Creato da eheheh1234 il 14/12/2009

Fulmine..di emozioni

...a ciel sereno ed a cuore aperto

 

 

x te ......

Post n°108 pubblicato il 04 Febbraio 2017 da sensibilefelice

miaouuuuuuuuuuu frrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr 

 
 
 

Quasi quasi mi sposo...

Post n°107 pubblicato il 06 Gennaio 2016 da eheheh1234

E che vuol dire, penserete? adesso ve lo spiego subito: quando uno è sposato ha moglie sicuramente, forse figli, suoceri, suocere e via dicendo, insomma una cerchia di persone di cui, bene o male, bisogna tener conto. Ad esempio, se alla suocera da fastidio il fumo, si va sul balcone ad espletare questa funzione, se la moglie è tutta precisina, gradirebbe una chiamata di preavviso da parte di eventuali ospiti, etc etc. Ecco, a me queste cose non accadono, di punto in bianco, senza o quasi preavviso, piombano in casa amici ed amiche, tanto a casa di Cosimo se magna, se beve, se fuma e se rutta liberamente eventualmente, visto che è single e non deve dar conto a nessuno. A giudicare dalla foto, ieri sera, non sarebbe stato mebglio che fossero passati i soliti ladri? di sicuro avrebbero lasciato meno casino ahahahaha...Buona befana a tutti Cocò.

 
 
 

Sette chili in sette giorni...

Post n°106 pubblicato il 03 Gennaio 2016 da eheheh1234

Se non erro era il titolo di un film di Renato Pozzetto. Di mio che posso aggiungere? Tre svaligiamenti di casa in sette mesi...pc e e cell annessi. Ormai quando vado dalle forze dell'ordine a denunciare, ottengo sempe la stessa risposta: guagliò hai cacat u cazz e li mi sorge il dubbio: ma siete altoatesini come me? Maròòòòòòòò smack smak smack mi sento in famiglia ahahah. Ormai tutte le mattine che esco per lavoro, oltre a caricare sul camion mattoni e malta, ci metto su pure la tastiera elettronica e la fisarmonica da 120 bassi, se non altro, tra una czzuolata e l'altra, un valzer romagnolo lo dedico a chi sa. E che aggia fa....una cosa sola non potrarmi mai sottrarmi...i mutandoni ahahah. Bacione a tutti. Cocò.

 
 
 

CIUMBIAAAAAAAAAAAA...

Post n°105 pubblicato il 02 Febbraio 2015 da eheheh1234

Sono appena sbarcato a Milano per dei lavori, che già mi hanno fottuto la scala che era sul camion. I precedenti lavori Milaneis erano andati meglio: terminati in due mesi, carico il tutto sul camion, giro la chiave e niente di niente: si erano fregati la batteria. Però, onestamente diciamolo, i secondi sono stati più onesti: era solo un cordiale arrivederci, mentre i primi, sono delle canaglie, ma che si da così il benvenuto? e devo presagire il finale? Perchè Milan l'è Milan, ma scusatemi, Foggia non è mica Bari? E chi la capisce sta gente. Pensate che sono arrivato nell'alloggio da ristrutturare, facendomi i due piani a piedi. Appena metto la chiave nella toppa, esce la sciura a fianco, beata casalinga con tanto di vestaglia e bigodini, urlando che non dovevo sbattere le porte dell'ascensore che i rumori le danno fastidio. Bene! chissà domani alle sette e trenta che capelli ricci le verranno, quando inizierò a demilore col martello pneumatico da millemila Joule. Perchè Milan l'é Milan! Mo mi sorge il dubbio: vuoi vedere che Rocca Cannuccia sia Pietra Portosa? Che qua è un attimo, è? Ocio!

 
 
 

Single....

Post n°104 pubblicato il 26 Gennaio 2015 da eheheh1234

 

Mò, partendo dal presupposto che: ''vorrei essere un uccellino per volare sul tuo davanzale, non per dirti pio pio, ma amore mio'', era una frase che scrivevamo nei bigliettini, da passare all'amichetta, in terza elementare, vorrei capire quanto siamo disposti a dare in amore. Io, evidentemente, sembrerebbe poco, essendo ancora single, ma il punto fondamentale è chi stabilisce questa cosa? Quali sono i canoni del darsi in amore? Secondo me non esistono, bisogna analizzare di volta in volta il caso: di sicuro vale più la carezza di un ''orso'', che di una persona aperta, il quanto il primo deve fare appello a tutta la sua forza interiore, mentre per la seconda pare spontaneo e normale. E quali sono i gesti che fanno dell'amore una grande cosa? Un mazzo di rose, una villa al mare o una semplice carezza sul viso? A priori verrebbe da dire quest'ulima, ma quanti sono disposti a rinunciare alle altre due ipotesi? L'amore, quello vero, esiste solo in rari, eccezionali casi, qualche volta l'ho anche provato, apprezzato e pure sfuggito, tutto il resto è adattamento, un comodo che dir si voglia. Spesso si resta single per scelta, bella scusa, ma analizzando meglio si scopre che si resta single per necessità. Necessità di non imbrattare la propria anima, ma soprattutto di non sporcare quella altrui, quando si tratta di situazione di comodo e non di AMORE.

