Creato da elliy.writer il 25/09/2008
INFINITE DIVERSITA' IN INFINITE COMBINAZIONI...

PER DIRLO CON UN FIORE

mughetti

 

Secondo il linguaggio dei fiori, il mughetto è simbolo della felicità ritrovata, della serenità dopo i travagli. Questo perché, secondo leggenda, il fiore sarebbe nato dal sangue di San Leonardo, ferito ma vittorioso contro il demonio. Regalo azzeccato per festeggiare guarigioni, riconciliazioni, nuovi incontri con vecchi amici, amori ritrovati.
 

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Poesia

.

Cadde tanto in basso
nella mia considerazione
che lo udii battere in terra
e andare in pezzi sulle pietre
in fondo alla mia mente.

Ma rimproverai la sorte che lo 
abbatté
meno di quanto denunciai me stessa,
per aver tenuto oggetti placcati
sulla mensola degli argenti.

(Emily Dickinson)

 

Amore e guerra

 

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Un libro per una rosa - Infinitecombinazioni

Post n°217 pubblicato il 27 Marzo 2010 da elliy.writer
 

infinitecombinazioni 

è un nuovo punto di incontro, aperto a tutti.

Abbiamo bisogno di condividere, di creare, realizzare progetti, ridere e stare bene insieme e la speranza è che questo spazio – virtuale, ma non soltanto – possa essere utile allo scopo.

Le idee e la fantasia non mancano e sarebbe bello – appena possibile – fare di questo progetto un’associazione culturale senza fini di lucro. Non so se ci riusciremo, ma almeno ci avremo provato e comunque… saremo insieme!
Non abbiamo ancora un logo, né una valida veste grafica per il sito, ma… partiamo! Strada facendo, cresceremo.

E quale inaugurazione migliore, se non in occasione della festa di San Giorgio: La Festa dei Libri e delle Rose, proclamata dall’Unesco Giornata mondiale del Libro e dei diritti d’Autore.
Ispirandosi liberamente alla tradizione catalana che il 23 aprile vede gli uomini regalare alle donne una rosa e ricevere in cambio un libro,

infinitecombinazioni

*

Presenta il gioco
*

 UN LIBRO PER UNA ROSA

Un libro per una rosa

Ci sono libri che vorremmo tanto leggere, o far leggere, ma non è possibile, perchè non sono ancora stati scritti…

E allora all'opera!
Inventiamo, creiamo 
l'incipit del libro che speriamo un giorno di leggere - o di scrivere.
Bastano poche righe, al massimo dieci.

Il miglior incipit, quello che decideremo insieme sarà il più evocativo ed emozionante, vincerà una rosa, che il giorno 23 aprile verrà recapitata al domicilio del vincitore (ehm... salvo ritardi di consegna... su questo punto confidiamo nella clemenza del vincitore stesso!)

 

Scadenza per l’invio degli incipit - qui sul blog: 17 aprile
Votazioni:
dal 18 al 20 aprile
Proclamazione del vincitore: 21 aprile
Consegna del premio: 23 aprile

La scelta del vincitore avverrà attraverso votazione palese qui sul blog - dal 18 al 20 aprile -  attraverso l'espressione di una preferenza, brevemente motivata.

 

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Commenti al Post:
BobSaintClair
BobSaintClair il 27/03/10 alle 01:58 via WEB
Dal libro di BobSaintClair: “Il caso non esiste...

È credenza popolare far si che gli accadimenti più strambi, cui non si possa dare una spiegazione oggettiva, vengano classificati impunemente e semplicemente come eventi dovuti al caso. A molti sfuggirebbe l'ipotesi che forse una sottile trama, si penserebbe divina, sia da ricondurre a questi inaspettati eventi straordinari posti al di là dell'umana congettura. E invece, sarebbe opportuno che ogni uomo sapesse che il caso è completamente fuori dalla grazia di Dio. Detto assioma è il risultato di un dissidio ancestrale che si perde nel buio informe dei tempi, quando l'uomo non era stato ancora concepito quale essere pensante e la sua presenza su Madre Terra lo ritraeva misero fantoccio piegato al suo solo inconsistente piacere, senza alcuna capacità di discernimento degna di poter restituire un valore intrinseco al suo ciclo vitale. Un essere inutile a Mio giudizio, puro catalizzatore atto a diffondere polvere umana, il solo nettare gradito dagli esseri eterei, e Lui ne è ghiottissimo sappiatelo, milioni di volte più prelibata, sana e nutriente di quella cosmica, che noi, poveri abitanti le viscere della Madre Terra ci siam dovuti adattare ad assorbire pur di non soccombere a di Lui volere, in nome della sempre amata Libertà. Ciò spiega come mai nell'iconografia imperante, religiosa e non, gli angeli son sempre ritratti paffuti e soavi, mentre i diavoli ricalcano sempre figure magre e ricurve, questione di dieta! Ebbene, codesto dissidio primordiale ha segnato un fatto importantissimo nella storia umana, l'avvento del libero arbitrio contrapposto alla religiosità...
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/03/10 alle 07:31 via WEB
E diamo il benvenuto al primo incipit!
(Rispondi)
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 27/03/10 alle 08:12 via WEB
Consapevole che, così come il mitico Wilde, anche io sò resistere a tutto tranne che alle tentazioni, comincerò da questo istante a "ponsare e riponsare" ad un incipit...
Cosa non si farebbe per ricevere una rosa...;)))))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/03/10 alle 18:30 via WEB
E che rosa, cara Carpe! Hai letto cosa dice la leggenda? Nata dal sangue del drago sconfitto!
(Rispondi)
socionica
socionica il 27/03/10 alle 08:31 via WEB
Sino ad un incipit ci arrivo anch'io Elliy... :-(( bella l'idea..
un abbraccio e buon fine settimana***
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/03/10 alle 18:31 via WEB
Sono contenta che apprezzi l'idea Chiara! Dai, penso tu possa fare anche molto di più di un incipit! Ciao, grazie e un abbraccio a te!
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
tesi il 27/03/10 alle 09:26 via WEB
Concordo con Carpe: una rosa è merce rara e ambita per una signora d'età come me...quindi al lavoro!di buona lena e a caccia della giusta ispirazione...!:)))Un abbraccio Elliy! (Mitico Dario Fo!!!Spero ti sia divertita!)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/03/10 alle 18:41 via WEB
Scusa Tesi, ma... di quale età stai parlando??? Dai che siamo tutti in attesa di cominciare a leggere :) Dario Fo? un grande, che altro si può dire? Una cosa, però, mi ha emozionato in particolare, che non c'entra con quanto ha detto: le sue mani, mentre apriva la bottiglietta dell'acqua. L'inequivocabile tremore delle sue mani. Con tutte le conseguenti riflessioni...
Un abbraccio a te, Tesi. Grazie.
(Rispondi)
ilike06
ilike06 il 27/03/10 alle 13:28 via WEB
uhm... mi sa che stavolta desisto.... :(
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/03/10 alle 18:43 via WEB
Nooo... e perchè??
(Rispondi)
 
 
ilike06
ilike06 il 28/03/10 alle 22:54 via WEB
Ma io non so scrivere... :(
ma il concorso della fantasia in cui ci pioveva dentro com'è andato?..... :)
(Rispondi)
sabinferraris
sabinferraris il 27/03/10 alle 14:39 via WEB
A memoria d'uomo (cioè di me medesimo...) ma chi me l'ha mai mandata una rosa?
E chi l'ha detto che agli uomini non piaccia ricevere dei fiori?
Ma volete che non ci provi?
...e poi,vorrei sottolineare, una rosa mandata da Miss Elliy...Ma chi se la perde quest'occasione!?
Coraggio, nonno Sabin, avrai da sconfiggere un'agguerrita concorrenza.
Al lavoro, dunque!!
E ancora complimenti all'infaticabile e fantasiosa mente della nostra Nic ed ai suoi neuroni sempre pronti a disporsi in infine combinazioni.
:-))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/03/10 alle 18:52 via WEB
Ehm... volevi per caso dire "infime" combinazioni, riguardo i miei neuroni, Sabin?? Ha parlato per te papà Freud??? ahi ahi ahi!!!
Va beh, facciamo finta che sia stato un errore di battitura, va... sorvoliamo!
Che bello, davvero ti piacerebbe ricevere fiori? Meglio margherite che calzini e maglie della salute, dici?
Ciao Sabin, grazie!
(Rispondi)
 
 
sabinferraris
sabinferraris il 27/03/10 alle 19:12 via WEB
Maledetta tastiera... ovvio che volevo dire (e lo scrivo maiuscolo) INFINITECOMBINAZIONI !
Però non vendicarti, parlandomi di maglie della salute... almeno adesso che sta arrivando la primavera!
Baci e buon fine settimana. :-))
(Rispondi)
socrate52
socrate52 il 27/03/10 alle 15:22 via WEB
Per una rosa da elliy , questo ed altro ! Per dinci al lavoro! Sto già pensando a qualcosa di unico , vediamo: "In quel ramo del lago di Como", no troppo scontato,"cantami o diva del Pelide Mc_Phill l'ira funesta", neanche troppo epico , "Essere o non essere" ... no è lugubre! Va beh! Un bacione a tutti ! Io continuo a spremere il mio neurone scribacchiofilo!:))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/03/10 alle 18:55 via WEB
Oh, mio prode guerriero, quanto amerei leggere delle tue epiche avventure!
(Rispondi)
 
sabinferraris
sabinferraris il 27/03/10 alle 19:15 via WEB
Socrate carissimo... sempre in sintonia noi due! Ma bada che questa volta siamo concorrenti e... non copiare!
Un caro saluto anche a te e buona domenica. :-))
(Rispondi)
 
 
socrate52
socrate52 il 27/03/10 alle 20:49 via WEB
"La guerra delle rose! ",mi sbaglio o durò cent'anni? Copiare? Nooooo ...però ! Sai che non è una cattiva idea? Potrei fare come i giapponesi ...mo mi metto seduto comodo ...al Big Pig ad aspettare... Ahahahah!Ciao sabin! Buona Domenica dai un bacione alla tua bimba :))
(Rispondi)
semplicementeilnulla
semplicementeilnulla il 27/03/10 alle 16:36 via WEB
Ciao Elliy|! ...non credo di riuscire a scrivere un incipit. Ci provo, nel caso leggerò volentieri quelli che verranno postati. buona giornata a tutti
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/03/10 alle 18:58 via WEB
Grazie cara, va bene tutto, nessun problema! Ciao, buona serata :)
(Rispondi)
graziamariag
graziamariag il 27/03/10 alle 17:53 via WEB
Mi piace moltissimo questa cosa Nic.Ci proverò presto.La lettura e la scrittura ci salvano dalla tentazione di assentarci...da noi stessi.Mi piace avere dei sogni...crederci e realizzarli.Grazia
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/03/10 alle 19:04 via WEB
Grazia, non dobbiamo rinunciare ai sogni. Accidenti a volte è difficile continuare a crederci, molto difficile, lo so bene. Ma può capitare che proprio quando stai per mollare... ecco che arriva una rosa, sotto le mentite spoglie di una voce al telefono, di una parola scritta, di un abbraccio... Quella rosa non risolverà il problema, ma può aiutare a riprendere il cammino, a rincorrere di nuovo i sogni, magari sogni diversi, altri. Ciao, grazie, sono contenta che ti piaccia l'idea :)
(Rispondi)
Basta_una_scintilla
Basta_una_scintilla il 27/03/10 alle 18:38 via WEB
:-))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/03/10 alle 19:04 via WEB
Oh, che bel sorriso! Catturato e ricambiato, grazie :)
(Rispondi)
lupi2009
lupi2009 il 28/03/10 alle 00:00 via WEB
CHE BELLA IDEA !! Sei veramente sorprendente Elliy ! Ci provo prometto che ci provo
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 28/03/10 alle 08:30 via WEB
Grazie Lupi! Ti abbraccio :) E spero di poterlo fare presto dal vivo...
(Rispondi)
faropoeta1970
faropoeta1970 il 28/03/10 alle 01:40 via WEB
CLONE di Faropoeta Destiny..... Il silenzio della palude non faceva altro che amplificare il ronzio delle mosche, la mano ne era piena, soprattutto intorno alla ferita dove il sangue ormai rappreso emanava un forte odore, attorno solo alberi e acqua stagna , il sole che filtrava tra i rami colpiva il resto macabro che da li a poco sarebbe stato scoperto dall’ispettore Benito Littorio. Il rumore di un pullman e lo schiamazzo di bambini, interruppe quello stato di raccapricciante torpore in cui il bosco si era calato, il vociare allegro dell’innocenza si avvicinava sempre di più, tanto che alcune mosche infastidite abbandonarono la loro preda, alcune invece, intente a depositare le uova in un posto caldo e umido così perfetto, rimasero, non curanti del rumore. :)che thriller!!!!
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 28/03/10 alle 08:35 via WEB
BBrrrrr! E di chi era quel resto macabro? E che fine faranno i bambini?? verranno ingoiati dalla palude prima di arrivare al cadavere o saranno divorati dalle mosche infastidite? E l'ispettore Benito Littorio (!?) quanti anni ha? E dov'era al momento del delitto?? argh... quando finirai di scriverlo? Ciao Faruccio!
(Rispondi)
 
