Enodas

Il mio mondo...

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2017 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Dott.Ficcagliaacer.250m12ps12Desert.69CherryslMiele.Speziato0amorino11surfinia60felixyaxiltuocognatino1Signorina_Golightlycassetta2rossella1900.rprefazione09enodas
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 
Mi piace

la musica, suonare il pianoforte, suonare il mio violino, la luce del tramonto, ascoltare il mare in una spiaggia deserta, guardare il cielo stellato, l’arte, i frattali, viaggiare, conoscere e scoprire cose nuove, perdermi nei musei, andare al cinema, camminare, correre, nuotare, le immagini riflesse sull’acqua, fare fotografie, il profumo della pioggia, l’inverno, le persone semplici, il pane fresco ancora caldo, i fuochi d’artificio, la pizza il gelato e la cioccolata


Non mi piace


l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura





 
Ultimi libri letti


I sei numeri dell'universo
- M. Rees -
* * *
La tavola fiamminga
- A. Perez-Reverte -
* * * * *
Lunedi blu
- A. Grunenberg -
* * *
Leonardo da Vinci
- D. Mereskovskij -
* * * *
Pilota di guerra
- A. de Saint-Exuperi -
* * *
Un nome da torero
- L. Sepulveda -
* * * * *
Il libro di mia madre
- A. Cohen -
* * *
Il disprezzo
- A. Moravia -
* * * *
Il ritorno del giovane principe
- A.G. Roemmers -
* * *
 

Suonando...


Albeniz
Granada
Asturias

Beethoven
Sonata n.3 op.10 (n.7)
Sonata op.13 “Patetica” (n.8)
Sonata n.2 op.27
“Chiaro di luna” (n.14)

Sonata op.53 “Waldstein” (n.21)

Chopin

Notturni

Debussy

Suite Bergamasque
Deux Arabesques

Liszt

Valse Oublièe
Valse Impromptu

Schubert

Impromptu n.3 op.90
Impromptu n.2 op.142




 

Messaggi di Settembre 2017

.

Post n°722 pubblicato il 15 Settembre 2017 da enodas

 

 

Mi rendo conto che la cadenza del tempo su questo blog non sia veritiera rispetto quella reale. Così mi trovo a prepararmi, di nuovo, quando ancora sto scrivendo, per partire. E' una destinazione strana quella che ho scelto, anche se da anni nasconde molte aspettative e molto fascino. Mi guardo indietro, guardo alle foto dei giorni in Bretagna, e sorrido, perché queste immagini riscaldano il cuore ed i ricordi. Anche se, in questi ultimi giorni, ho pensato in più di un momento come questi attimi di felicità siano oscillazioni di un pendolo, quasi vertiginose.

 

 
 
 

.

Post n°721 pubblicato il 13 Settembre 2017 da enodas

 

 

 

Arriva da lontano ed appare all'orizzonte. Le note, prima di tutto, giungono sospinte da un vento vento che sa di sale e di scogliere senza fine. Poi, si affaccia un profilo: una vela, una rete annodata. Il suono di tamburo ora é distinto. Mentre le note strozzate delle cornamuse si fanno sempre più insistenti, sempre più potenti: si aprono, come l'acqua tagliata dalla prua di una nave, ormai vicina, presenza distinta, sulla quale immobili i suonatori si stagliano come propaggini del legno stesso, vivente, altero e furioso. Come un canto di battaglia: ed allora ho pensato a cosa fossero un'armata di cornamuse che scendeva sul campo, annunciandosi tra la nebbia di una piana verde avvolta nel mistero, terrore ed odore del sangue che di lì a poco sarebbe stato sparso. Oppure come una canzone malinconica da intonare dinanzi ad un paesaggio inondato dal sole. Queste note apporadavano, mentre io mollavo gli ormeggi, verso quelle terre più o meno lontane dalle quali provenivano, per le quali suonavano in un messaggio di storia, orgoglio e tradizione.

 

 

Credo che nella geografia stessa si nasconda la particolarità questa regione. Un triangolo proteso nel mare, verso altri orizzonti. Come un braccio d'Europa che si stendeva altrove. Del resto, tutto qui segna una distinzione netta tra ciò che é Bretone e ciò che é Francia. Segnata dal tempo, segnata dalla storia, segnata da una cultura antichissima che nelle pietre allineate in un campo ha depositato il suo mistero. Da un lato all'altro del mare, protendendo un ponte invisibile segnato da una cultura unica ed ancestrale. Nei simboli, nella lingua, nella musica, e tutto ciò che la accompagna, forse anche il colore di un paesaggio ed il sapore dell'aria densa che lo permea.

