Creato da esitazione il 01/11/2013
non ho bisogno di indossare abiti firmati..
 

 

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Post n°279 pubblicato il 29 Dicembre 2015 da esitazione

Un uomo è considerato tale quando ama la sua donna, la rispetta per quello che è, senza prevaricarla.Web

Un uomo è considerato tale quando ama la sua donna, 
la rispetta per quello che è, senza prevaricarla.

Web

 
 
 

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Post n°278 pubblicato il 29 Dicembre 2015 da esitazione


e se mi guardi mi arrendo ...

 
 
 

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Post n°277 pubblicato il 24 Dicembre 2015 da esitazione

Di notte le armature cadono e le anime respirano un alito di vento.Luna Del Grande

Di notte le armature cadono 
e le anime respirano 
un alito di vento.

Luna Del Grande

 
 
 

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Post n°276 pubblicato il 21 Dicembre 2015 da esitazione


Le donne forti indossano il dolore come i tacchi a spillo… non importa quanto fa male, tutto ciò che vedrete è la loro bellezza.Cit



Le donne forti indossano il dolore come i tacchi a spillo… non importa quanto fa male, tutto ciò che vedrete è la loro bellezza cit

 
 
 

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Post n°275 pubblicato il 21 Dicembre 2015 da esitazione




La bellezza delle Donne come me è che amano senza riserve. Hanno la capacità di distruggersi per amarti. Le Donne come me, hanno un valore inestimabile non solo per i principi e i concetti sani che ancora portano dentro, ma perchè sono capaci di amare, soffrire, mettersi in un angolo e leccarsi le ferite… Assorbire il dolore, asciugare le lacrime e rialzarsi con una forza che tu, che l'hai lasciata andare non conoscerai mai. Quella forza potrai solo percepirla dal quel sorriso che le vedrai indossare. Il classico sorriso di chi adesso sa che sei solo il passato.
—Sιlvια Nellι

 
 
 

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Post n°274 pubblicato il 18 Dicembre 2015 da esitazione


Non peccano affatto coloro che peccano per amore.Oscar Wilde

Non peccano affatto coloro che peccano per amore.

Oscar Wilde

 
 
 

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Post n°273 pubblicato il 24 Novembre 2015 da esitazione

Prosit!Buona Cena E Serata!

 
 
 

Naike Rivelli e Yari Carrisi, amore al capolinea

Post n°272 pubblicato il 20 Novembre 2015 da esitazione

Naike Rivelli e Yari Carrisi, amore al capolinea

Ah per carità... c'eravamo tanto amati..per un mese o forse più ....

Sembrava una di quelle storie destinate al lieto fine quella tra Naike Rivelli e Yari Carrisi, magari con un bel matrimonio oppure l'arrivo di un figlio, come si era vociferato ultimamente, e invece i due si sono detti addio dopo pochi mesi di passione.

A dare l'annuncio Naike su Twitter: "Di nuovo single", ha cinguettato la figlia di Ornella Muti, senza spiegare chi dei due ha preso la decisione di scrivere la parola fine. "Yari e io siamo talmente fratelli - ha twittato ancora - che siamo più amici che una coppia. Lo trovo bellissimo". Insomma ognuno per la sua strada, ma senza rancore.

Naike e Yari si sono conosciuti questa estate durante le riprese di "Pechino Express" e proprio in Sudamerica è nato il loro amore, intenso ma breve, oggi si può dire..

 

gossip.today

 



 

 
 
 

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Post n°271 pubblicato il 17 Novembre 2015 da esitazione


“Solo il tempo ti darà le risposte che stavi cercando
e te le darà quando avrai dimenticato le domande”

Osho

 
 
 

cherofobia

Post n°270 pubblicato il 03 Novembre 2015 da esitazione

 

"Ai primi sintomi bisogna andarsene, lasciare il campo. Tanto non va meglio, va peggio e peggio. Invece la gente non lo sa. La gente spera e continua a stare male."

— Margaret Mazzantini, Nessuno si salva da solo.

 

 
 
 

Victoria Becham esce da un party: macchia sospetta tra le gambe (pipì?)

Post n°269 pubblicato il 25 Settembre 2015 da esitazione

Victoria Becham esce da un party: macchia sospetta tra le gambe

Disavventura assai imbarazzante per Victoria Beckham. L'ex Spice Girl evidentemente in uno stato "alticcio"  all'uscita da un party londinese col marito David, aveva una vistosa macchia scura sui pantaloni, proprio tra le gambe. Victoria ha fatto il possibile per infilarsi subito in macchina, ma i flash dei paparazzi appostati all'uscita non le hanno lasciato scampo. Più che Posh Spice... Pisc Spice.

Che figura di ............ !!!

 
 
 

Emozioni e colori, davvero chi è triste vede grigio

Post n°268 pubblicato il 23 Settembre 2015 da esitazione

Non è solo una questione soggettiva: chi è triste vede davvero il mondo più cupo, tendente al grigio, mentre chi è allegro lo vede più nitido e luminoso. Le emozioni influenzano la nostra percezione dei colori. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Rochester, nel Regno Unito.

