Enodas

Il mio mondo...

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2016 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30    
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Dott.Ficcagliaacer.250m12ps12Desert.69CherryslMiele.Speziato0amorino11surfinia60felixyaxiltuocognatino1Signorina_Golightlycassetta2rossella1900.rprefazione09enodas
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 
Mi piace

la musica, suonare il pianoforte, suonare il mio violino, la luce del tramonto, ascoltare il mare in una spiaggia deserta, guardare il cielo stellato, l’arte, i frattali, viaggiare, conoscere e scoprire cose nuove, perdermi nei musei, andare al cinema, camminare, correre, nuotare, le immagini riflesse sull’acqua, fare fotografie, il profumo della pioggia, l’inverno, le persone semplici, il pane fresco ancora caldo, i fuochi d’artificio, la pizza il gelato e la cioccolata


Non mi piace


l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura





 
Ultimi libri letti


I sei numeri dell'universo
- M. Rees -
* * *
La tavola fiamminga
- A. Perez-Reverte -
* * * * *
Lunedi blu
- A. Grunenberg -
* * *
Leonardo da Vinci
- D. Mereskovskij -
* * * *
Pilota di guerra
- A. de Saint-Exuperi -
* * *
Un nome da torero
- L. Sepulveda -
* * * * *
Il libro di mia madre
- A. Cohen -
* * *
Il disprezzo
- A. Moravia -
* * * *
Il ritorno del giovane principe
- A.G. Roemmers -
* * *
 

Suonando...


Albeniz
Granada
Asturias

Beethoven
Sonata n.3 op.10 (n.7)
Sonata op.13 “Patetica” (n.8)
Sonata n.2 op.27
“Chiaro di luna” (n.14)

Sonata op.53 “Waldstein” (n.21)

Chopin

Notturni

Debussy

Suite Bergamasque
Deux Arabesques

Liszt

Valse Oublièe
Valse Impromptu

Schubert

Impromptu n.3 op.90
Impromptu n.2 op.142




 

Messaggi di Settembre 2016

.

Post n°647 pubblicato il 28 Settembre 2016 da enodas



"...And forever and forever,
As long as the river flows,
As long as the heart has passions,
As long as life has woes;

The moon and its broken reflection
And its shadows shall appear,
As the symbol of love in heaven,
And its wavering image here."

(Henry Wadsworth Longfellow)



 

 

"...nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un’ala di gabbiano."

(Giovanni Pascoli)



“There is peace even in the storm”

(Vincent Van Gogh)

 
 
 

.

Post n°646 pubblicato il 22 Settembre 2016 da enodas

 

 

In qualche modo, lo sento. Lo immagino. Come sia, arrivare da lontano, e scendere dal treno, in un luogo nuovo, così lontano, da casa, dagli affetti. Posso solo calibrarlo su di me. Ho immaginato quel giorno, con un leggero nodo allo stomaco. E non so come vivi questo moment, invece, dopo anni, tornando in questa cittadina. Cosa rappresenti, ricordi, sentimenti, qualche pianto, non lo so. Parte di un mondo nascosto e da scoprire. Anche solo per questo, vorrei tenerti in un abbraccio.

Forse é già autunno, o forse qui, una vallata come nascosta, non se ne é ancora andato. Zigzagando tra la foresta... le fronde si sfiorano leggermente, ed al tempo stesso attutiscono la pioggia. Forse sono colori antichi, impastati in un acquerello, massa informe che si sovrappone a se stessa attorno alla rocca. Perché, chissà, poi alla fine c'é sempre un castello, che regna in quello stesso silenzio nel quale si avvolge.

