Creato da elliy.writer il 25/09/2008
INFINITE DIVERSITA' IN INFINITE COMBINAZIONI...
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PER DIRLO CON UN FIORE
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Cadde tanto in basso
nella mia considerazione
che lo udii battere in terra
e andare in pezzi sulle pietre
in fondo alla mia mente.
Ma rimproverai la sorte che lo abbatté
meno di quanto denunciai me stessa,
per aver tenuto oggetti placcati
sulla mensola degli argenti.
(Emily Dickinson)
Amore e guerra
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Ci vogliamo riprovare? principalmente per divertirci insieme, per il gusto di giocare, distrarci dalle beghe quotidiane e dal calendario incombente e liberare un po' la fantasia. Ecco l'idea per questo nuovo
GIOCO LETTERARIO dal titolo
"LEI NON SA CHI SONO IO"
Si tratta di scrivere un breve racconto, max 5000 battute - spazi inclusi, che contenga la frase usata anche come titolo: "lei non sa chi sono io".
I racconti - inviati VIA MAIL a elliy.writer@libero.it - verranno pubblicati IN FORMA ANONIMA e successivamente sottoposti a votazione da parte di tutti i partecipanti al gioco.
Il tono e l'ambientazione del racconto sono liberi: possiamo spaziare dal comico al noir, dagli antichi romani agli ufo, dal centro della terra agli spazi siderali, dal mondo dei folletti a quello degli inquilini della porta a fianco... libertà!
Che si vince?
Ehhh... altro che premio! Stavolta ci sono DUE premi: per il primo e per il secondo classificato.
PRIMO PREMIO - Al racconto che otterrà il maggior numero di preferenze verrà assegnato...
UN SERVIZIO FOTOGRAFICO
consistente in cinque
SCATTI D'AUTORE!
ehm... specifichiamo: l'autore degli scatti sarebbe la Elliy,
il soggetto degli scatti dovrebbe essere il vincitore.
Il premio dovrà essere ritirato a Roma, in data da concordare
(lo so, questo premio è già stato messo in palio mi pare un annetto fa,
ma il vincitore dell'epoca è sembrato così contento del risultato finale
che... si replica!)
SECONDO PREMIO - Al racconto secondo classificato verrà assegnata...
UNA BELLA PIZZA!
offerta sempre dalla Elliy, in una pizzeria ovviamente di Roma
sempre in data da concordare
E se qualcuno, da Cuneo o dalla Sicilia e dintorni, pensasse: ma chi me lo fa fare? e poi che me ne importa delle Elliy-foto e della Elliy-pizza?? che le foto le odio e la pizza mi fa schifo? e che, pure il viaggio ci vado a sprecare? ma va là! Beh... se qualcuno pensasse questo... Ok, la Elliy provvederebbe infine per cinque autoscatti d'autore e una bella mangiata in solitaria. Olé!
Se invece qualcuno avesse voglia di giocare e divertirsi insieme, potrebbe dunque
inviare i racconti (si può partecipare con UN solo racconto)
all'indirizzo
elliy.writer@libero.it
(per favore in formato .doc, se no vado in tilt!)
entro il 22.12.12
I RACCONTI VERRANNO PUBBLICATI IN FORMA ANONIMA E TALI RESTERANNO FINO ALLA CONCLUSIONE DEL GIOCO (a votazione avvenuta).
p.s. - per tutto quanto non espressamente indicato, il solito Comitato si riserva di decidere insindacabilmente.
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Aver voglia di parlare e non trovare nulla da dire.
Aver voglia di comunicare e non trovare il modo.
Una vaga tristezza, un indefinibile senso di malinconia, pensieri che si rincorrono e si confondono.
Ecco un post-non-post.
Meglio che vada a dormire.
Neanche mi viene in mente una musichina da potervi dedicare... (che frana!)
Pensierino della sera: che bello sarebbe se qualche volta arrivassero delle risposte senza bisogno di porre le domande.
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... La mia vita s'affatica invano affamata.
...
Ma la notte giunge e comincia a cantarmi.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno
*
(P. Neruda)
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E’ il titolo di una serie di vecchi film tv, che guarda caso mi è saltato in mente mentre pulivo il bagno. Strambe associazioni di idee... vai a capire.