 

 

Sono sceso verso la costa, un'ultima volta. Assaporando quella luce calda che mi accompagnava nell'attraversare fortezze sul mare, porti corsari e piccoli mondi che nella pesca avevano conosciuto la gloria e quindi la disfatta economica. Sgretolati come lo scheletro abbandonato della chiglia di una nave. Forse grandi artisti, anche loro alla ricerca di quella luce intensa e di un riflesso magico, le hanno intraviste, risalendo la foce di un fiume divorata dalla bassa marea.

 

 

L'ultima pagina di Storia l'abbiamo letta sui profili massicci di castelli da favola e tra le linee oblique di case medievali e sostegni a graticcio. Attraversando fiumi ed arrampicandoci su rocche silenziose la cui sommità custodiva piccole gemme di colori e di storia. Questi luoghi custodivano il MedioEvo così come forse lo si immagina tra realtà e fantasia, e così lo abbiamo respirato, camminando per strade silenziose e ricche di fascino, scendendo fino a riva per osservare un riflesso, ascoltando la calma che era nella quiete di un'eco lontana. Per dire che comunque, anche qui, ad un certo punto lambiva il potere, e si lottava per esso, sempre sospeso tra Francia ed Inghilterra, tra alleanze strategiche e casati nobiliari, scudi scintillanti di simboli e segnali, attraverso quel ponte invisibile che la geografia stessa aveva innescato.

 

 

Mi rendo conto che il mio taccuino di viaggio é colmo di queste piccole immagini, piccoli luoghi nascosti come tesori da scoprire, con un racconto da svelare. Per questo motivo mi piace questo viaggiare, questa terra, queste strade, che costeggiano il mare, o tagliano un paesaggio dolce nel suo profilo così come nei suoi colori. Mi rendo conto che la marea dell'oceano é una forza straordinaria, che si manifesta con esiti spettacolari e che mi attrae come un canto di sirena con lo stesso fascino impresso nei miei ricordi. Perché anche i ricordi, a volte salgono e scendono sospinti da una forza simile ed ugualmente irrefrenabile, e da queste parti di ricordi ne ho lasciati custoditi parecchi. Ad essi aggiungerò la bellezza e la leggerezza di questi giorni.

 

 

Sto riattraversando quel ponte, quello stesso con qui avevo iniziato questo racconto, sul testo di una canzone, guidando nella notte. Ho il sole, alle mie spalle che rossastro é un riflesso sullo specchietto retrovisore. E' un rumore di onda, il suono di una cornamusa, il fragore di un sasso che precipita lungo una roccia a strapiombo spazzata dal vento, o il battere di un cavallo sulla pietra di una strada in salita. O forse é una danza, di quelle che si ripetono perpetue, che un disegno stilizzato ha impresso sulla superficie di una ceramica bianca. Perché ogni cosa ha una una sua musica e qualche nota, quelle sì, potrò portarle con me.

 

 
 
 

.

Post n°720 pubblicato il 10 Settembre 2017 da enodas

 

 

 

Osservo questo mare, così lontano ed al tempo stesso così vicino. Lontano, come l'orizzonte, le tempeste che vi si scorgono, fino ad inghiottirlo, ed i colori che si allargano in cupe variazioni di blu. Vicino perché lo sfioro, prima con il suono che sale da queste scogliere a precipizio, poi con il sapore dell'aria, ed infine sulla spiaggia, tracciando passi che verranno cancellati a breve, non importa, purché mi conducano e sfiorare l'acqua, ancora fredda, dell'Atlantico. Questo mare é una presenza costante, nei suoi suoni, nei suoi colori in continuo movimento, una linea che ci accompagna, guidando lungo la costa, camminando sulle scogliere, é il nostro compagno ed il nostro divenire.

 

 

Ci fermeremo qui, anche solo un istante. Troppo accesi i colori, troppo forte l'emozione. Tramonta, il sole é già andato in realtà, ma davanti a noi é una tela di linee di fuoco. Per un attimo, ho rivisto i miei cieli patagonici, si sono accesi tra i ricordi ed ho lasciato che fossero spazzati dal vento, modellati da una forza invisibile che li rende ancora più epici, ancora più indimenticabili. Ci lasceremo andare, verso la spiaggia, che la bassa marea ci lascia conquistare, poco a poco, per correre verso i riflessi, immergervisi magari, ed ancora andare oltre, cercando quel punto di fusione che accomuna cielo e terra e, per un attimo soltanto, si mostra in un bagliore di fiamma.

