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SUPPOSTA DEL GIORNO

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«Mi sono battuto perchè Enzo Biagi non lasciasse la televisione, ma alla fine prevalse in Biagi il desiderio di poter essere liquidato con un compenso molto elevato».

Silvio Berlusconi a Tv 7, 15 febbraio 2008

 

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CANZONI CHE PARLANO

A te

Jovanotti

Safari

Il buon Baudo ogni anno ci ricorda che la canzone vincitrice del Festival è quella di cui la gente fischietta il motivo il giorno dopo la prima serata della kermesse sanremese. Sarà. Di questi tempi, però, la popolarità di una canzone si misura, oltre che con le vendite del cd singolo e con la quantità di download, anche con la presenza del brano su Youtube come colonna sonora di videoclip e audiogallery creati dagli utenti. Ecco perchè, secondo me, il brano A te, che Jovanotti ha inserito nel suo nuovo album Safari, è già un successo: non è uscito nessun videoclip, ma il popolo della Rete si è sbizzarrito a crearne a bizzeffe. Segno che questa canzone parla al cuore di molti.

>>>ARCHIVIO

 

STO LEGGENDO...


Enzo Biagi

Manuale del Novecento

Rizzoli


A volte capita che non si ha molto tempo per leggere e iniziando un libro si rischia di non concluderlo mai. Allora le cose sono due: o uno si limita a leggere distrattamente i titoli dei giornali oppure si concentra sugli ingredienti dei biscotti della colazione. C'è una terza possibilità: i dizionari, divisi per voci, lunghe al massimo una pagina, che possono essere letti in qualsiasi momento libero, senza il rischio di perdere il filo. E' il caso di questo libro, in cui Enzo Biagi dice la sua sui protagonisti del secolo appena trascorso, personaggi, il più delle volte, da lui incontrati, anche se per pochi minuti. Uno dei tanti grazie che bisogna dire a questo maestro del giornalismo.

>> ARCHIVIO

 

ALBUM

Luglio 2005 013

Con Chicca e Giusi, il giorno della mia laurea, luglio 2005

Simo & Elvi

Con Simone, a Lecce, in piazza Mazzini, agosto 2005

Io al Sestriere

Al Sestriere, per le Olimpiadi Invernali, febbraio 2006

T'ann'ard! 

Con Gianpaolo al master, maggio 2006

Con Elena, durante lo stage all'Ansa, luglio 2007

CDSC01873

Con la mia macchina la notte della vittoria dell'Italia ai Mondiali, luglio 2007

IMG_0750

Sul circuito di prova di Quattroruote, febbraio 2007

A Perugia

A Perugia. il giorno della consegna del premio dedicato ad Ilaria Alpi, marzo 2007

 

Alla tipografia di Corriere e Gazzetta, maggio 2007

Con Nicola, ottobre 2007

 

MOMENTI DI VERO GODIMENTO

4 LUGLIO 2006

Dov’eravate? Sì, dove eravate quella sera? La sera del quattro luglio 2006. Alle undici, quando Fabio Grosso l’ha buttata dentro al 120’?  E poi si è messo a correre scuotendo la testa, con gli occhi del bambino che ha appena scartato il regalo di Natale? Non ci credeva neanche lui, ma con quel tiro a girare Grosso aveva appena regalato all’Italia la finale della Coppa Del Mondo.Dov’eravate? Non potete non ricordarvelo. Tutta l’Italia  è esplosa quando quel pallone si è infilato dietro le spalle di un Lehmann immobile, parabola imprendibile e irripetibile. Italia –Germania. Una partita soffertissima. Le porte  che sembravano stregate. Pali, traverse, parate. La palla che non vuole entrare. L’acido lattico che si fa sentire, perché si va ai supplementari, e la tensione aumenta. Meno male che non c’è più quel maledetto golden gol, che ci ha condannato agli Europei del 2000 e ai Mondiali del 2002.Ammettetelo. L’avete giocata pure un po’ voi, quella partita, dovunque foste. A casa vostra. Al lavoro, con un occhio o un orecchio rivolto verso la tv. Nelle piazze, che poi sono impazzite di festa. Per questo non potete non ricordarvi dov’eravate.
 