Rischio di ripetermi e diventare noiosa con questo tema, ma un quesito mi arrovella:
perché ai dottori – e anche agli infermieri - sono antipatica?
Eppure cerco di essere gentile, cortese, busso sempre alle porte e chiedo permesso prima di entrare e domandare delucidazioni, chiarimenti, intenzioni, possibilità, eccetera. Peccato non avere mai risposte chiare e univoche. Peccato scontrarsi sempre coi mulini a vento, sbattere contro i muri.
C’è il dottoretto dalla giacchetta marrone, quello che non sorride mai, con lo sguardo inchiodato al pc, che quando lo interpelli appena si gira e ti liquida con due parole – continuando a fissare lo schermo – subito aggiungendo: si rivolga alle infermiere, sanno tutto loro. Così tu vai dalle infermiere e loro rispondono: e che ne sappiamo noi? Queste sono cose che riguardano i dottori.
Ma come, ma se proprio il dottore... E’ tutto inutile, fanno spallucce, ti guardano fisso, lontanissime da te.
Poi c’è la dottoressa dagli occhi azzurri, bellissimi. Talvolta accenna un sorriso, persino. Poi le chiedi: ma come mai quella paziente ... così e così? E lei, stupefatta: ma non lo sapevo! Le infermiere non mi hanno riferito nulla! E tu insisti: ma è da ieri che...
E blue eyes sgrana gli occhioni, dice che adesso ha fretta, ha finito il turno o la chiamano di là, insomma il tempo è scaduto: se ne va. Così tu ti rivolgi alle infermiere: scusate, come mai la dottoressa non sapeva che quella paziente così e così? E le infermiere: ma come non lo sapeva? Ma se noi riferiamo sempre tutto!
Uno buono mi pareva di averlo trovato.
Gli avevo illustrato il problema, dottore senta, scusi, così e così... Lui, rassicurante e comprensivo: non si preoccupi, ho capito. (azz!). Ci pensiamo noi.
Beh, io quel “ci pensiamo noi” me lo sono coccolato una notte intera! E lo sapevo che difficilmente mi sarebbe ricapitato... già, peccato che il giorno dopo hanno fatto tutta un’altra cosa. Insomma, mi ha preso per i fondelli.
Poi, ecco qua, un'altra chicca.
La paziente ha un problema per cui mi chiedono di portare un prodotto A. Dico: guardate, per lo stesso problema ha già usato con successo il prodotto B.
No, porti il prodotto A.
Ok, meglio assecondarle. Vado in farmacia e chiedo il prodotto A. Il farmacista mi fa: ma per questa cosa è meglio il prodotto C! consideri che il prodotto A è una Fiat mentre il prodotto C è una Ferrari! Compro il prodotto C e lo porto in ospedale.
L’infermiera: ma con chi ho parlato io? Le avevo detto di portare il prodotto A! Uaaaaaaaaaaa! Vado, compro sto cavolo di prodotto A e glielo porto. Il giorno successivo, cambio turno, l’infermiere mi fa: uhmmm... andiamo male... ore le metteremo una soluzione particolare che abbiamo noi.
Ma scusi, e il prodotto A su cui avete tanto insistito??
Ma no, fa quello, ora mettiamo questo, il prodotto X.
Ma lo devo comprare? No no, lo abbiamo noi.
Non so se questa mia esposizione è sufficientemente confusa... è che sono stanca e non riesco a dormire e domani ho parecchio da lavorare e il resto non serve nemmeno dirlo, penso.
Concludo dicendo che, me ne sono accorta successivamente, il prodotto X lo aveva un’altra paziente: le avevano chiesto di comprarselo, fin dal primo giorno.
Anzi, concludo diversamente, dicendo un’altra cosa. Il mio tono di voce è quasi sempre pacato, non mi piace gridare, detesto la violenza anche verbale. Ma oggi sono uscita dai gangheri, il tono ha leggermente superato il volume normale quando ho detto all’infermiera capa: ma perché tanta ostilità? Ma non dovremmo essere tutti dalla stessa parte?
