Creato da Frau_Blucher_II il 26/04/2011
cerebralmente commossa.
 

 

Quando stavo nella corsia dei musi oblunghi a computare le pecore.

Post n°55 pubblicato il 25 Luglio 2012 da Frau_Blucher_II

 

… collaudava un principio di nebulosa intolleranza, quando si sentiva accostata da qualcuno. le dimostrazioni non le voleva più, la arroganza femminile era quasi svanita. non l’attraeva mai nessuno, per questo guerreggiava così tanto per avere accanto le sue tinte migliori. Conosceva la rarità delle luci, delle falene pigre che si muovevano nel suo stomaco con così poca pratica. Conosceva bene il significato della parola “sacripante”. Per questo e per molti altri motivi era divenuta bizzosa e testarda, vigorosa e mansueta. Capace di radere al suolo i mulini a vento. Ammobiliava i suoi fazzoletti interiori con mille propositi. Sapeva che quando aveva qualche cosa di buono fra le mani, doveva  liberarsene presto..  Nella mia stanza trovavo solidarietà parlandomi in terza persona e negli ecru insabbiati.  Nel raggio di luce piscioso, persino nel luccichio nocivo dei cervi conficcati nella carta da parati. Mi correggevano sempre per la mia dislessia, dopotutto io uscivo dalle pagine a fumetti. Mi allontanavo solo quando il respiro mancava. Avrei dovuto vivere in un contenitore per l'insalata di riso. Con un tappo dipinto ed ermetico. O avrei dovuto aprire la bocca per sentire più forte.

 

 

 
 
 
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