Italia per mancato rispetto della legislazione sull’ambiente

La Commissione europea procede contro l’Italia in relazione a due casi di violazione della legislazione UE per la tutela dell’ambiente.
Nel primo caso lo Stato membro non si è pienamente conformato a una sentenza della Corte di giustizia europea che ha condannato l’Italia per non aver adottato la totalità delle disposizioni applicabili alle discariche di rifiuti.La Commissione si accinge quindi a inviare all’Italia un primo avvertimento scritto a norma dell’articolo 228 del trattato; in caso di inadempienza lo Stato membro potrebbe incorrere in un’ammenda.

Nel secondo caso, riguardante le procedure di valutazione dell’impatto ambientale per alcune grandi opere, la Commissione si appresta ad inviare all’Italia un ultimo avvertimento scritto a norma dell’articolo 226 del trattato.
Il commissario europeo per l’ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato al riguardo: “Scopo della normativa ambientale dell’UE è prevenire i danni all’ambiente e ridurre al minimo i rischi per la salute dei cittadini europei. Per garantire ai cittadini la massima protezione sollecitiamo l’Italia a porre rapidamente rimedio alle carenze di alcune norme nazionali in materia ambientale, allineandole a quelle europee.”

Discariche

La Commissione si appresta a inviare all’Italia un primo avvertimento scritto a norma dell’articolo 228 del trattato per inosservanza di una sentenza pronunciata dalla Corte di giustizia europea nell’aprile 2008 in relazione all’inadeguato recepimento nell’ordinamento nazionale della direttiva relativa alle discariche di rifiuti[1].

Alcuni articoli della direttiva non sono stati integrati nella corrispondente norma nazionale e il regime transitorio per l’adeguamento delle discariche esistenti non era compatibile con la direttiva.

La direttiva sulle discariche stabilisce una serie di misure in materia di ubicazione, costruzione e gestione delle discariche al fine di prevenire o ridurre al minimo l’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria da esse generato.

La direttiva, adottata nel 1999, doveva essere recepita nel diritto nazionale entro il 16 luglio 2001.

L’Italia non ha ancora completato il recepimento delle misure mancanti, con particolare riguardo a quelle concernenti i criteri di accettazione dei rifiuti da conferire a discarica.
La Commissione si appresta pertanto ad inviare all’Italia un primo avvertimento scritto a norma dell’articolo 228 del trattato, che si applica quando uno Stato membro non ha dato piena esecuzione a una sentenza della Corte di giustizia europea.
L’articolo attribuisce alla Commissione la facoltà, dopo l’emanazione di due avvertimenti, di deferire lo Stato membro alla Corte una seconda volta e di chiedere che vengano inflitte ammende.

Valutazioni dell’impatto

Nel secondo caso la Commissione ha deciso di inviare all’Italia un ultimo avvertimento scritto per l’adozione di una legge (ordinanza) in contrasto con le norme comunitarie che impongono di eseguire valutazioni dell’impatto ambientale per determinati progetti [2].
L’ordinanza istituisce un regime giuridico semplificato per le opere connesse alla riunione dei capi di Stato del G8 che avrà luogo nell’estate 2009 sull’isola sarda della Maddalena e per quelle connesse alle celebrazioni del 150º anniversario dell’unità d’Italia nel 2011.

L’ordinanza prevede, in particolare, la possibilità di dare inizio ai lavori prima del completamento delle procedure di valutazione dell’impatto ambientale. In base alla normativa comunitaria, gli Stati membri devono provvedere affinché l’autorizzazione di progetti con un potenziale impatto significativo sull’ambiente e l’inizio dei lavori ad essi connessi siano subordinati a una valutazione dell’impatto ambientale.
Una lettera di costituzione in mora è stata trasmessa alle autorità italiane nel giugno 2008. Essendo il regime giuridico istituito dall’ordinanza tuttora in contrasto con la pertinente normativa UE ed essendo stato dato inizio ai lavori sull’isola della Maddalena prima del completamento delle procedure di valutazione dell’impatto ambientale, la Commissione si appresta ad inviare all’Italia un parere motivato.

Iter procedurale

L’articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che non adempie ai propri obblighi.
Se constata che la disciplina comunitaria è stata violata e che sussistono i presupposti per avviare un procedimento di infrazione, la Commissione trasmette allo Stato membro in questione una diffida o lettera di “costituzione in mora” (primo avvertimento scritto), in cui intima alle autorità del paese interessato di presentare le proprie osservazioni entro un termine stabilito, solitamente fissato a due mesi.

Alla luce della risposta dello Stato membro, o in assenza di risposta, la Commissione può decidere di formulare un “parere motivato” (secondo e ultimo avvertimento scritto), nel quale espone chiaramente e in via definitiva i motivi per cui ritiene che sia stata commessa una violazione del diritto comunitario e invita lo Stato membro a conformarsi entro un termine ben preciso, in genere di due mesi.
Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee.

Se la Corte di giustizia accerta che il trattato è stato violato, lo Stato membro inadempiente è tenuto ad adottare i provvedimenti necessari per conformarsi al diritto comunitario.
L’articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di agire nei confronti di uno Stato membro che non si sia conformato a una precedente sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee, ancora una volta attraverso l’invio di un primo avvertimento scritto (lettera di costituzione in mora) e di un secondo e ultimo avvertimento scritto (parere motivato).