 

 

Ho cercato la fine del mondo. Perché questi sono quei luoghi che in qualche modo entrano nell'anima come ricordi indelebile. Così mi piace chiamarli. Ognuno di questi scogli era in qualche modo una fine del mondo: oltre non potevo andare, se non con i miei occhi, ed il mio cuore. Li ho cercati, su una mappa, punti col nome di un faro, o evocazione di marinai. Per loro erano speranza, salvezza e distruzione allo stesso tempo. Per me sono un approdo, cui arrivo da terra, sperando nel bagliore di un tramonto o sfidando i colpi di un vento pronto a scaricare raffiche di pioggia. Ho l'illusione di poterlo guardare dall'alto, l'oceano, e dominare la forza rabbiosa delle onde che si infrangono e delle correnti che seminano schiuma di rabbia. Vertigine, guardando sotto di me. E come una mano che si stende disperatamente in avanti, alla fine del mondo gli ultimi spuntoni di roccia si protendono verso questa forza invincibile, indomiti fino a farsi inghiottire, perché quel punto di non ritorno possa essere un po' più in là.

 

 

"...One man caught on a barbed wire fence
One man he resist
One man washed up on an empty beach
One man betrayed with a kiss.

In the name of love
What more in the name of love..."

 

 

 
 
 

.

Post n°719 pubblicato il 08 Settembre 2017 da enodas

 

 

“Don’t be afraid”. Non avere paura. Queste parole, pronunciate in un momento tanto intimo e delicato sono rimaste impresse nella mente come fossero scritte con la luce nel buio. Con un abbandono ed una dolcezza che non si distinguono più dalle parole stesse. Da subito, mi hanno raggiunto al cuore e lì sono rimaste, tornando, continuamente, nei miei pensieri col senno di poi. E’ come se sentissi sempre la sua voce a sussurrarle nel mio orecchio. Cosa significasse, forse lo so, forse no, forse é molto più in generale come se una mano avesse sollevato il mio viso ed avesse guidato lo sguardo in un punto non ben precisato. Perché una frase mi attraversasse in questo modo, la mia mente si é resa conto oggi, all’improvviso, di dover scavare molto in profondità, cercando nell’oscurità di una notte amica altre parole tracciate nero su nero, ed ogni volta che le riascolto nella mente, laddove si sono impresse, questo pensiero é come se avesse lacerato un velo e come un tonfo silenzioso mi avesse lasciato per un momento sospeso in un luogo senza tempo, senza riferimenti, imprimendosi nel profondo.

 

 
 
 

.

Post n°718 pubblicato il 04 Settembre 2017 da enodas

 

 

Sono tornato a riempire spazi lasciati vuoti, su questo blog. Come dire, ho finalmente ricollegato il computer, segnale insignificante di un po’ di normalità nella casa sottosopra di queste settimane. In questi due mesi, in pratica, non ho fatto altro che trasportare, sistemare, aggiustare, in ciclo continuo, appena tornato da lavoro fino a note. Ed infatti, rimango molto stanco, anche se in questi ultimi giorni ho potuto per lo meno rallentare. A volte, mi sono messo a pensare che tutto questo trafficare fosse un po’ come un traguardo a distanza visibile che mi riempiva la mente, senza farmi sentire la vertigine di un tempo più lungo ed un senso di routine. So che da sempre, da quando sono qui, in un certo senso ragiono per date, guardando Avanti tratto per tratto, perché pensare ad una direzione più lunga mi mette in ansia. Forse é anche in questo che si annida un certo senso di iperattività. Non so se sia giusto, o sbagliato, o semplicemente normale, uno sconto al tempo o illusione. Non ho risposta.

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: enodas
Data di creazione: 18/11/2007
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: enodas
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 43
Prov: VR
 
Mi trovate anche su:

DeviantArt




e su: Flickr
(foto pubblicate nel blog)




 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 
La gente non fa i viaggi. Sono i viaggi che fanno la gente.
(J. Steinbeck)

Nell'ultimo anno...


 
Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso,
si usano le opere d'arte per guardare la propria anima

G.B.Shaw


Leonardo da Vinci


Raffaello Sanzio


Michelangelo Buonarroti

 

 


Caravaggio


Rembrandt van Rijn


Jan Vermeer
 


Antonio Canova



Caspar David Friedrich


Claude Mone
 


Vincent van Gogh


Salvador Dalì


Marc Chagall

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963