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“Sognando il grande editore”. Intervista a Bianca Fasano

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“Sognando il grande editore”. Intervista a Bianca Fasano sulperché della nuova pagina Facebook aperta a quanti, amando scrivere, vivono leloro esperienze nel mondo della editoria.

 

 

D) “Sognando il grande editore”. È il nomeche lei ha dato alla nuova pagina Facebook. Perché l’ha creata?

R) Volevotentare di rispondere alla domanda: "Évero che il denaro si fa sui sogni degli altri?" Nel vastissimo entroterradi quanti amano scrivere e sono “figli di un dio minore” accade di tutto etutti vogliono guadagnare su di lui. Sarebbe bello se volessero - davvero -farlo sulle vendite del libro che l’autore produce e sarebbe anche l’unica,autentica, possibilità di successo.

D) Ildenaro si fa sui sogni degli scrittori?

R) Vediamo:che siano davvero autori degni di nota o scribacchini, c’è un mare dipossibilità di “pubblicare”, in cartaceo e in ebook. Un mare di piccoli e medieditori e di piattaforme disponibili. Le seconde per libri auto-prodotti. Ricordiamo: Amazon KDP (Kindle Direct Publishing), Ilmiolibro.it, Kobo, StreetLib, YouCanPrint. Naturalmente Il Self-publishing puòavvalersi del "Supporto Professionale ed Umano", ossia “il connubiofra la libertà del self publishing e la qualità e il supporto di una casaeditrice”.

D) Supporto a pagamento?

R) Ovviamente. Ti forniscono l’ISBN ed un seguito di aiuti. Facciamo unesempio? Cento copie, 230 pagine, con alette, copertina morbida, correzione dibozze (importante!), editing editoriale, impaginazione editoriale, depositolegale, libro elettronico ed epub del libro stesso, optimizer e costospedizioni. Ti arrivano a casa con circa 1800 euro. In sostanza un editore.

D) Lei crede nella pubblicazione?

R) Chi non vorrebbe vedersi tra le mani il proprio libro stampato?Tuttavia il veroproblema del cartaceo è la distribuzione. Anche riuscendo a stampare il tuolavoro con una casa editrice seria, ci si rende presto conto di come il costodella distribuzione incida in modo determinante sul successo del libro e pochieditori possano permetterselo. A causa di ciò, dopo la primitiva soddisfazionedi stringere tra le mani il tuo lavoro letterario potrai, volendo, relegarlonegli scatoloni o usarlo come un biglietto da visita piuttosto costoso edistribuirlo per fare sì che siano letti. L’ho fatto e lo faccio tuttora con imiei libri stampati con case editrici anche rilevanti.

D) Così ci si spiega perché lei, una scrittrice e giornalista, che giungedal passato di pubblicazioni cartacee, sia divenuta un’assertrice degli ebook. 

R) Appunto. Sognando il grande editore. Ma esiste la possibilità diessere tra i pochi che possono permetterselo? Vien fatto di chiedersi: “Seavessi davvero tanti soldi, ma tanti, da potermi permettere tutte le pubblicitàpossibili, potrei pagarmi un “grande editore”?

D) Chi è “il grande editore?”

R) Al momento sappiamo che Mondadori libri potrebbe acquisire RCS Libri(che comprende marchi come Rizzoli, Bompiani, Adelphi, Fabbri, Sonzogno,Marsilio…) e che controlla anche Einaudi.

Ci troveremmo di fronte alla creazione di un colosso che da solo vale il40% del mercato librario italiano. Potendo sceglierei lui.

D) Partecipa ai premi letterari?

R) Se mi proponessero per: 1) Premio Strega; 2) PremioCampiello; 3) Premio Bancarella; 4) Premio Bagutta; 5) Premio Andersen; 6)Premio Pulitzer; 7) National Book Award; 8) Man Booker Prize; 9) PremioGouncourt; 10) Premio Cervantes. Altrimenti faccio da giuria, se mi offrono difarlo. Gratis. In passato ho partecipato a vari concorsi letterari ed ho ancheavuto qualche soddisfazione, però di certo c’è sempre che “il banco vince”. Chici guadagna (e neanche sempre), è l’organizzazione.

D) Quindi lei sconsiglia?