Sempre a norma dell’articolo 228, la Commissione può chiedere alla Corte di infliggere una sanzione pecuniaria allo Stato membro interessato.

Note:

[1] Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti. Per visualizzare la direttiva, clicca qui

[2] Direttiva 85/337/CE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. Per visualizzare la direttiva, clicca qui

 

_____________________________________________

Il comitato civico 'La rosa dei venti' di Chiaiano ha reso disponibile una copia in formato word della petizione sulla discarica , di cui è stata fatta esplicita richiesta.

CLICCA QUI per leggere il testo

 
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EPPUR SI MUORE…

Post n°841 pubblicato il 19 Marzo 2009 da angela_n
 

fonte: blog di Nunzia Lombardi

L’area sud della provincia di Caserta e le zone nord della provincia di Napoli si caratterizzano per un elevato livello di mortalità per tumore. Ad affermarlo è uno studio dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità.
Per entrambi i sessi si registra un trend annuale crescente e statisticamente significativo del rischio mortalità.
D’altro canto, il litorale domizio e l’agro-aversano detengono il record del maggior numero di aree inquinate: si parla del sito più esteso al mondo da “bonificare”.
Le autorità sanitarie locali o tacciono o sono inermi su questa catastrofe; i politici, tranne rare eccezioni, non hanno alcun interesse a smuovere le acque; i mass-media, in gran parte, si disinteressano di questa autentica e prioritaria emergenza.

L’associazione Cam Urrà
Organizza

la presentazione del libro “Campania Infelix”, di Bernardo Iovene. Sarà presente, per l’occasione, lo co-autrice del libro Nunzia Lombardi, presidente del Comitato per il Diritto alla Salute. A seguire un dibattito sul tema della correlazione tra malattie e stato dell’ambiente.
Tra gli ospiti anche il dottor Giacomo Campanile, medico di base di Casaluce, da anni impegnato nella lotta al degrado ambientale, ribadendo la necessità di un registro dei tumori sul territorio; Antonio Marfella, tossicologo-oncologo dell’ospedale “Pascale”di Napoli; Giuseppe Messina, di Legambiente Campania; Anna Fava, delle Assise di Palazzo Marigliano; Alessandro Gatto, responsabile settore rifiuti WWF Campania; l’assessore con delega all’ambiente Giacomo Di Ronza.

Introdurrà il dibattito
Franco Spinelli - presidente CamUrrà

Moderatori
Titti Lucariello - segretario CamUrrà
Vincenzo Viglione - direttivo CamUrrà


La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.

Venerdì 20 Marzo – ore 19:00
Sala Consiliare – Casa comunale di Gricignano di Aversa – Piazza Municipio.



Franco Spinelli

www.spinellipertutti.blogspot.com

 
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INCENERITORE: BERLUSCONI ACCUSA

Post n°840 pubblicato il 18 Marzo 2009 da angela_n
 

da Peacelink campania


"C'è paura dei magistrati": e l´apertura potrebbe slittare.
"Il 26 marzo devo inaugurare l'impianto di Acerra ma mancano una serie di permessi".


Bloccato per due anni, riaperto e completato da pochi mesi per effetto delle leggi del governo Berlusconi, slitterà ancora il via al termovalorizzatore di Acerra?
È a rischio - di nuovo - l´inaugurazione dell´inceneritore più contestato d´Italia, e più grande d´Europa. L´attesissimo taglio del nastro, altamente simbolico soprattutto riguardo al superamento strutturale (e non solo ambientale, o mediatico) della crisi in Campania, era fissato al 26 marzo. Almeno, fino agli ultimi annunci del sottosegretario all´emergenza rifiuti, Guido Bertolaso. A solennizzare il momento doveva esserci il premier Silvio Berlusconi. Invece, ieri, a Cernobbio, durante il suo lungo intervento al Forum di Confcommercio, è lo stesso presidente del Consiglio a rivelare che esistono problemi, e che «mancano ancora autorizzazioni», perché qualcuno avrebbe «paura dei magistrati».

Un lasciapassare frenato, sottolinea il Cavaliere, da una serie di prudenze che scaturirebbero dal «timore» di finire indagati. A seguire, un affondo contro «una parte della magistratura e l´opposizione» che «sono sempre contro tutto quello che facciamo, oltre ogni ragionevolezza». Chiosa Berlusconi: «Si deve intervenire sulle opere pubbliche, la situazione è patologica».