 
 
 

Rispetto 2

Post n°103 pubblicato il 17 Gennaio 2015 da eheheh1234

Poco fa, al ritorno dal fare un preventivo, normalmente accettato, in attesa di quello di domani, a Milano, che comunque verrà accettato, poi son cazzi miei a dormire su un materasso gonfiabile e fare il caffè sulla piastra per saldare i tubi, perchè chi ha voglia di lavorare lavora e basta, basta pensare che in cinque anni di crisi non ho mai perso una giornata di lavoro, se non volutamente desiderata da me, alla faccia di chi se ne va per cortei in cerca di lavoro che poi rifiuta non essendo ciò che si aspettava, vado dal solito kebab-aro, che si chiama Mustafà al zevry e fischia varie ma che io chiamo sempre jonny, ovvero giuwà in corretto Itagliano. Tre clienti in attesa, io prorompo e dico: voi aspettate i panini, io voglio solo due moretti fresche, che dite se po fa? L'energumeno a fianco scherzando dice: finisce a botte, la ragazza trendy a latere dice magari, io di rimando: wuè, sul camion ho ancora  le transenne fresche fresche, che facciamo un ring? Tutti a ridere, indipendentemente da accento e nazionalità. Ma quello che mi domando è questo: possibile che nella vita normale basta poco per andare d'accordo e nel virtuale basta una cazzata per mandare tutto all'aria? Soprattutto da gente amica! Mi dissocio e se potessi, la piastra per tubi, la farei provare a tutti. Ecco!

 

 
 
 

RISPETTO...

Post n°102 pubblicato il 12 Gennaio 2015 da eheheh1234

 

 

Vi è un tremendo risvolto nel saper rispettare gli altri. Anche e soprattutto a dispetto della nostra situazione. Un dolore condiviso è pur sempre dimezzato, ma la felicità condivisa è più che raddoppiata. Questo sempre in riferimento al valore di una vita, che per forza di cose, deve esulare dal colore della pelle, dal luogo di provenienza e dal credo religioso, avendo stessa valenza in qualsiasi angolo del pianeta. Certo, siamo differenti, è innegabile, abbiamo tradizioni diverse, ci mancherebbe, gusti e personalità svariate, ci sta. ''Credo'' diversi, anche. La cosa che non ci sta è fare di tali differenze arma di intolleranza, perchè alla fin fine è proprio questo pensiero che genera in noi pulsioni di barriera e  chiusura, nel senso che la cosa o l'atto non tollerato genera una non accezione generale, per non dire generica, di tutto e tutti, indipendentemente da quel poco di buono, che comunque deve per forza esserci. Con tali credenziali, di strada se ne fa poca: il gay è sbagliato e va emarginato, il nero lo si dipinge ancora più nero, ammesso che si possa fare,  al massimo è accettato solo in qualche privèè, i rom neanche a parlarne, basta una rete a separarli dal mondo. Ma in fondo: chi siamo noi per poter pensare tutta questa robetta? Ricordiamoci che se proprio trovassimo qualcosa di strano in un altro, parimenti, in noi, di cose strane potrebbe trovarne parecchie, in quanto non esiste un polo assoluto o una posizione predominante da cui giudicare restando immuni. Anche un diamante, per poter brillare, ha bisogno della giusta luce nell'esatta direzione, senza sarebbe semplice carbonio. Esattamente come un pezzo di carbone.

 
 
 

Buon Natale a tutti...

Post n°101 pubblicato il 25 Dicembre 2014 da eheheh1234

 

Non sono bravo a cantare (a suonare un piano o una tastiera me la cavo meglio) e se non erro: ‘’via del campo c’è una graziosa, che di amarla ti vien la voglia…dai diamanti non nasce niente, dal letame nascon  i fior’’…Grande De Andrè,  prima che cantautore, grande poeta, conoscitore di anime e di situazioni quotidiane. Questa canzone ha un’introduzione al pianoforte che fa ‘’strizzicare’’ le carni.. E da Lui prendo spunto per questo post, oltre che da Greta che me ne ha consigliato un approfondimento:  Al giorno d’oggi quanti sono in grado di  saper donare un sorriso o una buona azione sapendo che tale gesto verrà ampiamente ripagato, non nella nostra psiche, ma in quella di chi l’ha ricevuta? Perché è normale che nella nostra mente, ci si sollazzi e ci si senta bene per aver fatto del bene, ma vi siete mai chiesti nell’altra mente cosa accade? Uno tende la mano, ha fame, forse finge dovendo dar retta a stereotipi, ma intanto la mano la tende, ha avuto il coraggio di scavalcare quel limite che separa le bestie dall’uomo, sta a noi saper donare in quelle mani qualcosa che sia utile e che non offenda la dignità oggetto di tale separazione: c’è un tatto in tutto: sia nel saper donare che nel saper accettare, perché se si butta volgarmente l’euro a chi una cortesia ce l’ha anche fatta, pare più un offesa che una nostra elevazione culturale. Con ciò vi esorto a cogliere i particolari delle piccole storie quotidiane: sono i nostri piccoli gesti, sommati, ad avere un grande effetto e creare una grande azione. L’oceano disse alla goccia di pioggia: mi fai solletico, ella rispose, dissolvendosi nella sua immensità: non importa, ho contribuito. Posso solo aggiungere: questo è il mio augurio di buon Natale: ricordate che gli avanzi del pranzo natalizio di oggi, che a noi possono schifarci alle cinque di pomeriggio, esausti, satolli e sazi, potrebbero erre cibo per altri. Della mente soprattutto. Meditiamo.

