Creato da elioerato il 06/07/2009

Di Noi Due

una storia

 

 

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Capitolo 26

Post n°26 pubblicato il 08 Aprile 2010 da elioerato
 


Era sera ormai. Il cielo iniziava a diventare blu e nella testa di Diego iniziavano a formarsi quelle nuvole dense di pensieri che offuscano le idee e le rendono più instabili. Aveva due pensieri contrastanti che lo seguivano, entrambi inspiegabili.
Il primo riguardava quel quadro, quell'inutile quadro che stava rendendo la vita difficile a tante persone.
Un foglio di carta che sembrava potesse salvare il mondo, ma in realta non aveva nessun potere, non avrebbe cambiato niente ne a suo padre, ne a quelle persone che sembravano volerlo a tutti i costi.
Pensava a Claudio, a quello che gli era successo, non glie ne fregava niente di Claudio, come a tutto il mondo forse , però pensava a Valerio, ad Alessandra, quel qualcosa che ancora li univa e li divideva al tempo stesso. Non aveva nessuna voglia che uno straccetto di carta o tela, potesse mettere in pericolo quei due.
Poi c'era Lisa, un lampo inaspettato. Un saetta che si era incastonata nei suoi vecchi pensieri.
Sapeva che la sua non era stata una visita di cortesia, eppure si era trasformata in qualcosa di più. L'aveva addocchiata spesso parlottare con i gemelli... sapeva che erano stati loro ad agredire Caludio.
Diego sapeva, sapeva molte più cose di quanto rivelasse. O perlomeno le intuiva.
Si era finto distratto nel riconoscerla in ufficio, aspettava un suo passo falso, in quella camminata lontana dal mondo. In realtà in quei passi entrambi avevano lasciato spazio alla distrazione, lasciando cadere ogni maschera si erano confessati qualcosa di inaspettato.
Aveva provato odio nel vedersela arrivare così, disinvolta e senza scrupoli. Quando invece la loro giornata si stava dividendo nuovamente , il sentimento era un altro. Un sentimento che non poteva ancora ammettere.

Valerio era sotto la doccia quando il telefono di Alessandra iniziò a suonare. Si accorse mentre usciva che era al telefono... ''come vuoi tu... non sono affari miei.. fai quello che vuoi..'' dopo di che guardà Valerio.
'' era Diego... dice che domani mattina è qui''
Gli bruciava avesse chiamato lei, poi diede uno sguardo veloce al suo cellulare e vide che aveva cercato prima lui. Un po' si tranquillizzò.
Stretti nel loro amore la tensione che si respirava lievi sparì. Il caldo del focolare ancora acceso sembrava accarezzare quel letto, sembrava far parte di quei due corpi. Carne e ossa, ossigeno e battiti del cuore in un unico calore.
La mattina si era svegliata fredda, figlia di una notte passata a mantenere acceso il fuoco. Alessandra si era svegliata presto. Piccole cose da sistemare in giro per la casa, abitudini che aveva quando si trovava li, poi si era messa a fissare il fuoco, quel fuoco tanto forte da scaldare solo con il suo colore. Guardava il e fuoco e pensava a Diego, pensavo a come sapeva essere irrazionale e violento a volte, quella violenza primitiva, di distacco e dolore, di gesti estremi anche se infantili.

Verso le undici, mentre ciacolavano appoggiati allo steccato , videro arrivare Diego nel suo fuoristrada..
Lisa era con lui, l'aveva chiamata la sera stessa del loro incontro, le aveva solo accennato di Valerio, della casa in montagna, non avava detto altro.
Un po' sorpresa di quello strano invito aveva accettato. Non poteva credere alle proprie orecchie mentre per la strada lui le spiegava cosa c'era in quella misteriosa casa, in quella misteriosa fuga. Lui parlava vagamente del quadro, come se lei ignorasse tutto, aveva catturato la sua attenzione, forse l'aveva spostata di molto dall'atmosfera che si era creata tra loro il giorno prima. Voleva guardarle dentro, dentro quella testa matta.
''voglio solo dargli una occhiata, essere sicuro che tutto sta andando per il verso giusto'' le aveva detto.
Mangiarono insieme a pranzo. Un piatto di spaghetti e qualche panino, un po' di frutta. Quattro sguardi tesi che nessuno riusciva a decifrare, Azioni rallentate che sembravano sfiorare la paralisi, nervi tesi e frasi veloci e quella figura che nessuno capiva. Lisa. Il focolare danzava indifferente a quella strana situazione, a quelle parole che uscivano con tanta fatica. Il punto della situazione che tardava ad arrivare.
Ad un certo punto Valerio si alzò in piedi. Prese il quadro dov'era nascosta la tela. Intanto si era alzato anche Diego. Si era messo con le mani quasi ad accarezzare il fuoco, a giocare con le punte della fiamma.
''eccolo... è nascosto qui dentro'' e consegnò la cornice nelle mani di Diego.
''non sono venuto fin qui per prenderlo... voglio solo essere sicuro che sia nascosto bene... che non dia più fastidio a nessuno''
Valerio non sembrava sorpreso da quelle parole, se le aspettava.
Quello che non si aspettava sarebbe successo un attimo dopo. Quando vide le sue mani appoggiare la cornice al centro del focolare, al centro della fiamma, mentre gli occhi di tutti erano intenti a non capire. Ci sarebbe stato silenzio, ma in quella stanza era presente anche Lisa. Le scappo' un  ''NOOOO'' , urlato, strozzato, avvelenato. Per un attimo il fuoco aveva perso ossigeno, forza, ma è statao solo quel'attimo, poi fece il suo lavoro.
In un istante aveva liberato quattro persone da quel pesante oggetto... Valerio, suo padre, lui stesso e specialmente Lisa. Non c'era più spazio per le recite, si poteva solo liberare la sincerità. Poteva finalmente capire se il giorno prima era davvero un giorno da ricordare.

 
 
 
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