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(AGI) Roma - La prima cosa da fare, nell'immediato, per uscire dalla crisi e' un "input di lavoro senza variazione di costo": bisogna lavorare di piu'. E' quanto ha affermato il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo secondo cui "ormai bisogna cominciare a ragionare che nove mesi di tempo di lavoro sono troppo brevi e quindi dobbiamo aumentarli". "Se noi rinunciassimo a una sola settimana di vacanza avremmo un impatto immediato sul Pil di circa l'1%: questo vuol dire che bisogna lavorare di piu'". .
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(ASCA) - Torino, 18 giu - L'esito delle elezioni greche
allontana l'ipotesi di ulteriori iniezioni di liquidita' da
parte della Bce. E' l'opinione di Andrea Beltratti presidente
del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo. L'ipotesi, ha
spiegato Beltratti a margine della presentazione del rapporto
sul risparmio degli italiani, era stata sollevata in
relazione alle elezioni greche ''e quindi alla possibilita'
di una situazione molto negativa che oggi non si sta
realizzando. Quindi - ha osservato - non mi sembra che in
questo momento ci siano gli estremi per iniezioni di
liquidita'''.
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(ASCA) - Roma, 18 giu - Prosegue debole Piazza Affari al giro
di boa delle contrattazioni dopo un avvio brillante per
l'esito del voto in Grecia. Ma le ipotesi che anche l'estrema
sinistra entri nella maggioranza di unita' nazionale ha
provocato le nuove tensioni sui mercati che si concentrano su
Spagna e Italia con gli spread che tornano ad ampliarsi.
Sul mercato azionario l'indice Ftse Mib cede l'1,41% ma
gran parte della flessione e' condizionata dallo stacco
cedole che pesa per l'1,20% sull'indice. Il Ftse all share
arretra dell'1,27%. Tra i titoli principali si muovono in
controtendenza gli industriale con Finmeccanica che mostrano
un progresso del 3,40%, Stm +2,70% e Prysmian +1,85%. Tra i
titoli principali i maggiori ribassi riguardano A2A con un
-3,54% (su cui pesa il dividendo), Mediolanum, Bper e
Mediobanca.
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MILANO (Reuters) - La reintroduzione in Europa di incentivi alla rottamazione per il settore auto darebbe una spinta al mercato nel breve periodo, ma può creare dei danni in una prospettiva più lunga.
Lo dice l'agenzia di rating Fitch, aggiungendo che gli incentivi possono creare una distorsione nei trend del mercato e sul mix di prodotto.
Fitch ritiene comunque che il potenziale per un sostegno pubblico sia inferiore rispetto alla precedente fase recessiva.
Inoltre considera che il mercato vada verso un periodo di calo delle vendite e di stagnazione, che può trasformarsi in un crollo nello scenario di una rottura dell'euro.
(Redazione Milano,reutersitaly@thomsonreuters.com,+39 02 66129431, Reuters messaging: stefano.rebaudo.reuters.com@reuters.net)
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Quando nel 2008 dopo aver letto alcuni papers e analisi di Carmen Reinhart e Kenenth Rogoff scrissi che questa crisi empiricamente aveva bisogno di almeno sette o otto anni per essere assorbita in maniera superficiale in molti sorrisero alzando gli occhi al cielo.
Mentre questo viaggio continuava a riempirsi di umanit alla ricerca di una risposta mi ripromisi che mai responsabilmente avrei condiviso una sensazione o un’analisi senza lasciare traccia della fonte.
Se non siamo in grado di intravvedere il futuro perchè non imparare qualcosa dal passato.
Ecco che allora abbracciai con fede l’ analisi empirica, quell’empirismo che guarda caso proviene tanto per cambiare dalla parola greca che ci riporta all’esperienza, una corrente filosofica secondo la quale la conoscenza umana deriva dall’esperienza.
This Time Is Different: Eight Centuries of Financial Folly doveva ancora uscire e in Italia uscir tradotto solo nel 2010 ma i loro autori condividevano gi il loro magistrale lavoro su Voxeu o su Project Syndacte ma soprattutto la loro spettacolare analisi fu anticipata in un paper del gennaio 2008 all’American Economic Association.
Tra le virgole del loro magistrale lavoro anche grazie a Hyman Minsky e Irvine Fischer io riuscivo ad intravvedere la dimensione di questa immensa “DEBT DEFLATION” con annesso un imponente “DELEVERAGING” In questi ultimi mesi la famigerata tempesta in un bicchier d’acqua è diventata per molti una tempesta perfetta, termine più volte proposto e riproposto, ampiamente abusato. Credo di aver perso il conto di coloro che in questi mesi hanno aumentato gli anni di crisi che ci separano da un’eventuale stabile ripresa.
, Un solo esempio di cosa significa avere una responsabilit politica… 21 Aprile 2012… “La fase acuta della crisi italiana è stata superata” e ci potranno essere segnali di ripresa g “dal terzo trimestre” di quest’anno. Lo ha affermato il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, nella conferenza stampa dell’International Financial Monetary Committee (Ifmc) a Washington. A livello internazionale, l’Italia sembra “tornata alla normalit ” 31 Maggio 2012 … Tranquilli, la crisi durer ancora a lungo. Parola di Visco La crisi che stiamo attraversando e’ di una “gravita’ eccezionale” e la via d’uscita “non sara’ breve”. Il governatore della Banca (Santiago: - ) d’Italia, Ignazio Visco, non nasconde la complessita’ del quadro economico.
