Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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La Cina adesso censura anche le banane

Post n°1826 pubblicato il 09 Maggio 2016 da tanksgodisfriday
 
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Non so da che parte cominciare, quindi meglio andare dritti alla notizia: la Cina ha detto basta, mai più streaming di fanciulle che con grande sensualità e studiata lentezza mangiano una banana, per la gioia di chi sta dall'altra parte della connessione.
Oddio, visti un paio di video di esempio, come questo, oppure quest'altro, si capisce che mangiare non descrive esattamente, o quanto meno completamente, l'azione delle fanciulle in questione.

Le nuove regole dettate dalla censura sono molto stringenti: le piattaforme video cinesi (Douyu, Panda.tv, YY, Zhanqi TV, Huya) dovranno sorvegliare 24 ore al giorno, tutti i santi giorni dell'anno, che nessun utente carichi o trasmetta contenuti volgari, violenti o troppo sensuali. Bannate quindi le scollature, ad esempio, e, appunto, il mangiare banane con troppa sensualità.
Sarebbe interessante sapere qual è il confine da non oltrepassare, quando la sensualità dell'atto sarà ritenuta accettabile, e quando invece eccessiva. Basterà un'esitazione, un'apparente indecisione, al momento di staccare il boccone? Conterà anche l'espressione della fanciulla?

Questa censura, come peraltro tante altre, non mi trova d'accordo; in questo modo si criminalizzano un gesto altruistico e un frutto che è una grande risorsa per l'umanità.
Cito dal sito greenme.it: "Le banane possono essere utili per ritrovare il buonumore e ridurre lo stress, grazie al loro importante contenuto di triptofano". Senza tacere il fatto che "la vitamina B6 presente nelle banane aiuta a dormire meglio e il magnesio contribuisce a rilassare i muscoli."
Non so cosa sia il triptofano, ma vi posso assicurare che le fanciulle dei video mi hanno donato un ottimo umore. Ora sono rilassato e posso andare a dormire con grande serenità.

Abbasso le censure.

 
 
 

Per me è arabo

Post n°1825 pubblicato il 08 Maggio 2016 da tanksgodisfriday
 
Foto di tanksgodisfriday

Se sentite qualcuno esclamare «Per me è arabo!» mentre guarda un'espressione matematica, sappiate che, di questi tempi, il senso della frase potrebbe andare al di là del semplice «Non ci capisco una fava!», e rivelare invece diffidenza o addirittura timore, paura.

Qualche giorno fa, volo interno negli U.S., da Philadelphia a Syracuse, 45 minuti in tutto. Una ragazza sui 30 guarda con perplessità il suo vicino di posto che continua a tracciare misteriosi tratti sul suo tablet. Prova ad attaccare discorso: «Abita a Syracuse?» La risposta è laconica: «No», e il tizio ritorna rapidamente al suo tablet.
La ragazza si agita, annota qualcosa su un foglietto di carta, chiama l'hostess e le chiede di consegnare il suo messaggio al comandante.

Ancora qualche minuto e l'aereo spegne i motori. Subito dopo i passeggeri vengono invitati a scendere dall'aereo.
A terra il tizio del tablet, capelli ricci, carnagione mediterranea, viene avvicinato da un agente FBI che comincia a fargli qualche domanda. Alla fine arriva quella cruciale: «Abbiamo ragione di sospettare che lei sia un terrorista. Può spiegarci cosa stava scrivendo sul tablet?»
«Un'equazione differenziale».

Già, perché il tizio misterioso è Guido Menzio, laurea con lode in Economia a Torino, insegnante alla University of Pennsylvania, in mezzo diversi premi: Kravis Award for Outstanding Undergraduate Teaching nel 2007, Carlo Alberto Medal for Best Italian Economist Under 40 nel 2015.
E sul tablet stava rivedendo il modello di price-setting che avrebbe presentato nel suo intervento alla Queen’s University di Ontario, non il modo per far saltare in aria l'aereo.