sabinferraris
sabinferraris il 28/03/10 alle 10:04 via WEB
E bravo Faro!... Confessa: vuoi metterci paura per allontanarci dal premio!? Ma non ci riuscirai!
Per una rosa di Elliy sfidiamo mosche e tutto il resto...
Buona domenica. :-))
(Rispondi)
 
 
faropoeta1970
faropoeta1970 il 29/03/10 alle 08:44 via WEB
ahahahah grazie sabin, questo incipit ha un mistero dietro che prima o poi sveleremo :)
(Rispondi)
elliy.writer
elliy.writer il 28/03/10 alle 08:40 via WEB
Un GRAZIE a Socrate per il suo immediato contributo al blog: nottetempo, avete visto? è apparso quel bel cartello bordato di rosso (che sarà anche beneaugurante, di sicuro!) con su scritto un multicolore "Infinitecombinazioni": è una sua creaturina! Grazie!
Intanto, altrove, altre mani e altri cuori stanno lavorando ad altri progetti... E nuove idee saranno sempre le benvenute! Ciao a tutti, buona domenica :)
(Rispondi)
 
socrate52
socrate52 il 28/03/10 alle 17:26 via WEB
Troppo buona! E' tutta colpa del mio unico "neurone scribacchino",che ieri non aveva voglia di lavorare e così ,mi sono dato alla grafica ahahah! Comunque sono lieto che ti sia piaciuto tanto da metterlo nel tuo blog, per me è un onore! E riguardo alle nuove idee , quando mai ne avessi , te le segnalerò con piacere , perchè mi baso sempre sul concetto che è meglio proporre qualcosa che può non essere quella buona , piuttosto che rimanere inerte e rischiare così, di non trasmettere l'imput giusto! Un abbraccio a tutti ( ed un bacione alle signore):))
(Rispondi)
 
 
Ed.Felson
Ed.Felson il 29/03/10 alle 15:28 via WEB
Ma..di chi è il Copyright..:-))
(Rispondi)
sabinferraris
sabinferraris il 28/03/10 alle 10:12 via WEB
Infinite combinazioni di colori nel dono del nostro Socrate.
Quant'è vero che filosofi ed aviatori, dall'alto dai loro pensieri e dei loro voli, ne vedono di tutti i colori!
Buona domenica anche a te, Socrate e naturalmente all'ospitale padrona di casa: the wonderful Elliy.
:-))
(Rispondi)
 
socrate52
socrate52 il 28/03/10 alle 17:32 via WEB
Ciao sabin ! Allora abbiamo un "incipit" Va beh! Nella attesa rimango al Big Pig a concentrarmi ..a proposito lo fanno "pane e panelle" lì? Ahahah! Buona Serata
(Rispondi)
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 28/03/10 alle 17:44 via WEB
uffi uffi quando non mando per prima poi leggo quel che scrivono gli altri e.... uffi uffi ma ci provo .... c'era una volta...
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 29/03/10 alle 14:27 via WEB
E leggendo quel che scrivono gli altri la fantasia comincia a galoppare, no?? Baci Gabry ...
(Rispondi)
 
 
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 29/03/10 alle 16:04 via WEB
eccome no! sono gia' sul cavallo di socrate! :)
(Rispondi)
 
 
 
socrate52
socrate52 il 29/03/10 alle 20:29 via WEB
...azz ..cavallo fortunato!:))
Dai sbrigati con sto incipit , ci vuole poco e non fà male ! Poi, una volta che ti sei cavata il "dente" ,ti verranno un mucchio di idee più belle! E' sempre così Aahahah :))
(Rispondi) (Vedi gli altri 4 commenti )
 
 
 
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 29/03/10 alle 23:04 via WEB
vediamo se oggi notte riesco almeno a fare la pubblicità, che manco con quello me la sono cavata!
(Rispondi)
 
 
 
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 29/03/10 alle 23:22 via WEB
ohohohoh mi e' appena arrivata una mail della ellina
"Dolce normalina (la elli e' gentile sempre!)
ringrazierei ti risparmiassi la tua pubblicità, dato che di solito essa non fa che spaventare gli scriventi.
Ti abbraccia ma non ti legge manco morta,Ellina"
vabbe'... meno male :))
(Rispondi)
 
 
 
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 29/03/10 alle 23:26 via WEB
ma io son testarda e assai cattiva... e quindi... :)
(Rispondi)
 
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 30/03/10 alle 15:09 via WEB
Dolce Normalina... ma sei sicura di avere letto bene la "mail-ina" della Ellina???
:)))
(Rispondi)
socrate52
socrate52 il 29/03/10 alle 01:37 via WEB
Io mi butto ... Ecco l'Incipit: Dalla nebbia dei ricordi, affiorò un cavallo bianco , sopra un cavaliere con l' elmo e la croce sul petto. Pareva essere pervaso di tristezza e pareva non curarsi di lui , o almeno così pensò , mentre seduto su una sedia davanti la sua porta , lo vide attraversare i suoi pensieri . Il cavallo andava al passo e lento ed il cavaliere sembrava ondeggiare avanti ed indietro , gli occhi fissi a guardare un punto indefinito all'orizzonte , mentre il terreno rimandava uno stanco click-clack , nelle sue orecchie . Poi scomparve dalla sua mente , inghiottito di nuovo dalla bruma del tempo , seguendo la stradina che scendeva verso il mare di ciò che fù e che passava davanti alla  chiesina della sua fede diroccata . Il vecchio sentì il freddo dentro di se e pensò che la vita era così , qualcosa che ti passa addosso ineluttabile e ti lascia triste mentre guardi verso il nulla. Chiuse gli occhi e pensò a voci festanti di bambini , a giovani fanciulle arrossite per il desiderio  , a balli e canti nelle piazze , a giullari e principesse altere , a madri indaffarate ed a mogli innamorate , poi li riaprì e sentì solo il silenzio intorno a se . Dove erano dunque finiti tutti?
(Rispondi)
 
faropoeta1970
faropoeta1970 il 29/03/10 alle 08:43 via WEB
bellissimo incipit :) l'ho visto perfettamente nella mia testa!!! Sarebbe l'inizio di un film veramente spettacolare :)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 29/03/10 alle 14:43 via WEB
Vero, immagini vivide, che fanno venir voglia di voltare pagina, per seguire quel cavaliere, ascoltare la storia di quel vecchio... se poi Faro ne tirerà fuori un film, siamo a cavallo!! Ciao Socrate, grazie :)
(Rispondi)
 
 
Ed.Felson
Ed.Felson il 29/03/10 alle 15:23 via WEB
Socrate..non vedo l'ora di vedere il film..muoio dalla curiosità di sapere dove sono finiti..:-))
(Rispondi)
 
 
 
socrate52
socrate52 il 29/03/10 alle 22:38 via WEB
Faro Grazie per l'apprezzamento! Il Film? Magariiiii ...ma ci vorrebbe De Laurentis a finanziarlo!Ahahah
Elliy ed Ed.Felson Grazie anche a voi! Inquanto al seguito , ci sono dietro ...vedremo! Un abbraccio a tutti!
(Rispondi)
Ed.Felson
Ed.Felson il 29/03/10 alle 15:21 via WEB
Ci provo??..massì..andiamo.."Si chiamava Dolly..o così diceva lei..cantava in quel night dove raccoglievo i proventi della mia dabbenaggine..poche lire per poche note che nessuno ascoltava..la scusa per un ballo con una donna che fingeva un amore eterno..eterno fino a quando le luci si accendevano al giorno..Era stupenda in quei suoi occhi smeraldo..mi disse "ti amo" guardando il cliente impaziente..Hai ragione..in fondo sono un uomo fortunato..d'estate si muore d'amore senza dolore"..
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 30/03/10 alle 15:22 via WEB
Una ragazza di nome Dolly, forse. Un uomo, tra le luci e le ombre di un night e di una vita, tra musica e amori mecernari... per una storia che... chissà! Grazie Ed!
(Rispondi)
semplicementeilnulla
semplicementeilnulla il 29/03/10 alle 22:26 via WEB
leggo..leggo..belli questi incipit.
leggo..forse scrivo chissà:)
ma che bravi siete perbaccolina!!
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 30/03/10 alle 15:23 via WEB
E dai dai, che stiamo aspettando un regalo dalla tua fantasia... :)
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gioberti il 30/03/10 alle 05:33 via WEB
Aungh! Vi divertite molto a farvi i complimenti a vicenda, questo si che è uno spasso, l'amicizia soprattutto
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 30/03/10 alle 15:31 via WEB
Caro Gioberti, chi non si diverte in compagnia, è come se... rifiutasse una "GOLIA"!
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gioberti il 30/03/10 alle 19:26 via WEB
Le Golia, i tic tac e i chupa-chupa, i miei figli ne andavano ghiotti quando erano piccoli. Io mi diletto solo con i libri alla mia età, 70 anni suonati, ahimè! Ma mi piace quando c'è un'aria così allegra in giro, ho voglia di prendere una di quelle Golia metaforiche, basta che non siano avvelenate però, che già la mia salute è cagionevole. Amerei passare ogni tanto ore piacevoli leggendo i vostri euforici commenti, che bello vedere gente che si entusiasma così per piccole cose. Se potrò scriverò qualcosa di mio pugno. Sarà alquanto difficile, ma quando ti offrono una golia è impossibile rifiutare, anche se io sono sempre stato contrario ad accettare caramelle dagli sconosciuti. Saluto tutti, buona sera
(Rispondi)
angeloruben
angeloruben il 30/03/10 alle 16:19 via WEB
questa volta ci provo anche io...un abbraccio
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 30/03/10 alle 16:22 via WEB
Grande!!
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Arieccoci il 30/03/10 alle 18:32 via WEB
Ma si possono scrivere più incipit?
Firmato Carpe la solita strabordattrice folle!!
(Rispondi)
 
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 30/03/10 alle 19:54 via WEB
sisisi si possono fare piu' incipit? domando io che non ne ho scritto neanche uno! :)) ma mi piacera' leggere tanti e tanti di quel che scriveranno gli scrignatori ;)
(Rispondi)
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 31/03/10 alle 22:18 via WEB
Si possono scrivere più incipit? Beh, visto che si tratta di combattere un drago con una rosa, io direi di non porre limiti alla fantasia!
(Rispondi)
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 30/03/10 alle 18:59 via WEB
Il cerchio è perfetto
Non si accorse del momento preciso in cui l’odore di mare che entrava dal finestrino aperto, trasfigurò in una donna stesa nuda sulla sabbia dentro il sogno bellissimo che aveva cominciato a fare. Né ebbe consapevolezza di quando lo sterzo si face strada con violenza tra le sue costole e finì col penetrare nel suo polmone destro. Non senti nemmeno il rumore terrificante che rimbombò per la strada deserta quando la sua auto si schiantò contro uno dei grossi alberi lungo il rettilineo che lo portava verso l’Italia in quella notte stellata. Si ritrovò morto senza nessun trailer riassuntivo della sua vita, senza consapevolezza del momento fatidico, senza aver potuto chiedere perdono a nessuno.
(continua...forse...)
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
carpedine il 31/03/10 alle 15:47 via WEB
...ehmm...."Il cerchio è perfetto" è il titolo, eh?....;)
Carpe la precisina
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 31/03/10 alle 22:36 via WEB
Gulp! Carpe, un incipit... da schianto! ... brrrr
(Rispondi)
Tesi89
Tesi89 il 31/03/10 alle 00:53 via WEB
Questi incipit m'invitano!..sto cogitando,le mie meningi fumano...sì,sento che fra pochi giorni escogiteranno qualcosa,devo solo tenere a bada il mal di testa e il gioco è fatto!...Quella rosa mi attira irresistibilmente!...;-))))))Buonanotte Elliy,un abbraccio!!!
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 01/04/10 alle 19:19 via WEB
Tesina bella, mi dispiace per il mal di testa, ohi ohi... speriamo fugga via. Ti sorrido, grazie :)
(Rispondi)
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 31/03/10 alle 07:22 via WEB
Aveva sempre desiderato ricevere una collana di stelle come quella che Pedro diede a Maria una notte di aprile.
Sua sorella Maria era bella. Smisuratamente bella. Si meritava le collane, sopratutto quelle di stelle, si diceva Rosalinda, la ragazza a cui il destino aveva condannata ad un nome inadeguato.
Perché Rosalinda era tutta bruttezza ed il suo cuore rischiava di frantumarsi ogni primavera, epoca dove le collane trovavano il giusto bel collo da ingioiellare.
Col tempo Rosalinda smise di guardare il cielo, discosto tappetto costellato di lucciole di ghiaccio in attesa di uomini disposti a raccoglierle per amore.
Ormai da anni fissava il suolo con tanto fervore e tenacia che lo sguardo, nato azzurro, diventò dolcemente marrone.
Gli occhi invece erano ancora blu.
A volte, secondo il tenore della luce, nel blu ci si indovinavano sottili pezzettini di ambra, come coccinelle.
C’era pero’ un segreto celato in quelle coccinelle addormentate negli occhi di Rosalinda.
Quel solito, noioso 12 dicembre, nessuno in Talapinta sospettava la spaventosa peripezia da avvenire il giorno dopo. Perché tutti in Talapinta avevano accanitamente sotterrato l’incidente accaduto in quel tempo talmente lontano da sembrar dimenticanza.
Nessuno presentiva, in Talapinta...
(Rispondi)
 