Oltretutto la vecchiaia, la malattia e quel che ne consegue non riguarda tutti?
E’ passato un signore nel corridoio, non si capiva se fosse un malato, un portantino un po’ trasandato o un barbone, ma di sicuro era un vecchio saggio:
“Qui se credono che siccome è eterna Roma, so’ eterni pure loro!”...
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Il primo episodio risale a qualche settimana fa. Ne sono al corrente soltanto pochissime persone, alcune delle quali si sono sganasciate dalle risate quando ho raccontato il fatto. Ma...
Ma se nel cuore della notte vi svegliasse il suono di una campanella, un "dlin" non meglio identificabile, e se poi questo suono continuasse, a intervalli, a non farvi dormire? Ecco la mente andare un po' a zonzo e cominciare a costruire ipotesi su ipotesi che aiutate dall'oscurità e dal rimbambimento da sonno interrotto possono portare a conclusioni estreme, ma... Sì, ma se dopo essere arrivati alla conclusione che quel suono di campanellino "dlin" poteva essere un segnale proveniente dall'aldilà, un modo per "comunicare" qualcosa, e dopo questo pensiero, e qualche altro ancora, il "dlin" fosse all'improvviso cessato? C'è di che rimuginarci su, direi.
Peccato che appena abbia estrinsecato la questione, come ho già detto, più di qualcuno si è sbellicato con commenti tipo "ma solo tu puoi pensare a 'ste cose", "ma come ti viene in mente!", "ti ci vuole uno bravo" (di psicanalista -ndr) eccetera eccetera.
C'è da aggiungere che il giorno successivo, o forse il seguente, non ricordo bene, razionalizzando e chiacchierando un po', credo di aver sciolto l'arcano e trovato la fonte "terrena" di quel "dlin", ma non ho voluto verificare fino in fondo e non è questo il punto, ora.
Ora il punto riguarda un altro fenomeno, che risale a ieri.
Pomeriggio, passo al volo a casa per due incombenze. Giro la chiave nelle serrature, entro, appoggio la borsa e il giaccone e mi dirigo in bagno. Con la porta aperta mi lavo le mani, mentre sento di là delle voci.
Sarà il vicino che è in compagnia, penso.
Passo in cucina, apro il frigo, non c'è niente e quindi lo richiudo subito, acchiappo una frutta, sempre con quelle voci in sottofondo. Provo a prestare attenzione, ma non sembrano provenire dalla casa del vicino.
Mi dirigo in camera, entro e... la tv è accesa.
Accesa? Com'è possibile? Stamattina era spenta, non l'ho accesa, nessun altro è entrato.
E soprattutto: nessun altro è in casa. Giusto???
Ferma. Via i pensieri irrazionali: ragiona.
Ho aperto la porta con la chiave, qui in casa ci sono solo io. Nessuno può aver acceso la tv. Nessuno è nascosto in qualche angolo. Giusto???
Ok, spengo la tv.
Torno di là.
Faccio due cose.
Risento le voci.
No.
Torno veloce in camera: la tv è di nuovo accesa.
Blocco il pensiero irrazionale: calma, sarà un contatto. No??? Mica ti metterai a pensare a spiriti, fantasmi, strane presenze... un fusibile, un contatto, un microchip, una nanotecnologia del cavolo.
Spengo di nuovo la tv. Ma stavolta stacco anche la spina.
Seppure fosse un contatto, con la spina staccata sarebbe impossibile che la tv si riaccendesse da sola.
Certo, a meno che...
Mi siedo sul divano, senza cambiarmi, senza togliere le scarpe, pronta. Tanto dovrò uscire tra poco, entro mezz'ora devo essere fuori. Prendo la borsa e la tengo vicina.
Penso: se la tv si riaccende, scappo.
...
?
N.B. - E' tutto vero, nessuna invenzione nè riguardo i fatti, nè i personaggi.
Ma voi che avreste fatto/pensato in una situazione del genere, di fronte a un simile comportamento della tv? E soprattutto: come immaginate la conclusione di questo episodio?
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*
*
***
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Ecco, allora proviamo così.
Chiudere gli occhi, lanciare una monetina e...
