Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« L'ESTATE NEL CUOREINTOLLERANZA SISTEMICA..... »

SCANDALO AL SOLE (D’AGOSTO 2017)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Summer Place (Scandalo al sole, per l’appunto)

è un film statunitense del 1959 di genere sentimentale che riferisce lo scandalo del titolo a questioni relazionali

e che nulla c’entra con ben altre di tipo automobilistico e meccanico;

tuttavia, almeno per due motivi, può tranquillamente accomunarsi all’inverosimile episodio da poco accaduto nella mia città, Torino, nella seconda settimana di agosto:

vale a dire per lo “scandalo” e per l’inequivocabile "atmosfera anni ’60" che ha avvolto il miserrimo accadimento…

 

Vediamo perché; ma prima facciamo una sintesi del contesto in cui viviamo.

 

Nell’anno del Signore 2017, più precisamente alle 3,58 dello scorso 2 agosto, il satellite Optsat 3000 veniva lanciato da un vettore europeo dalla base della Guyana Francese di Kouru per scopi civili in emergenza, ma grazie alla sua particolare orbita eliocentrica adatta a distinguere particolari inferiori alle dimensioni di un metro, questo satellite è considerato soprattutto idoneo per esigenze di difesa ed un fondamentale aiuto per i militari italiani distribuiti nelle missioni di pace in ogni parte del globo.

Nel mese di luglio, invece, e stiamo parlando sempre di questo corrente e glorioso anno, si leggeva la notizia del primo chatbot della storia pronto a fornire gratuitamente una consulenza legale. Nasceva, quindi, in estate, il primo avvocato robot del mondo specializzato nell’ottenere un risarcimento per le multe ingiuste.

Ed ancora quest’anno, mentre il 93% degli italiani chiudeva tutto il proprio mondo in un smartphone videochiamando gratuitamente da ogni parte del mondo e fotografandosi sott’acqua le dita tatuate dei piedi, facendo diventare il telefono anche uno strumento finanziario in grado di sostituirsi ai servizi bancari tradizionali e, naturalmente (sia mai...!) continuando, a condividere ogni pasto in rete, sentendosi decisamente “molto social”  tra amici, coniugi e frigoriferi virtuali; nella città di Ginevra, grazie all’esperimento Lhcb, veniva scoperta una nuova particella elementare che ci potrà far comprendere che cosa tiene insieme la materia…

Bene.

Tutto questo l’ho riportato solo per ricordarci in che anno viviamo: Il 2017.

 

Vale a dire, un anno in cui il tutto non è più solo intorno a te, ma a portata delle tue app; dove, quindi, puoi fare shopping e anche prenotarti un volo mentre ti stai facendo la doccia e nel frattempo anche chiedere alla tua automobile prima di trovarti velocemente un parcheggio e poi di parcheggiarsi gentilmente da sola.

Tutto questo è credibile perché siamo nel 2017, e come direbbe mia nonna, ci sentiamo tutti "molto moderni".

Però attenzione, perché, esattamente come nella favola di Cenerentola, è sì tutto possibile, ma soltanto fino a quando non scatta la mezzanotte…

Vale a dire quando, con l’arrivo del mese d' agosto, gran parte di quegli italiani “molto social e molto digitali” tornano, magicamente, a trasformarsi, forse non in zucche, ma sicuramente in vacanzieri degli anni cinquanta e sessanta. 

Domanda: Cosa accade, infatti, se la centralina di un’automobile Fiat ti abbandona nel mese di agosto a Torino?

Risposta: Resti a piedi fino all’arrivo del più clemente mese di settembre, of course!

 

 

 

 

Eh si, funziona così...

Perchè per quanto sia fastidioso a credersi e per quanto si desideri dubitare con lieve ed ilare miscredenza di una piuttosto inverosimile realtà, nell’anno 2017, dove tutto sulla carta è servito con uno o due click 24 h su 24 e persino i centri diagnostici sono aperti dopocena alla vigilia di Natale per soddisfare improvvise richieste di check up al volo pre- esorbitanze festive; ma, soprattutto, dove ogni cosa sotto il sole e la pioggia è assolutamente on demand, durante la settimana di ferragosto (si, si proprio "ferragosto" signori miei, qualcuno ancora, in questo secolo, tamarramente lo festeggia, ed incredibilmente con somma gioia!) Madama Fiat chiude tutto il chiudibile e con l'ombrellone a righe sottobraccio si fa prendere dalle goldoniane smanie di villeggiatura.

E non c’è nulla da fare…perché per un grave disturbo delirante, non si rende davvero conto di ritrovarsi nel presente.