R) Ma no, perché? Vincere è un appagamento, fosseanche un secondo, terzo premio, premio speciale della giuria, premio specialeper l’argomento trattato. Si va a riceverlo, si viaggia, si fanno nuoveamicizie, si ottiene, magari, un articolo su qualche giornale. Fame di fama. Iltuo libro esiste.

D) Eppure si pubblica, vero?

R) Mi risulta di sì, che il numero di titoli pubblicati nel mondo (compresi i miei) continuia crescere. Nel 2013 secondo Bowker (l'agenzia ISBN ufficiale per gli StatiUniti, che fornisce anche risorse per aiutare gli autori a pubblicare,distribuire e promuovere i loro libri), sono stati assegnati nel mondo 1,4milioni di codici ISBN, ossia il numero che identifica ciascun titolo. Se ciconfrontiamo con il 1960, gli ISBN erano circa 8.100.

D) Siguadagna? Si guadagna?

Qualcunosicuramente ci guadagna. Sappiamo, però, che le vendite sono convogliate su unnumero sempre più limitato di titoli (e di editori), best seller e“megaseller”. Perché “Sognando il grandeeditore?” Perché i “grandi” sono favoriti dalle economie di scala. Anche i grandiautori che richiedono anticipi elevati allo scopo di permettere una solidapresenza nei punti vendita. Alle spalle ci sono tutte le necessarie competenzeprofessionali.

D) Che cosavorrebbe accadesse sulla pagina Facebook?

R) Che gliautori, anche senza apporre una firma, disegnassero la realtà delle loroesigenze e delle difficoltà che incontrano. Noi scrittori siamo vanagloriosi.Non ci piace ammettere che ci arrampichiamo sugli specchi per vendere qualchecopia. Ci piace, invece, vantarci dei premi vinti e illuderci un pochino suirisultati delle nostre pubblicazioni. In modo che, sui nostri sogni di gloria,qualcuno il guadagno lo faccia davvero.

D) Insomma:l’insieme è una chimera?

R) Seriusciamo a fare sì che il nostro libro venga letto davvero, almeno da uncentinaio di persone e pensiamo che possa cambiare il mondo, forse no. DicevaGiuseppe Giusti: “Il fare un libro è meno che niente, se il libro fatto nonrifà la gente.

Grazie eauguri. “Sognando il grande editore” avrà l’attenzione degli scrittori?Vedremo.

CiroRiemma. Editore.

 

 
 
 

Ultimo arrivato: “Lo sbobinatore e il piccolo killer”. Intervista.

Foto di riemmaeditore_2008

Farsi conoscere con StreetLib. Cartacei ed ebook si possono pubblicizzare con gli omaggi? La scrittrice napoletana Bianca Fasano ci prova e ottiene successo. Ultimo arrivato: “Lo sbobinatore e il piccolo killer”.

D); -“Proviamo a chiedere alla diretta interessata se corrisponde a realtà che questo sia un metodo valido per pubblicizzare i propri lavori. Che si dice su StreetLib?”-

R): -“Ci ritroviamo? Comprendo che da editore lei sia interessato a questi nuovi mezzi di comunicazione libraria. Sa la novità? StreetLib non rappresenta un concorrente per la pubblicazione: Per gli editori c’è la possibilità di creare delle pagine ultradedicate con tutti i titoli che l’editore stesso sceglierà di mettere in promozione. Quindi anche lei, come editore, potrà trovarlo utile. “-

D):-“Interessante; lo prenderò in considerazione. Che mi risponde a proposito degli omaggi?”-

R):-“E’ il tentativo di risolvere il solito problema: farsi conoscere. Benché i miei libri, sia in cartaceo sia sotto forma di libro elettronico, sono praticamente ovunque, si perdono, in ogni caso, in mezzo ad un mare di pubblicazioni. Mi sono resa conto, ponendo in omaggio un mio romanzo (“Il tempo degli eroi”, gratis, in una sola giornata, oltre 400 copie), che i lettori ricercano attivamente le letture gratis. Mi sono anche chiesta (la domanda non ha una risposta convincente), se sia più difficile di quanto si creda, approcciarsi all’acquisto di un libro via Web. Occorre poter pagare on line; non tutti sono in grado di farlo. Prendere un omaggio in una delle tante “librerie virtuali” (ho provato a farlo), è invece piuttosto facile.”-

