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Qui ci vuole una class action

Post n°1244 pubblicato il 01 Agosto 2009 da tanksgodisfriday
 
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Lo
 scorso febbraio Repubblica.it così scriveva del kindle, il lettore di e-book della Amazon: «L'acquisto e la distribuzione di libri e giornali digitali avviene grazie a una connessione Wifi su rete 3g, assolutamente gratuita per l'utente. Secondo quanto dichiarato da Amazon, un libro arriva su Kindle in meno di 60 secondi, mentre lasciando accesa la periferica nella notte viene automaticamente "recapitato" il giornale per cui si è sottoscritto l'abbonamento.»

Lo stesso libro arrivato in 60 secondi può sparire in un attimo, se così decide la Amazon, come si è scoperto qualche settimana fa. È accaduto, infatti, che un editore di due libri di George Orwell, 1984 e Animal Farm, abbia deciso di ritirarne dal commercio la versione digitale. E Amazon ne ha ritirato anche le copie già vendute, restituendone il prezzo d'acquisto.
Se ne è letto, verso metà luglio, su diversi siti di news e blog. Il tema è evidente: ha il venditore il diritto di riprendersi, con decisione unilaterale e oltretutto senza preavviso, quanto ci ha venduto? Per un oggetto "in carne e ossa" sarebbe improponibile.

L'eco del caso sembrava spento ma è destinato a riaccendersi. Justin D. Gawronski, uno studente diciassettenne del Michigan, aveva comprato da Amazon una copia elettronica di 1984, come lettura estiva scolastica. Dopo una prima "passata", in cui aveva annotato elettronicamente i suoi appunti sul kindle, si apprestava alla seconda, più approfondita lettura, quando ... puff, 1984 è sparito. È possibile che si sia chiesto se era opera del Grande Fratello orwelliano, ma poi ha scoperto che era stato Amazon. Devono girargli parecchio, al giovane Gawronski, tant'è che ha deciso di aprire una class action contro Amazon, o almeno di provarci.

La class action, che da noi diventa "azione collettiva risarcitoria a tutela degli interessi dei consumatori", negli U.S. funziona, e da tempo: ricordate Erin Brockovich, portata sullo schermo da Julia Roberts? ecco, la sua battaglia contro la Pacific Gas and Electric Company, poi condannata al risarcimento per aver inquinato le falde acquifere di Hinkley, in California, fu proprio una class action.
E da noi? In gestazione da anni, al momento è nel pacchetto del decreto di legge sullo sviluppo. Se va bene, non arriva prima del gennaio del 2010.

Buon sabato.

[Nell'immagine, da Wikipedia: Erin Brockovich, dopo il caso della Pacific Gas and Electric Company, dedica la sua vita alla causa dell'attivismo ambientalista.]

 
 
 
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