Luca Piana svela il mistero con tanto di foto che mostrano le prove
dell’esistenza di questi derivati.
“Il governo – scrive – li ha sempre nascosti.
L’Espresso ora li rivela”.
“Per la prima volta, L’Espresso è in grado di pubblicare i contenuti
di un pacchetto di contratti che nei primi giorni del 2012 misero
il governo di Mario Monti con le spalle al muro, costringendolo
a versare 3,1 miliardi di euro nelle casse della banca
americana Morgan Stanley“.
Il settimanale ricorda come diversi siano stati i tentativi, gli appelli, le indagini
lanciate per tentare di capire la natura di quei contratti derivati. Che sono rimasti,
però, sempre TOP SECRET. E che hanno visto come controparti del Tesoro
non solo Morgan Stanley, ma diversi colossi dell’alta finanza mondiale.
“Soltanto nel quinquennio dal 2011 al 2015, stando agli ultimi dati
noti – prosegue l’Espresso – i derivati hanno avuto un impatto negativo
sui conti pubblici di 23,5 miliardi di euro, tra interessi netti pagati alle
el portafoglio del Tesoro presentano perdite potenziali per ulteriori
36 miliardi di euro. Fatti due conti – continua Piana – si può dedurre
che al governo di Paolo Gentiloni basterebbe non avere questa zavorra
per evitare la manovra di aggiustamento da 3,4 miliardi di euro
che l’Unione europea ha chiesto all’Italia”.
Dunque il Tesoro italiano ha perso quasi sempre
le scommesse lanciate per proteggere l’Italia da
un aumento dei tassi. E, perdendo, ha praticamente
fatto dell’Italia un paese alla mercé delle banche,
che si è trovata con interessi da pagare, sul proprio
debito, ancora più elevati.
L’OMBRA DI MORGAN STANLEY
– Prosegue l’articolo dell’Espresso: “Quando Morgan
Stanley bussò alla porta del neo-premier Mario Monti,
nelle ultime settimane del 2011, era un periodo già di
per sé difficile: la crisi dello spread stava mettendo a
dura prova i conti pubblici e molti paventavano un
default dell’Italia.
Il maxi esborso da 3,1 miliardi di euro fece sensazione
ma, da quel momento, le preoccupazioni non sono
diminuite, viste le nuove perdite che sono andate
materializzandosi su altri derivati.
Le banche coinvolte in questo genere di operazioni
sono diciannove, da JP Morgan a UBS,
da Deutsche Bank a Goldman Sachs, stando
a una lista diffusa qualche tempo fa dal ministero.
Ma al di là dei nudi nomi, poco si sa”, anche
perchè l’Espresso ricorda come sia stato lo
stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan
ad affermare in passato che la divulgazione di tali
contratti “avrebbe riflessi pregiudizievoli che
determinerebbero uno svantaggio competitivo
dell’Italia rispetto alle banche e agli
“altri Stati che fanno uso di questi strumenti”.
Riguardo alla cifra monstre superiore ai 3 miliardi
di euro del conto che Morgan Stanley presentò
al governo Monti, il settimanale rivela:
“Per inquadrare bene i fatti, bisogna partire
dalla fine, e cioè dai drammatici giorni di metà
novembre 2011 in cui stava cadendo l’ultimo
governo di Silvio Berlusconi.
Con i mercati in subbuglio e il fiato dei grandi
organismi internazionali sul collo del successore
Monti, Morgan Stanley invia al Tesoro una serie
di sei memorandum ‘strettamente privati e
confidenziali’ nei quali affronta una discussione
delicata (…) In quei documenti la banca americana
sottopone ai dirigenti del ministero dell’Economia
la decisione di esercitare una clausola presente
in un vecchio accordo di 18 anni prima,
datato 10 gennaio 1994, chiudendo
anticipatamente tutti i contratti derivati
sottoscritti da allora con il Tesoro e incassando
sull’unghia svariati miliardi di dollari.