Cosa significa esattamente, che Acerra non possa partire, «per paura dei magistrati»? Berlusconi non lo chiarisce. E da ieri se lo chiedono in tanti. Le complicazioni riguarderebbero probabilmente alcuni stop burocratici laterali rispetto alle fasi di collaudo già in corso nell´impianto di Acerra, rispetto alle prime combustioni e alle emissioni di gas. I test attualmente in esecuzione sono prescritti dalla cosiddetta Aia, l´autorizzazione integrata ambientale, il provvedimento che autorizza l´esercizio di un impianto a determinate condizioni, che devono garantire la conformità ai requisiti del decreto legislativo 18 febbraio 2005, recependo una direttiva comunitaria. È lì il nodo? Dallo staff di Bertolaso non si aggiunge una virgola.
"Repubblica" tenta di girare la domanda alla Procura di Napoli, oggi anche Procura regionale competente sulla crisi Immondizia. Ma negli ambienti giudiziari si resta un po´ sorpresi da quelle parole. Le autorizzazioni formali ci sono tutte, osservano alcuni: compresi i decreti legge di Berlusconi (entrambi convertiti in legge) che di fatto confermano la deroga già lanciata dal governo Prodi, secondo cui possono essere bruciati in quell´inceneritore anche balle di rifiuti non a norma. Chiosa qualche magistrato: «Se tutto è fatto secondo regole, perché aver paura di future indagini?».

 
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Formicoso: una discarica in mezzo alle pale eoliche

Post n°839 pubblicato il 17 Marzo 2009 da angela_n
 

da ecoblog

C’è qualcosa di anomalo nella vicenda della discarica del Formicoso, comune di Andretta, in zona Pero Spaccone (la cui estensione è di circa 2.3 Kmq) in provincia di Avellino, i cui lavori partiranno a giugno per consegnarla ad ottobre e sorgerà nel bel mezzo di un impianto eolico con una densità media di 7 generatori per Kmq.

La storia me la sono fatta spiegare per bene da Franco Arminio del Comitato provvisorio che si batte da anni per evitare che ad Andretta sia costruita questa discarica che accoglierà i rifiuti che non saranno bruciati nell’inceneritore di Acerra e che sorge a 950 mt sul livello del mare, nel mezzo di un impianto eolico e dove tre km più sotto c’è il lago di Conza con la diga e con l’acqua potabile.

Scrive su Comitato Provvisorio Egidio Miele Professore ordinario di Farmacologia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari:

Le naturali “destinazione d’uso” di Pero Spaccone, cioè sfruttamento dell’energia eolica per produrre energia elettrica pulita e produzione di grano oggi tanto prezioso, nonché il fatto di sovrastare l’oasi WWF del lago di Conza, non sono a quanto pare da considerare come controindicazioni, ma piuttosto fattori preferenziali per l’impianto di una megadiscarica per rifiuti industriali e tossici!

Tra l’altro a gennaio la Regione Campania ha iniziato gli espropri di terreno per ampliare il parco eolico. Fino al 2 marzo sembrava che fosse smentita la sua costruzione ma un ping pong di rimpalli di responsabilità ha gettato nello sconforto i cittadini.

Dice Arminio nel comunicato stampa che mi ha inviato oggi:

Fin qui la struttura tecnica ha proceduto a tutti gli atti propedeutici alla realizzazione della discarica di Andretta senza alcun intoppo da parte della politica. I lavori sono stati rallentati solo dal maltempo. Ieri sul Formicoso c’erano ben due squadre di tecnici al lavoro. Perché i parlamentari irpini non propongono nella zona dell discarica una struttura che dia lavoro, ma che sia legata all’ulteriore sviluppo delle energie alternative? Crediamo che farebbero un buon servizio non solo alle popolazioni del Formicoso ma all’Italia intera. Nessuno si illuda di prenderci per stanchezza e rassegnazione: chiediamo a tutti i partiti impegni precisi contro la discarica.

 
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ORDINANZA 3745/2009

Post n°838 pubblicato il 13 Marzo 2009 da angela_n
 

Ordinanza n. 3745/2009 - G.U. 6-3-2009
Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania. (Ordinanza n. 3745). (GU n. 54 del 6-3-2009, pubblica il 7-3-2009)

