Creato da Bradipo1999 il 08/12/2013
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# 13

Post n°14 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da Bradipo1999

I RECENTI FATTI DI PARIGI, HANNO MESSO IN PRIMO PIANO LA LIBERTA' DI STAMPA (E DI SATIRA), DI FRONTE ALL'OPPORTUNITA' DI PUBBLICARE O MENO, CERTI MESSAGGI. ESPRIMI LA TUA OPINIONE SU CIO' CHE SIA LECITO O MENO PUBBLICARE E PERCHE', NONCHE' QUALE DEBBA ESSERE IL "GIUSTO COMPORTAMENTO" DA TENERE PER EVITARE CERTI FATTI SANGUINOSI E QUELLO DA TENERE, IN CASO, DOPO

I fatti avvenuti a Parigi sono innanzitutto da condannare, e non da da gistificare come fatto da molte autorità religiose, poiché oltre all'atroce violenza della strage rendono evidente la volontà di sopprimere la libertà d'espressione della satira; ritengo personalmente che la satira sia una delle maggiori arti del libero pensiero. La satira dice le cose come sonno in modo scherzoso, forse molti la riterranno indelicata o addirittura irrispettosa, e in un mondo civilizzato e libero come ama proclamarsi l'occidente è quasi d'obbligo; chi non la pensava così erano i fratelli Kouachi, morti da martiri-eroi per la loro religione, ma che hanno solo mostrato la loro arretratezza di pensiero e dimostrato quanto essa può essere pericolosa. Davanti a queste dimostranze sconcertanti non bisogna però reagire nè con rappresaglie violente e sommarie nè con la paura. Con la violenza sommaria si andrebbe contro gli alti principi del mondo civile; con la paura di questi pazzi si smetterebbe di fare satira, e in questo modo avrebbero vinto LORO. Sicuramente si potrebbe cercare un umorismo più sottile, giusto per non far capire la presa in giro a qualche cervello di infima categoria, che sono i più violenti, ma smettere di pubblicare ritengo che sia inaccettabile: l'uomo deve essere libero anche di sparare stronzate.

 
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#12

Post n°13 pubblicato il 07 Dicembre 2014 da Bradipo1999

LA FURBIZIA E' SEMPRE SINONIMO D'INTELLIGENZA? I PRESUNTI "FURBI", SPESSO CREDONO SOLTANTO D'ESSERE RIUSCITI AD INGANNAREI LORO INTERLOCUTORI, MA CIO' CHE RICEVONO E' SOLO TOLLERANZA ALLE LORO AZIONI: SCRIVI LE TUE RIFLESSIONI E LE TUE VISIONI SOGGETTIVE SULL'ARGOMENTO

Per essere furbi bisogna per forza essere intelligenti (anche se non tantissimo), poiché i furbi riescono sempre ad ingannare gli stupidi e molto più difficilmente le persone intelligenti. Solo una persona intelligente può smascherare un furbo, però una persona intelligente non è necessariamente furba. Molto spesso le persone che praticano questa arte ne abusano vistosamente venendo infine scoperti; quando nìquesto accade per il furbo è meglio essere beccato seriamente in modo da poter imparare dai propri errori, mentre a volte succede che le persone che si crede di aver fregato non sentano il bisogno di smascherare subito il presunto furbo non dandogli così l'occasione di migliorare i propri inganni e per poi a loro volta fregarlo alla fine. Ciò ci insegna che la furbizia oltre che una grande qualità è un arte da utilizzare con moderazione e quando il risultato è sicuro.

 
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Ai signori di libero...

Post n°12 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da Bradipo1999

Io sono qui per esercitarmi, per imparare. Perché la pubblicità?

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chiedo ai signori di libero: "POSSO EVITARE D'AVERE PUBBLICITA' SUL MIO BLOG, RESTANDO COMUNQUE NELLA VOSTRA COMMUNITY?"

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In effetti, con me e con ciò che scrivo, non c'entra niente...

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#11

Post n°11 pubblicato il 21 Settembre 2014 da Bradipo1999

I BAMBINI PICCOLI, IMPARANO A CAMMINARE ANCHE ATTRAVERSO LE CADUTE. NON PENSI CHE GLI ERRORI, O I FALLIMENTI, POSSANO INSEGNARE MOLTO?

