Creato da ElisaCordovani il 13/03/2012

poesie dall'ombra

poesie e racconti di ELISA CORDOVANI

 

 

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VOGLIO FARE LA COMUNIONE!

Post n°18 pubblicato il 28 Marzo 2012 da ElisaCordovani

Nella mia infanzia la mia famiglia mi ha insegnato molte cose, i miei mi regalavano moltissimi libri ma proprio sulla religione,la chiesa,la dottrina erano un po' scarsini,va detto...Sapevo giusto il minimo indispensabile: c'e' Dio che e' buono e ci ama e' come un nonno-io lo consideravo un amico di Babbo Natale tanto per intenderci-c'e' Gesu' bambino che e' come Dio e poi ci son gli angioletti e stanno tutti in cielo. Stop niente di piu',ne preghiere,ne' crocefissi ne tanto meno visite in chiesa; anzi a dirla tutta mio nonno comunista ed ex partigiano ogni tanto tirava fuori una bandierina colla falce e il martello e mi diceva-vieni qui e dagli un bacino!-

Nessuno in casa andava mai alla messa,neanche per Natale,io credo d'averci messo piede la prima volta solo verso i 6 anni,se si esclude il giorno del battesimo,ma quello non lo ricordo,ma ci son le foto che lo testimoniano-poi cosa m'avranno battezzato a fare proprio non lo so visto,ma non si puo' pretendere perfezione-.

Il vecchio prete del paese visto che nessuno si presentava mai aveva l'abitudine di venire ogni tanto la sera a trovare mio nonno e la famiglia per chiacchierare un po'-anche di Dio- e a bere un bicchiere di vino-se posso permettermi non so quale fosse la principale ragione!- Era un brav'uomo che parlava semplicemente ed era davvero interessato alla nostra famiglia e ai piccoli guai di tutti i giorni,era forse l'unico prete sulla faccia della terra che avesse l'onore di sedersi accanto a mio nonno.

Poi il prete invecchiando aveva smesso di venire e celebrare la messa-mio nonno allora,pure lui acciaccato,ma piu' in salute del prete,prese a farsi portare da lui e lo fece fino a quando pote'-e arrivo' un nuovo prete che faceva anche la dottrina ai bambini per fare la comunione. Dottrina a cui dovevo andare anch'io. Tutti i sabato pomeriggio c'era un ora di dottrina,mia mamma mi cambiava,mi metteva un vestito carino e mi spediva alla chiesa; io arrivavo davanti la chiesa,posavo il librino delle preghiere e mi defilavo per andare a giocare, per fantasticare per i fatti miei,insomma il prete se mai mi vedeva era da lontano mentre correvo nei campi o ruzzavo coi gatti; credo di essere andata forse una o due volte e gia' non mi tornava il discorso di mangiare il corpo di Cristo-che avevo capito era l'altro nome di Gesu' bambino,anzi era il suo nome da adulto-mi faceva sentire triste,mi pareva una cosa terribile e l'avevo anche detto al prete che io non lo volevo mangiare-vi lascio immaginare la sua reazione-

Ero poco piu' di una bestiolina selvatica-nel senso che in piu' avevo la parola e stavo su due gambe-dovevo correre,saltare,sentire il sole sulla pelle o il gelo pungere sulle gote,avere il fiatone a forza di correre; impossibile stare ferma e buona, gia' era una tortura la scuola,la dottrina era troppo.

Mia mamma era convinta frequentassi il catechismo,anche se non approfondiva mai i vestiti sporchi d'erba e terra, era impegnata a lavorare e non stava dietro a queste faccende,mi spediva a piedi in chiesa e per lei era tutto a posto.