10 marzo 2009 - Coordinamento Regionale Rifiuti

IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

- Visto l'art. 5, commi 2 e 3, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
- Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
- Visto il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n. 123;
- Visto il decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 210;
- Visto, in particolare, l'art. 5, commi 1 e 2, del predetto decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, che dispone che, al fine di consentire il pieno rientro dall'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, in deroga al parere della Commissione di valutazione di impatto ambientale in data 9 febbraio 2005, fatte salve le indicazioni a tutela dell'ambiente e quelle concernenti le implementazioni impiantistiche migliorative contenute nel medesimo parere e nel rispetto dei limiti di emissione ivi previsti, sono autorizzati, presso il termovalorizzatore di Acerra, il conferimento ed il trattamento dei rifiuti aventi i seguenti codici CER: 19.05.01; 19.05.03; 19.12.12; 19.12.10; 20.03.01; 20.03.99, per un quantitativo massimo complessivo annuo pari a 600.000 tonnellate, e che, ai sensi dell'art. 5 del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, e successive modificazioni, e tenuto conto del parere della Commissione di valutazione di impatto ambientale, nonche' della consultazione gia' intervenuta con la popolazione interessata, e' autorizzato l'esercizio del termovalorizzatore di Acerra, fatti salvi i rinnovi autorizzativiperiodici previsti dal citato decreto legislativo;
- Visto, in particolare, l'art. 6-bis, comma 4, del predetto decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, che dispone l'obbligo del completamento del termovalorizzatore di Acerra per le societa' gia' affidatarie del servizio di gestione dei rifiuti nella regione Campania;
- Visto l'art. 33, comma 1-octies, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, che ha previsto che per l'impianto di
termovalorizzazione di Acerra spettano, in deroga ai commi 1117 e 1118 dell'art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, i finanziamenti e gli incentivi pubblici previsti dalla deliberazione del Comitato Interministeriale Prezzi n. 6 del 29 aprile 1992;
- Visto l'art. 2, comma 137, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, come successivamente modificato e integrato dal decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 210, che prevede che «la procedura del riconoscimento in deroga del diritto agli incentivi di cui al comma 1118 dell'art. 1 della citata legge n. 296 del 2006, per gli impianti autorizzati e non ancora in esercizio, e, in via prioritaria, per quelli in costruzione o entrati in esercizio fino alla data del 31 dicembre 2008, con riferimento alla parte organica dei rifiuti, e' completata dal Ministro dello sviluppo economico, sentite le Commissioni parlamentari competenti, inderogabilmente entro il 31 dicembre 2009. Sono comunque fatti salvi i finanziamenti e gli incentivi di cui al secondo periodo del comma 1117 dell'art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per gli impianti, senza distinzione fra parte organica ed inorganica, ammessi ad accedere agli stessi per motivi connessi alla situazione di emergenza rifiuti che sia stata, prima della data di entrata in vigore della medesima legge, dichiarata con provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri»;
- Viste le ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3369/2004, n. 3682/2008, n. 3705/2008 e n. 3730/2009;
- Visto il provvedimento n. 44 in data 26 febbraio 2009 del Soggetto Vicario del Sottosegretario di Stato all'emergenza rifiuti in Campania, ex art. 1 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei
Ministri n. 3705/2008, con cui vengono adottati gli elaborati tecnici denominati «Contenuti e modalita' dell'autorizzazione integrata ambientale» e «Piano di monitoraggio e controllo», redatti in termini funzionali all'esercizio dell'impianto di termovalorizzazione di Acerra e contenenti prescrizioni volte a dare compiuta attuazione alle esigenze di tutela della salute pubblica e dell'ambiente;
Ritenuto che l'esercizio dell'impianto di termovalorizzazione di Acerra debba necessariamente avvenire con caratteri di somma urgenza, onde consentire il definitivo superamento della situazione di emergenza in atto nella regione Campania nell'ambito del quadro di interventi di infrastrutturazione del territorio, volti a consentire il corretto e proficuo esercizio delle attivita' di gestione del complessivo ciclo dei rifiuti e la conseguente tutela della salute delle popolazioni della regione;
Considerato il prossimo avvio dell'esercizio del termovalorizzatore di Acerra, all'atto delle operazioni di messa a punto e verifica di funzionamento delle tre linee produttive di cui si compone l'impianto, e la conseguente necessita' di garantire il corretto ed efficace esercizio del termovalorizzatore stesso, con particolare riguardo agli aspetti connessi alla tutela della salute della popolazione e dell'ambiente;
Ravvisata, quindi, la necessita' di porre in essere, nell'ambito della complessiva azione di monitoraggio riguardante l'esercizio del termovalorizzatore di Acerra in termini di compatibilita' ambientale, ogni utile iniziativa per la verifica dei parametri di funzionamento dell'impianto, nonche' per la verifica della realizzazione e delle messa in funzione della rete di monitoraggio della qualita' dell'aria;
Considerato che, sempre in relazione all'impianto di termovalorizzazione di Acerra, si rende necessario provvedere alla stipula della convenzione preliminare con il Gestore dei Servizi
Elettrici (GSE), ai sensi della deliberazione del Comitato Interministeriale Prezzi n. 6 del 29 aprile 1992 e del decreto ministeriale 25 settembre 1992 («Approvazione della convenzione-tipo
prevista dall'art. 22 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, recante norme per l'attuazione del nuovo Piano energetico nazionale»), al fine di regolare la cessione dell'energia elettrica prodotta dal
termovalorizzatore;

Su proposta del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di cui all'art. 1 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio
2008, n. 123

CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTA L'ORDINANZA

 
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NOTIZIE DA PEACELINK CAMPANIA

Raccolta differenziata, nuovo stop in arrivo

12 marzo 2009 - Gianluca Galasso
Fonte: Il Mattino Avellino

La raccolta differenziata rischia lo stop per alcuni giorni. E difficoltà si dovrebbero registrare soprattutto nella città capoluogo. I problemi ci saranno per il conferimento di plastica, lattine ed ingombranti. È il presidente del Cosmari Avellino 1, Antonio Felice Caputo, ad avvertire la popolazione delle difficoltà: «L'impianto di Arcella di Montefredane, a cui il consorzio fa riferimento, per motivi tecnici è fermo. Lo stop bloccherà il conferimento del materiale in plastica, lattine, ingombranti». Lo stabilimento in questione è di proprietà della società di Montefredane, finita nell'inchiesta di Colleferro sullo smaltimento dell'immondizia che ha visto coinvolte due ditte della provincia di Avellino. Le posizioni delle due imprese sono al vaglio dell'autorità giudiziaria, e l'impianto, comunque, non è interessato da sequestri. «I problemi - aggiunge Caputo - ci saranno. Ma ci stiamo attrezzando per cercare soluzioni alternative...(continua)