Che cosa diceva quella clausola?” L’articolo continua:
“La risposta si trova nel documento originale del 1994,
anzi in un allegato del considetto “Isda master agreement’,
una specie di accordo quadro firmato quando il direttore
generale del Tesoro era Mario Draghi, oggi presidente
della Banca centrale europea.
A pagina 7 dell’allegato è esplicitato quello che viene
definito “Exposure Limit”.
Semplificando al massimo, il senso è questo:
se il valore di mercato dei derivati sottoscritti
con il Tesoro è favorevole a Morgan Stanley
e supera la soglia di 50 milioni di dollari,
la banca può decidere di chiudere in anticipo
tutti i contratti, esigendo dal governo il
pagamento dell’intera cifra”.
Il nodo è proprio lì, nella parola “valore di mercato”.
Quando infatti “Morgan Stanley si rivolge al Tesoro,
nel novembre 2011, il valore di mercato dei derivati
supera già in maniera abnorme la soglia di 50 milioni
di dollari definita nel 1994. Il dettaglio viene messo
nero su bianco in uno dei rari documenti scritti in italiano
nella corrispondenza tra le due parti, un memorandum
datato 22 novembre 2011. In questo appunto vengono
elencati sei contratti che la banca intende chiudere o
trasferire a altre controparti, il cui valore di mercato
è negativo per il Tesoro per 3,5 miliardi di dollari,
70 volte il livello d’allarme di 50 milioni indicato
nel “master agreement” di 18 anni prima”.
Tra le rinegoziazioni emerge dall’Espresso anche
quella relativa a “una swaption venduta a Morgan
Stanley nel 1999?. (..) “Una serie di rinegoziazioni
caratterizza anche un’altra swaption, venduta
dal Tesoro nel 2002, modificata leggermente
nel settembre del 2006 e in maniera più radicale
appena due anni più tardi, nell’agosto 2008.
Anch’essa verrà chiusa, esattamente come
la precedente, con l’accordo di fine 2011,
con un pesante esborso per il Tesoro.
Praticamente nel 2003, nel 2006 e nel 2008,
quando quel limite di 50 milioni era stato già
sfondato al rialzo “da almeno dieci anni”,
il Tesoro continuò a rinegoziare diversi
contratti derivati per usufruire di benefici
di cassa immediati. “Insomma, in cambio
di un beneficio di cassa immediato, il ministero
ha accettato di caricarsi di rischi che, al dunque,
gli si sono scatenati contro”.
Un vero suicidio finanziario.
In sostanza, lungimiranza zero e massima assunzione del rischio.
Così il Tesoro ha giocato con i soldi dell’Italia.
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Riassumendo :
Si è Piu Schiavi che ai Tempo dei Faraoni
Si dice che è caduta la prima Repubblica
con Tangentopoli però
non è stato azzerato il debito pubblico
ne la classe politica e dirigenziale
( tutte quelle belle cariche amministrative
decise da poteri politici ,
nei mesi seguenti alle elezioni)
e ancora non si capisce che
la Repubblica Italiana
è stata
trasformata
in 40 anni
in una dittatura finanziaria!
Perdi una mano sul lavoro
e ha un valore economico per l inps
Con Quello che hanno Rubato
e mentito Politici, industriali,
Arraffoni e Faccendieri
di ogni sorta e grado
Ogni CIttadino Italiano
Dovrebbe Avere Licenza e un Medaglia
per decapitarli e cremarli ..
Ma Poi Le Ceneri?!?
non siamo certi che come Humus non siano
dannosi per l Ambiente ;-D
Inviato da: Mr.Loto
il 03/08/2021 alle 17:15
Inviato da: cassetta2
il 07/02/2021 alle 12:17
Inviato da: aldogiorno
il 22/12/2017 alle 11:52
Inviato da: DARKHOOD74
il 06/05/2017 alle 17:53
Inviato da: aldogiorno
il 06/05/2017 alle 17:48