I passeggeri risalgono sull'aereo. Solo la ragazza, non ancora convinta, chiede di salire sul volo successivo. Alla fine, con quasi due ore di ritardo, l'aereo decolla.
Trump’s America is already here. It’s not yet in power though. Personally, I will fight back, ha scritto Menzio sulla sua pagina Facebook.
L'America di Trump, mix di ignoranza e razzismo è già qui.

Tranquillo, è in buona compagnia. Vogliamo parlare dei muri austriaci? o rimanere in casa nostra e parlare delle esternazioni salviniane?

Immagine da economics.sas.upenn.edu
Notizia da marginalrevolution.com

 
 
 

Sadiq Khan e quanto ci costano le elezioni

Post n°1824 pubblicato il 07 Maggio 2016 da tanksgodisfriday
 
Foto di tanksgodisfriday

I londinesi hanno scelto: dopo il conservatore Boris Johnson, il nuovo sindaco è il laburista Sadiq Khan, che ha prevalso con dieci punti di vantaggio sul conservatore Zac Goldsmith.

Valutazioni politiche a parte, merita attenzione il sistema di votazione adottato, il contingent vote, un sistema che consente di condensare primo turno e ballottaggio in un solo turno, dimezzando il costo della votazione.

Il funzionamento è semplice.
L'immagine del post riporta un facsimile della pink ballot paper, la scheda elettorale utilizzata.
L'elettore trova nella scheda l'elenco dei candidati e due colonne di spunta: la prima scelta e la seconda scelta. Potrà apporre quindi una croce nella prima colonna, in corrispondenza del suo candidato preferito, e una nella seconda colonna, in corrispondenza del candidato che preferirebbe, qualora la sua prima scelta fosse trombata.

Al momento dello spoglio, gli scrutatori fanno un primo giro, contando solo le prime preferenze. Si raccolgono i risultati generali e si verifica se il primo candidato ha raccolto la maggioranza assoluta dei voti. Se ci è riuscito, ha vinto, altrimenti si passa al secondo conteggio.

A questo turno rimangono in gara solo i due candidati che hanno raccolto più voti come prime scelte. Le schede che avevano come prima scelta un trombato vengono ora riassegnate a uno dei due superstiti, se indicato come seconda scelta, oppure considerate bianche se la seconda scelta è un altro trombato.

Può venire il dubbio che vengano dispersi i voti di chi, pur avendo indicato preferenze, al secondo conteggio vede il proprio voto classificato come scheda bianca. Diamo un'occhiata a cosa è successo a Londra:

Candidate1st Round2nd RoundTotal
Sadiq Khan (Labour)1.148.716161.4271.310.143
Zac Goldsmith (Conservatives)909.75585.859994.614
Siân Berry (Green)152.027  
Caroline Pidgeon (Lib Dems)121.051  
Peter Whittle (Ukip)94.425  


Ragionando su questi numeri (mancano i voti ricevuti dai candidati minori) si vede che dei 367.503 voti ricevuti dagli esclusi del primo giro, 267.286 sono stati riassegnati ai primi due candidati. Due su tre, quindi.
Nel caso ci fosse stato un effettivo secondo turno di ballottaggio, molti di questi cittadini non sarebbero tornati a votare.

Sistema semplice ed efficace. Perché non si applica anche da noi?
Credo per due motivi:
  • ai nostri politici piace il mercato che si svolge nelle due settimane tra il primo turno e il ballottaggio; il sistema del contingent vote costringerebbe ad avere da subito idee chiare e manifeste sulle alleanze, e non prevederebbe quindi le negoziazioni basate sui risultati del primo giro (esempio: ti porto i miei voti, ma voglio 3 assessorati)
  • a chi ci amministra non frega nulla del costo delle votazioni (né, peraltro, di altri costi, vedi la recente discussione sulle indennità parlamentari)
In casa nostra non vedo all'orizzonte nessun ravvedimento o cambio di marcia.
Basta pensare ai soldi sprecati per il referendum trivelle, che valutazioni politiche hanno accuratamente tenuto separato da altre votazioni.
Ma, se da un lato è condivisibile che la democrazia abbia un costo, perché buttare così i nostri soldi dalla finestra?

