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Per chi crede

Post n°177 pubblicato il 05 Luglio 2012 da confettovaniglia

Un funerale per gli uomini è forse una festa di nozze per gli angeli.

Kahlil Gibran

 

Non è bellissima questa frase di Gibran? Ed anche molto vera, secondi molti.

Fa parte del primo di tre libri, che s'intitola 'Dietro il velo': narrazione di una terza persona su indicazioni precise di un'attuale principessa araba che viene chiamata col nome fittizio di Sultana.

Ho iniziato a leggere alcuni testi mediorientali dopo la scossa che ha dato al mondo occidentale il testo: 'il cacciatore di aquiloni': non dico di esser un'esperta nella materia ma chi mi conosce sa che qualcosa di religioni so.

Stavo scrivendo con un uomo -qui di libero- sulle differenze che posso esserci inesorabilmente tra la nostra cultura e la loro, seppur so che sia inscindibile poter voler fare uguaglianze e differenze, visti i diversi modi di pensare che le società hanno per via dei loro capi spirituali (e non solo le società del medio-oriente ma anche qui in europa, in russia, in africa... all over the world... in tutto il mondo)

Mi dice d'avere pazienza. Dico che di pazienza ne ho.

Mi dice che non dobbiamo abbassarci al loro livello seppur dove abita lui, a volte, ha paura a passeggiare, a girare per strada. MA si definisce un uomo libero.

Se ci fossero delle condizioni di 'coartazione' io non mi definirei libera di girare dove voglio, ma si sa che ognuno può e deve pensarla come crede, perchè tutti siamo diversi e particolari.

Quello che invece mi chiedo è semplicemente questo: una mia collega mi ha detto di non voler più andare in una piscina della zona... le ho chiesto il motivo, essendo abbronzata più di me. Mi ha riferito che in quella piscina, ora, possono andarci anche "tutte le donne vestite con quella tunica lunga, quella che non fa nemmeno vedere gli occhi" - in pratica col  burqua.

Le ho chiesto se è andata a chiedere presso la reception come mai hanno fatto passare quelle persone, e se per lo meno, gli avessero spiegato che, per fare il bagno si dovevano mettere in costume, seppur casto come ai tempi del duce. Ebbene, sono davvero andati a domandare e gli hanno risposto con le seguenti parole:

"i Signori, hanno pagato, a noi basta questo... se non volete più venire nella nostra piscina capiremmo.'

Quindi, tralasciando le motivazioni che hanno spinto un addetto ai lavori presso le pubbliche piscine a dare queste giustificazioni, la mia domanda è la seguente: se in lombardia vogliamo trovare un poco di fresco e ci è quasi negata la piscina, a meno che fare il bagno con le donne velate bergamasche,  dobbiamo ricorrere ai nostri cari fiumi ove si bagnavano le nostre nonne, per trovar sollievo alla pelle ed allo spirito?

 

 

 

 

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