Un sabato mentre giocavo-ovviamente anche quella volta niente lezione- alcune bambine della dottrina mi si erano avvicinate e avevano iniziato a prendermi in giro perche' parlavo coi gattini,perche' ero vestita da maschio-portavo anche i capelli cortissimi,niente orecchini,niente fiocchetti,sembravo a tutti gli effetti un bambino- perche' facevo collanine con le margherite(cose da poppanti)ero diversa,su questo non c'e' dubbio e come avrei piu' in la' capito il diverso non piace e spesso fa paura. Una di queste bambine con la crudelta' dei piccini mi disse-sei una contadina ignorante e te la comunione non la fai,l'ha detto il prete,noi ci vestiamo tutte da principesse e tu no! sei brutta e non capisci niente!-. Ero rimasta male di quelle prese in giro,non le capivo,mi era estraneo attaccare e dire cattiverie a chiunque,io facevo il mio e non mi interessavo degli altri; ma era gia' capitato,il mio amico del cuore era disabile e gli altri bimbi non ci facevano giocare a pallone con loro perche' lui non correva bene,quindi eravamo sempre io e lui a giocare assieme;non me ne era mai importato granche', io gli volevo bene e in realta' neanche mi accorgevo che non correva bene.

Tante volte quelle bambine mi avevano preso in giro,non mi invitavano mai a casa loro e ai compleanni,ma fino ad allora avevo liquidato il tutto con il fatto che gli ero antipatica; a me faceva schifo l'insalata e mica ci potevo fare qualcosa non la mangiavo e basta, a loro ero antipatica e cosa potevo farci? niente.

Quella volta invece restai malissimo,forse perche' un grande-il prete-avevo parlato di me,forse perche' sentirmi esclusa da qualcosa senza che io avessi fatto niente di male mi pareva una terribile ingiustizia-anche se in fondo io a dottrina non andavo,e' vero,ma non lo ritenevo una cosa cattiva-o forse semplicemente mi giravano le scatole perche' non avrei messo il vestito da principessa-a quell'eta' avevo il capo pieno di principesse,principi,fate e zucche- fatto sta' che tornai a casa e piansi come una disperata perche' non mi facevano fare la comunione;mia mamma povera donna non riusciva a capire,io continuavo a strepitare che anch'io volevo vestirmi da principessa e fare una festa come le altre bambine. Ero inviperita-erano i primi albori dei famosi "cinque minuti"o come dir si voglia "mi si chiude la vena-e dissi anche per la prima volta che quelle bambine mi prendevano in giro e io non capivo come mai perche' ero uguale a loro-oggi posso dire con assoluta tranquillita' che ero molto diversa e lo sono rimasta,che sia una fortuna non lo so,ma un dato di fatto si-.

La sera i grandi di casa fecero una riunione sulla faccenda-era strano che piangessi a lungo o facessi i capricci,non era da me e questa cosa li aveva molto colpiti-, mio nonno tanto per non sbagliare suggerì a mia mamma una punizione per me perche' avevo sbagliato per prima a non frequentare la dottrina( boia deh 2 settimane senza bici!!!!) e che i miei genitori andassero a parlare con il prete per vedere se ci fosse maniera di farmi fare la comunione.

Mia mamma chiese un appuntamento al prete e si incontrarono per discutere di questa situazione -no signora la bambina non puo' fare la comunione,non e' mai venuta a catechismo,non e' preparata,non conosce neanche una preghiera!!! non sa niente di Dio, di Gesu' ed e' anche vostra la colpa perche' in famiglia non vivete la Chiesa-. Mia mamma cercava di spiegare al prete che anche se non frequentavamo la chiesa questo non significava il completo ateismo da parte della famiglia,difatti ero stata battezzata e che ero solo una bambina e non era giusto escludermi e farmi soffrire solo perche' non conoscevo un Ave Maria -mi impegno io a insegnarle tutte le preghiere e se lei ci da una mano puo' insegnargli quello che deve sapere per poter affrontare il sacramento-

-Signora lo sa che cosa ha detto la bambina a dottrina???!!!! spiegavo che Dio ha creato l'universo e la piccola ha alzato la mano e ha iniziato a dire che in televisione aveva visto un documentario e che l'universo e' nato da un BIG BANG e non si parlava di Dio!!!! lo sa che un giorno mi ha chiesto cosa nascondo sotto la tonaca??!!! rideva e diceva che mi portavo appresso gnomi di non so che mondo...signora la bimba e' molto infantile per la sua eta' e non credo sia opportuno chiudere un occhio,non si puo' fare la comunione per mettersi un vestito-. Mia mamma gia' scocciata per la poca comprensione ribatte'- mi pare che tutte le bimbe vogliano fare la comunione per il vestito,tutte sono piccole e infantili,non prendevano in giro Elisa perche' non conosce l'Ave Maria,ma per lo stupido vestito,quindi nessunadi loro la dovrebbe fare! Poi mi pare poco umano e caritatevole prendere come cattivo esempio per i bambini un'altra bambina,non si doveva permettere e soprattutto doveva parlarne con me se le risultava che mia figlia non fosse idonea...poi mi sembra ridicolo parlare di idoneita' o meno,sono tutti bimbi che imparano a conoscere la religione,così facendo crede di avvicinarci alla Chiesa?, comunque parlero' con il vescovo della faccenda e vedremo-.