D):- “Non teme che “regalando” un suo titolo, questi venga “bruciato”?”-

R):-“Senza dubbio. Ecco perché, per non “bruciare” i titoli, metto gratuiti alcuni lavori brevi, in omaggio. Io non soffro del “crampo dello scrittore”. E’ dimostrato dal fatto che, tra omaggi e lavori in vendita, in questo periodo sul web ci sono circa trenta miei lavori letterari. Racconti brevi ne scrivo in continuazione. Mille cose della vita m’ispirano. Prenda, ad esempio, il mio “Lo sbobinatore e il piccolo Killer”. Nasce da un testo Work in progress: "Le grafie dell'amore e dell'odio ed altri metodi di conoscenza dell'essere umano". Tra le grafie dell'odio ho inserito quella di un serial Killer: Theodore Robert Cowall Bundy. Estrapolando dal testo ho anche pubblicato due video che ne parlano: https://www.youtube.com/watch?v=ZEseb_1FYg4
https://www.youtube.com/watch?v=9AIo6hOGm48
Nello scorrere giornalisticamente la vita di questo individuo, che appariva tanto normale nella sua "doppia vita" da sorprendere, mi sono chiesta se ci fosse stato un momento in cui, intervenendo sul suo passato, si sarebbe potuto evitare che divenisse l'essere orribile che ha ucciso, violentato, stuprato anche da morte, conservato le teste, di oltre trentacinque donne. E’ stato seguendo questo pensiero che ho scritto "Lo sbobinatore e il piccolo killer". (di cui sarebbe gradita una recensione). La copertina è mia, inoltre sponsorizzo anche la mia pagina Facebook : “Violenza e dintorni. Fatti, numeri e storie vere.”-

D): “Quali altri lavori ha posto gratis? Dove si possono trovare?”-

R):-“Si trovano, è il caso di dirlo, un po’ ovunque. Anche a : https://imieigratis.stores.streetlib.com/it/ . Quattro racconti, molte poesie ed al momento anche il romanzo “Quel magico mondo lontano”. Fino alla fine di ottobre.”-

D):-“ Si ritiene soddisfatta?”-

R):-“Dipende dal punto di vista con cui si guarda alla pubblicazione dei propri lavori letterari. Sotto il profilo comunicativo certamente sì: mi leggono, sono conosciuta, i miei libri sono ovunque e non devo occuparmene sotto il profilo della distribuzione. Se parliamo dal lato economico, certamente non posso ritenermi tra gli autori più ricchi. Chissà: se un giorno un mio libro venisse scelto per farne un film, o un serial televisivo, potrei anche divenirlo. Sarebbe interessante anche prendere me, come personaggio. Non le sembra?”-

D):-“Certamente: penso che di scrittori prolifici come lei e che trattano argomenti tanto diversificati, ve ne siano pochi. Andrò a confrontarmi con le nuove possibilità per gli editori: Auguri!”-

Ciro Riemma (Editore).

 

 

 
 
 

Sulle orme del serial Killer Theodore Robert (Cowall) Bundy.

Post n°31 pubblicato il 12 Settembre 2018 da riemmaeditore_2008
 
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Sulle orme del serial Killer Theodore Robert (Cowall) Bundy. L’editore Ciro Riemma intervista la giornalista e scrittrice Bianca Fasano che ha pubblicato due video, tra cui: ”Le donne che Ted Bundy non uccise.”

 

Sulle orme del serial Killer Theodore Robert (Cowall) Bundy. L’editore Ciro Riemma intervista la giornalista e scrittrice Bianca Fasano che ha pubblicato due video, estrapolando le notizie dal suo lavoro letterario di prossima pubblicazione “Le grafie dell’amore e dell’odio ed altri metodi di riconoscimento dell’essere umano”.