 

 

C'é stato un tempo in cui mi sarebbe piaciuto andare all'Oktoberfest. Tempo fa. Ad oggi, invece, non era così. Ed allora, forse anch un po' aprtendo da questo e da un po' di paura, complice un tempo infelice, il ritorno a Mondaco non é stato di quelli che han lasciato il segno. In qualche modo, i ricordi si cristallizzano ed una volta tornati si scopre con amarezza che qualcosa é diverso. E la sensazione generale di un'accoglienza maleducata, in alcuni casi arrogante oltre l'accettabile, é qualcosa che porto via sulla strada del ritorno. Nel freddo pungente di una domenica pomeriggio, il centro di Monaco era incredibilmente deserto, ogni luogo chiuso, e molto grigio.
E riguardo l'Oktoberfest, sin dal giorno prima, la percezione che ne ho avuto é stata quella di un carnaio soffocante, ancora di più con la scusa che la pioggia costringeva a restare nei luoghi coperti, dove la gente passa, spinge e non risponde. Una sbracatura senza limiti, che in alcuni casi risultava in scene tra lo sconcerante e l'esilarante, misure di sicurezza al limite del ridicolo, in contrasto con quanto pubblicato, dove a fare da discriminante é il distinguo tra una forma a borsa o zainetto, senza un occhio alle dimensioni (il corrispettivo deposito comportava code ed esborso non indifferente), e buttafuori che spingevano gente come animali, come se chiunque fosse imbevuto di alcool fino al midollo.
Tutto questo per me, si é ridotto ad un paio d'ore sotto la pioggia battente ed un paio di scarpe da buttare.
Non differente, e molto meno piacevole di una delle grandi brauhaus tra le strade di Monaco, aperte tutto l'anno, e tutto sommato ben più divertenti. Sempre che non vi capiti un cameriere cafone.

 

 
 
 

.

Post n°645 pubblicato il 19 Settembre 2016 da enodas



Qualche giorno fa era il compleanno di un grande amico. Uno di quelli che si legano a te negli anni dell'adolescenza. Uno di quelli che, nonostante questo, é lontano da molto tempo. Distanze che vanno oltre la metrica. Ma, alla fine, in un certo senso anche questa é la vita di ciascuno che fa il suo corso, non c'é nemmeno una vera ragione o una vera colpa. Qualche giorno fa, quel giorno, mi sono trovato sulla strada, a guidare, per lungo tempo. E guidare, magari in silenzio, apre i pensieri. Ripetendomi di mandare un messaggio, prima o poi, - tanto é rimasto - sono tornato indietro nel tempo, in un accavallarsi di immagini ed istanti emersi d'improvviso, tutti assieme. Seguivo le linee della strada, ma nel frattempo, scendevo condotto da questo filo di Arianna. Scendevo agli anni del liceo, al cuore rapito in un nodo che non é mai stato sciolto, agli istanti che di anno in anno arrivavano fino alla maturità, senza essere necessariamente legati alla scuola. La verità é che non so più bene come guardare a questi ricordi, é come se una parte di me non se ne fosse mai staccata, e rimanessero vivi in un certo modo di sentire e vivere le cose, mentre da un'altra parte diventano immagini sepre più lontane, anch'esse lungo una distanza che non é misurabile. Ho pensato a quanto fosse sorprendente realizzare quente immagini fossero impresse, come dire quante cose importanti siano legate a certi momenti. Nel frattempo, inevitabilmente, altre cose sono successe, e parzialmente sono andate a sovrapporsi, non solo nascondere ma quasi a coprire. E non so nemmeno dire cosa forse avrei dovuto fare meglio, o diversamente, neanche guardando con gli occhi di oggi, perché forse nemmeno oggi saprei muovermi in maniera diversa. Se solo... forse anche una punta... cosa sarebbe stato diverso.

 

 
 
 

.