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 31/03/10 alle 07:25 via WEB
e mi mancava il salutone! bacioni
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 31/03/10 alle 22:41 via WEB
Oh-oh... e cosa accadde a Talapinta il 13 dicembre? E qual era il segreto delle coccinelle addormentate negli occhi di Rosalinda? E quando avrà la sua collana di stelle, la dolce Rosalinda?
Gabry non penserai di lasciare tutto in sospeso così, vero??? Grazie, bacioni ricambiati :)
(Rispondi)
graziamariag
graziamariag il 01/04/10 alle 20:40 via WEB
Nic mi dovrai insegnare a mandare i post un pò più lunghi:i miei si perdono sempre... Magari più tardi o domani lo invio di nuovo!Un abbraccio Grazia
(Rispondi)
 
socrate52
socrate52 il 01/04/10 alle 21:03 via WEB
Grazia ,scusa se mi intrometto : fai sempre "copia" , prima di mandare il commento , se poi non lo prende ,rifai il messaggio e fai "incolla" , quindi spediscilo subito e vedrai che lo prende! ( il fatto è che per motivi di sicurezza , il tempo a disposizione per mandare un messaggio è limitato , così quando mandiamo delle cose lunghe ...ci troviamo con la pagina scaduta!).Ciao
(Rispondi)
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 01/04/10 alle 22:12 via WEB
Ti aspettiamo Grazia, con calma. Grazie :)
(Rispondi)
blu_dada
blu_dada il 01/04/10 alle 22:35 via WEB
Ciao Elly, che bella idea. Mi stuzzica questo incipit. Speriamo di riuscire a pensare a qualcosa di... incipit!:-)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 02/04/10 alle 22:32 via WEB
Ciao Blu, grazie!! Speriamo ... :)
(Rispondi)
lunanera1959
lunanera1959 il 02/04/10 alle 01:17 via WEB
...sono riemersa...quindi posso..."iniziare"! :) un abbraccio elly
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 02/04/10 alle 22:32 via WEB
... evviva! Bentornata Lunanera! Grazie, un abbraccio a te
(Rispondi)
Tesi89
Tesi89 il 03/04/10 alle 09:49 via WEB
Ecco il mio contributo Elliy...
SOGNO O SON DESTA?...
Fu svegliata dalla luce che filtrava attraverso le persiane: saranno state all'incirca le sette, perché la sveglia non suonava ancora?...Allungò una mano per controllare l'ora e urtò contro il muro....aprì gli occhi di scatto: dove diavolo era?...Al posto del comodino c'era una parete!Balzò a sedere sul letto: la finestra sul lato opposto della stanza,la poltroncina bordeaux scuro, la scrivania aperta con sopra una pila ordinata di libri e il blocco per appunti, la lampada rossa su una mensola sopra il letto...quello non era il comodo letto imbottito comprato anni prima insieme al marito!...Che stava succedendo?...Nel corridoio rumori e voci familiari di tempi passati...aromi antichi di cannella e zucchero vanigliato...! Richiuse velocemente gli occhi e rituffò la testa sotto le coperte...”cerca di stare calma e pensare lucidamente, è ovvio che stai ancora sognando...fra poco ti sveglierai e ogni cosa tornerà al suo posto, forse...” nel frattempo esistevano due sole alternative: rimanere a letto e sperare di recuperare al più presto la vita di sempre (...il lavoro frustrante, i figli per la loro strada, il marito quasi inesistente, le rughe incipienti...)...oppure alzarsi, senza porsi domande varcare la soglia e vedere che cosa l'aspettasse al di là, regalarsi la possibilità di cambiare il suo destino...Non ci pensò due volte e afferrò al volo quell'assurda e insperata occasione: con un brivido di eccitazione aprì la porta e uscì nel corridoio...
...gulp!...mi è venuto all'improvviso il sospetto che sia troppo lungo!...devo limare?...Ciao!
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 03/04/10 alle 17:41 via WEB
Dovendo sceglire tra le rughe incipienti e il profumo di vaniglia e cannella... non credo che avrei dubbi! Ma non era un sogno vero? Dimmi che non era un sogno, dai daiii ... Grazie Tesi, non è lungo va bene, niente limature. Perfetto così! Baci!
(Rispondi)
semplicementeilnulla
semplicementeilnulla il 03/04/10 alle 14:38 via WEB
ecco la mia prova...
Il convento dalle mura grigie d’impronte lasciate da silenti anni trascorsi, era arroccato sul versante roccioso della montagna. La strada sterrata si dipanava stretta e impervia, lambendo il dirupo ad ogni giro di curva.
Le poche auto che si avventuravano fin lì venivano ricoperte dalla polvere bianca sollevata dalle ruote. Una nube bianca impenetrabile allo sguardo seguiva, come un segugio la sua preda, l’auto..
La bambina dal cappotto azzurro aveva sul capo un delizioso cappellino. Con il naso schiacciato sul vetro del finestrino cercava di ghermire un qualsiasi movimento umano tra tanta immobile natura.
Gli alberi lungo il percorso, guardandola avevano scosso le fronde bruciate dal freddo, lasciando cadere stanche foglie ingiallite. Il vento soffiando le cantava una filastrocca di girotondi e caramelle odorose di liquirizia.
Quando l’auto s’arrestò davanti al grande cancello di ferro, scarpette rosse come ciliegie, si posarono sul grande viale di ghiaia.
Aveva paura e si sentiva molto sola…
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 03/04/10 alle 17:44 via WEB
Che delizia questa bimba dal cappotto azzurro e le scarpe color ciliegia... ma come faremo a resistere senza conoscere il seguito di questa storia? di tutte queste storie??? ciao cara, grazie!
(Rispondi)
semplicementeilnulla
semplicementeilnulla il 03/04/10 alle 14:40 via WEB
un sorriso a tutti..:)
(Rispondi)
kallida
kallida il 03/04/10 alle 16:31 via WEB
Bello,bello cara Elly, ne approfitto per augurarti buona pasqua e invio anche il mio incipit:
Ho una pallottola conficcata nel cuore. Proprio vicina al ventricolo destro e alla valvola tricuspide. Sta lì da qualche tempo, immobile, riservata, non impone la sua presenza. Se non fosse per la sua punta scheggiata che sfiora pericolosamente le pareti cardiache, l'avrei già dimenticata.Basterebbe un afflusso maggiore di sangue, un'accelerazione improvvisa del muscolo, e lei si trasformerebbe da ospite a padrona assoluta di me e della mia vita. Ho imparato a distaccarmi dalle cose, a non restare conivolto negli affari del mondo, a guardare ogni evento con freddezza, per mantenere il mio cuore a “regime controllato”. Questa è l'espressione che ha usato il mio medico, come se fosse un motore che non deve battere in testa. Così ho seguito questo consiglio, pensare alla mia vita come a una gara da mantenere a giri costanti mi ha aiutato ad allontanarmi dalle emozioni forti, ma ora sono nei guai, ho incontrato lei...
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 03/04/10 alle 17:53 via WEB
Ma poverino... una terribile condanna a una non-vita. E chissà che da un'emozione forte, invece...
Grazie Kallida, e Buona Pasqua a te!!!
(Rispondi)
 
Primosire
Primosire il 04/04/10 alle 21:30 via WEB
Questo è un vero incipit, lascia supporre una interessante evoluzione ed è molto bello....
(Rispondi)
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 04/04/10 alle 21:50 via WEB
Ciao Primosire!
(Rispondi)
laurenza
laurenza il 07/04/10 alle 10:15 via WEB
Un gioco, un testo, una rosa ed un libro...quante emozioni. Un uomo pensò come ringraziare e ricompensare della gioia di essere nuovamente padre la sua amabile consorte, ebbe tempo pari alla gestazione per trovare il regalo. Alla fine, insieme ad un semplice ed elegante mazzo di rose, recapitò di persona anche un biglietto:Per la donna che ha saputo essere lo strumento di Dio per moltiplicare la felicità della famiglia. Fu il continuo di una storia nata tanti anni prima ma che evolveva ogni attimo in un intricante divenire...
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 07/04/10 alle 19:44 via WEB
Ciao laurenza, benvenuto e grazie per il tuo incipit!
(Rispondi)
deepblue52
deepblue52 il 08/04/10 alle 00:16 via WEB
Ci sono, col Grande Narratore...
Il primo pensiero quando Dino aprì gli occhi fu, avendo tirato su la tapparella della finestra pigiando il pulsante che aveva fatto installare vicino alla testata del letto, che la giornata si annunciava piena di sole, anche se ormai era metà settembre. E subito si accorse che gli mancava qualcosa. Aveva fatto tutta una tirata di sonno, la temperatura della stanza da letto era giusta, ma qualcosa non andava bene. Si era svegliato senza che fosse stato necessario il suono della sveglia, ma non era troppo presto, la sveglia avrebbe suonato tra pochi minuti. Era quasi nervoso. Lo scenario era perfetto, ma l’irritazione incominciò a crescere sempre di più. Subito fu chiaro che cosa stonava in quella perfetta sinfonia di fine estate. Gli mancava il piacere di aprire gli occhi e accorgersi della presenza di qualcuno accanto. Sapeva bene che non gli bastava una presenza qualunque, era una, la presenza che desiderava. Ma nonostante tutti i suoi sforzi non c’era stato verso di riuscire a convincere Adriana a passare la notte con lui. Allungò la mano e compose sul telefonino il numero del suo amico, il Grande Narratore.
(Rispondi)
 