No, anzi: lanciare una monetina, poi chiudere gli occhi
ed esprimere un desiderio...
splink! vorrei vorrei...
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Continuo a domandarmi se.
Se avessi detto, se avessi fatto, se avessi ascoltato di più, se avessi capito prima, se fossi stata più attenta, più vicina, più forte, più decisa, più pronta, se avessi scelto meglio, se avessi consigliato meglio, se avessi agito meglio. Se e ancora se e se.
E oltre ai se rivolti al passato, ci sono quelli rivolti al futuro. Non meno spaventosi.
So che non servono i rimpianti e non è cosa buona preoccuparsi eccessivamente per il futuro, che bisogna vivere coraggiosamente, affrontando di volta in volta quel che ci si para davanti, che la vita è una sfida e che questa è la vita, che si fa quel che si può, che siamo più o meno tutti sulla stessa barca, che c'è sempre di peggio intorno e che sono soltanto un essere umano, limitato e che può sbagliare, che non sono onnipotente eccetera eccetera e bla bla.
Ma c'è una valanga di se che mi tormenta.
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Questo racconto ha partecipato al gioco proposto da BobSaintClair, in cui si chiedeva qualcosa di inquietante, di provare un brivido in 2500 battute... E si sa, la scrittura sa essere coinvolgente e il Bob pure e così... ecco questo raccontino, uscito fuori quasi da solo!
*
NON DIRE GATTO (di Elliy Writer)
Pioveva a dirotto. E di notte non lo aveva mai incontrato. Veramente non lo aveva incontrato nemmeno di giorno. Ma lui aveva insistito: la prima volta che ci vedremo dovrà essere a mezzanotte, dietro la gelateria del porto, sotto la pioggia.
Tipo strano, ma lei era stufa di giovanotti banali, tutti chiacchiere e preservativi.
La gelateria del porto? Ok, anche se a novembre quel posto diventava rifugio per topi e barboni.
Il primo lampo illuminò l’orologio sul cruscotto: mancavano diciassette minuti a mezzanotte. Odiava aspettare. Aprì appena il finestrino.
Qualche goccia di pioggia le bagnò il vestito color malva e un po’ anche il viso. Andava bene così.
Un tuono.
Nonostante tutto, era eccitante quell’attesa. L’attesa di uno sconosciuto, immaginandone l’odore, il calore della pelle...
- Mieow!
Lei sobbalzò. Un gatto?
Guardò fuori dal finestrino, di qua, di là. Nulla. Ma era troppo buio, quei due lampioni arrugginiti, laggiù, non potevano bastare.
- Mieoww!
Di nuovo?
Era più vicino, sembrava quasi dentro l’auto. Si voltò a guardare sui sedili di dietro. Vuoti.
Il secondo lampo illuminò di nuovo il cruscotto: mezzanotte era passata, da diciassette minuti.
Era in ritardo.
Forse era stato uno scherzo e non sarebbe venuto.
Uno scherzo?
Dopo tutto quello che si erano detti e tutto quello che avevano fatto, davanti al PC?
Chiuse gli occhi per un istante. No, impossibile. Forse aveva trovato traffico, forse aveva inciampato in un gatt...
- Miao – sussurrò una voce ferocemente sexy, che la fece fremere e di colpo spalancare gli occhi.
Era lì, sul sedile accanto a lei. Enorme, grandioso.
Non ebbe il tempo di chiedere come e quando fosse entrato in macchina né dire altro perché la prima cosa che le uscì di bocca fu:
- Perché miagoli? sei mica un gatto.
Il terzo lampo illuminò un sorriso beffardo e scintillante che si spalancò su un diabolico pizzetto:
- Perché? Perchè dici gatto?
Improvvisamente, lei tremò.
Lui alzò lentamente la mano, gigantesca, e si tolse il cilindro:
- Al Conte, madame, mai dire gattooo... oh!oh!oh!... – e proruppe in una risata che divenne via via più furiosa del temporale, più assordante del tuono e del silenzio, una risata che la penetrò, la riempì e la sconquassò finché insieme a loro si dileguò.
Al sorgere del sole, il barbone della gelateria del porto trovò solo brandelli di stoffa color malva e un cilindro, nell’auto abbandonata.