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Inceneritore, -15 all'avvio

11 marzo 2009 - Annalisa Aiardo
Fonte: Il Nolano - Anno II Numero 70

ACERRA - E' cominciato il conto alla rovescia per l'inaugurazione del "mostro" di Acerra, prevista per il prossimo 26 marzo, ma il "fronte del no" non si arrende e prosegue la sua battaglia di denuncia: il termovalorizzatore non tutela la salute e non garantisce recupero di energia. A dimostrarlo i recenti fatti di cronaca: gli impianti sequestrati dalla magistratura sono la testimonianza di un vero e proprio tentativo di "disinformazione di massa". A cominciare dall'impianto di Canosa per poi arrivare all'inchiesta sui "dati taroccati" dell'inceneritore Veolia di Pietrasanta, passando attraverso Vercelli, Malagrotta, di nuovo il caso Veolia a Brindisi e da ultimo, cronologicamente parlando, i tredici arresti di Colleferro. Come scoprire "l'acqua calda", sostiene Ambiente futuro (www.ambientefuturo.org): "il controllo delle emissioni degli inceneritori è un "optional"...(continua)

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Impianto anaerobico il dossier in Consiglio

11 marzo 2009 - Sergio Beneduce
Fonte: Il Mattino Caserta

Della questione relativa alla realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica per il trattamento della frazione organica (l’umido) dei rifiuti in contrada Saiano, ovvero nella frazione di Pozzovetere, si discuterà in consiglio comunale. Ad annunciarlo, a margine del consiglio di ieri pomeriggio dedicato, però, esclusivamente alle interrogazioni, è stato il consigliere di An Pio Del Gaudio, il quale ha assicurato che presto verrà presentato un ordine del giorno sull’argomento da parte di tutti i partiti dell’opposizione. Il progetto preliminare dell’opera è stato approvato con una delibera di giunta lo scorso 30 ottobre. Si tratta di un project financing e la realizzazione dell’impianto ha un costo di sei milioni di euro. Ieri Del Gaudio ha presentato un’interrogazione indirizzata all’assessore all’ecologia Luigi Del Rosso nella quale sono stati chiesti chiarimenti in merito al luogo in cui dovrà sorgere tale struttura, alle analisi e agli studi effettuati dall’amministrazione per verificare l’impatto ambientale dell’impianto oltre ad alcune delucidazioni di carattere amministrativo. Il consigliere di An ha spiegato che la realizzazione di un simile impianto a Pozzovetere potrebbe avere «un impatto ambientale devastante su Caserta e sui comuni limitrofi»...(continua)

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PETIZIONE DEI SINDACI

«Via le ecoballe da Pianodardine»

11 marzo 2009 - Barbara Ciarcia
Fonte: Il Mattino Avellino

Ecoballe, protestano i piccoli Comuni contro il capoluogo. Sarà affidata ad una mega petizione la mobilitazione delle popolazioni della valle del Sabato per avviare la rimozione delle ecoballe da mesi parcheggiate nell'area ASI nei pressi del CDR di Pianodardine. L'ultima iniziativa promossa dai sindaci di quel comprensorio che da tempo lamentano i disagi igienico-sanitari legati alla lorda presenza delle tonnellate di pattume ha come obiettivo quello di sollecitare chi finora ha mostrato solo indifferenza verso un problema serio e reale. A capitanare il vasto movimento di amministratori locali inviperiti con il commissariato napoletano sono i primi cittadini di Montefredane e Prata P.U., Carmine Troncone e Gaetano Tenneriello. Al loro appello hanno subito aderito i sindaci di Pratola Serra, Tufo, Altavilla, Manocalzati e Atripalda. «Dopo tante sollecitazioni inutili abbiamo deciso di agire in maniera unanime e solidale - ha dichiarato Tenneriello, sindaco di Prata, promotore della raccolta di firme tra i cittadini della valle del Sabato infestata dagli insetti e dal lezzo dei rifiuti stoccati - affinchè le oltre ventimila ecoballe ferme da mesi a Pianodardine vengano rimosse...(continua)

 
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RIFIUTI: I VERBALI DEI VELENI

Post n°836 pubblicato il 11 Marzo 2009 da angela_n
 

 

FONTE: Il Tempo

COLLEFERRO: LE TRASCRIZIONE DEL PERSONALE IN SERVIZIO

I fumi tossici emessi nell'aria venivano registrati ma nessuno al Gaia faceva niente per eliminarli. Invece a sparire erano i registri e in più si manomettevano i dati per cancellare ogni allarme registrato dal sistema elettronico Sick. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma, coordinati dal capitano Pietro Rajola, hanno aperto un'inchiesta coordinata dalla procura di Velletri durata un anno e hanno scoperto una filiera di società accusate ora di associazione per delinquere finalizata al traffico di rifiuti, falso e truffa.