Un consiglio lasciate perdere qualsiasi dichiarazione ufficiale o no e affidatevi a quello che dicono quest’uomo e questa donna sinonimo di empiricit ! «Ci restano ancora due, forse tre anni di crisi» dice Rogoff in questa intervista al Sole 24 Ore. Sono stati necessari due anni perché la tesi di fondo, la lunga durata cioè di crisi finanziarie profonde come quella attuale, e i guai per il debito pubblico, diventasse verit evidente. Come mai? Non credo sia dovuto a scarsa diffusione delle nostre tesi, da tempo ben note. Sì, è vero che alcuni concetti e dati dell’esperienza storico-economica hanno avuto bisogno di un po’ di tempo per essere valutati nel loro valore ineludibile. Non c’è stata nel mondo degli economisti e degli analisti mancanza di coscienza di quanto era successo. C’è stata tuttavia la diffusa convinzione, a Wall Street e anche alla Fed, che le misure aggressive con cui si è affrontata la crisi nell’autunno-inverno 2008-2009 potessero fare la differenza.
, Ma non mancavano, accanto alla vostra, altre voci che si dichiaravano scettiche. La politica, come è comprensibile, aveva scommesso molto sulle proprie capacit di fare la differenza, questa volta. In più di un’occasione il ministro del Tesoro degli Usa, Timothy Geithner, ha dichiarato che questa volta le misure prese sarebbero state in grado di battere il benchmark di Reinhart-Rogoff, che indica una durata della crisi tipo quella attuale, sulla base dell’esperienza storica, assai più vicina ai dieci che ai due anni. Questi ultimi sono i tempi ideali per la politica, che viaggia come noto sui cicli elettorali, biennali e quadriennali, negli Stati Uniti e più o meno anche altrove. di Mario Margiocco – Il Sole 24 Ore (Stoccarda: - ) – leggi su credo invece che questa sia la madre di tutte le crisi, la tempesta perfetta per eccellenza, la più grave crisi di tutta la storia al confronto della quale la Grande Depressione del ’29 è stata una passeggiata nel parco e forse serviranno più di una decina d’anni. Ho ancora negli occhi il doppio decennio perduto giapponese, stella polare bussola infallibile delle mie ricerche! Per concudere riascoltiamo cosa hanno da dire Carmen e Kenneth sul nostro Paese… Carmen Reinhart, l’economista del Peterson Institute che ha scritto con Kenneth Rogoff il best-seller This time is different e ha appena prodotto, con lo stesso coautore, A decade of debt, è uno dei massimi esperti di debito sovrano. E la sua prognosi per l’area dell’euro, in un’intervista al Sole 24 (Milano: - ) ore, è dichiaratamente pessimista. Anche se non vede all’orizzonte una rottura dell’euro («non andrebbe a vantaggio di nessuno») e nemmeno una ristrutturazione del debito italiano o spagnolo. (…) L’economista di origine cubana è convinta invece che Italia e Spagna possano farcela senza ricorrere a una ristrutturazione del debito Per l’Italia, in particolare l’alto debito pubblico «non è un fatto nuovo, mentre il settore privato non soffre di un alto indebitamento, come altrove». La nuova parola d’ordine è repressione finanziaria. «Come è spesso avvenuto storicamente in situazioni del genere – afferma Reinhart – si devono costringere gli investitori ad assorbire debito pubblico di Alessandro Merli – Il Sole 24 Ore – leggi su 25 gen – Per fare fronte alla crisi, l’eurozona “dovrebbe tirare una linea di demarcazione da qualche parte” sulla sua composizione, ma tra gli stati che ne resterebbero fuori non ci dovrebbe essere l’Italia, perche’ “e’ un Paese ‘too big too fail’”, cioe’ troppo grande per fallire. Cosi (Berlino: - ) ’ Kenneth Rogoff, ex-capo economista dell’Fmi e ora professore ad Harvard, esprime il suo giudizio sugli sviluppi nell’area euro. “Il problema e’ di tutta la zona euro e in qualche modo ha toccato l’Italia per la quale non sara’ facile “trovare una soluzione perche’ altri Paesi sono in difficolta’”, osserva Rogoff.
”E’ chiaro che avremo bisogno di ristrutturazioni in Grecia e Portogallo, probabilmente anche in Irlanda – dove potrebbe bastare la ristrutturazione del debito delle banche – e anche probabilmente in Spagna, se si include il debito del settore privato, le grandi banche”, ha detto Rogoff, aggiungendo che l’Italia ”e’ un caso borderline, dove potrebbe verificarsi solo un problema di liquidita”’.
Parola di Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff mica di quel dilettante allo sbaraglio di Icebergfinanza! Buona crisi a tutti, l’importante è la Consapevolezza!
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