Mia mamma si era inviperita anche lei con questo sacerdote che le sembrava capisse ben poco dei bambini,dei loro pensieri e oggi lo credo anch'io.....senza saperlo io incontavo Dio nei miei giochi e nelle mie storie,nella mia amicizia con il mio sfortunato amico,nei miei discorsi agli animaletti,o almeno incontravo il Dio che desidero da adulta pregare, a cui affidare il mio dolore e le mie angosce, il Dio da ringraziare tutte le volte-son parecchie-che mi sono rialzata.......

Fatto sta' che mia mamma mi carico in macchina e mi porto' dal vescovo in persona. Prima ci parlo' lei e poi il religioso chiese di potermi parlare da solo: la ricordo quella conversazione, il vescovo mi chiese se secondo me esisteva Dio e io gli risposi di si e per fare bella figura-mi piaceva impressionare i grandi-gli raccontai di Gesu' bambino che per me era come un amico anche se non lo vedevo e che la mia mamma mi aveva parlato sempre bene di Dio,di Gesu' e pure degli angioletti. Avevo attaccato bottone e vedendo che il vescovo mi ascoltava gli raccontai moltissime altre cose,che niente c'entravano-o tutto a seconda dei casi-sulla mia vita e su come trascorrevo le mie giornate.delle storie che inventavo,dei mondi che credevo esistessero; gli parlai anche del famoso documentario,scusandomi se non avevo capito che l'universo l'aveva inventato Dio,ma ancora ero piccola e non capivo tutto. Ricordo che era entrato un altro prete dicendo che s'era fatto tardi e il vescolo doveva uscire; l'uomo mi bacio latesta e mi fece promettere di imparare qualche preghiera e dirle la sera,di pregare per chi amavo e anche per lui,se volevo. Io gli risposi che qualche preghiera se andava bene la potevo inventare anch'io e che certo avrei pregato. Il vescovo lascio' la stanza e disse a mia mamma" non ci sono problemi,la piccina e' rponta e puo' fare la comunione- . E così fu. Devo dire che il vestito da principessa era dimorto scomodo e tempo poco gia' me l'ero tolto a favore di abiti piu' consoni,ma la messa fu emozionante e io ero felice di dire le preghiere imparate-con grossissima fatica-e di dirne una inventata da me al momento di dedicare un pensiero a Dio e alla propria famiglia.

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Ho poi incontrato la fede da adulta,trovandoci conforto,ma ancora oggi io i preti mal li sopporto,non ci posso far niente,sono con loro in totale disaccordo su quasi tutto,il Dio che io prego non condanna,ma perdona e ama, la fede che io vorrei vedere in OGNI SACERDOTE e' quella che animava Madre Teresa e tanti-ma pochi per me- preti sconosciuti che si sono completamente dedicati a chi soffre.....non lo trovo caritatevole non entrare in casa mia e non benedirla perche' sono separata e adesso convivo.....che colpa dovrei espiare se in viaggio di nozze ho trovato mio marito a letto con la sua amante-per giunta mia parente e testimone di nozze-???!!!! dovevo praticare il perdono??!!! certo,ma cosa avrei dovuto fare se il mio consorte aveva ben altra intenzione? vivere in casa in tre??!! io lui e lei???!!! perche' il mio tra poco ex marito ha portato nella casa coniugale l'altra e me e i miei ciottoli li ha buttati in mezzo alla strada. Forse il convento sarebbe stata la scelta giusta,io invece scelgo l'amore,come ho sempre scelto e vedo nell'amore una grande benedizione...ma questo la chiesa non lo concede....insomma tra me e i preti e' quasi sempre buriana( conflitto grosso) e proprio non c'e' scampo!

 
 
 
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