D:- “Buongiorno professoressa Fasano. Ci ritroviamo; lei non smette mai di sorprendermi: da dove nasce questo interesse per un serial Killer che ha terrorizzato l’America per decenni?”-

R:- “Dalla volontà di comprendere l’essere umano nelle sue varie sfaccettature. Dal testo di grafologia cui sto lavorando, in cui porto esempi positivi e negativi, dai miei studi di criminologia e dalla convinzione che l’indole dell’assassino seriale più pericoloso può non differire, almeno in apparenza, da quella del simpatico vicino di casa.  Un esempio? La scrittrice statunitense Ann Rule, ex poliziotta, diventata maestra del romanzo criminale, ha pubblicato un libro intitolato “Un estraneo al mio fianco”, spiegando come avesse avuto modo di conoscere il serial killer Ted Cowall Bundy, eppure nonostante la sua esperienza, non fosse stata capace di rendersi conto con chi avesse a che fare. Tuttavia, conoscendo la grafologia ed avendo modo di leggere un suo scritto, avrebbe potuto invece comprenderlo, o almeno, sospettarlo.”-

D:- “Lei è’ riuscita a comprenderlo? Che cosa prova per lui?”-

R:-“La sua grafia è illuminante e provo una grande pena. Le potrà sembrare strano, lo sarà di meno se si porrà la domanda: vorrei essere nato con la sua voglia determinata di uccidere e seviziare? Con la sua incapacità di diventare un essere umano normale?”

D:-“No. Direi di no: Cosa l’ha colpita maggiormente di lui?

R:-“Rimandando il lato grafologico al mio lavoro, non vorrei essere fraintesa: la pena maggiore si prova per tutte quelle donne inermi che l’hanno trovato sulla loro strada e hanno perso la loro. Doveva morire, non sono per la pena di morte, però di fronte al bisogno che aveva di morte, non c’era altra alternativa che un’altra morte:la sua.”-

D:- “E’ un personaggio da incubo?”-

R:-“Il peggiore possibile: un killer che avresti potuto incontrare al supermercato, o dal benzinaio. Ci si può chiedere come facesse questo individuo all’apparenza piacevole, che tuttavia non era poi munito dell’intelligenza che gli vollero riconoscere in tanti, a nascondersi nell’ombra e colpire con tanta ferocia e tranquillità’. “La dote” che gli venne riconosciuta fu che riuscisse ad essere una specie di camaleonte, sia come atteggiamento umano sia sotto l’aspetto fisico. Un giudice, durante un processo disse di lui:

-“ Ogni giorno era diverso. Il processo durò diverse sedute e ogni volta lui appariva diverso dalla volta precedente. Un giorno sembrava un agente di borsa, il giorno dopo uno studente. A lui bastava cambiare pettinatura, tagliare i capelli pochi centimetri, dimagrire un paio di chili, cambiarsi d'abito e diventava assolutamente irriconoscibile.”-

A questo va aggiunto che alle volte cambiava a voce ed espressione del viso come fosse posseduto da una diversa personalità. I pochi che hanno assistito a questo mutamento e sono stati in grado di raccontarlo ne sono rimasti profondamente turbati per il resto della loro vita.”-

D:-“Allora, per lei, anche un pessimo compagno di studi?”-

R:-“La cosa davvero strana è che, pur riconoscendolo come l’omicida seriale capace di uccidere oltre trenta donne, pur sapendo che il suo primo omicidio risale a quando aveva quindici anni e che avrebbe continuato ad uccidere, se fosse tornato in libertà, non si può fare a meno di comprendere come le tante persone che l’hanno conosciuto “quando non uccideva”, potessero trovarlo piacevole, simpatico, interessante, coinvolgente. Persino il giudice che gli commutò la pena di morte sentì la necessità di spiegargli quanto fosse dispiaciuto di vedere persa l’umanità di quell’uomo che si era autodifeso e andava ucciso.

D:-“ Qualche particolare?”-

R:-Tutti orridi. D’altra parte sappiamo (per sua stessa ammissione), come, oltre al fatto di tornare a violentare le donne morte finché lo stato di decomposizione non fosse troppo avanzato, aveva anche l’orrenda abitudine di portare con sé alcune teste e tenerle come trofeo, fino a quando poi potesse disfarsene, quindi non è strano che in alcuni casi si ritrovassero solo i crani delle sue vittime.

