Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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Bologna, 6 febbraio 1465Eccomi venuto al mondo, mamma Filippa è esausta e felice, papà Floriano è al settimo cielo, la vita gli sorride. Siamo a Bologna e io mi chiamo Scipione del Ferro. La mia vita non sarà lunghissima (finirà nel 1526), ma darà soddisfazioni anche a me: insegnerò aritmetica e geometria all'università, qui a Bologna, ma soprattutto sarò io a cominciare l'attacco alle equazioni di terzo grado. Altri proseguiranno, non ci vorranno molti anni dopo la mia scomparsa per finire il lavoro sul terzo grado e risolvere anche il quarto grado. Ma sarò stato io a fare il primo importante passo, quasi quattromila anni dopo che i babilonesi avevano sistemato le equazioni di secondo grado. Alla mia anima rimarrà solo un grande rimpianto: quel benedetto taccuino che darò a mio genero, dopo averlo custodito gelosamente per anni, annotandovi la mia vita di studi, tutti i risultati raggiunti. Il terzo grado. Non pensate che sarà facile capire come risolvere un'equazione di terzo grado. Intanto l'equazione le dovrò raccontare a parole: "Quando che'l cubo con le cose appresso (x^3 + 6x) se agguaglia à qualche numero discreto (20), ...". La x per indicare l'incognita, il segno del più e quello del meno arriveranno tra un centinaio d'anni. Non è che mi lamenti, per carità. Naturalmente il metodo che ho seguito lo terrò segreto, annotato nel taccuino e svelato solo ai miei allievi diretti. Gli allievi, appunto, eccoci arrivati a Fior. L'allievo non supera il maestro. Un allievo mediocre il Fior, ai miei risultati non aggiungerà una virgola. La vittoria nella sfida andrà ovviamente al Tartaglia, che risolverà tutte e trenta le equazioni ricevute, mentre il Fior non risolverà nemmeno una di quelle che toccavano a lui. Il taccuino e Cardano. Girolamo Cardano, star internazionale della Medicina e della Matematica, verrà a sapere della vittoria di Tartaglia e si convincerà che il bresciano ha trovato la soluzione delle equazioni di terzo grado. Contatterà il Tartaglia e, dopo un lungo lavorio di convincimento, riuscirà a farsi raccontare il metodo, ma sotto forma di un indovinello e con una promessa: di non raccontarla a nessuno. Di pubblicarla, neanche a parlarne. E qui torniamo al mio taccuino. Quando lascerò questa terra, il taccuino rimarrà a mio genero, Annibale della Nave. Ne farà buon uso, ma commetterà l'errore di farlo vedere a Cardano. L'Ars Magna uscirà nel 1545, con la soluzione delle equazioni di terzo grado, regolarmente attribuita a Tartaglia. Però pubblicate da Cardano, e questa cosa al bresciano non andrà giù e i due litigheranno aspramente per tutto il resto della loro vita. E di me si ricorderanno in pochi. Non ci credete? Cercate su Google: Persino quella mezza sega del Fior ha "Circa 110.000 risultati". Vi rendete conto? Buon giovedì. [Tutti i post su compleanno.] [1]: però come Scipione dal Ferro ce n'è un po' di più, eh: Circa 341.000 risultati. |
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