Un gatto nero fece pipì sotto il primo lampione. Poi, ciondolando, si allontanò.
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Prima di tutto voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa inziativa inviando una propria fotografia e dunque mettendosi in gioco, contribuendo a creare un momento di distrazione, di leggerezza, di positività.
Ringrazio tutti, in ordine di... apparizione fotografica! Ecco i generosi protagonisti (scusate se non metto i link, ma non ne ho proprio il tempo materiale...) :
1 - SILLYLAMB
2 – MPT
3 - DIMANTO
4 – GINKOBAE
5 – SABINFERRARIS
6 .- ELLIY
7 – PRONTALFREDO
8 – SOCRATE
9 – FATAMATTA
10 – FULOV
11 – STEFANOcs72
12 – LORIFU
E qual è l'immagine vincitrice dello squisitisssimo premio messo in palio dal nostro caro Socrate? Spogliate tutte le schede valide pervenute in tempo utile... eccola!
Murgia's clouds with kite
di DIMANTO
Complimenti tanti tanti alla vincitrice e un abbraccio alla piccola protagonista della foto!
Grazie, di cuore, a voi tutti!
***
Appendice 1 - tirata d'orecchie specialissima per Caluinet e Belf: ma perchè non avete partecipato al gioco??? sgrunt, doppio sgrunt... una fotina "nuvolare" da voi me la sarei aspettata, stavolta... vabbè, perdonati :)
Appendice 2 - da più parti mi si chiede come mai io sia ultimamente un po' latitante, un po' assente. Chiedo scusa, di sicuro non è mia intenzione trascurare amicizie e affetti, ma gli spazi di tempo libero pare si restringano ogni giorno di più e certe volte sono proprio in affanno, come ora ad esempio, che già una volta il pc mi ha costretto a riscrivere il post, mentre di là il dovere mi reclama e devo sbrigarmi, tre-due-uno... eccetera eccetera... però sappiate che siete sempre presenti nei miei pensieri.
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Ed eccoci alla fase finale del gioco! Grazie a tutti i gentili e generosi partecipanti, che hanno voluto così carinamente contribuire alla riuscita dell'iniziativa.
Si tratta ora di scegliere. Ah, operazione sempre difficoltosa, ma... il salame attende!
Ricordo che questo è il premio in palio, generosamente offerto dal nostro
SOCRATE 52:
Un delizioso prodotto della terra emiliana: un bel salamino nostrano!
Quindi attenzione, concentrazione e... alla scelta della fotografia
che più ha emozionato o divertito o... vedete voi.
Si vota esprimendo UNA preferenza in questo post
possibilmente aggiungendo due parole di motivazione
ENTRO SABATO 27 ottobre
... così domenica avremo il vincitore
TUTTE LE FOTOGRAFIE SONO RACCOLTE
(grazie all'operoso contributo tecnico di Socrate!)
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DODICESIMA (e ultima) FOTO
PARTECIPANTE AL GIOCO FOTOGRAFICO
CERTE NUVOLE
Titolo: Presagio - Autore: anonimo fino alla fine del gioco
L'Elliy-commento: questa foto mi fa venire i brividi, a cominciare dal titolo. Tutto è scuro e minaccioso, a cominciare dagli alberi, che sembrano quasi animarsi e... E però, dai, lasciatemi vedere un filo di speranza in quel punto di luce più chiara, lassù...
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UNDICESIMA FOTO PARTECIPANTE AL GIOCO FOTOGRAFICO
CERTE NUVOLE (click)
TITOLO: Io ci vedo scritto Elliyna! Autore: anonimo fino alla fine del gioco
L'Elliy-commento: Jovanotti canta "ti vedo scritta su tutti i muriiii..." ma qui il nostro autore vede scritto Elliyna addirittura sulle nuvole, dalle nuvole, tra le nuvole! Ehm... il colore del cielo è delicato e ricco di belle promesse, le nubi sono appena delle striature rosa, l'inquadratura suggerisce una visione dinamica... chissà se la scritta è apparsa all'autore subito dopo una virata!