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Creato da: elvona il 24/10/2005
In continua evoluzione, ma non si sa verso dove

 

 

TRASLOCO

Post n°157 pubblicato il 15 Marzo 2008 da elvona

Dopo quasi tre anni passati sulla piattaforma Libero, Nessuna promessa si trasferisce su wordpress. Ecco il link: http://elvirapollina.wordpress.com

...continuate a leggermi...

 
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CAMPAGNA ELETTORALE 2008: UN PRIMO BILANCIO

Post n°156 pubblicato il 14 Marzo 2008 da elvona
 

Primo bilancio di questa fase iniziale della campagna elettorale. A parte l'uso smodato (e spesso strumentale) di sondaggi da parte dei vari candidati, che il più delle volte presentano numeri e percentulali  senza essere accompagnarli dall' informativa (ovvero quella nota dove vengono indicati  le persone intervistate, la modalità di raccolta dati, il committente, il periodo relativo), va registrato che, nonostante si venga da due anni di governo di centrosinistra, il Partito Democratico sta riuscendo a condurre una campagna elettorale per certi versi molto simile a quella di Berlusconi nel 2006. Su questo Berlusconi ha ragione: Veltroni parla come se si stesse venendo da due anni di governo di centrodestra: la stessa tattica utilizzata dal Cavaliere nel 2006, con buoni risultati.

 I dati, ad ogni modo,  danno il Pd in svantaggio, con qualche segno di miglioramento, ma quello che più conta, è che, forse per la prima volta dopo anni, non è il centrodestra a dettare l'agenda politica della campagna elettorale. Il leader del Popolo della Libertà,  la cui tenacia  e abilità di comunicazione sono proverbiali, dà l'impressione di rincorrere, pur essendo in vantaggio. Le polemiche sul caso Ciarrapico ( e qui, un ruolo fondamentale l'ha avuto Repubblica nel lanciare la boutade)  e la gaffe sulle precarie che, secondo il Cavaliere, risolverebbero i loro problemi sposando uno come suo figlio, fanno registrare un certo affanno comunicativo del sempiterno candidato premier. Anche il gesto di stracciare il programma non è ha certo avuto un buon riscontro a livello mediatico.

Rispetto alla campagna elettorale precedente, l'offerta politica è più composita e più coerente, almeno in apparenza: ai due principali competitor,  si aggiungono La Sinistra Arcobaleno, la Destra, la Rosa Bianca, i Socialisti di Boselli, che non hanno alcuna chance di vittoria, ma potrebbero risultare determinanti nella formazione di una maggioranza parlamentare, tenendo conto della legge elettorale. Tutte queste formazioni, però, nessuna esclusa, si scagliano quotidianamente contro Pd e Pdl, accusandoli di aver egemonizzato abusivamente la scena politica. D'altra parte, il leader del Pdl continua a parlare di voto utile (ovvero di voto dato ai due principali partiti), suscitando le ire transfuga della Cdl Casini. Anche in questo Veltroni ha buon gioco: finora ha evitato di attaccare direttamente le forze minori, invitando semplicemente a votare per il Pd. Scelta che contribusce a creare un clima positivo attorno al neonato Partito Democratico.

Siamo solo all'inizio, manca ancora un mese al voto, e la campagna elettorale deve ancora entrare nel vivo, ma per ora l'impressione è che il Pd giochi in maggiore scioltezza, mentre al Pdl cominci a pesare la posizione di vantaggio in cui si trova. Ad ogni modo, come si titolava due anni fa, decideranno gli indecisi. Un paradosso, ma per ora il 30 per cento degli elettori non sa che pesci pigliare al mercato dell'offerta politica.  