D:-“Malgrado ciò continua a farle pena?”-

R:-“Siamo propensi a credere che una gran parte della violenza nascosta ed evidente dei serial Killer, nasca dall’avere vissuto un’infanzia in cui la violenza (vissuta su di sé), sia stata di casa. Per Ted lo è stata. Figlio di Eleanor Louise Cowell Bundy , abbandonato, poi ripreso, vissuto con la convinzione che la madre fosse sua sorella, a contatto con un nonno che probabilmente era il padre ed aveva violentato sua madre. Samuel Cowell era falsamente puritano, razzista, tirannico nei confronti della moglie e dei familiari (una volta scagliò giù dalle scale di casa la figlia minore Julie) e la sua ira debordava in violenza soprattutto quando si poneva in discussione la paternità di Ted. Ossessionato dalla pornografia (dato che passò al nipote), si sospetta che avesse verso il bambino interessi pedofili. Che cosa vogliamo di più?”-

D:-“Chi ne pianse la morte?”-

R:-“Penso nessuno. Forse la madre “ne pianse la vita”. Dovette chiedersi se non sarebbe stato meglio decidere per l’aborto. Negli anni 1982-1986, tramite appelli, ricorsi e abili mosse legali, Bundy riuscì ad evitare per ben due volte l’esecuzione capitale tuttavia il 24 gennaio del 1989 questa venne eseguita. Alle 7:00, 06 venne abbassata la leva dell'Elettricità nel braccio della morte. 10 minuti più tardi Theodore Robert Bundy, uno dei più spietati serial killer della storia, venne dichiarato morto.

Fuori della prigione, al saperlo morto, s’innalzarono urla di felicità. Salirono verso l’alto i fuochi artificiali. Prima dell’esecuzione anche Carole Boone, che aveva sposato legalmente il 9 febbraio 1980 e con cui aveva avuto una bambina, decise di scomparire nel nulla.”-

D:- “Conclusioni?”-

R:-“Per sua stessa ammissione non era un folle e non soffriva di personalità multiple, Tuttavia definiva quella insano desidero di morte e perversione come “la forza”. Più volte aveva tentato di vivere una vita “normale”. “La forza” non glielo aveva permesso.

Una forza che nessuno di noi potrebbe essere in grado di invidiargli per cui, sì, pace all’anima sua.”-

Ciro Riemma.

 

 

 

 
 
 

Napoli. La scrittrice Bianca Fasano "La grafia dell'amore e dell'odio e altri metodi di conoscenza dell’essere umano".

Post n°30 pubblicato il 10 Agosto 2018 da riemmaeditore_2008
 

Napoli. La scrittrice Bianca Fasano lavora a: "La grafia dell'amore e dell'odio e altri metodi di conoscenza dell’essere umano". Intervista dell’editore Ciro Riemma.

 

 

La scrittrice Bianca Fasano lavora a:"La grafia dell'amore e dell'odio e altri metodi di conoscenza dell’essere umano". Con il caldo estivo, ore al computer, tra fascicoli di grafie differenti da catalogare. Intervista dell’editore Ciro Riemma.

D:-“Come mai questo lavoro con l’afa d’agosto? Niente vacanze?”-

R:-“La mia vacanza è nello studio dei reperti grafologici raccolti in anni d’insegnamento e nei reperti raccolti nelle varie occasioni possibili: cerco i segnali dell’amore e dell’odio nelle grafie, ma anche le incertezze giovanili, i timori verso il futuro, le difficoltà del vivere il quotidiano. Vecchi segni che i grandi della grafologia ci hanno indicato, ma anche nuove connessioni dovute ai cambiamenti nella vita sociale.”

D:-“Perché?”-

R:-“Trovo che sia utile la conoscenza del carattere di una persona con cui stiamo avviando una relazione di qualsivoglia tipo: Essere a grandi linee in grado di farlo ci renderebbe più chiara la via da seguire per cui, a ragione di ciò, dopo aver mandato in stampa tanti lavori (di cui alcuni anche con lei), ho deciso che fosse il caso di scriverne uno, senza la pretesa che sia un testo scientifico ad alto livello, atto però, a grandi linee, di permettere la conoscenza più intima di un individuo di cui ci si invaghisce o verso cui si comincia a provare un sentimento o anche soltanto contattato per motivi di lavoro.”-