deepblue52
deepblue52 il 08/04/10 alle 15:31 via WEB
Accidenti nel copia/incolla è saltato l'ultimo rigo.
"Come sempre, Lui gli avrebbe suggerito che ..."
(Rispondi)
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 08/04/10 alle 23:24 via WEB
Evviva! Il Grande Narratore è tornato! Chissà cos'avrà da suggerire a Dino... grazie Piero!
(Rispondi)
graziamariag
graziamariag il 08/04/10 alle 11:10 via WEB
Era entrata nel locale in tutta fretta.Aveva lasciato la macchina al posteggiatore che l'aveva guardata con occhi maliziosi.Lei aveva ricambiato con uno sguardo cosi' severo che quasi si sentiva in colpa.La verità era che si sentiva in imbarazzo.Entrò velocemente con il cuore che le batteva forte.Il locale,bellissimo davvero-si disse-era in penombra e Lou Reed cantava"Take a walk on the wild side"...Questo bastò a farla sorridere.Scelse un tavolo e ordinò velocemente un Martini,mentre rigirava tra le mani,nervosamente,il suo rossetto-Geisha-lesse nell'astuccio.Si chiedeva come fosse arrivata li' e cosa avrebbe avuto da dire ad uno sconosciuto che le aveva dato l'appuntamento in questo locale.David Bowie la consolava"We can be heroes just for one day".Lo sconosciuto non aveva un nome ma un nickname:PaulValery59 e rifletteva sul fatto che da un pò di tempo si erano rovesciati addosso la loro intera esistenza.Le prese il panico:PaulValery ma chi sei?e perchè ti sto aspettando?Decise di andarsene,si alzò mentre si ripeteva-molta follia è saggezza divina-Era già verso l'uscita quando una mano decisa la bloccò,lei si girò impaurita e ...
(Rispondi)
graziamariag
graziamariag il 08/04/10 alle 11:15 via WEB
Cara Nic,sono riuscita ad inviare un mio tentativo di scrittura...Adesso è fatta.Devo mettere un titolo?Posso mandare altri incipit?Hai visto?Le parole ad un certo punto hanno bisogno di appropriarsi della loro vita... Ciao Nic
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 08/04/10 alle 23:33 via WEB
Bello che le parole siano infine riuscite a liberarsi! Fai come credi per il titolo, anche se direi che sarebbe meglio indicarlo, ma nessun problema. Ma... chi sarà questo PaulValery59???
:)
(Rispondi)
graziamariag
graziamariag il 08/04/10 alle 21:01 via WEB
Mi svegliai all'improvviso.Mi arrivarono da lontano delle voci indistinte,il rumore dei carri e l'abbaiare dei cani.Il nascondiglio che mi celava alla vista dei miei assassini era strettissimo e buio:un buco sottoterra che mi assicurava ancora per poche ore o pochi minuti la mia esistenza in vita.I denti mi battevano per la paura,ero scossa da tremori improvvisi. -Oh matri matri picchi' sugnu ccà! -Oh matri picchi' mi facisti? Li sentivo arrivare,sempre più vicini,io vittima della loro rabbia religiosa. -Ammucciati,scappa,mi disse qualcuno- -Ti stannu circannu!- Erano i primi giorni di marzo dell'anno 1590.Avevo all'incirca vent'anni.I miei lunghi capelli sembravano stoppa.Sentivo sempre più l'abbaiare dei cani.Li avevano sguinzagliati i miei torturatori,perchè dopo mille sofferenze mi credettero morta...
(Rispondi)
graziamariag
graziamariag il 08/04/10 alle 21:08 via WEB
Per un pò la loro furia si placò e qualcuno provvedette a buttarmi nei campi,cibo sicuro per le bestie affamate. Ma dopo rinvenni,cosi' mi ricordo,e le mie gambe mi diedero il tempo di alzarmi e fuggire.Camminai e persi ancora i sensi e cosi' ora sto qui in attesa che i miei assassini trovino questo mio corpo per portarlo al rogo. Conoscevo le piante e curavo i malanni di corpo e di mente per la povera gente. -E' colpevole di magaria, stregoneria,cosi' li sentii parlare- Un rumore più forte mi fece sobbalzare e le mie lacrime inondarono l'inera mia vita...
(Rispondi)
graziamariag
graziamariag il 08/04/10 alle 21:13 via WEB
@ L'intera mia vita. Cara Nic, come vedi ho mandato due incipit.Mi sono fatta predere la mano. Ma se devo scegliere,preferirei inserire l'incipit sull'inquisizione. Naturalmente bisogna collegarlo.Ho avuto paura che ad inviarlo intero mi succedesse la solita cosa spiacevole. Ti abbraccio forte
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 08/04/10 alle 23:35 via WEB
Va bene, nessun limite agli incipit, ok per entrambi. Li ricollego io, tranquilla. Grazie cara, ti abbraccio forte anche io :)
(Rispondi)
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 09/04/10 alle 02:07 via WEB
passo silente, sono ancora senza internet a casa e quindi mi si fa difficile leggere le belle cose che stanno immaginando gli infiniticombinatori,ma lascio il mio salutino ed un bacione alla ellina,la ragazza delle rose testarde che non si rassegnano a morire :)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 09/04/10 alle 15:34 via WEB
... pensavo che le rose, anche quelle testarde, hanno comunque bisogno di un muro che le sostenga e di venti favorevoli e di luce amica...
grazie Gabry, attendiamo fiduciosi il ripristino della tecnologia :) Baci!
(Rispondi)
acetosella5
acetosella5 il 11/04/10 alle 13:37 via WEB
Arrivo..trafelata ma ho ancora un po' di tempo, vero? Ho una mezza idea. Aggiungerò qui fra berve le mie dieci righe. Un abbraccio grato, mi fai muovere le sinapsi..
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 11/04/10 alle 23:41 via WEB
Sono contenta per le tue sinapsi, Acé :)) Si si, c'è ancora qualche gorno di tempo, daiii! Grazie, un abbraccio a te!
(Rispondi)
paolo.971
paolo.971 il 11/04/10 alle 17:04 via WEB
Il XXX bar era un locale a pochi passi dalla stazione. Sul muro, dietro il bancone, l'orologio faceva le nove, ma non aveva mai funzionato bene. Lo sapevano tutti e nessuno ormai ci faceva più caso, eccetto i clienti non abituali, quelli di passaggio, che si fermavano il tempo di bere o mangiare qualcosa. Succedeva allora che, alzavano lo sguardo, aggrottavano le sopracciglia, sfilavano il polso dalla manica dell'abito, guardavano il proprio orologio e scuotevano la testa. Ad uno dei tavoli c'era Jack, un uomo sulla cinquantina che bazzicava quel locale da diversi anni. Era considerato un cliente importante, si portava dietro il fascino leggendario del viaggiatore, ed era stimato a cominciare dal barista che, a volte, guardava con riserva chi si fermava fino a tardi, come invece, lui era solito fare. Jack portava un cappello da cowboy, lo indossava per creare attorno a se un senso di mistero e per esaltare il suo carisma. Entrando nel locale lo toglieva e lo appendeva ad uno dei tanti pioli del muro, disposti a formare una sorta di spartano attaccapanni. Si dirigeva poi al bancone per il solito cocktail, prendeva il bicchiere, si sedeva al consueto tavolo, e se era occupato sceglieva il primo posto libero senza fare distinzioni, ma non si metteva mai al bancone, anche quando si fermava poco. Alcune volte restava tutto il tempo osservando dalla finestra i passanti che percorrevano i marciapiedi di quella strada principale del paese, altre volte si portava il giornale o un libro di cui alternava le pagine al suo cocktail. Parlava poco con i clienti del bar, ma era ben educato, e non rispondeva mai in malo modo a nessuno, anche quando era di cattivo umore. Vestiva elegante, in certe occasioni, giacca, cravatta e pantaloni con taglio classico,in altre sportivo e semplice, ma qualunque cosa indossasse lo faceva con classe. Si muoveva con stile, e possedeva uno sguardo che trasmetteva un accattivante senso di volerlo conoscere.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 11/04/10 alle 23:46 via WEB
uhmmm... un cappello da cow boy, un fare gentile e uno sguardo accattivante... chi sarà veramente questo Jack? Ciao paolo.971
(Rispondi)
sabinferraris
sabinferraris il 11/04/10 alle 19:23 via WEB
Alla fine ce l'ho fatta! Ecco il mio incipit.
JULIA
La colomba bianca si posò con un ultimo battito d’ali sulla ringhera del balcone, ricoperta da rigogliosi gerani multicolori.
Josè Carlos Maria Fernandez Righeira, che tutti chiamavano Jò, con la coda dell’occhio, ne avvertì la presenza e si girò a osservarla attraverso i vetri, distogliendo per un attimo lo sguardo dal monitor del PC.
Sembrava stanca, appesantita, pareva respirasse con affanno.
Jò, la fissò ancora un pò, pensando che dopo qualche attimo avrebbe ripreso il volo; ma non fu così.
Decise allora di alzarsi: aprì le imposte del suo balcone e le si avvicinò.
La colomba, ancora ansimante, lo fissava immobile con i suoi occhietti scuri. Lui la sfiorò con una mano sino ad avvertirne il respiro ancora ansimante. La accarezzò lievemente, come per rincuorarla. Fu solo allora che il suo sguardo si posò su un rotolino legato con cura alla zampetta destra.
Lo sfilò delicatamente. Lo srotolò, stranito, come se in un attimo fosse piombato in una scena d’altri tempi.
Lo lesse.
“TI SCONGIURO, SALVAMI!” poi una firma: JULIA . In un secondo rigo: 21.3.2010 Palermo,Holliwood-Buenos Aires.
Incredulo, strinse tra le dita la striscetta di carta, mentre la colomba, come se avesse portato a termine la sua missione, riprese senza fretta a volare, andandosi a posare sul ramo di un albero nel giardino più in basso.
Jò calcolò a mente la distanza che il volatile sembrava aver percorso da Buenos Aires sino a giungere alla sua abitazione di Mar del Plata e, per un attimo, si compenetrò più nella fatica di quella che non sul disperato appello della sconosciuta.
Poi, rientrando in casa, rilesse il biglietto con un leggero sorriso sulle labbra.
Forse quel breve messaggio avrebbe solo accarezzato in modo romantico il suo pensiero, se non l’avesse strangolato solo alcuni attimi dopo, quando, rimettendosi a sedere dinanzi al suo PC, vide lo schermo del monitor interamente invaso da uno sfondo color rosso sangue sul quale lampeggiavano, a caratteri cubitali in bianco, cinque lettere: JULIA.
*** :-))
(Rispondi)
 
socrate52
socrate52 il 11/04/10 alle 20:09 via WEB
Julia ? Fiiiuuu.... meno male temevo per Gabri! Ahahah Ciao Sabin! Un bacione alla nostra padrona di casa! :))
(Rispondi)
 
 
sabinferraris
sabinferraris il 11/04/10 alle 20:16 via WEB
Grazie, Socrate. Mi associo per il bacione.
Anche il mio colegamento ad internet fa i capricci e temevo che l'incipit non fosse passato.
Solo adesso ho potuto accertarmi che tutto è a posto.
Un caro saluto.
:-))
(Rispondi)
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 11/04/10 alle 23:53 via WEB
Un bacione a Socrate, sempre!
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 11/04/10 alle 23:51 via WEB
Caspita! E chi è Julia? E da cosa, da chi chiede di essere salvata? E come ha fatto quel rosso sangue a invadere il pc e ... le cinque lettere?? Oh no... e come farò a dormire stanotte???
Ciao Sabin, grazie :)
(Rispondi)
coriandolobianco
coriandolobianco il 12/04/10 alle 23:00 via WEB
Ciao Elliy, ti lascio il mio contributo. Andate pure oltre; qui, non ci troverete nulla di interessante. Oggi faccio mio l'insegnamento di una mia professoressa di lettere. Ci diceva: quando aprite un libro, andate subito al primo capitolo. L’incipit, semmai, leggetelo dopo. Questo, affinchè il gusto della lettura possa rimanere limpido ed incontaminato da eventuali condizionamenti dovuti al curatore della prefazione. Ecco la ragione per la quale ora che mi ritrovo a scrivere questo incipit, vi invito calorosamente a non leggerlo. Nel trattenermi dall'esprimere qualsiasi pensiero, vi aspetto alla fine del libro. Allora, magicamente, queste parole si autodistruggeranno e si trasformeranno in postcipit; qui troverete ciò che in questo momento i vostri occhi non sono in grado di percepire. Non ci credete? Fintanto che non avrete letto il libro, non potrete saperlo... Buona lettura. (P.s.: comunque, solo per voi, soliti curiosoni che siete arrivati fino a qui, il gusto è di nutella...)
(Rispondi)
 
coriandolobianco
coriandolobianco il 12/04/10 alle 23:03 via WEB
scusa c'è una mia di troppo davanti a professoressa (ripetizione), la togli tu? grazie, un sorriso
(Rispondi)
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 12/04/10 alle 23:19 via WEB
Grazie Coriandolo! Un incipit alla nutella, con divieto di assaggio??? ohi ohi... :) Penso io a togliere la ripetizione, ok! ciao!
(Rispondi)
 
 
 
coriandolobianco
coriandolobianco il 14/04/10 alle 19:57 via WEB
L'assaggio (ma solo un assaggio) è permesso solo a coloro i quali mi voteranno, il resto è per me :)
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 14/04/10 alle 20:20 via WEB
Ahhh! Coriandolino, ma questi sono tiri mancini, così non valeee! (che golosastro però!)
(Rispondi)
Ed.Felson
Ed.Felson il 13/04/10 alle 01:02 via WEB
Visto che sembra possibile mi concedo un bis..se invece ho capito male..non fa nulla..butta tutto nel cestino..:-))
(Rispondi)
 