 
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IERI, MOGGI E DOMANI

Post n°155 pubblicato il 04 Marzo 2008 da elvona
 

Ha abbracciato Casini alla convention dell'Udc, e subito è stato un susseguirsi di voci: Moggi si candida al centro. Pronta smentita di Casini and Co. Tabacci ha definito Moggi non in linea con l'etica della Rosa Bianca. Moggi, invece, con la sua solita faccia di bronzo, ha detto: "Non mi candido perchè non è il mio campo ma mi voterebbero 9 milioni di juventini". Per quello che vale,  IO NO.

 
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 MENTANA IS DIFFERENT?

Post n°154 pubblicato il 01 Marzo 2008 da elvona
 

Che cosa può aggiungere la descrizione dell'agonia di Francesco e Salvatore, i due fratellini di Gravina, 9 e 11 anni, scomparsi nel giugno di due anni fa e trovati morti in fondo al pozzo di una masseria abbandonata? Non si tratta forse di una storia già di per se' tragica? A che serve sapere che sono stati trovati segni di unghiate su muri? Che uno dei due si è mosso nella cisterna nel tentativo disperato di trovare una via d'uscita?

Ieri Enrico Mentana ha dedicato una puntata di Matrix alla ricostruzione della vicenda di Gravina. Ad ogni domanda posta, Mentana precisava di non voler entrare nel macabro, di non voler romanzare, di non voler addentrarsi troppo nella descrizione di particolari morbosi.  In realtà, per forza di cose, la trasmissione ha poi preso quella piega. Basta pensare che tra gli ospiti c'erano il crimonologo Massimo Piccozzi e Gianrico Carofiglio, pm e autore di romanzi gialli. Persone contro cui non nulla, ma se s'invitano uno che ispeziona scene del crimine e uno scrittore di gialli, come si può affermare di non voler romanzare, aggiungendo orrore all'orrore?

E così, il buon Mentana, ha preso due piccioni con una fava: gli ascolti di un pubblico che si nutre sempre più di morbosità, e l'aurea di giornalista corretto che da sempre lo accompagna. Perfetto, no?

 
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ARBITRI E TOGHE

Post n°153 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da elvona
 

Tre rigori negati, uno contro concesso al 91esimo minuto. Portiere da una parte, palla dall'altra, fischio finale e partita persa. Roba che qualche anno fa poteva succedere a squadre tipo Siena o Perugia. Invece ieri è successo alla Juventus contro la Reggina. Ranieri a fine partita è riuscito a stento a trattenere la rabbia. Si è limitato a dire che, a suo giudizio, la direzione dell'arbitro Ayroldi è stata a senso unico.

I commentatori sportivi hanno buon gioco  nel gridare al complotto antijuve, galvanizzando i tifosi bianconeri, costretti da due anni a subirsi vittorie dell'Inter, sfottò a non finire e lezioni morali da gente che campava con decreti spalmadebiti e plusvalenze.

Io sono tra questi, e mi fa un po' ribrezzo sentire certe parole uscire dalla bocca e dalla penna di chi negli ultimi due anni  ha messo alla gogna la Juve e che ora grida allo scandalo nei confronti degli arbitraggi a sfavore dei bianconeri. Un bel modo per fare un po' di audience in più e ravvivare un campionato chiuso da tempo.

Il vero scandalo, invece, è questo:che a Donadarini , sotto processo a Napoli per Calciopoli  (la giustizia sportiva lo ha assolto) sia stata affidata la direzione della partita di ieri sera. Non sarebbe opportuno, fino a che non si concluderà il processo, fare in modo che Dondarini non arbitri la Juve,  essendo accusato di averla favorita negli anni di Moggi? Il codice di procedura penale prevede casi d'incompatibilità per i giudici: è troppo chiedere che siano previsti anche per le ex giacchette nere?