D:-“ Non unicamente grafologia?”-

R:-“No: Uno studio altresì sul come “Riconoscere i segni. La comunicazione non verbale.” Penso che molti stiamo seguendo o abbiano seguito, la serie tv americana dal titolo Lie to me.  In realtà in Italia è arrivata in ritardo.  L'attore Tim Roth,  interpreta un personaggio particolare, considerato nell'ambito della serie, un grande esperto i espressioni facciali. Questa si riallaccia al lavoro di Paul Ekman[1] e  molte situazioni che nella serie si fanno ascrivere alla vita personale del dottor Cal Lightman, sono tratte dagli scritti di questo studioso. Personalmente,  ho avuto modo di conoscere e studiare i lavori di Paul Ekman  in più occasioni e ne sono stata affascinata, anche per la mia propensione alle applicazioni propedeutiche alla comprensione dell'essere umano nelle sue varie sfaccettature. Lo studio delle microespressioni e altresì, quello delle posizioni che vengono assunte dalle persone in varie situazioni (anche quando queste non stanno usando consciamente  tentativi di menzogna), mi è stato sempre molto utile e la conoscenza, anche se parziale, che intendo fornire con il mio lavoro, ritengo possa essere utile nel quotidiano a chiunque.

D:-“ E’ vero che intende dedicare uno spazio alla scrittura così detta “automatica”?-

R:- “Vero: Mi sono occupata di scrittura automatica e semiautomatica[2] nel mio testo di parapsicologia “Voci dal passato” e intendo confrontare le mie esperienze con altre, per trovare punti di affinità che possano chiarire questo grande dilemma: “Possono gli esseri incorporei porsi davvero in contato coi vivi attraverso la scrittura?”. Una verifica, insomma.

D:-“A quanto il lavoro finito?”-

R:-“Non posso dirlo: è un albero con molte ramificazioni, compreso la presentazione grafologica e biografica (breve), di alcuni serial Killer (grafia dell’odio) e di personaggi che nel sociale si sono distinti nell’arte e nell’amore per il prossimo (grafie dell’amore). Mi occorre tempo. Avevo in mente questa opera da anni e la considero troppo impegnativa per ridurla all’essenziale.”-

R:-“Sarà pubblicato in ebook o cartaceo?”-

R:-“Prima in ebook, che mi permette riletture, rielaborazioni e controlli mediante i lettori, quindi in cartaceo, così come ho fatto per alcuni lavori precedenti come “Appunti di sociologia”.”-

D:-“Allora buon lavoro! Sarà certamente qualcosa degna di nota”-

-“Grazie. Dopo lo diranno i lettori.”-

Ciro Riemma.



[1] Paul Ekman (Washington, 15 febbraio 1934) è uno psicologo statunitense. Grazie alle sue ricerche scientifiche è considerato il pioniere dello studio atto a riconoscere le emozioni enfatizzando le espressioni facciali.

[2] La scrittura semiautomatica (o automatica), è il processo di scrittura di frasi che non arrivano direttamente dal pensiero cosciente dello scrittore. Può avvenire in stato di trance, oppure in maniera cosciente ma senza la consapevolezza di quello che si sta scrivendo. È stata a volte usata in psicoanalisi nel tentativo di fare emergere conflitti inconsci. È uno degli strumenti più usati della tecnica di scrittura surrealista.

 

 
 
 

criminologia per Bianca Fasano

Post n°29 pubblicato il 20 Luglio 2013 da riemmaeditore_2008
 
Foto di riemmaeditore_2008

La giornalista Bianca Fasano si diploma in criminologia.

 

Brillante affermazione della scrittrice e giornalista Bianca Fasano, sociologa, che ha conseguito, iscrivendosi al corso di formazione in criminologia :"Il contributo dell'interdisciplinarità nell'analisi dei fenomeni criminali",il diploma di competenza in criminologia, presentando la relazione finale in grafologia dal titolo “Dove cerca il grafologo”, con il massimo dei voti e la lode.  Il corso, realizzato dalla Associazione Interdisciplinare di Psicologia e Diritto, “PSICOGIURIDICO”, si è svolto In collaborazione con: Polibio - Centro Studi Giuridico e col Patrocinio di “CralAvvocati”, “Andip - Associazione Nazionale Difesa Privacy”, “Foro News” ed è stato destinato a quanti, con i presupposti previsti dalla legge sotto il profilo degli studi pregressi,intendessero specializzarsi in Criminologia, avendo come obiettivi quelli di fornire le conoscenze specifiche della criminologia, del diritto, della psicologia, della medicina legale e delle tecniche d’indagine, evidenziando

l’importanza dell’interdisciplinarità tra le materie. Al termine i partecipanti sono stati posti in grado di leggere ed interpretare i diversi aspetti della devianza e di

comprendere le evoluzioni della criminalità come fenomeno individuale ed associativo. Gli sbocchi professionali: Consulente esperto presso il settore penitenziario (Art. 80 Ord. Pen.); Esperto presso il Tribunale di Sorveglianza; Esperto presso il Tribunale per i Minorenni (Art. 9 D.P.R. 22.9.98, N. 448); Componente privato del Tribunale per i Minorenni (Art. 2 R.D.L. 20