Scrive il gip Alessandra Ilari: «L'organizzazione è ben rodata, ognuno ha il suo ruolo: contattato l'imprenditore che vuole vendere rifiuti come cdr: gli intermediari dei rifiuti indirizzano verso i canali giusti (i laboratori che falsificano le analisi e forniscono i certificati che il cdr è in regola, ndr), poi dell'arrivo del carico avvertono il Consorzio sulla disponibilità del quale sanno di poter contare». Nei giornali di bordo dei due termocombustori gli operatori scrivevano tutto. Un orrore. A partire dal marzo scorso i militari del Noe sono entrati più volte negli impianti del Consorzio. Ecco alcuni stralci di emissione velenose registrate. 31 agosto 2008: «Problemi nel gestire la combustione all'interno del forno a causa di combustibile da rifiuto (cdr)»: deve essere secco, altrimenti sprigiona diossina, trattato e ridotto a pezzi non più lunghi di 20 centimetri.

Dal giornale del 17: «Problemi di combustione: sono state necessarie notevoli portate di aria a discapito del rendimento». Il 22: «Impianto in marcia a cdr di scarsa qualità». Tre giorni dopo: «Diminuito il carico per problemi con il cdr umido». Stesso giorno, altro turno di lavoro: «Umidità nel cdr combusto». Il 27 si registra dell'altro: «Durante tutto il turno è continuato il problema dell'acido cloridico (Hcl) con valori superiori alla media giornaliera, sollecitata l'attenzione della direzione». Nel turno successivo: «Umidità del cdr». 30 aprile: «Presenza di materiali ferrosi nelle scorie». Il 1° maggio: «Valori alti di acido cloridico nei fumi». Seconda segnalazione: «L'acido tende a non scendere». Il 3: «Si segnala uno scarico di cdr Ama Nuovo Salario (lo stabilimento dove è stato prodotto, ndr) particolarmente grosso con pezzatura superiore ai 20 centimetri. Informata, l'ingegner Brida ha autorizzato lo scarico». Oppure: «Presenza di lastre di alluminio nelle scorie». E anche: «Cdr scadente». Perfino «lastre di metalli bassofondenti». Il 5 maggio nello stabilimento i carabinieri effettuano il campionamento del cdr. Sul carico proveniente dal Nuovo Salario le analisi del dottor Vito Ferri definiscono il cdr non conforme perché cadmio+mercurio superano i limiti: il massimo è 7, nel test è arrivato a 20,3. Stessi sforamenti ci sono stati per umidità, ceneri e cromo. E cioè, rispettivamente i livelli massimi devono fermarsi a 22, 20 e 100. Invece erano: 29, 25 e 171.

 
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COLLEFERRO: RIFIUTI TOSSICI NELL'INCENERITORE

Post n°835 pubblicato il 09 Marzo 2009 da angela_n
 

Il nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri di Roma, ha sequestrato questa mattina due termovalorizzatori dell'impianto di Colleferro e arrestato 13 persone con l'accusa di associazione per traffico illecito di rifiuti e truffa allo Stato.

Le indagini hanno riguardato la verifica della qualità e consistenza del Combustibile derivato dai rifiuti (Cdr) immesso quotidianamente nei cicli degli impianti di termovalorizzazione di Colleferro, dove venivano portati i rifiuti di Lazio e Campania. Le indagini hanno infatti permesso di raccogliere elementi di responsabilià a carico dei soggetti che conseguivano ingiusti profitti, rappresentati dai maggiori ricavi e dalle minori spese di gestione dei rifiuti che venivano prodotti e commercializzati come Cdr pur non avendone le caratteristiche, qualificabili, in gran parte invece, come rifiuti speciali anche pericolosi e quindi non utilizzabili nei forni dei termovalorizzatori per il recupero energetico.

I carabinieri del Noe hanno notificato nelle province di Roma, Latina, Frosinone, Napoli, Avellino, Bari, Foggia, Grosseto e Livorno, i 13 ordini di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessi dal gip del tribunale di Velletri, Alessandra Ilari.

Interessati dal provvedimento sono: il direttore tecnico e responsabile della gestione dei rifiuti degli impianti di termovalorizzazione di Colleferro; il procuratore e responsabile della raccolta dei multimateriali dell'impianto di una società di gestione di rifiuti di roma; i soci e amministratori di società di intermediazione di rifiuti e di sviluppo di software e chimici di laboratori di analisi.

I reati contestati a vario titolo sono: associazione per delinquere; attività organizzata per traffico illecito di rifiuti; falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico; truffa aggravata ai danni dello stato; favoreggiamento personale; violazione dei valori limiti delle emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni e accesso abusivo a sistemi informatici.

(09 marzo 2009)

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E mentre a Colleferro sono state smascherate le magagne che da anni vanno avanti ai danni dei poveri cittadini ignari di quanto si possa lucrare sui rifiuti...
Berlusconi autorizza, con un'ordinanza pubblicata proprio ieri in Gazzetta Ufficiale,l'avviamento e l'esercizio provvisorio del termovalorizzatore di Acerra,la cui inaugurazione è prevista per il prossimo 26 marzo.