 
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INCONTRIAMOCI SU GOOGLE

Post n°152 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da elvona
 
Foto di elvona

Da Max, febbraio 2008

Una volta ci s'incontrava in piazza. Oggi grazie a Weblin possiamo parlare e interagire con chi passa per un sito internet mnetre ci siamo noi. L'avatar può assumere sembianze umane o da fumettoe dialogare grazie alle nuvolette che trasformano lo schermo in una comic strip. Naturalmente è possibile parlare anche in privato. Usando il mouse si fanno camminare gli avatar come se fossero per le vie del centro, e all'interno del mondo Weblin è possibile fare la spesa, utilizzando le monete virtuali, kala. Ma gli avatar possono anche scambiarsi gadget virtuali. Weblin si scarica gratis all'indirizzo www.weblin.com  Elvira Pollina

 
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SANTE ALLEANZE...

Post n°151 pubblicato il 16 Febbraio 2008 da elvona
 

Dopo giorni di tormentone, fatti di telefonate e di dichiarazioni a giornali e radio, è ufficiale: l'Udc di Pierferdinando Casini non farà parte del Partito delle Libertà in cui sono confluite An e Forza Italia. "Non mi vendo" ha rivendicato Casini, che negli ultimi tempi ha sbagliato una mossa dietro l'altra, disseminando pezzi di Udc qua e là.  Viene da pensare che non si è trovato un accordo sul prezzo di vendita, con il leader del Pdl non intenzionato a concedere troppo al bel Pierferdi.

Gianfranco Fini, invece, seraficamente,  annuncia che An si scioglierà in autunno. I battibecchi con il Cavaliere sono ormai un lontano ricordo, anche se risalgono a meno di due mesi fa. Fini è tornato ligio al suo ruolo di delfino di Berlusconi: sembra che i due abbiano già raggiunto l'accordo per una staffetta a Palazzo Chigi, in stile Blair - Gordon Brown, con Fini pronto a subentrare al Cavaliere, il quale punterebbe poi al Quirinale.

Tutto questo, ovviamente, se il Pdl vincerà le elezioni, cosa che non è scontata come sembra. E il merito va in buona parte a Veltroni, che per la prima volta dopo anni, ha costretto il centrodestra a inseguire l'agenda politica del centrosinistra, decidendo di far correre da solo il neonato Partito Democratico.

In attesa di sapere come andrà a finire, un amarcord con il fantastico Neri Marcorè nel ruolo di Casini.

 
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1958-2008: CINQUANT'ANNI DI LEGO

Post n°150 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da elvona
 

I Lego compiono 50 anni. I mattoncini colorati che, nonostante Playstation e Wii, continuano a riempire le stanze dei bambini, nascevano, infatti, nel 1958, quando fu inventato il “brick”, il pezzo base di tutto il mondo Lego, poi evolutosi in mille modi: dai Duplo, dedicati ai più piccoli, ai  set più sofisticati, come Lego Technic e Lego Mindstorm, passando ovviamente per le linee Legoland, tra cui l’indimenticabile Lego Star Wars.

Da anni ormai si dice che  siano stati soppiantati da consolles e videogames. Eppure, alcuni numeri fanno rabbrividire: si calcola che i bambini di tutto il mondo passino circa 5 miliardi di ore all’anno giocando con i Lego e che in circolazione ci siano circa 62 mattoncini per ciascuno dei 6 miliardi di abitanti della Terra. Sono 19 miliardi i pezzi prodotti ogni anno, mentre 36 mila quelli assemblati ogni minuto nel mondo. Quelli venduti ogni anno basterebbero a circondare il nostro pianeta, non una, ma cinque volte.

E non è nemmeno vero che i Lego non siano al passo con i nostri tempi digitali: basta pensare che sono oltre 550 mila i video dedicati ai Lego su YouTube e che digitando la parola Lego su Google, appaiono 57, 6 milioni di risultati. E proprio i fondatori di Google, Brin e Page, sono due accaniti fan dei “brick”: usarono proprio i Lego per costruire un economico ed espandibile contenitore esterno per dieci hard disk da 4 Gb, quando erano impegnati nello sviluppo di quello che poi è diventato il più famoso motore di ricerca. Sempre Brin e Page hanno  rivelato che i Lego vengono utilizzati nel recruting college di Google, per verificare il potenziale creativo dei candidati.