Ed.Felson
Ed.Felson il 13/04/10 alle 01:03 via WEB
I banchi del liceo panchine dolci e l'età come giusto condimento di una droga naturale che i più chiamano ormoni.. Stavo bene al tempo..i jeans erano a campana..i fiori erano il colore del momento..mi partiva subito anche la Lambretta.. La biscia guardava il fagiano di sott'occhio ed il grano ricamato di papaveri occupava una canzone di Battisti..il sole esaltava la tua pelle nella nudità di un pomeriggio a Giugno..il mio sesso profanava il tuo essere illibata mentre un merlo dentro al fosso spellucava un sorbastrello dolce ciarlando il suo compiacimento.. Riflesso sul fondo del bicchiere l'altra sera ho rivisto il tuo refrain..il tubino esaltava le tue forme ma il profilo era diverso con le labbra che pendevano alla fine della bocca e il bleu spento dei tuoi occhi rivelavano un vintage.. Ho diviso la bottiglia e un cerino a dato vita a due Gitanes.. Non è stato un bel remake.. Che poi se ci pensiamo bene non è cambiato nulla..la biscia ha sempre problemi col fagiano ed al merlo piace ancora il sorbastrello..beh..Battisti non c'è più ma ho il suo disco.. Non è cambiato nulla..come a darsene ragione..a volte scusa a cambiare..a volte scusa a dimenticare e altre non è nulla..nulla solo una lacrima asciutta..
(Rispondi)
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 13/04/10 alle 19:19 via WEB
bis graditissimo, Ed. Non si butta niente :)) grazie!
(Rispondi)
charliebrowna
charliebrowna il 13/04/10 alle 10:13 via WEB
Eccomi a partecipare...su gentil invito! :) "La notte era tiepida e profumata. Lei sedeva tra fili d'erba umidi e morbidi. L'aveva cercato, quell'angolo di verde, tra i rumori della città e le ninnenanne della Natura. Con occhi seri fissava il cielo placido e le stelle biricchine e l'ammaliante luna. Aggrottava la fronte, arricciolava il naso, serrava le labbra, con la sciocca convinzione che così piccoli gesti potessero fermare la giostra di pensieri che si rincorrevano nella sua testa. Quante cose stavano accadendo, quanti perchè senza risposta, quanto poco tempo per decidere. Deglutì, inclinò il capo a destra e poi a sinistra, inspirò, si alzò, voltò le spalle a quel pubblico beffardo, mosse il primo passo e si sentì chiamare." Torno stasera a leggere gli altri...Grazie per la bella iniziativa! :)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 13/04/10 alle 19:20 via WEB
Ciao charliebrowna, benvenuta tra noi! Grazie a te per essere qui :)
(Rispondi)
lafatadelmare
lafatadelmare il 13/04/10 alle 10:58 via WEB
Ciao Elliy, visto che sto cercando di scriverlo davvero questo mio libro, anche se il tempo mi scappa e io gli devo correre dietro, vi regalo l'INCIPIT...bacioni e congratulazioni per il nuovo sito!!!.............. L’orso di peluche. Camminava con i suoi piccoli passi sulla riva del mare. Era piccola e minuta, capelli corti e lisci e occhioni stupiti che guardavano il mare. Non aveva più di cinque o sei anni e trascinava sulla sabbia un grande orso che con una zampa lasciava un lungo solco sulla sabbia. Si capiva benissimo che la bambina non si sentiva sola, i suoi pensieri erano come accompagnati, infatti muoveva la boccuccia come se stesse parlando con qualcuno che era vicino, anche se intorno a lei non c’era nessuno! Oddio, proprio nessuno no! Infatti con lei c’era quel grande orsone di peluche che aveva una zampa anteriore chiusa nella manina della piccola.Ma cosa aveva la bimba da dirgli? Nel borbottio, ad un tratto, risuonò chiara una frase, detta con la vocetta che si alzava di tono:- Ma tu lo sai dov’ è andata la mia mamma? - L’orso di peluche non rispose, rimase zitto come se non avesse sentito, ma aveva sentito eccome, lui sapeva tutto, vedeva tutto, “gli altri” pensavano che lui non sentisse, e, invece! Ma come poteva risponderle se aveva la bocca cucita?...cucita come? col filo!...si, nessuno aveva mai pensato a scucirgli la bocca, e fra parentesi questo era il motivo per cui aveva sempre fame! La mamma lo aveva comprato e regalato alla figlia dicendole:- Questo ti farà tanta compagnia tesoro mio, se vuoi puoi portarlo sempre con te- -Ma che bella idea darlo ad una bimba più piccola di lui, lo trascinava dappertutto, gli sembrava di essere diventato un pezzo di pezza sempre sporco! Anche in ospedale, aveva passato delle lunghe giornate su una sedia dove scivolava sempre di traverso, mentre la bambina dormiva dopo l’operazione, lui scivolava, ogni tanto, poi, qualcuno lo metteva sul letto, giù, sotto i piedi della bimba, e lui sentiva le piccole dita muoversi con una specie di tic nervoso che, diceva il medico, era dovuto al trauma. E adesso la piccola chiedeva a lui dove era andata sua madre? Ma come poteva risponderle lui? Questi umani sono proprio strani, hanno paura a dire una cosa ai loro figli e lasciano il compito agli altri? E dovrebbe essere lui a dirle che la sua mamma è lì con loro in quel preciso momento? Tocca forse a lui dirle che l’unica cosa che è rimasta in buono stato di sua madre, dopo l’incidente, è quel pezzo di fegato che le hanno trapiantato? Sua madre non poteva allacciarsi la cintura di sicurezza?...non potevano rimanere una famiglia felice tutti insieme? Meno male che quella benedetta donna non gli ha mai scucito la bocca!- Tutto questo pensa l’orso di peluche mentre vede il padre della bambina camminare lentamente verso di loro, le spalle curve, gli occhi persi sull’orizzonte lontano, le braccia incrociate sul petto, come per farsi coraggio! Capita nella vita di doversi fare coraggio da soli!.............................
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 13/04/10 alle 19:23 via WEB
Capita spesso di doversi fare coraggio da soli... grazie per il tuo incipit Fata e in bocca al lupo per il tuo libro :)
(Rispondi)
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 13/04/10 alle 12:12 via WEB
Ecco, ce l'ho fatta anch'io. E' divertente partecipare a tutte queste iniziative :)
Tutto è cominciato quando la signora Filini, la vecchia che abita al secondo piano, è uscita ciabattando sul pianerottolo.
Ha imboccato con spavalderia la prima rampa di scale.
Alla seconda ha dovuto fermarsi per riprendere fiato.
Lo svolgersi esatto dei suoi movimenti, è stato confermato all'infermiere del 118 dalla signorina Capuozzo, l'ottuagenaria zitella che abita di fronte all'appartamento della Filini.
Ella ha l'abitudine di spiare la vita del condominio, perfino quando si manifesta con il più insignificante rumore.
Beve le vite degli altri con una voracità e un tale senso di godimento da assomigliare ad uno di quei piccoli parassiti fastidiosi così difficili da eliminare.
La spiegazione di un simile comportamento non può che risiedere nella considerazione che la Capuozzo ritiene la sua di vita, del tutto priva di significato.
Alla terza rampa, mi sono affacciata anch'io sul pianerottolo.
Ho infatti inteso frammenti di urla " … maledetti bambini" e poi "quello sporco negro" e ho capito quasi immediatamente cosa stava per accadere.
Mi sono precipitata giù per la terza rampa, la penultima, per fermare quella vecchia pazza. Ma le urla si sono trasformate in grida di dolore.
E l'ho vista. Distesa sugli ultimi gradini, ansimante, con il coltello da cucina scivolato a pochi metri, inquietamente lucente davanti al portone.
Una vecchia bambina, indifesa e piagnucolante.
Ho intravisto le ombre di Samir e di mio figlio allontanarsi di corsa verso in fondo al cortile.
Ho chiamato il 118, sono andata a cercare i bambini terrorizzati.
Siamo in cucina in questo momento e mentre preparo loro una spremuta e un piatto di biscotti al cioccolato, mi domando come sia possibile dimenticare.
Di quando lo siamo stati anche noi piccoli e abbiamo reclamato il diritto a sporcarci, a giocare sguaiatamente, a rincorrerci, a strappare piccole foglie dai rami per annusarne l'odore.
Ho deciso.Li porterò.
Porterò mio figlio e il suo amico Samir a far visita alla strega.
Chissà che non cominci a ricordare.
Il ricordo è la luce necessaria per illuminare la strada che tocca in sorte ad ognuno di noi.
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nnsmettodsognare il 13/04/10 alle 13:36 via WEB
Accipicchia c'è un verso di troppo! Ti prego, dolce Elliy, di correggere la frase: "Ho intravisto le ombre di Samir e di mio figlio allontanarsi di corsa verso in fondo al cortile" e sostituirla con "Ho intravisto le ombre di Samir e di mio figlio allontanarsi velocemente in fondo al cortile" :) Grazie!!
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elliy.writer
elliy.writer il 13/04/10 alle 19:28 via WEB
Divertente e anche interessante, quante belle storie stanno iniziando... e qualcuna magari continuerà, chissà! Speriamo :) Ciao, grazie! ok, per la correzione, poi sistemiamo.
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messaggeria.normale
messaggeria.normale il 14/04/10 alle 07:07 via WEB
Sul comodino, accanto al libro, las quitapenas la guardavano con dolcezza infinita.
Rita bradipava.
Non aveva voglia di alzarsi.
Anzi, non aveva voglia di respirare.
Allungò il braccio. Un fiacco tentativo di prendere il libro.
Ma lo sguardo fu più veloce e le infilò las quitapenas giusto nella svogliatezza.
"Llévelas señorita, alejarán todas sus penitas", le aveva detto la jalapeña sorridendo.
La frase sembrava convinzione, non mera stratagemma per guadagnarsi i piccoli soldini della vendita.
"Yo no tengo penas", azzardò Rita in uno spagnolo timido, ricambiando il sorriso.
Non era una di ninnoli. Si portava i ricordi nella pelle, a volte in qualche foto, ma... "llévelas m'hijita, todos tenemos alguna penita".
E las quitapenas finissero sul comodino di Rita, a curare con lontana dolcezza guatemalteca ogni sua poltronite italiana.
"Io non ho dolori...", disse Rita quasi arrabbiata,"è solo che non ho più voglia".
Non ho più voglia...
E mentre agganciava le lacrime perché lei, cazzo! non aveva alcuna angoscia!, allungò ancora il braccio, questa volta per acchiappare las quitapenas e sussurrare loro che " Yo no tengo penas ma solo un distacco micidiale, lo volete capire"?
Las quitapenas però caddero dal comodino.
E fu mentre raccoglieva amorevolmente le bamboline di tela, che Rita lo vide, sotto il letto.