Ci si indigna dinanzi a queste ordinanze di custodia cautelare emesse nei riguardi dei responsabili di questo scempio...eppure anche la Campania,con i suoi camorristi e i suoi politici compiacenti,ha contribuito a mandare rifiuti tossici nell'inceneritore di Colleferro;anche la Campania ha partecipato a questa associazione a delinquere.
Per quale motivo,dunque,non dovremmo pensare che il termovalorizzatore di Acerra serve per gli stessi luridi scopi???
Per quale buon motivo non abbiamo la libertà di essere consapevoli che questo termovalorizzatore nostrano serve proprio a non far scomodare i delinquenti campani fino a Colleferro???


 
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Campania: racconto di una terra

Post n°834 pubblicato il 05 Marzo 2009 da angela_n
 

Cosa vuol dire vivere in una realtà paradossale, dove il quotidiano vive e si nutre della criminalità organizzata. La vera forza della camorra risiede non in chi è criminale, ma in chi è onesto e rimane in silenzio. Guardare con gli occhi del filosofo alla realtà campana per non finirne immischiati è l’unico modo per sopravvivere.

I militari Usa si interrogano sulle troppe malformazioni che colpiscono i neonati delle famiglie americane di stanza in Campania. Esaminano l’acqua e la scoprono inquinata. Esaminano il terreno e lo scoprono inquinato. Esaminano l’aria e la scoprono inquinata. "Ma questa non è la Campania Felix, decantata da poeti e letterati di ogni secolo, fin dai tempi di Strabone e Virgilio?" si domandano perplesse e preoccupate le autorità americane. Eppure gli Americani dovrebbero esserne esperti; hanno deforestato e distrutto Paesi come il Vietnam, riempiendoli di napalm e bombe chimiche. In Campania succede una cosa uguale in tutto e per tutto, che avviene però in modo più silenzioso. Un aumento spaventoso delle patologie tumorali fra le persone. Si stima che sia stata sversata nei terreni una quantità di rifiuti pari a due volte l’Everest. E stiamo a guardarci fra di noi, come degli idioti, interrogandoci su delle cose così scontate e così palesi...

Gli sversamenti non avvengono necessariamente in modo nascosto, ma anche alla luce del sole. Perfino sul terreno di uno stabilimento balneare in piena stagione turistica. Il procedimento è più o meno questo: si sceglie il posto più adatto dove sversare i rifiuti acquisiti a basso prezzo da una ditta, in questo caso materiale inerte proveniente da un cantiere edilizio, ovviamente privo di cartelloni e d’ogni autorizzazione. Ma che fa, qui la polizia non passa mai, si preferisce concentrare 1500 agenti a Chiaiano per aprire l’ennesima ferita nel territorio campano. Il comandante della locale caserma dei carabinieri era stato arrestato, per poi essere rilasciato, perchè informatore dei Casalesi. A proposito, che fine hanno fatto dopo tanto clamore mediatico? Svaniti!

 

Viene arruolato un gruppo di persone, spesso immigrati africani, che stazionano lungo la Domiziana o in qualunque altra parte fra casertano e napoletano in attesa d’un lavoro.

Il procedimento è rapido: una ventina di queste persone comincia frettolosamente a scavare, dinanzi a centinaia di persone (d’estate gli stabilimenti balneari del litorale domizio diventano un carnaio) di Napoli e province. Abbassano tutti la testa e fanno finta di non vedere, sanno già che dietro c’è la camorra, ma nessuno osa aprire la bocca o dire la sua, chi comincia a sussurrare viene immediatamente zittito da amici e parenti: <>. E’ il mormorio più gettonato. D’un tratto spunta dal nulla un camion che scarica robaccia d’ogni genere nella fossa appena aperta. Il tutto viene poi ricoperto in fretta e furia.

 
Finita l’operazione il teatrino popolare riprende nello stabilimento, e le urla dei bambini unite alle canzoni neomelodiche a tutto volume, provenienti dalle automobili, si uniscono all’odore acre delle salsicce e della carne sulla griglia dei bagnanti. Più in lontananza si scorgono un paio di fumi neri: sono i roghi di mondezza che appestano quotidianamente l’aria di tutto l’hinterland napoletano. Da Scampia in poi è un inferno di fuoco, che ormai abbraccia tutta Napoli.

Questi criminali offrono prezzi ottimi per sversare i rifiuti delle ditte di edilizia di tutto il casertano. Camminando per il litorale domitio o per l’omonima strada si possono facilmente scorgere degli enormi macchinari industriali arrugginiti coperti da canne di bambù, le aree dove vengono continuamente dati alle fiamme rifiuti di ogni genere, dagli elettrodomestici all’amianto, su cui vengono aggiunti numerosi pneumatici. Non v’è giorno che non vengano scaricati o bruciati rifiuti, in Campania. Dei mitici checkpoint dell’esercito rimangono solo i titoli dei notiziari televisivi.