Non so se soffra di una forma anomala di paramnesia reduplicativa, e di conseguenza creda fermamente che spazio e tempo siano stati spostati…ma certo è che dopo aver interpellato senza esito diversi meccanici per poter ottenere, nel mese di agosto, in questa mia moderna ed efficiente Torino, una qualche forma d'assistenza in seguito al guasto di quel piccolo e bastardissimo dispositivo dal quale dipende la vitalità del motore di una macchina, superando ogni surreale aspettativa, il servizio clienti (per definizione preposto a fornire informazioni) estrae un paio di bianconigli dal suo cilindro e sfodera il numero di una concessionaria, prima, e di un’officina, subito dopo, che certamente avrebbero contribuito a risolvere il problema.

Peccato, però, non fosse stato informato che la prima, già in smanie da villeggiatura (e pronta alla partenza con chiusura in toto), avrebbe graziosamente offerto la sua assistenza solo con l’arrivo delle piogge, e l’altra fosse già stata chiusa da tempo, con il rialzo della temperatura percepita e non...

Evidentemente la Fiat, fedele ai “meravigliosi anni ’60”, prevede che il mese d’agosto sia intoccabile e che la gestione di turni nelle ferie estive con la reperibilità per tutto l’anno siano una prerogativa contemplata solamente per i servizi di vendita delle automobili.

 

Naturalmente, in quel caso, sembra essere ben predisposta all’infedeltà e prontamente, parafrasando vecchi proverbi, chiederà scusa al suo amato ferragosto con un'unica discolpa: “amore mio, se è per vendere una macchina, allora sì, ti disconosco!”

 

 

  

 

 

Cerchiamo di non essere ridicoli ed estremamente meschini arrampicandoci sui vetri (o sulle vetrine) e consideriamo le circostanze:

Si sta parlando di una desolata Torino del 2017, non di un piccolo comune di provincia negli anni del dopoguerra, quando l’unico riscatto sociale di artigiani, operai e piccolo borghesi era la grigliata in spiaggia in memoria Feriae Augusti della Roma imperiale...

Si saranno mai chiesti i molto moderni, social e digitali "signore e signori Fiat" che cosa dovrebbe fare, ad esempio, uno sventurato turista che rispondendo di si all’ipotetica (e, vista la situazione, sempre più remota) proposta di avventurarsi nella nostra città nell’ottavo mese del calendario, si ritrovasse con un guasto imprevisto al motore?

Dovrebbe, forse, richiedere la cittadinanza mentre aspetta che le smanie da ferragostini rientrino con l’autunno?

Ma questa è una domanda troppo “moderna, social e digitale”, troppo avveniristica per sperare di ottenere risposta.

Proviamo con un'altra...

Che cosa dovrebbe fare, invece, un disabile quando, magari dipendendo dall'automobile di chi l'accompagna, improvvisamente si ritrovasse senza la possibilità di spostarsi per circa una trentina di giorni a causa di un'assenza globale per ferie estive? Oppure un paziente oncologico che, guarda caso, anche in tempi vacanzieri, nonostante il caldo ed anche a detrimento del vostro beneamato ferragosto, continua a sottoporsi alla chemioterapia?

No no, queste, addirittura, sono domande che suonano balordamente melense perché richiamano una coscienza sanitaria troppo “politicamente corretta” o, in alternativa, presuppongono una consapevolezza che verosimilmente non ci si può aspettare che tutti abbiano, senza incorrere in un’eccessiva sopravvalutazione delle altrui capacità.

Quindi, chiudiamo tutto qui. Però facciamolo nello stesso modo in cui lo abbiamo iniziato.

Con un altro omaggio cinematografico...

 

 

The Minority Report è stato scritto da Dick proprio alla fine degli anni cinquanta, ma divenne decisamente famoso grazie al film di Spielberg del 2002. La storia narrava di un periodo in cui sarebbe stato possibile anticipare il futuro con l'utilizzo di mutanti collegati a macchinari preposti alla previsione e, proprio quest’anno, quello stesso incredibile 2017 in cui la Fiat nel mese di agosto si comportava da "vacanziera del dopoguerra", ha visto la luce un barlume di futuro molto simile a quello ipotizzato da Dick, grazie ad un incredibile algoritmo...

 

Una nuova forma di intelligenza artificiale, infatti, è stata in grado di scavare fra l’oceano di dati presenti all'interno dei network, delle cliniche e degli ospedali andando ad individuare quali soggetti presenti negli archivi potessero essere considerabili a rischio suicidio.

Che dire…Davvero io non credo che la Fiat potrà guarire dalla sua sindrome di paramnesia reduplicativa; d’altro canto, però, ho fiducia che qualche algoritmo prossimo venturo possa trovare una soluzione per improvvisi guasti e decessi di centraline durante il mese di agosto, evitando anche che alcuni soggetti a rischio possano reagire in modi imprevedibili al disagio…(è un'iperbole, nel caso ve lo stiate chiedendo, nè?)

 

E magari…sarebbe anche molto carino se questo nuovo algoritmo potesse essere inventato da qualcuno il giorno di ferragosto. Qualcuno che, guarda caso, per festeggiare il 15, non chiude tutto il mese...

 

 

 

 

 

 

 

 
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