eccolo un'altro inciampit...
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elliy.writer
elliy.writer il 14/04/10 alle 12:48 via WEB
Dolcissime quelle bamboline di tela... e non soltanto loro :) Grazie Gabry, grazie di regalarci pezzettini di te.
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Adriano il 15/04/10 alle 01:03 via WEB
Il cliente mi chiamò nel cuore della notte. Di solito mi chiedevano un whisky o una birra, mai un semplice tè. Glie lo portai in stanza. Si mise a parlare. Mi raccontò tutta la sua vita. Molto spesso le persone hanno solo bisogno di qualcuno che le ascolti. Io, a modo mio, gli detti tutte le attenzioni possibili.
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Adriano il 15/04/10 alle 01:04 via WEB
Oppure più verso la fantascienza: La navicella si muoveva sopra il suolo lunare bucando silenziosamente l’universo stellato. Visi cerei guardavano dagli oblò, scorgendo solo le montagne slavate ma cercando delle forme che ricordassero qualche fisionomia familiare. Crateri naturali e non, si alternavano con valli di silicio immacolate; all’orizzonte la vecchia Terra stava sorgendo ancora una volta. “Come lo vuoi il panino Vladimir?” Guardai costernato gli occhi del mio compagno, non capivo che importanza avesse il sapore del cibo in quella circostanza. E’ come quando disinfettano l’ago dell’iniezione letale per il condannato a morte. Pura pazzia delirante.
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elliy.writer
elliy.writer il 15/04/10 alle 21:02 via WEB
Adriano grazie! Un bis di accattivanti incipit... a presto, ciao!
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messaggeria.normale
messaggeria.normale il 15/04/10 alle 06:46 via WEB
Aurora Belinda Luna aveva la voce bambina e anziane le parole.
Tutti nel paese scommettevano sulla sua età senza alcuna speranza di azzeccarci.
Perché Aurora Belinda Luna era un mistero rinchiuso in una casetta con due finestre mai aperte e una porta tanto ma tanto stretta da fare malapena entrare un raggio di sole che poi non riusciva più a scapparne.
Si diceva che Aurora Belinda Luna non aveva mai avuto bisogno di elettricità, tanti erano i raggi di sole prigionieri nella casa.
Aurora Belinda Luna, detta semplicemente “La Belinda”, era un enigma.
Nessuno l’aveva mai vista.
Mai.
In quella casa aveva aperto gli occhi, in quella casa si aspettava che definitivamente li chiudesse, un giorno.
Tutti sapevano che così doveva essere. Era legge non scritta.
È brutta.
È bellissima.
Dicevano.
Nessuno sapeva.
Aurora Belinda Luna, la donna della voce bambina, cantava parole nate in un tempo dove il tempo non aveva ancora nome.
Il suo canto a volte chiamava la nebbia, a volte partoriva nubi.
Ogni tanto persino destava le rose.
È stregata dal demone.
È un angelo.
Dicevano.
Nessuno sapeva.
Un giorno il paese si svegliò sconvolto.
Un uomo in abito grigio arrivava per vendere all’asta la casa di Aurora Belinda Luna.
Alle 14.27, quando il piede sinistro dell’uomo dell’abito grigio calpestò la soglia della casa della Belinda, si fermarono tutti gli orologi della regione e i muri de la casa si ammantarono degli sguardi di tutti gli abitanti del paese.
Sguardi in agguato, trattenendo il respiro.
Qualcuno affermava che il cielo aveva un colore strano…
Altri che c’era un odore nuovo nell’aria…

Lo so, sto esagerando,ma... capisci me, erano giorni e giorni che non faccevo ballare i neuroni :) Bacioni ellina :)
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elliy.writer
elliy.writer il 15/04/10 alle 21:10 via WEB
ohhh! ... e di che colore era quel cielo? ... Bella Gabry, mi hai fatto tornare in mente questa Belinda qui, la conosci? (lo so, è un pericoloso indizio rivelatore dell'età, ma me la rischio... sigh!)
Esagerando??? Evviva il ballo dei neuroni :)
(Rispondi)
 
 
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 15/04/10 alle 21:50 via WEB
OIOIOIOIOIOIOIOIO in argentina era en medio del rio vive la niña,todos la llaman linda belindaaaaaaaaaa sola en un barco vive la niña,todos la llaman linda belindaaaaa Non me la ricordavo :)) mi sa che l'ho pure ballato qualche volta da picciniiiiiiiiiiiiiiiiiiiisssssssssssssima(come te!) :)) bacini ellina
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elliy.writer
elliy.writer il 15/04/10 alle 22:03 via WEB
uh, io ero in fasce figuratiiiiiii!!! mi mette allegria questa canzoncina, possiamo ballarla insieme dai! tanto penso che tutte e due qualche volta abbiamo parlato da sole con l'insalata... quello che non riesco a fare è saltare il pranzo, ma va bbè... e mille pensierii come farfalleeeee :)))
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acetosella5
acetosella5 il 15/04/10 alle 21:53 via WEB
Eccolo, incipitino, così per ridere. La sorella sbagliata Già da prima di venire al mondo per lei era stato diverso. La levatrice che aveva fatto nascere le altre sorelle proprio quel giorno se n'era partita. E per quella pia famiglia in cui tutto era scadenzato da riti scaramantici, fu un pessimo auspicio. In più tirava il vento caldo del terremoto e i cani latravano da ore, sfiancati dallo scirocco. Fu verso i suoi due anni che la zia Betta, dall’alto della propria florida bellezza, accennò alla cosa: “ La piccola non s’aggiusta, vero?” Dando voce a quello che stava sotto gli occhi di tutti. L’ultima era l’unica brutta nel mazzo di sei bellissime sorelle. Dovendo abituarsi presto agli occhi sfuggevoli, quasi da subito si giurò che avrebbe vissuto per catturare l’attenzione degli altri. Così nessuna delle altre avrebbe urlato come lei nella notte, per i crampi delle coliche. E nessuna dopo, al primo sangue femminile, avrebbe lordato tanto i pannetti di cotone. Nessuna di loro avrebbe tirato così stizzita la coda ai gatti anziché solleticarli sotto il mento e solo lei, la sua voce, si sarebbe alzata a stonare l’Ave Maria. Brutta e cattiva, fu il verdetto.
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elliy.writer
elliy.writer il 15/04/10 alle 22:07 via WEB
Oh povera cucciolinaaa! Brutta e cattiva... e pure jellata si direbbe! No no, ci dev'essere una svolta, in questa storia... vero? Qualcosa sarebbe presto accaduto, qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto prevedere... ma cosa??? Grazie Acé!!!
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elliy.writer
elliy.writer il 15/04/10 alle 22:17 via WEB
talassa2 invia questo incipit, che inserisco io per problemi tecnici. Eccolo:
Era come al solito in ritardo. Maledicendosi per la sua abitudine ad arrivare tardi, correva sui sampietrini scivolosi verso il Pantheon e sapeva già che sarebbe arrivata trafelata, spettinata, certo non in ordine per un primo incontro.
Era una bella mattina di gennaio, neanche fredda, ecco, ora squillava il cellulare, mancava solo questa per rallentare il ritmo…..era lui, con la sua voce roca e dolcemente cantilenante che le chiedeva che fine avesse fatto. Si, sto arrivando, accidenti, è anche impaziente, non è il tipo che attende una signora al primo appuntamento, questo non depone bene, rimuginava aumentando il ritmo, mentre il cappottino blu che aveva indossato per l’occasione le svolazzava intorno e la impacciava leggermente, insieme alla gonna che le impediva un bel passo spedito. Ma perché non ho messo i pantaloni come sempre, si chiedeva con leggera apprensione avvicinandosi al luogo prefissato.
La sua voce, la sua voce le risuonava dentro quando finalmente sbucò in piazza della Rotonda.

Grazie mille :) ciao!
p.s. - bellissima Piazza della Rotonda! vedo la scena e immagino che... :))
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Utente non iscritto alla Community di Libero
pam il 15/04/10 alle 22:54 via WEB
A luglio, le tortegelato si sciolgono se non le metti in freezer, per colpa dell’aria calda. A luglio, ci si dimentica di mettere le tortegelato in freezer, per colpa dell’aria “pesante”. E così la torta si scioglie e non puoi più mangiarla. Si scioglie e fa schifo! Lei fa schifo e non può fingere d’essere buona, lei, a fingere, non riesce. E’ l’estate del 1990. Sono i miei otto anni. Vestiti a fiori con grandi spalline. Capelli scompigliati su volti abbronzati. Tutti ridono dietro a un tavolo. Tutti ridono. Io no. Io sorrido ed è un sorriso tirato. Sorrido e mi massacro le unghie. Io vedo la mia tortagelato sciolta.
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talassa2
talassa2 il 16/04/10 alle 02:26 via WEB
Era come al solito in ritardo. Maledicendosi per la sua abitudine ad arrivare tardi, correva sui sampietrini scivolosi verso il Pantheon e sapeva già che sarebbe arrivata trafelata, spettinata, certo non in ordine per un primo incontro. Era una bella mattina di gennaio, neanche fredda, ecco, ora squillava il cellulare, mancava solo questa per rallentare il ritmo…..era lui, con la sua voce roca e dolcemente cantilenante che le chiedeva che fine avesse fatto. Si, sto arrivando, accidenti, è anche impaziente, non è il tipo che attende una signora al primo appuntamento, questo non depone bene, rimuginava aumentando il ritmo, mentre il cappottino blu che aveva indossato per l’occasione le svolazzava intorno e la impacciava leggermente, insieme alla gonna che le impediva un bel passo spedito. Ma perché non ho messo i pantaloni come sempre, si chiedeva con leggera apprensione avvicinandosi al luogo prefissato. La sua voce, la sua voce le risuonava dentro quando finalmente sbucò in piazza della Rotonda.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 16/04/10 alle 20:51 via WEB
Perfetto talassa, abbiamo vinto sulla tecnologia, evviva! ... e piazza della Rotonda è sempre un incanto :) ciao!
(Rispondi)
Edgar_Byrne
Edgar_Byrne il 16/04/10 alle 06:45 via WEB
Spero d'essere ancora in tempo. Ecco l'incipit di "Oseber, la verità dei vichinghi" -- Le otto di sera, Emma Rose, stava tornando a casa, Lene Marlin, cantava la sua canzone preferita: “Lost in a moment”. La radio era la sua unica compagnia, così anche nella vita pensò, tra il serio ed il faceto, “ tutta colpa del mio maledetto lavoro” si biasimava sempre. Difatti Emma Rose Slaikers, era una giovane donna, bella, atletica, un po’ testarda ma coerente, raffinata e beneducata. Era soprattutto una brava poliziotta. Unico neo la sua vita privata: un fallimento totale, niente amici, niente uomini, niente sesso.Ecco ci risiamo: dopo una dura giornata di lavoro, mi sto ancora torturando con questi pensieri autolesionisti, pensò ad alta voce; lo squillo del telefonino la distolse dalle sabbie mobili della malinconia. “ Emma, devi venire subito in centrale, c’è bisogno di te” era il suo superiore, Julius Bronw, 60 anni ben portati, a dispetto dei pochi capelli rimastogli. Per Emma era più un padre che un capo. “ Che cosa è successo Julius di tanto clamoroso, da chiamarmi a quest’ora?”
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 16/04/10 alle 20:52 via WEB
Sei in tempo.
(Rispondi)
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 16/04/10 alle 07:00 via WEB
Seduta sulla panchina guardavo treni che non avrei mai preso.
Era il mio quotidiano piacere.
Il mio castigo quotidiano.
Avevo sempre pensato che questo mio essere seduta guardando treni e binari sarebbe stato l’incipit perfetto.
Non per un libro tutto nuovo da scrivere ma almeno per un breve capitolo da scarabocchiare nella mia vita.
E quindi ogni mattino, prima di andare in ufficio, e quindi ogni sera, dopo la giornata di lavoro, ero lì, seduta sulla mia panchina che solo ogni tanto qualcuno mi rubava.
I treni partivano.
E arrivavano.
E partivano ancora.
E ancora arrivavano.
Tutto scorreva, tutto era movimento e poi calma e poi ancora movimento e sempre respiro e sempre vita.
Solo io restavo perennemente incipit.
Nessuna riga mi veniva aggiunta.
“Mi scusi signora, quella persona lì ha lasciato questo biglietto per Lei”.
Il ragazzo puntava col dito verso il binario 3.
Il mio sguardo si mangiò lo spazio.
Quale sarebbe stata la mano che aveva finalmente scribacchiato una possibilità?
Annussavo l’aria, frugando…

be' e stato l'incipt numero 4... posso ancora un'altro?????? :) bacini elli bacini amici :)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 16/04/10 alle 20:54 via WEB
Certo che puoi Gabry! hai tempo fino a domani sera, fino al rintocco di mezzanotte... :))) baci!
(Rispondi)
belf9
belf9 il 16/04/10 alle 11:31 via WEB
Il contributo di belf9
Titolo: L'archivista dei sogni
…..sono un poco più di dieci righe........:-)