 

 
 
 

A casa del misantropo...

Post n°100 pubblicato il 17 Dicembre 2014 da eheheh1234

 

E' che sono stato una settimana a lavorare a Lodi. Peggio che stare in galera: il tipo a cui ho fatto i lavori è un misantropo: casa, lavoro e chiesa, accettate tutte accezioni nella permutazione delle tre parole. Vegetariano sfegatato per giunta, non che non trolleri la cosa, ma se dopo giorni di lavoro, passati a trasportare, a dorso, sacchi di macerie, su per giù per le scale, manco mi posso cucinare una bistecca, visto che l'odore gli da fastidio...e nò ragà, c'è qualcosa che non va! Tapparelle chiuse tutto il giorno, io le aprivo e leui le chiudeva, fumare sul balcone, caffè niente....mi ha dato del pazzo quando ho stappato una Ceres a coronamento del panino con mortadella e cacio. E tanto per confermare, il giorno di inizio lavori, poso tutta la mia attrezzatura su un panno di feltro, per non rigare il pavimento, mentre il pc da dieci pollici lo poso su un davanzale delle finestre, non nche io digiti qui lavorando, ma se mi serve una scheda tecnica di un sanitario non devo sbattermi più di tanto: ebbene, forse scombussolato da tanto trambusto, ha pensato bene di adagiare il mio pc nel secchio delle macerie, che io, puntualmente ho riempito, il giorno dopo, assieme ad altri due metri cubi. Mò si evince che io sono l'unico coglione che spende 160 E per farsi triturare il pc. Va, Meno male che a casetta ho quello bello grosso come la lavtrice...a prova di misantropi! Un Bacione a tutti Cocò.

 
 
 

E' che le cose vanno dette nel modo giusto...

Post n°99 pubblicato il 02 Dicembre 2014 da eheheh1234

 

 



Era d’agosto, ed un povero uccelletto

Ferito dalla fionda di un maschietto

Andò a riposare un’ala offesa

Sulla finestra aperta di una chiesa.

Dalle tendine del confessionale

Il parroco intravide l’animale,

ma pressato da molti peccatori

che pentirsi volean dei loro errori,

rinchiuse le tendine e come niente

riprese a confessare la sua gente.

Ed in ginocchio si potea vedere

Fedeli che dicevano preghiere.

Ma una donna notò l’animaletto.

Lo prese e con amor lo pose in petto;

ma ad un tratto, un improvviso cinguettio

ruppe il silenzio nel tempio di Dio.

Rise qualcuno, e il prete a quel rumore

Il ruolo abbandonò di confessore

S’arrampicò sul portico veloce

E di lassù parlò ad alta voce/:

Fratelli chi ha l’uccello, per favore,

vada fuori dal tempio del Signore.”

I maschi, a tal invito, con rossore,

s’alzaron tutti ma con gran stupore,

e il prete a quell’errore madornale,

“Fermi-gridò-Mi sono espresso male;

rientrate tutti e statemi a sentire;

SOL CHI PIGLIO’ L’UCCELLO DEVE USCIRE.

A testa bassa e la corona in mano,

Le donne si alzarono piano piano.

Gridò il prelato: “STO SBAGLIANDO ANCORA,

RESTATE TUTTE QUANTE FIGLIE AMATE, IO NON

VOLEVO DIR QUEL CHE PENSATE”.

Poi per chiarire ritornò a dire:

“Sol chi prese l’uccello deve uscire,

-però aggiunse a voce alta e tesa-

“alludo a chi l’uccello prese in chiesa”.

Mortificate e nello stesso istante

Le monache si alzaron tutte quante-

Quindi, con evidente batticuore,

lasciarono la casa del Signore.

“SANTE, BEATE” – esclamò il prelato,

“SORELLE PERDONATE, HO ANCORA SBAGLIATO.

“Insomma deve uscire piano piano

“chi in questo istante ha l’uccello in mano”.

Una fanciulla, assieme al fidanzato,

nascosta in un angolo celato

pallida, sussurrò con viso assorto:

“TE LO DICEVO IO, SE NE’ ACCORTO.

 
 
 
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