Comunque so che dalle sue parti la natura è rigogliosa e la terra è ricca di alberi, piante e... ehm, erbe preziose.
Non posso fare a meno di sorridere e di cuore ringraziare
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Il termine per inviare le fotografie è scaduto, ma ne abbiamo ancora tre da visionare, arrivate fresche fresche! Cominciamo rapidamente, olè!
DECIMA FOTO PARTECIPANTE AL GIOCO FOTOGRAFICO
CERTE NUVOLE (click)
Autore: anonimo fino alla fine del gioco
L'Elliy-commento: una finestra aperta. E' un invito? Mi pare di si. Un invito a spalancarle, le finestre, a guardare fuori, a lasciar entrare la luce. Luce che nessuna nuvola riesce ad oscurare, non per molto almeno, e che anzi a volte ne risulta esaltata. E che bello lasciare che lo sguardo si perda laggiù tra quelle montagne...
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NONA FOTO PARTECIPANTE AL GIOCO FOTOGRAFICO
CERTE NUVOLE (click)
Titolo: Guardando le nuvole - Autore: anonimo fino alla fine del gioco
L'Elliy-commento: Guardando le nuvole si può riuscire a vedere oltre, molto oltre... Non so se sia questo il messaggio che vuole comunicare l'autore o se invece ci vuol mettere in guardia: a guardar troppo le nuvole, ci lascia la testa, lì in mezzo! Pur sorridendo all'idea, questa immagine secondo me è forma di espressione diversa dalla fotografia. Si sa, io sono "di coccio" (come si sul dire) su taluni argomenti, non amo la post produzione spinta, non mi apprezzo gli effetti speciali esagerati. Mi piacerebbe riuscire a far passare il medesimo messaggio con un semplice scatto, grazie a una inquadratura, un taglio di luce, un gioco di profondità di campo o di ombre...
Qualcosa nell'insieme mi disturba, forse tutto quel mascara o forse tutti quei puntini, ma è come se tornasse un antico incubo, uno di quelli che mi sorprendeva quando da piccola mi veniva la febbre, procurandomi strane visioni... beh, è di sicuro effetto, dunque :) e può stimolare una bella discussione sul tema!
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OTTAVA FOTO PARTECIPANTE AL GIOCO FOTOGRAFICO
CERTE NUVOLE (click)
Autore: anonimo fino alla fine del gioco
L'Elliy-commento: ritornando a casa come sempre/ c'è qualcosa che non va... con questa gente così stanca di sognare / e io più stanco che mi sogno te... Così canta Concato nella sua "Tornando a casa" e questa è la prima sensazione che mi ha regalato questa immagine: l'odore, l'atmosfera del ritorno a casa, la sera, con l'animo curvo sotto il peso della giornata, dell'ansia, della stanchezza e di tutti i pensieri che hanno girato e rigirato, a vuoto per lo più.
Ecco, la città sta per essere ingoiata dal buio, in un buio che può far paura, mentre le auto hanno già acceso i fari e intorno si agitano le solite figure, scvolano via le solite case, le solite strade. Ma alzando lo sguardo possiamo stupirci, incantarci e magari cogliere una promessa, la promessa del rossodisera. Così mi piacerebbe intitolare questa foto: rossodisera. Bel tempo si spera. La speranza che ci regalano quegli ultimi raggi di un sole che va ad illuminare un altro pezzo di mondo, per un po', mentre qui cala la notte. Lui, il sole, domani tornerà. Questa è la promessa.
Intanto noi possiamo aprire la porta di casa e tenerci caro, e stretto, quel che vi troviamo dietro.
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SETTIMA FOTO PARTECIPANTE AL GIOCO FOTOGRAFICO
CERTE NUVOLE (click)
Titolo: nuvolone lenticolare - Autore: anonimo fino alla fine del gioco
L'Elliy-commento: fenomeno atmosferico affascinante e inquietante. Come affascinante e inquietante è l'ipotesi che possa nascondere un'astronave aliena o esservi in qualche modo collegato...
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Ci avviciniamo alla fase finale del gioco! Ecco la...