Ogni giorno, quando si svegliava, si affacciava dalla finestra e guardava il cielo.
Cosa succederà oggi? - si domandava.
Ma non si dava mai una risposta, si preparava e cominciava la sua giornata. Lavorava in un ufficio al centro, presso una ditta dove faceva un lavoro che non capiva. Si era abituata a mettere le carte in un certo modo, a rispondere a determinate domande, sempre le stesse, ma non riusciva a capire veramente il suo lavoro a cosa servisse.
La sua vera giornata cominciava quando tornava a casa e si sedeva davanti al computer.
Allora tutto si trasfigurava e Margherita cominciava a vivere. Aveva cominciato quasi per caso, a girare tra i blog e leggere, poi aveva cominciato a scrivere qualcosa, e ora, dopo due anni, si era creata un suo piccolo pubblico di amatori: gente che la capiva e l'apprezzava, ma soprattutto le affidava i suoi sogni.
Sì, quello era diventato il suo vero lavoro: l'archivista di sogni.
Li prendeva dai commenti che riceveva. Non sapeva che faccia avessero quelli che li scrivevano, ma aveva imparato a conoscerne il cuore, e questo la rendeva felice.
Pezzi e pezzettini di sogni organizzati per argomento. I più ricorrenti erano i sogni d'amore, e lei, che l'amore lo sognava ogni notte, li archiviava con particolare attenzione. Prendeva il sogno delicatamente tra le mani e lo deponeva in uno scatolino piccolo piccolo. Con grafia minuta vi metteva l'autore, la data e l'oggetto specifico del sogno.
Quanti scatolini erano? Mille, diecimila, centomila? Nessuno lo sapeva. Lei faceva il suo onesto lavoro di archivista. Nessuno poteva aprirli e leggerne i sogni. I sogni appartenevano ai proprietari e lei li custodiva soltanto, pronta a restituirli quando glieli avessero chiesti.
Ma questo non era mai accaduto: nessuno le aveva mai chiesto un sogno indietro.....
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 16/04/10 alle 20:56 via WEB
Grazie Belf per questa tenera archivista di sogni... ciao!
(Rispondi)
caluinet
caluinet il 16/04/10 alle 13:22 via WEB
Inferno. Dario lo aveva sognato quella notte. Come capitava tutte le notti, da due anni. Non doveva immaginare niente. Lui all’inferno ci era entrato. Il tempo si era dilatato per lui e gli istanti si erano fatti giorni, mesi. Lo aveva attraversato e i suoi resti erano stati risputati fuori. Per mesi avevano lavorato per rimetterli insieme e riconsegnarlo al mondo. Un pezzo alla volta, centimetro dopo centimetro, lo avevano dotato nuovamente di quel che serve per ritornare a vivere. Il mondo infatti ha le sue regole che non tenevano in nessun conto la sua debolezza né il fatto che fosse privo di difese. Dario non avrebbe mai potuto farcela da solo nemmeno dopo aver assunto di nuove sembianze umane. Salutò il dolore che gli faceva compagnia ad ogni risveglio. Arrivò a pensare che ci sarebbe rimasto male se gli fosse mancato, era la prima cosa nella giornata che gli ricordava di essere vivo. Nei sogni sentiva sé stesso come una cosa morta mentre il dolore del risveglio lo rimetteva al mondo. Dario iniziò ad indossare i tutori che ancora per lungo tempo lo avrebbero accompagnato oltre la porta della sua nuova casa. Usciva senza timori per il mondo Come può provare spavento per i fatti della vita uno che è già morto e rinato? Anzi che è ancora morto, lì in fondo all’animo, senza nessuna possibilità di resuscitare.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 16/04/10 alle 21:01 via WEB
Caluinet, finalmente! Felice di rileggerti qui :)
(Rispondi)
lauro_58
lauro_58 il 16/04/10 alle 14:48 via WEB
OK ecco il mio incipit.

Mi chiamano padre Luciano, ma non sono un prete.
Sarei un prete strano, perchè il giorno proprio non lo sopporto!
Allora, se posso, vado in giro di notte.
Penso che la notte sia più democratica; non c’è luce ed è così per tutti ed il flusso delle cose è diverso.
Di notte non è indispensabile agghindarsi per sentirsi a proprio agio; ti offre sempre un posto dove stare “per qualche tempo” se il “per sempre” risulta impraticabile.
La notte!
La notte è come il buio; una sottrazione!
Toglie qualcosa per trasformare quello che è stato in quello che sarà e tutto ciò può fare paura.
Anche della vita si può avere paura; non è un mestiere e non c’è una scuola dove te la insegnino.
Vivere è come abitare in una megalopoli, la senti attorno a te, non manca nulla, ma ci sono muri dappertutto … dappertutto e sbatterci contro è cosa semplice.
Sarà anche per questo che adoro la notte; allarga gli spazi!
Poi, se proprio si fa dura, infilo la mano nella tasca.
Li c’è tutto quello che mi serve.

Ciao a tutti :))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 16/04/10 alle 21:07 via WEB
"della vita si può avere paura"... già.
Ma... Lauro! ... cosa mai ci sarà in quella tasca??? ciao :)
(Rispondi)
sabinferraris
sabinferraris il 16/04/10 alle 15:16 via WEB
In extremis, aggiungo un mio secondo incipit.*****
LATTE CALDO
Come ogni mattina, dopo aver versato il latte caldo nella tazza, aggiunsi due cucchiaini d’orzo.
Leggeri, rimanevano in superfice. Quindi, pian piano, spezzettai alcuni biscotti che cominciarono a far su peso.
In un punto lungo il bordo, i biscotti fecero una pressione maggiore, sinchè scivolarono pian piano nel latte, trascinandovi tutti gli altri pezzetti.
Capii così come affonda una nave: inclinandosi su un fianco, quello dove si è aperta una falla.
E mi fu anche chiaro che per non farla affondare bisogna che in ogni modo la si tenga il più possibile in equilibrio.
Come un essere umano che, colpito nel suo punto più debole, incrina le sue certezze e, persa la voglia di reagire, si inabissa nel mare profondo del rifiuto dell’esistenza.
A meno che non accorra in suo soccorso un’altra imbarcazione che l’aiuti a conservare la posizione retta e, pian piano, riparata la falla, la disincagli e l’accompagni nel riprendere la navigazione.
La sottile differenza che porta ciascuno di noi a continuare il viaggio della vita o lasciarsi andare inerti sul fondo.
*** Buona lettura e buone votazioni a tutti. :-))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 16/04/10 alle 21:11 via WEB
mmmmm... può essere così consolatorio il latte caldo, soprattutto di sera...
il latte del tuo racconto però lascia riflettere. ciao Sabin :)
(Rispondi)
sottoilsette
sottoilsette il 16/04/10 alle 23:11 via WEB
Quasi in zona cesarini... ecco il mio incipit... Non c’è lei dietro quella lastra bianca, si disse. Non c’è una persona. Non c’è niente. Questo era maledettamente ovvio, per uno come lui. Eppure si trovava lì, immobile, a domandarsi che cosa fare adesso e senza trovare una risposta. La sua assenza era stata notata, ovviamente. Era l’argomento principe alla fine della cerimonia. Del resto, in quei momenti, un argomento di conversazione qualunque aiuta ad esorcizzare il dolore. Nel suo caso, il problema non esisteva. Adesso, nel suo petto, regnava un desolante e freddo silenzio. Non una lacrima. Non una emozione. Nulla. Si abbassò per guardare meglio la foto. Era una delle tante di loro due insieme, dove qualcuno aveva tagliato la parte che ritraeva lui. Era stata una scelta obbligata, in fondo. Si cerca sempre una foto sorridente da lasciare come perenne ricordo e, di foto di lei sorridenti di prima che si conoscessero, non ne erano riusciti a trovare. Per dopo… tra loro due, la fotografa era lei. Lui, come fotografo, era semplicemente penoso. Si distolse leggermente sorridendo all’involontaria ironia della cosa, trovandosi senza accorgersene con lo sguardo negli occhi di qualcuno. Un fatto singolare, considerando l’altezza a cui si trovava. Ciao. Un bambino. Sei, sette anni al massimo, valutò. Ciao, rispose lui, mentre si domandava da dove fosse sbucato. E’ la tua fidanzata? Era, rispose lui senza rendersi di come ci avesse messo così poco tempo a parlarne al passato. Purtroppo me l’hanno portata via. E chi è stato? disse ancora il bambino. Delle persone che non le volevano bene, rispose asciutto. Che peccato. E queste persone ti hanno chiesto scusa? Fu una domanda che lo lasciò interdetto. E perché avrebbero dovuto? Perché chi sbaglia deve sempre capire che ha sbagliato. E lo dimostra chiedendo scusa, così viene perdonato. Così mi hanno insegnato mamma e papà. Beata innocenza, pensò. Posso mettere un fiore? Certo. Le farebbe piacere, fu la sua risposta. Che ottenne l’immediato sgambettio del piccolo verso quei genitori che involontariamente avevano fornito anche a lui una risposta, anche se ad un’altra domanda. Possibile che sia tutto qui? disse alla foto che lo guardava da quel pezzo di marmo. Devo fare solo questo? Ma la foto non rispose. Forse siamo soli in questa vita come in quell’altra, si disse. Si voltò, fece quattro passi ed attraversò il muro svanendo nell’aria grigia di fronte agli occhi meravigliati del bambino che tornava con il fiore in mano. Aveva ben chiaro in mente quello che doveva fare.
(Rispondi)
 
sottoilsette
sottoilsette il 16/04/10 alle 23:12 via WEB
Argh... mi mancano tutti gli "a capo" e i corsivi... provo a fare un post con le cose in ordine a "casa" mia... ;-)))
(Rispondi)
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 17/04/10 alle 21:32 via WEB
Va bene, allora passerò a casa tua e farò un bel copia incolla! Ciao, grazie!
(Rispondi)
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 17/04/10 alle 06:34 via WEB
Un passo lungo
due brevi
uno a destra
mezzo a sinistra
due indietro
uno ad occhi chiusi
cinque annusando l’aria…
Un passo lungo due brevi uno a destra mezzo a sinistra Margarita Rosa Beltrán Mejía arrivava al convento.
“Voglio diventare monaca, Voglio diventare monaca”,
masticava mentre bussava il portone di legno.
“Vedo che hai la intenzione di offrire a Dio e solo a Dio il tuo ardore di femmina, la tua indubbia lussuria di donna, Margarita”.
Margarita Rosa Beltrán Mejía si aspettava il solito BuongiooooooornoDiosiaconteeeee’” di suor Martina,
e invece si trovò questa voce che intrecciava lentamente le sillabe e le faceva una sciarpa suadente che le leccava il collo, lubrica.
Il nuovo prete era più giovane di quanto Margarita avesse potuto immaginare…

Eccolo il mio Sucubit Numero 5 :) mi sa che non smetto ancora... Bacionissimi
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 17/04/10 alle 21:34 via WEB
Ahi ahi Margarita.... Ok per il numero 5, Gabry, ma abbiamo ancora tempo, stiamo a vedere che succede entro la mezzanotte!
(Rispondi)
 