 

 
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INDIETRO TUTTA

Post n°149 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da elvona
 

Solo a gennaio, Barack Obama, candidato alle primarie dei Democratici americani, ha raccolto  32 milioni di dollari di donazioni. Ma la cosa più impressionante è che di questa cifra 28 milioni sono stati raccolti direttamente online, con contributi inferiori ai 100 dollari, effettuati tramite carta di credito. Quando si dice che il mare è fatto di tante piccole gocce.

Obama non è l’unico a fare incetta di donazioni tra il popolo della Rete: Ron Paul, candidato alle primarie dei  Repubblicani, in un giorno è riuscito a racimolare ben 6 milioni di dollari. Si può ben dire che il web è stato determinante nel finanziamento della sua candidatura: senza le donazioni online, Ron Paul sarebbe rimasto uno sconosciuto totale.

In tutti i siti degli aspiranti inquilini della Casa Bianca, il bottone “Dona adesso” è ben visibile, e il modulo da compilare è praticamente lo stesso: ormai la procedura è davvero standard.

A fare un giro sui siti dei principali partiti italiani a pochi mesi dalle elezioni politiche, invece, viene un po’ da ridere. Partiamo dal Pd, che, nelle parole del suo leader dovrebbe essere un "partito rete". Bene, dal sito dei Democratici non è possibile effettuare nessuna donazione, però si può compare una BANDIERA DEI DS pagando con carta di credito. Prezzo 4,50 euro, più 6,50 euro di spedizione. Un affarone.

Il sito di Forza Italia è pieno di loghi di social network: flickr, youtube e compagnia bella. Gli azzurri sono quanto meno attratti dal duepuntozero. Almeno apparentemente, perché cliccando sul pulsantino “adesioni”, si finisce in un pagina in allestimento.

Di tesseramento online e donazioni con carta di credito non se ne parla neppure sul sito di Rifondazione, mentre i i Comunisti Italiani in invitano a compilare  un modulo e aspettare di essere ricontattato via mail. Si può invece donare con Visa o Mastercard ai Verdi, senza bisogno d’iscriversi.

Niente tesseramento online per An, ma si può contribuire alla causa acquistando uno spumante a 48 euro oppure i calzoncini alpini a 7 euro. Carta di credito non pervenuta: bisogna ordinare tramite  mail o spedire un fax.

Francesco Storace ha invitato ad aderire online al suo nuovo partito, La Destra. Per farlo però bisogna compilare un modulo chilometrico, e poi pagare con bonifico, bollettino, o contanti…ci manca solo la donazione in natura e siamo a posto.

I leghisti si affidano al conto corrente bancario. Però  si può contribuire acquistando la spugna da bagno dei piccoli padani, previo ordine via mail.

Sul sito dell’Udc si può far shopping ( del resto siamo in centro) ma i gadget sono quelli delle elezioni del 2006, mentre l’Udeur d’interattivo non offre nulla, tranne che l'invio di e-mail.  

Il tesseramento online è invece possibile per chi voglia aderire ai Radicali o ai Socialisti di Boselli, e la carta di credito è benvenuta. Per aderire all’Italia dei Valori del multimediale Di Pietro, bisogna scaricare un modulo, stamparlo e compilarlo a mano e poi recarsi nella sede provinciale più vicina, pagare e aspettare la consegna della tessera. Un metodo comodo comodo.

Le elezioni saranno pure anticipate, ma i partiti e i politici sono rimasti abbastanza indietro.

 
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GRAZIE

Post n°148 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da elvona
 

Sono passati pochi giorni da quando mi sono ritrovata di fronte alla commissione per sostenere l'Esame, quello di cui si è parlato per due anni, quello che si fa a Roma, quello con la E maiuscola: l'Esame di Stato per l'esercizio della professione giornalistica: così si chiama, in maniera senz'altro pomposa, per quello che poi in effetti può valere. Ma tant'è.