Probabilmente c'è da rassegnarsi, anche se così non recupereremo mai l'efficienza degli altri sistemi-paese, con i quali, ci piaccia o non ci piaccia, siamo in quotidiana competizione.

 
 
 

Leccatore on-demand

Post n°1823 pubblicato il 27 Aprile 2016 da tanksgodisfriday
 

L'ideatore del marchingegno è giapponese, blogger, youtuber e appassionato di robotica. Di lui conosco solo il nick del blog (Mansun) e su Youtube (mansooon0), ed è bene così, meglio garantirgli un minimo di anonimato.

Mansun ha una passione per le Anime giapponesi, e fin qui ci può stare. Specialmente per le Anime al femminile, e anche su questo niente da dire.
Una breve ricerca su Google ci porta qualche esempio: Erina Nakiri, Ecumi Mito, Megumi Tadokoro. Una fanciulla in carne e ossa sarebbe preferibile, ma de gustibus.

A lasciarmi perplesso, e non poco, è però il modo in cui Mansun esprime il suo apprezzamento per la Anime-girl di turno: lecca lo schermo del pc quando ne visualizza una di suo gradimento.
Non è una cosa bellissima, e in più bisogna tenere pulito lo schermo, che è una fatica in più.

Mansun ha però trovato la soluzione: grazie alle sue competenze tecniche ha costruito un automa "leccatore on-demand", basato su Arduino, uno dei componenti più diffusi al mondo per realizzare automazioni varie che presto popoleranno la nostra vita, grazie all'IoT (Internet of Things).

Il video racconta tutto: alla pressione di un pulsante rosso, il marchingegno gira il suo organo gustativo fino a toccare lo schermo, e poi va di leccate, infaticabilmente su e giù finché il pulsante è premuto.


Si potrebbe pensare anche a una evoluzione intelligente del coso: catturare l'immagine, cercare un volto femminile, posizionare la lingua sullo schermo e poi partire, il tutto in completa autonomia.

A cosa potrebbe servire? Non so, però non è male come idea.

ps.: date un'occhiata al canale youtube di Mansun (il blog per me è off-limits, il giapponese non lo mastico). Il martellatore IoT con telecomando non è male.

 
 
 

È infedele? te lo dice Smarttress

Post n°1822 pubblicato il 19 Aprile 2016 da tanksgodisfriday
 

Il tarlo del dubbio si è insinuato in voi?
Può capitare, anche nelle coppie all'apparenza più solide, che qualcosa metta in allarme; quasi sempre c'è di mezzo il cellulare: un whatsapp di troppo, una nuova amicizia su Facebook, e lei o lui che si mostrano vaghi o, peggio, reticenti. 

E se, mentre io sono via, lei mi tradisse, proprio qui, nel nostro letto?

Niente paura, dalla Spagna arriva la risposta perfetta, dovete solo buttare via il materasso attuale e sostituirlo con Smarttress, il nuovo materasso intelligente, ovviamente dotato di App.
Come funziona? Una serie di sensori distribuiti al suo interno consente a Smarttress di rilevare pressioni e ritmi, oltre che l'estensione delle aree interessate.
È abbastanza intelligente, quindi, per capire se lei si agita per insonne irrequietezza, oppure se c'è qualcuno con lei che si impegna a non far pesare la vostra assenza.

Una volta rilevati i segnali di un'attività sospetta, Smarttress comincia a riversare sulla vostra app tutti i dettagli della performance: intensità, durata, "impatti per minuto", perfino una vista della zona del materasso su cui si concentra l'azione.


Pare che la Durmet, l'azienda spagnola che produce Smarttress, abbia pensato il prodotto per tutt'altro utilizzo: sorvegliare il sonno dei più piccoli. Non ho i dettagli su come avrebbe dovuto funzionare per quella applicazione, ma non mi risulta difficile immaginare che il prodotto non abbia avuto successo. A quanto ricordo, quando il piccolo si sveglia, non serve un'app per saperlo.

Ma anche sull'applicazione per adulti, qualche dubbio mi rimane.
Uno su tutti: e se usassero il divano?

 
 
 

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