socrate52
socrate52 il 18/04/10 alle 11:20 via WEB
Gabri ...la monaca di Monza ,versione nuovo mondo? M'intriga!!!:))
(Rispondi)
fatamatta_2008
fatamatta_2008 il 17/04/10 alle 14:52 via WEB
Ciao, non conoscevo il tuo blog..non so se sono in tempo per l'incipit.. Ti mando queste poche righe in fretta!!! Carla era una donna sui trentacinque, bel fisico, viso grazioso,bel portamento. A ben guardarla pero' l'atteggiamento serio e malinconico svelava il momento difficile che stava vivendo. Suo marito Giorgio era rimasto ucciso in un incidente di macchina pochi mesi prima, giusto alla fine dell'estate, dopo che felici avevano finalmente trascorso una breve vacanza a Ischia. A questa vacanza era stato dedicato molto tempo libero del'inverno precedente. Tra risate,coccole, mezze zuffe che finivano invariabilmete tra i baci e alla fine a far l'amore: in quel modo gioioso e appassionato, quasi da adolescenti; si sceglievano itinerari dove alloggiare e itinerari. Il periodo di fine estate presumevano fosse il più indicato: sia perchè l'isola era meno frequentata dai turisti sia perchè i prezzi permetevano di risparmiare qualche soldo. Era stata la prima vera vacanza che si concedevano dopo il matrimonio. Giornate piene di colori, di sole, lunghe nuotate e, l'amore che in certi momenti sembrava soffocare Carla tanto era intenso: Carla guardava Giorgio, il corpo abbronzato, lucente di goccioline e sentiva quasi un dolore alla bocca dello stomaco tanto era forte il bisogno di toccarlo di stringersi a lui. Purtroppo la brave vacanza finì. La tragedia avvenne all'uscita dal lavoro, in una sera di pioggia. Triste come sono certi giorni di pioggia a Milano. La moto di Giorgio fu investita da un auto: Dopo una settimana di coma, Giorgio morì, lasciando Carla quasi pazza per il dolore.Ciao, non conoscevo il tuo blog..non so se sono in tempo per l'incipit.. Ti mando queste poche righe in fretta!!! Carla era una donna sui trentacinque, bel fisico, viso grazioso,bel portamento. A ben guardarla pero' l'atteggiamento serio e malinconico svelava il momento difficile che stava vivendo. Suo marito Giorgio era rimasto ucciso in un incidente di macchina pochi mesi prima, giusto alla fine dell'estate, dopo che felici avevano finalmente trascorso una breve vacanza a Ischia. A questa vacanza era stato dedicato molto tempo libero del'inverno precedente. Tra risate,coccole, mezze zuffe che finivano invariabilmete tra i baci e alla fine a far l'amore: in quel modo gioioso e appassionato, quasi da adolescenti; si sceglievano itinerari dove alloggiare e itinerari. Il periodo di fine estate presumevano fosse il più indicato: sia perchè l'isola era meno frequentata dai turisti sia perchè i prezzi permetevano di risparmiare qualche soldo. Era stata la prima vera vacanza che si concedevano dopo il matrimonio. Giornate piene di colori, di sole, lunghe nuotate e, l'amore che in certi momenti sembrava soffocare Carla tanto era intenso: Carla guardava Giorgio, il corpo abbronzato, lucente di goccioline e sentiva quasi un dolore alla bocca dello stomaco tanto era forte il bisogno di toccarlo di stringersi a lui. Purtroppo la brave vacanza finì. La tragedia avvenne all'uscita dal lavoro, in una sera di pioggia. Triste come sono certi giorni di pioggia a Milano. La moto di Giorgio fu investita da un auto. Dopo una settimana di coma, Giorgio morì, lasciando Carla quasi pazza per il dolore.
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fatamatta_2008
fatamatta_2008 il 17/04/10 alle 14:56 via WEB
Scusa è successo un casotto.. con il copia e incolla...l'ha messo due volte...scusami ancora...lilly
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elliy.writer
elliy.writer il 17/04/10 alle 21:42 via WEB
Va bene, hai solo ribadito un concetto! Nessun problema, ciao Lilly, benvenuta :)
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lunanera1959
lunanera1959 il 17/04/10 alle 16:22 via WEB
<<Dobbiamo ascoltare il silenzio se vogliamo sentire l’anima commuoversi>> (Madre Teresa) Esistono giorni in cui vorresti sparire. Ci sono dei giorni in cui urla il desiderio, il bisogno, di un abbraccio. Ci sono dei giorni in cui devi elaborare un lutto. Ci sono dei giorni… Questi giorni li conosciamo tutti! Fanno parte di noi, fanno parte della vita. Ma, proprio in uno di questi giorni, tutto può cambiare. Una serie di “segni” sembra guidarti verso una “svolta”. La storia inizia in uno di questi giorni. Non avevo voglia di partecipare a quel meeting, anzi non avevo voglia di nulla. Parole, sorrisi, tutto mi scorreva su una faccia che sapevo essere di pura cortesia e di falso interesse. Mi sono allontanata alla chetichella, rifugiata in un luogo sicuro. Il luogo di una mostra. Ciò che mi ha accolto è stato un viaggio, un viaggio nell’anima, un invito a mantenere aperte le porte del cuore, a lasciar fluire la vita permettendole di toccarti. Una sensazione fisica che ha incominciato a spedire al cuore quella sostanza di cui sono fatti i sogni. Non era ancora un “segno”…ma una predisposizione.
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elliy.writer
elliy.writer il 17/04/10 alle 21:44 via WEB
Ci sono giorni così, che conosciamo bene... sì. Grazie Lunanera!
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fulov
fulov il 17/04/10 alle 19:05 via WEB
In ritardo? Forse no... di corsa, sicuramente si! ecco il mio incipit (ma è una cosa vecchia), ma fino a mezzanotte chissà che non esca qualche altra cosa. Intanto saluti.
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fulov
fulov il 17/04/10 alle 19:08 via WEB
28 Agosto 1889 La diligenza correva lungo la pista sollevando grossi nuvoloni di polvere visibili da molto lontano, Gerard, il postiglione, incitava i suoi cavalli senza risparmio… aveva fretta di arrivare a Topeka … nel pomeriggio ci sarebbe stata l’esecuzione e lui voleva godersela tutta, trovando un posto in prima fila… ne aveva ben diritto, del resto, considerando che il malvivente che sarebbe finito gambe all’aria l’aveva derubato più volte, fino a che lui non l’aveva riconosciuto e denunciato allo sceriffo… quel bastardo di John “the Kid” Rincon… se lo meritava… avrebbe voluto proprio godersela quell’impiccagione … sissignori… e pazienza se i cavalli avrebbero sputato sangue e sudore… oggi tutto era consentito… e anche i passeggeri, avrebbero dovuto accettare quella corsa sfrenata senza fare storie… i passeggeri… puah!! L’unico che avrebbe potuto causare problemi era quel giovanotto alto con i baffoni, dallo sguardo torvo, di sicuro aveva una pistola nascosta da qualche parte nel suo spolverino, era da tenere d’0cchio… non certo la bella signorina bionda, ma proprio bella – di sicuro una maestrina - e l’ometto minuto – che non sembrava tanto sveglio – no… loro non sarebbero stati di nessun problema e, infatti, sicuramente stavano dormendo… Questo pensava Gerard il postiglione mentre conduceva la sua diligenza lungo la strada di Topeka il giorno 28 di agosto dell’anno 1889… All’interno della diligenza, il clima era rovente, quel giorno 28 di agosto, i tre passeggeri sembravano addormentati, ma in realtà ognuno era immerso nei suoi pensieri, difficilmente avrebbero potuto dormire con tutti quegli scossoni… Janet, la bionda Janet, malgrado il suo aspetto esile e delicato era un vulcano di pensieri e congetture, non perdeva di vista il giovanotto con i baffi sedutogli di fronte, doveva studiarlo, capire quale era il suo incarico e come entrare in confidenza. Doveva elaborare un piano per salvare il suo amato John “the Kid” Rincon dall’impiccagione, e doveva farlo in fretta perché poi... (troppo lungo?)
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elliy.writer
elliy.writer il 17/04/10 alle 21:47 via WEB
Un western! Certo che sei in tempo fulov, la diligenza è arrivata in perfetto orario! E se entro la mezzanotte vorrà fare un altro giretto... Ciao, intanto grazie :)
(non è troppo lungo, è ok)
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messaggeria.normale
messaggeria.normale il 17/04/10 alle 21:29 via WEB
Si svegliò che non poteva più volare.
Non Gregor Samsa...
Modicamente Gregor Samsa, ma un po’ più femminile e un po’ meno singolare...
Come Gregor, strana.
Come Gregor, diversa di quello che era sempre stata.
Come Gregor, non poteva fare ciò che aveva sempre instintiva, naturalmente fatto.
Fece fatica a fissare lo sguardo con quei occhi che vedevano poco e male.
Fece fatica persino a minimamente spostarsi con quei due apparecchi grotteschi e inutili che non sembravano ali.
Nemmeno nei suoi primi tempi era stata così brutta!
Nemmeno in quei primi tempi era stata così impaurita…
Era consapevole che la sua immobilità non era normale.
Penava ad annusare, a percepire…

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elliy.writer
elliy.writer il 17/04/10 alle 21:48 via WEB
Normalina, numero 6. (meglio di Chanel!!!)
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messaggeria.normale
messaggeria.normale il 17/04/10 alle 21:34 via WEB
Aveva le dita sporche di inchiostro nero, la ragazza della metropolitana.
Lo sguardo scuro, come se quel nero, incapace di fermarsi nelle mani avesse raggiunto i suoi occhi una volta chissà quando e avesse deciso di restare lì fino alla fine.
La ragazza leggeva, sempre.
A volte le parole le macchiavano le labbra.
A volte si trattenevano in quella caverna profonda dove nasceva la voce.
Chissà che voce aveva…
Le sue labbra non facevano mai rumore.
Solo il gesto di masticare le parole.
A volte un suadente mordicchiare, leggermente sensuale.
Come se scoprisse le parole per la prima volta.
Forse era straniera.
Chissà che voce aveva… Un giorno, terribilmente curioso, senza primo né contorno e senza invito, le fece un sorriso assortito con un “ciao”.
Lei lo guardò.
“Io non m’innamoro”, disse.
“Vedremmo”, pensò lui.
Subito la collisione aggrovigliò tutto.
Paure e urli ovunque. Parole, pensieri, corpi e respiri mischiati.
Confuso, solo cercava quelle dita sporche d’inchiostro.

sono stati il 6 ed il 7 non scrivo piu' incipit-sucubit, chi e' dentro e' dentro chi e' fuori e' fuori :) mo mi preparo per leggere e godere :)Un bacione ellina :)
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elliy.writer
elliy.writer il 17/04/10 alle 21:51 via WEB
Uhm... collisione pericolosa (ma interessante!) nel numero 7! Bello questo numero. Tra poco si comincia la lettura, si si! Baci bella Gabry :)
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fulov
fulov il 17/04/10 alle 23:57 via WEB
Propriosul filo di lana... AGNESE E LE MORE Si sveglio di soprassalto, disturbato dall’inusuale e profondo silenzio che lo circondava… impiegò qualche minuto per capire dove si trovasse, poi in un attimo realizzò. Cerco il cellulare… guardò l’ora, indicava le 4 e 48 del mattino. Si accorse che non aveva più sonno, non riusciva in nessun modo a riaddormentarsi. Troppo silenzio, troppa oscurità e soprattutto troppa confusione in testa per potersi rilassare. Rimase steso nel letto senza muoversi, lasciando che i pensieri vagassero liberamente. Naturalmente si soffermò a pensare alla sua situazione… Era arrivato la sera precedente molto tardi, accolto dal buio più assoluto. Vinto dal freddo e dalla stanchezza si era coricato immediatamente senza avere il tempo di riflettere. Il giorno prima aveva ricevuto una strana telefonata… era Agnese, quella Agnese; “Ciao Michele… sono Agnese, ho bisogno del tuo aiuto… puoi venire!” Agnese… da quanto tempo non aveva sue notizie… ai tempi del liceo era stata la compagna preferita, la sua amica e confidente, per un certo periodo si erano frequentati continuamente, erano gli anni dell’università… c’era stato un tempo in cui era stato innamorato di lei, ma senza nessuna storia, poi improvvisamente si erano persi, lei era partita senza dare sue notizie, lasciando un vuoto impossibile da riempire. Il tempo aveva fatto la sua parte, e lui ormai non pensava più ad Agnese, perlomeno in un certo modo… a volte, però, il suo pensiero tornava prepotentemente tanto che si chiedeva dove fosse finita… e ora: “Ciao Michele… sono Agnese” … saluti a tutti
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elliy.writer
elliy.writer il 18/04/10 alle 10:19 via WEB
Wow! giusto giusto prima dello scoccare della mezzanotte! Ciao :)
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Laurenza il 19/04/10 alle 12:29 via WEB
Voto: laurenza motivazione: perchè sono io (ed almeno il mio voto lo devo); perchè sono uno dei pochi ad aver rispettato la regola delle " 1o righe"; perchè l'incipit è ispirato al tema gioco del blog; infine (ma non per ultimo) perchè romanticamente appassionante...
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elliy.writer
elliy.writer il 19/04/10 alle 14:33 via WEB
ahahahah! Laurenza sei unico! e mi hai fatto tornare in mente un grande Alberto Sordi :))) ciao
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Utente non iscritto alla Community di Libero
louis vuitton il 24/05/10 alle 07:54 via WEB
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Non affidarti alla mia immaginazione
non ti fidare, io non ti conservo,
non ti metto da parte per l'inverno,
io ti apro e ti mangio in un boccone.

Patrizia Cavalli

 

Credo che sia stato il sorriso
Fu il sorriso che aprì la porta
Era un sorriso molto luminoso
invitava ad entrarci, a togliersi i vestiti
infilarsi dentro quel sorriso.
...
E. de Andrade

 

Con un fiore - Con una lettera
Con un agile amore -
Se fisso il Chiodo più saldo -
Definitivamente saldo - lassù -

Non importa la mia Incudine ansimante!
Non importa il Riposo!
Non importano i volti fuligginosi
Che si sbracciano alla Fucina!

L'acqua, è insegnata dalla sete.
La terra - dagli oceani traversati.
Il trasporto - dallo spasimo -
La pace - dai suoi racconti di battaglie -
L'amore, dalla memoria di un ritratto -
Gli uccelli, dalla neve.

(E. Dickinson)

 

Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.

Pedro Salinas

 

Un regalo di Dimanto... per Nonno Sabin!

 
 

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