Esperto dei centri per la Giustizia Minorile (Art. 8 D.L. 28.8.89, n. 272); Collaboratore ausiliario della Polizia Giudiziari comma C.P.P.); Consulente libero professionista.

Le motivazioni che hanno spinto la prof.ssa Bianca Fasano a parteciparvi sono prima di tutto di origine culturale, essendo stata ella stessa coinvolta, come giornalista (lavorando in numerose testate giornalistiche), nei fatti di cronaca nera. Oltre a tutto, come ci ha spiegato, lei ritiene sia un dovere insindacabile di chi tratta argomenti di differente struttura cognitiva quello di allargare al massimo il potenziale delle proprie conoscenza, attraverso il lifelong learning, nei vari campi che riguardano il giornalismo oggi. Aggiunge che ama anche scrivere thriller, per cui è suo parere che la conoscenza reale di quanto appartiene al vasto settore sotto cui vengono racchiuse le specializzazioni afferenti al termine “Criminologia”, le potranno risultare utili, sia per l’ambito del lavoro di scrittrice che quello giornalistico. Non esclude, in futuro, la possibilità di esprimere il proprio parere in trasmissioni televisive che trattino argomenti correlati, cui in passato, invitata, ha ritenuto di non partecipare, non percependosi come abbastanza preparata nel merito. Occorre rimarcare che il corso attestante la competenza in criminologia, vede la presenza in aula di numerose personalità attinenti alle varie lezioni proposte ed a disposizione degli allievi del corso stesso, tra cui: Dott. Michele Iaselli - V. Dirigente Ministero Difesa - Presidente Ass. Nazionale Difesa Privacy - Docente a contratto c/o Università Federico II° e Luiss; Dott. Antonio Varriale - Medico incaricato carcere di Poggioreale - Medico Sias carcere di S. Maria Capua Vetere - Già Medico Ser.t. Cp Secondigliano; Dott. Raffaele Luciano - Esperto in criminologia clinica e psicopatologia forense.

Dott. Francesco Di Ruberto - Primo Dirigente della Polizia di Stato - Questore Vicario di Lucca - Già Capo Sezione Omicidi;

Dott. Gabriele Scialdone - Psicologo - Esperto in Psicodiagnostica - Socio Rorschach International Society; Dott. Valentina Desiderio - Psicologa - Psicoterapeuta - Esperta in Psicodiagnostica - Già Docente a contr. sec. Università;

Avv. Marcella Bucciero - Avvocato Penalista - Specializzata in diritto e procedura penale - Foro di Napoli;

Dott. Amalia Carrano - Consulente Grafologo - Perito Grafico - Consulente in ambito clinico (psicologico e psichiatrico);

Dott. Vincenzo Esposito - Medico Legale - C.T.U. del Tribunale di Napoli e della Procura Militare della Repubblica di Napoli; Materie di studio:Tecniche d’indagine tradizionali; Le indagini tecnico-scientifiche: prospettive e limiti, con Esercitazione; Criminologia e criminalistica: aspetti generali; Elementi di diritto e procedura penale; L’utilizzo dei test di personalità in ambito forense: test di Rorscharch e test grafici; Grafologia clinica; Serial killer: analisi degli omicidi seriali, con successiva esercitazione “ criminal profiling”; Elementi di diritto penitenziario; Il servizio nuovi giunti e le conseguenze psicologiche della detenzione carceraria; Grafologia peritale e Consulenza tecnica d’ufficio e di parte: definizioni e ambiti. In un mondo come quello attuale, laddove la cronaca si veste troppo spesso di nero ed i giornalisti si occupano sovente di problematiche relative al campo della giustizia (non sempre realmente preparati in merito), appare quanto meno giustificata la conoscenza in ambito criminologico che ha voluto acquisire.

C.R.

 

 
 
 
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