E' andata bene, meglio di quanto si potesse pensare qualche mese fa, quando nessuno (tranne me e un altra persona) credeva che io quest'esame sarei riuscita a farlo. Ovviamente anche se l'esame l'ho sostenuto io, un grazie va anche a chi mi è stato vicino, permettendomi di uscire con il sorriso dall'aula dopo aver ricevuto i complimenti dei commissari, e di godermi il Lungo Tevere per una mezz'oretta che è stata solo mia.  Come solo mia è la soddisfazione di poter dire che alla fine ce l'ho fatta.

 
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RICORDI E MEMORIA

Post n°147 pubblicato il 27 Gennaio 2008 da elvona
 

Ricordo la prima volta che presi in mano quel libro. Avevo undici anni. Mia madre, insegnante alle medie,  lo aveva scelto come testo di narrativa per la sua terza. "Se questo e' un uomo". Primo Levi, Edzioni Einaudi. Copertina bianca, due strisce orizzontali rosse a incorniciare il titolo. Al centro,  una foto in bianco e nero dell' ingresso di Auschwitz, con la scritta  "Arbeit macht frei".

Lo lessi in pochi giorni e rimasi scioccata. Perchè un conto è leggere sul sussidiario di quinta elementare della "soluzione finale". Un altro è sentire raccontare da una persona che in quei campi c'è stata, l'orrore della vita quotidiana oltre il  filo spinato, la fatica fisica di portare dei pezzi di acciaio in mezzo alla neve, le piaghe dei piedi avvolti nudi in scarpe di legno, la lotta per conquistare un mestolo di brodaglia in più, il lezzo insopportabile all'interno delle baracche, la paura della visita medica che avrebbe condannato gli inabili al lavoro, il rimpianto per quel piatto di pasta lasciato a metà prima di essere caricati sul treno per la Polonia. E poi, quel tormento, di riuscire a sopravvivvere all'inferno, e non essere creduti al proprio ritorno.

Primo Levi sopravvisse ad Auschwitz. Sopravvisse anche al viaggio di ritorno, dopo la liberazione del campo. A piedi, o con mezzi di fortuna,  fino in Italia attraverso la Russia. Ha raccontato tutto, nei dettagli. E' soprattutto merito suo, se oggi i ragazzi sanno, più o meno, cosa succedeva ad Auschiwitz. E, per quanto mi riguarda, i versi cui Levi ha fatto precedere il libro, mi sono rimasti scolpiti nella mente.

« Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi. »

 
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PUNTOIT

Post n°146 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da elvona
 

Glisso elegantemente sulla caduta del governo Prodi. Non voglio parlare della poesia di Mastella, della mortadella di Strano, dello spumante dei leghisti, dello sputo di Barbato, del vorrei ma non posso di Fisichella. Amen.

Voglio parlare d'altro. Per esempio, un giorno una si sveglia e si chiede: ma poi, come sarà finita quella storia di italia.it, il portale promosso dal Ministero dei Beni Culturali per pubblicizzare le bellezze del nostro paese, soprattutto all'estero, ma pieno di errori, nonostante sia costato 45 milioni di euro? Sono domande che una si fa ogni tanto, nel corso della sua esistenza.

Bel bella digito l'url, qualche secondo di attesa, poi...il niente. Non appare nulla. Chiuso. Del resto, aveva più o meno la stessa funzione di un venditore di ghiaccioli ai Poli, perchè grazie al cielo, tutti sanno che da Trento a Pantelleria il nostro paese è pieno di bei posti.

L'unica traccia rimasta sul web del faraonico portale è il video in inglese in cui Francesco Rutelli, all'epoca del lancio del portale da pochi mesi ministro dei Beni Culturali, invita gli stranieri a visitare il nostro paese. Una pronuncia degna di Alberto Sordi.

 
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SOLA ANDATA

Post n°145 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da elvona
 

E' tutto un mandare affanculo politici e compagnia bella, per strada e sul web. Affanculo Mastella. Affanculo Pecoraro Scanio. Affanculo Berlusconi. Affanculo Prodi. Beppe Grillo docet. Mandiamoli tutti affanculo. E grazie, lo facciamo tutti i santi giorni, da anni.