SESTA FOTO PARTECIPANTE AL GIOCO FOTOGRAFICO
CERTE NUVOLE (click)
Autore: anonimo fino alla fine del gioco
L'Elliy-commento: l'acchiappanuvole! E chi non ha mai sognato di poterne afferrare, o almeno sfiorare, una? Così come abbiamo sperato di poter realizzare un sogno, di poter catturare una chimera, di poter ...
Ma i sogni, si sa, svaniscono all'alba e chiudendo quella mano l'aria scivolerà via tra le dita e resterà un pugno chiuso e vuoto, eppure...
Eppure come fare a non crederci lo stesso, almeno ogni tanto, e a non sorridere insieme a tutti i deliziosi, eclettici, bizzarri, incorreggibili acchiappanuvole del mondo?
****
E ora
chiedo scusa per il fuori programma
e il fuori contesto
e l'invasione di campo,
ma oggi è il mio compleanno
e voglio farmi un regalo, yes!
Mi dedico una canzone
bella
che tra testo, musica e immagini
contiene parecchie delle cosette che mi voglio augurare
****
Se volete partecipare al gioco fotografico
sbrigatevi
il tempo sta per scadere (21.10)
Se invece non vi interessa
perchè non vi piacciono i premi in palio
o perchè non vi piace giocare
o perchè avete ben altro da fare
o perchè detestate le nuvole
o perchè vi sta sulle scatole questo blog
e chi lo abita
o per qualsiasi altro motivo
peggio per voi
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Riprendiamo a giocare:
QUINTA FOTO PARTECIPANTE AL GIOCO FOTOGRAFICO
CERTE NUVOLE (click)
Autore: anonimo fino alla fine del gioco
L'Elliy-commento: certe nuvole rischiano di essere trascinate giù, confuse col grigio dell'asfalto, scambiate per fumo di ciminiere, svilite da cicche e rifiuti. Ma è tutto inutile perchè loro sono leggere, impalpabili, in continuo movimento e soprattuto... volano!
***
Se volete partecipare
c'è ancora un po' di tempo...
datevi da fare!
CERTE NUVOLE (click)
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Ancora una breve pausa, prima di riprendere il Gioco fotografico
CERTE NUVOLE (tutti i dettagli a partire da due post più giù)
Grazie a Sillylamb abbiamo un'altra foto fuori gara
Titolo: HAVE YOU SEEN THE NORD?
L'Elliy-commento: sarà che stasera ho un ascesso a un dente che mi tormenta, sarà che il morale è lievemente (diciamo così) sotto tono, sarà che sono preoccupata per un po' di cose e di persone, sarà inoltre che le mental pips non mancano mai... oppure... oppure sarà l'effetto del grandangolo e di quella grandiosa massa di nuvole a forma di freccia, che sembra indicare un punto altro, al di là dell'orizzonte... Va beh, a me comunque questa foto stasera fa venir voglia di vacanza e passeggiate serene e pensieri leggeri... Grazie Silly :)
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Non affidarti alla mia immaginazione
non ti fidare, io non ti conservo,
non ti metto da parte per l'inverno,
io ti apro e ti mangio in un boccone.
Patrizia Cavalli
Credo che sia stato il sorriso
Fu il sorriso che aprì la porta
Era un sorriso molto luminoso
invitava ad entrarci, a togliersi i vestiti
infilarsi dentro quel sorriso.
...
E. de Andrade
Con un fiore - Con una lettera
Con un agile amore -
Se fisso il Chiodo più saldo -
Definitivamente saldo - lassù -
Non importa la mia Incudine ansimante!
Non importa il Riposo!
Non importano i volti fuligginosi
Che si sbracciano alla Fucina!
L'acqua, è insegnata dalla sete.
La terra - dagli oceani traversati.
Il trasporto - dallo spasimo -
La pace - dai suoi racconti di battaglie -
L'amore, dalla memoria di un ritratto -
Gli uccelli, dalla neve.
(E. Dickinson)
Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.
Pedro Salinas
Inviato da: emilytorn82
il 23/12/2016 alle 13:01
Inviato da: emilytorn82
il 23/12/2016 alle 13:00
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 16:28
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 11:41
Inviato da: esternoluce
il 29/12/2015 alle 17:37