Post n°644 pubblicato il 15 Settembre 2016 da enodas

 

 

Non ho mai capito perché in ogni tentativo di far tornare il Piccolo Principe, lo si debba immaginare perso in quel mondo dei grandi che le sue parole semplici e leggere avevano saputo spogliare fino a renderlo incomprensibile. Come se anche il Piccolo Principe dovesse tradire se stesso crescendo. Credo di aver bisogno di credere che non sia così. Ho aspettato a lungo di vedere questo film animato, con la promesa di una musica che mi prendeva, esattamente come il volo di un aeroplano disegnato su un foglio di carta stroppicciato, e mi faceva provare l'emozione del volo. Ho atteso, ma alla fine il film non mi é piaciuto. Non tanto per la storia in sé, che lo renderebbe anche un racconto piacevole, ma per il collegamento che avrebbe dovuto rappresentare con la sua fonte d'ispirazione. Non mi é piaciuto per la seconda parte, appunto, sfocatamente delineata qui sopra, in cui il Piccolo Principe diventa un ragazzotto imbranato, e non mi é piaciuto per il racconto del libro di Saint-Exupery, povero, senza passione e privo di intensità, con quei passaggi semplici ed indimenticabile quasi svuotati in una opaca banalità. Questo, mi ha deluso. Sarebbe potuto essere meglio? Magari sì, io credo, ma non lo so. Del resto, questo film credo sia passato presto in sordina.
E forse sarà così, che quel libriccino che volendo si legge in un paio d'ore, rimanga perfetto così com'é, tanto che qualunque tentativo di raccontarlo, o di cercarne un seguito, come a volersi interrogare del suo significato, sia destinato a fallire, e che le intenzioni siano più o meno buone non importa, sarà sempre impossibile sfiorare la bellezza delle pagine originali. Forse é questo il suo destino, impresso esso stesso negli appunti stropicciati e nei disegni a matita di un pilota perso nel deserto.

 

 
 
 

.

Post n°643 pubblicato il 12 Settembre 2016 da enodas

 

 

Non so se dovrei o meno, ma sono uscito da lavoro con rabbia ed amarezza. Anche se la sera avrebbe dovuto essere altro. Del resto, questa storia del lavoro e tutto quanto vi gira attorno é un tarlo che rode, lentamente, sin dall'anno scorso. Passo falso, trasposizione dei fatti, prospettiva, rimpianti che affiorano. Consuma tutto un'incredibile quantità di energia. Come se avessi lasciato per strada uno di quei nodi irrisolti, che carica i sensi e distorce la vista. O forse no. O forse é un'infelicità che trova più spazio, quel vedere che molte cose sono diverse da quanto mai immaginato e tutta l'incertezza che mi circonda ora che qualcosa é venuto a mancare da quello che si poteva definire un certo equilibio fragile. Ed alla fine, anche se non dovrebbe essere cosi', mi ritrovo questa sera, con un pensiero offuscato, che di rancore e frustrazione appanna il presente.

 

 
 
 

.

Post n°642 pubblicato il 04 Settembre 2016 da enodas

 


"La traversata era cominciata e la nave, come un frammento staccato dalla terra, correva solitaria e rapida come un piccolo pianeta. Intorno ad essa gli abissi del cielo e del mare si univano in una irraggiungibile barriera. Una grande solitudine sembrava avanzare tutt’intorno con la nave, sempre mutevole e sempre eguale ed eternamente monotona ed imponente. Di tanto in tanto un’altra vela bianca errante carica di vite umane appariva lontano e spariva diretta verso il suo destino..."

(Joseph Conrad)

 

 
 
 

.

Post n°641 pubblicato il 01 Settembre 2016 da enodas

 

"... Non ricorderai i passi che hai fatto nel cammino
ma le impronte che hai lasciato..."

 

[...]

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: enodas
Data di creazione: 18/11/2007
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: enodas
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 43
Prov: VR
 
Mi trovate anche su:

DeviantArt




e su: Flickr
(foto pubblicate nel blog)




 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 
La gente non fa i viaggi. Sono i viaggi che fanno la gente.
(J. Steinbeck)

Nell'ultimo anno...


 
Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso,
si usano le opere d'arte per guardare la propria anima

G.B.Shaw


Leonardo da Vinci


Raffaello Sanzio


Michelangelo Buonarroti

 

 


Caravaggio


Rembrandt van Rijn


Jan Vermeer
 


Antonio Canova



Caspar David Friedrich


Claude Mone
 


Vincent van Gogh


Salvador Dalì


Marc Chagall

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963