Villaggio Coppola, Mondragone, Castelvolturno. Un altro triangolo della morte oltre a quello di Acerra, Marigliano e Nola. Anche la Provincia casertana, come quella napoletana, deve avere il suo. La camorra è così vicina, così inserita nella vita quotidiana; le sue ville, azzurre su uno sfondo grigio-marrone sono così spudoratamente messe in bella mostra in queste cittadine che davvero bisogna rendere onore a quel centinaio di persone africane che si ribellò a Settembre dopo la famosa strage di San Gennaro. Dove sono gli abitanti della zona? Si fanno scudo dei neri? Preferiscono il clan dei Casalesi alla mafia nigeriana? Forse non capiscono che non vi sarebbe alcunchè di criminale se non vi fosse la camorra.

Perchè ai ragazzi, anche di buona famiglia, brillano gli occhi quando parlano di loro amici figli di boss o semplici affiliati? Perchè si vantano delle loro conoscenze? Perchè parlano del clan del proprio quartiere come se stessero parlando della propria squadra di calcio che va ad affrontare una rivale?

Il camorrista può essere benissimo il barista, il gommista, la persona conosciuta in spiaggia, il tuo amico di sempre; ma anche l’avvocato, l’imprenditore, il notaio conosciuto per la sua diligenza ed affabilità.

C’è chi dice che il confine fra camorra e società civile sia fin troppo sottile: errore, non v’è alcun confine. C’è chi dice che parlando così di Napoli e della Campania si creano pregiudizi fuori di qui. Errore, l’ipocrisia è la prima nemica di questa terra e il silenzio è mafioso, come dice Di Pietro. L’economia italiana, in tempo di crisi, si regge anche sugli investimenti che partono dai clan di questa parte del suo territorio. Nell’ultima puntata di Annozero sull’economia, invece di proporre i noiosi monologhi di Tremonti, bisognava ricordare ciò.

da Agoravox

 

 
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È sempre allarme rifiuti

Post n°833 pubblicato il 04 Marzo 2009 da angela_n
 

 

da 'Il Tempo'

Sotto la lente d'ingrandimento del rapporto annuale di Legambiente finisce la politica di smaltimento. Che nonostante gli sforzi compiuti dal ministero dell'Ambiente negli ultimi nove mesi, vede ancora al centro della procedura di smaltimento la discarica. Il 54 per cento dei rifiuti generati dagli italiani viene seppellito sotto terra. Un trend quasi imbarazzante in alcune regioni, come la Sicilia che detiene un record con il 94% della mondezza smaltita in discarica.

È, inoltre, aumentata la produzione di rifiuti urbani made in Italy e il giro d'affari illecito per ripulirsi da quelli speciali è ancora alto: 4 miliardi e mezzo di euro. Non tutto è da buttare. Sono infatti 1081 i Comuni che hanno centrato l'obiettivo del 40% nella raccolta differenziata, con il boom della Sardegna che sale al 38% (nel 2002 era solo al 2%). Se al Sud si soffre per l'immondizia, al Nord per la mobilità. Sia gli spostamenti personali che quelli delle merci si svolgono in larga parte su strada, con il trasporto delle merci al 74% del totale. Insignificante la ripresa fatta segnare dal sistema del trasporto pubblico rispetto agli altri Paesi europei, secondo Legambiente.

Tra le buone notizie, nel rapporto, la conferma del nostro Paese con il parco auto a minor emissione di CO2. Per il capitolo clima, calano per la prima volta le emissioni di gas «climalteranti» dell'1,7%. Infine l'Italia diventata leader europeo per numero di licenze di prodotti con marchio ecolabel, il 31% sul totale Europeo, con un grande successo dei sistemi di gestione ambientale.

 
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SEZIONE VIDEO

* ALLARME CIBO AVVELENATO- 12° PUNTATA di "EXIT" su LA7

* IL CANCRO DI NAPOLI, LA7 16/12/07

* REPORTAGE CONTROCORRENTE SKY TG24 RIFIUTI UMANI

* VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA AD ACERRA, CONTAMINAZIONE DA DIOSSINA: ANALISI DI 9 CAMPIONI INDIVIDUALI AD ACERRA E NOLA


QUARTO E PIANURA:LA NAPOLI CHE PROTESTA CIVILMENTE

  
I SITI PROPOSTI DAL GEOLOGO DE' MEDICI E IGNORATI DAL COMMISSARIATO


*IN QUESTA PAGINA I VIDEO DA TAVERNA DEL RE: IL PRESIDIO, LA PROTESTA, ECOBALLI E TAMMORRE, ALEX ZANOTELLI

 Emergenza rifiuti - Tavola rotonda
*I VIDEO DELLA TAVOLA ROTONDA SULLA EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA
SVOLTASI IL 23 OTTOBRE 2007




DISCARICA LO UTTARO: RACCONTO PER IMMAGINI


AMICI DI BEPPE GRILLO NAPOLI:MANIFESTAZIONE NAZIONALE 19 MAGGIO


SERRE: CARICA DELLA POLIZIA


CASERTA, CAPITALE DELL'IMMONDIZIA


LO SPAZZATOUR


BEPPE GRILLO AD ACERRA,4GIUGNO2007


INTERVISTA A PAUL CONNET

MARCO TRAVAGLIO, ANNO ZERO 21.02.08


INTERVISTA A WALTER GANAPINI

 

COLONNA SONORA

 

QUANTI SIAMO?

 
























 
 

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