Tutti i gesti, anche quelli più semplici, che compiamo quotidianamente o meno spesso abbiamo dovuto imparare a farli. Versare il latte nella tazza con i cereali o raderci i baffi possono essere gli esempi di facili azioni che ormai compiamo con spontaneità; la spontaneità è una cosa che viene dopo l'apprendimento e l' esperienza; l'esperienza si acquista attraverso la ripetizione dellla determinata azione e anche grazie agli errori. Gli errori ci fanno capire dove sbagliamo e così non ripetendoli riusciamo a trovare il modo per compiere perfettamente la nostra azione (tutti quanti noi almeno una volta nella nostra vita abbiamo versato il latte sul tavolo invece che nella tazza e ci siamo tagliati cercando di raderci i baffi ma anche grazie a questi errori oggi compiamo queste azioni non sbagliando più). Nella vita gli errori da cui possiamo imparare possono essere un po' più grandi del latte versato o di un taglietto in faccia. un esempio è stato il mio scorso anno con l'inizio delle superiori. Abituato alla piccola scuola di periferia dove il mio minimo mi permetteva di arrivare a risultati più che buoni, mi sono ritrovato nella nuova scuola (di cui avevo sentito che la difficoltà non era bassa) pensando di poter furbescamente fregare tutti con la mia intelligenza e la mia parlantina. In realtà a fregarmi però non è stato il mio atteggiamento iniziale, poichè anche se più difficili delle medie le superiori sono abbordabili. I miei primi risultati furono buoni, anche se non al livello di quelli delle medie, e pigramente mi adagiai su di essi senza cercare di migliorare. Poi in aggiunzione alla mia pigrizia cominciai a divertirmi un po' allegramente con i miei compagni anche durante le lezioni abbandonando l'ascolto delle spiegazioni a cui poi non riuscivo a sopperire con lo studio a casa per via della mia pigrizia mista a sonno pomeridiano, videogames e uscite con gli amici. Queste cose hanno buttato giù il mio anno di scuola (sono stato rimandato, successivamente promosso) e il mio tenore di vita (bombardato dalle punizioni dei miei genitori). Da questo errore ho imparato a non sottovalutare niente e imparando dalla mia scorsa esperienza spero di condurre un nuovo anno più sereno.  

 
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#10

Post n°10 pubblicato il 25 Maggio 2014 da Bradipo1999

Le domande che non osiamo fare e le risposte di cui abbiamo paura

 Nella natura del essere umano è da sempre presente la voglia di conoscere cose nuove ed è allo stesso modo presente la paura di conoscere cose che potrebbero far crollare le nostre convinzioni o che riteniamo molto importanti. Nell'arco della nostra esistenza ci è capitato, ci capita e ci capiterà di fare delle delle domande per conoscenza o per vivere: la prima tipologia di domande va a soddisfare la nostra naturale curiosità mentre la secoda tratta per la gran parte delle volte informazioni normali equotidiane, come quando chiediamo dove sono le merendine. Ci sono delle domande però che non facciamo, vorremmo farle ma per vari motivi ci si bloccano sulla lingua e non escono fuori. Per esempio possiamo usare la paura di chiedere ad una ragazza che ci piace se lei prova lo stesso per noi: in questo caso agisce una paura molto potente che è quella del rifiuto da parte di una persona a cui teniamo. Un'altra domanda che spesso non si trova il coraggio di fare potrebbe essere quella di una rispegazione ad un professore: quì interviene la nostra paura di non essere abbastanza intelligente per gl'altri che magari capiscono al primo. Riagganciandoci al primo esempio fatto (quello del rifiuto), quando facciamo delle domande che vanno al di fuori della nostra vita di tutti i giorni per la loro importanza abbiamo sempre paura della risposta, poiché la negatività di essa potrebbe farci soffrire (promosso o bocciato; amato o riutato; assunto o scartato; ecc...). Comunque in conclusione ritengo che, anche avendo paura del giudizio degl'altri o della negatività della risposta, le nostre domande dobbiamo continuare a farle perché è meglio imparare da un verdetto negativo che vivere nell'ignoranza.    

 
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