Del resto, non è che manchino i motivi. Gli ultimi in ordine di tempo: il governo tenuto sotto scacco da un manipolo di senatori ( Manzione, Bordon e i "diniani": persone che a stento rappresentano se stesse), Napoli sommersa da tonnellate di rifiuti, un portale costato milioni di euro che doveva invogliare a visitare l'Italia chiuso dopo nemmeno un anno, Mast:ella (e non c'è bisogno di aggiungere altro, perchè il nome è una garanzia).

"Gli italiani non hanno più fiducia nelle istituzioni" ci dice l'Eurispes. Che bella scoperta. "L'Italia è un Paese sfilacciato", dice Bagnasco, capo della Cei, l'assemblea dei vescovi italiani.  Non è che ci volesse tanto a capirlo.

Quello che non si vuole capire è un'altra cosa. E cioè che è vero, la nostra classe dirigente ha dei grossi limiti e combina dei veri e propri disastri. Ma alla fine la classe dirigente è espressione di un Paese. E allora sapete che vi dico? Andiamocene tutti affanculo.

 
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PELLICOLE DI MATTONCINI

Post n°144 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da elvona
 

Brick-film, ovvero brevi cortometraggi reallizzati con i Lego: su YouTube se ne trovano a bizzeffe. Sono realizzati con la tecnica dello stop-motion: ovvero, i personaggi dal faccino giallo vengono spostati leggermente, poi i vari fotogrammi vengono accostati, realizzando così l'idea del movimento. Tra i tanti, quello che mi è piaciuto di più è questo: riprende il trailer di uno dei miei videogiochi preferiti in assoluto, ovvero Grand Theft Auto Vice City.




 
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ANNA E BORIS, SESSANT'ANNI DOPO

Post n°143 pubblicato il 14 Gennaio 2008 da elvona
 
Tag: cronaca

Ritrovarsi dopo sessant'anni davanti ad una tomba. Non è la scena di un film o una puntata di C'è posta per te. E' successo a due ottantenni russi, ritrovatisi da pochi giorni, dopo una separazione di oltre sessant'anni. In mezzo, il regime comunista, le purghe staliniane, la caduta del Muro e la fine dell'Urss. Insomma, la Storia.

Boris e Anna si erano sposati nel 1946, quando avevano vent'anni. Dopo le nozze, avevano convissuto per soli tre giorni. Poi lui aveva dovuto raggiungere il suo reparto nell'esercito dell'Armata Rossa.

Al suo ritorno, di Anna e della sua famiglia si erano perse le tracce. Erano stati deportati in Siberia, perchè il padre di lei si era rifiutato di andare a lavorare in una fabbrica di Stato. Boris non si perse d'animo, e continuò a cercare di rintracciare la giovane moglie, per anni. Invano. Alla fine si arrese e si risposò. Ma non smise mai di pensare ad Anna e, divenuto scrittore, a lei dedicò un libro.

Anche Anna si risposò, convinta dalla madre. "Mi diceva che ero una stupida, che Boris mi aveva dimenticato e che probabilmente si era risposato. Io nel le credevo ma alla fine, cedetti".

Qualche giorno fa, sia Boris che Anna decidono di tornare nel paese che, seppure per poco tempo, li aveva visti sposi.  Boris vuole visitare la tomba del padre, sepolto davanti alla casa che era stata il suo nido d'amore con la moglie. E' lì che la vede e la riconosce subito. Anche Anna, nel volto segnato dalle rughe di quell'uomo che le si avvicina, riconosce immediatamente gli occhi di quell'uomo che l'aveva fatta innamorare sessant'anni prima.

Passano una notte intera a racontarsi la loro vita. Entrambi sono rimasti vedovi. Boris le ha chiesto di risposarsi. Anna è titubante, ma lui giura che è quasi riuscito a convincerla: "Siamo stati separati per così tanti anni che non ha senso mettersi a riflettere troppo".

Fonte: Daily Telegraph

 
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