Gli scienziati hanno fatto guardare dei filmati a 127 partecipanti allo studio, assegnandoli in modo casuale. Alcuni filmati erano pensati per indurre tristezza e altri per divertire. Successivamente ai partecipanti sono stati mostrati 48 campioni di colore consecutivi ed è stato chiesto di indicare se ogni campione era rosso, giallo, verde o blu.

E’ emerso che chi aveva guardato il videoclip triste era meno accurato nell’identificare i colori rispetto a quelli che avevano guardato clip divertenti, ma la riduzione di percezione riguardava solo colori che erano sull’asse blu-giallo. Nessuna differenza per i quelli sull’asse rosso-verde. Proprio la percezione del gruppo di colori dell’asse blu-giallo è collegata con il neurotrasmettitore della dopamina, rilasciato dal cervello durante le situazioni piacevoli.

da ladyblitz

Emozioni e colori, davvero chi è triste vede grigio

 
 
 

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Post n°266 pubblicato il 22 Settembre 2015 da esitazione

- “Se avessi la possibilità di cambiare una cosa nella tua vita, una soltanto, cosa cambieresti?”- “Vita”.Martina Boselli

- “Se avessi la possibilità di cambiare una cosa nella tua vita, una soltanto, cosa cambieresti?”
- “Vita”.

Martina Boselli

 
 
 

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Post n°265 pubblicato il 19 Settembre 2015 da esitazione

A quello che non capisci puoi dare qualunque significato…C. Palahniuk

A quello che non capisci 
puoi dare qualunque significato…

C. Palahniuk

 
 
 

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Post n°264 pubblicato il 19 Settembre 2015 da esitazione

“Qualunque cosa tu faccia sarai sempre criticabile. A questo punto, fai ciò che ti fa stare bene, senza rendere conto a nessuno.”A. Bernardini


“Qualunque cosa tu faccia sarai sempre criticabile. 
A questo punto, fai ciò che ti fa stare bene, senza 
rendere conto a nessuno.”

A. Bernardini

 
 
 

ORIANA FALLACI E IL SUO RICORDO DELL'11 SETTEMBRE

Post n°263 pubblicato il 14 Settembre 2015 da esitazione

foto di Movimento del Buonsenso - Padova.


"Ero a casa, la mia casa è nel centro di Manhattan, e alle nove in punto ho avuto la sensazione d'un pericolo che forse non mi avrebbe toccato ma che certo mi riguardava. La sensazione che si prova alla guerra, anzi in combattimento, quando con ogni poro della tua pelle senti la pallottola o il razzo che arriva, e rizzi gli orecchi e gridi a chi ti sta accanto: «Down! Get down! Giù! Buttati giù». L' ho respinta. Non ero mica in Vietnam, non ero mica in una delle tante e fottutissime guerre che sin dalla Seconda Guerra Mondiale hanno seviziato la mia vita! Ero a New York, perbacco, in un meraviglioso mattino di settembre, anno 2001. Ma la sensazione ha continuato a possedermi, inspiegabile, e allora ho fatto ciò che al mattino non faccio mai. Ho acceso la Tv. Bè, l'audio non funzionava. Lo schermo, sì. E su ogni canale, qui di canali ve ne sono quasi cento, vedevi una torre del World Trade Center che bruciava come un gigantesco fiammifero. Un corto circuito? Un piccolo aereo sbadato? Oppure un atto di terrorismo mirato? Quasi paralizzata son rimasta a fissarla e mentre la fissavo, mentre mi ponevo quelle tre domande, sullo schermo è apparso un aereo. Bianco, grosso. Un aereo di linea. Volava bassissimo. Volando bassissimo si dirigeva verso la seconda torre come un bombardiere che punta sull'obiettivo, si getta sull'obiettivo. Sicché ho capito. Ho capito anche perché nello stesso momento l'audio è tornato e ha trasmesso un coro di urla selvagge. Ripetute, selvagge. «God! Oh, God! Oh, God, God, God! Gooooooood! Dio! Oddio! Oddio! Dio, Dio, Dioooooooo!» E l'aereo s'è infilato nella seconda torre come un coltello che si infila dentro un panetto di burro. Erano le 9 e un quarto, ora. E non chiedermi che cosa ho provato durante quei quindici minuti. Non lo so, non lo ricordo. Ero un pezzo di ghiaccio. Anche il mio cervello era ghiaccio. Non ricordo nemmeno se certe cose le ho viste sulla prima torre o sulla seconda. La gente che per non morire bruciata viva si buttava dalle finestre degli ottantesimi o novantesimi piani, ad esempio. Rompevano i vetri delle finestre, le scavalcavano, si buttavano giù come ci si butta da un aereo avendo addosso il paracadute, e venivano giù così lentamente. Agitando le gambe e le braccia, nuotando nell'aria. Sì, sembravano nuotare nell'aria. E non arrivavano mai. Verso i trentesimi piani, però, acceleravano. Si mettevano a gesticolar disperati, suppongo pentiti, quasi gridassero help-aiuto-help. E magari lo gridavano davvero. Infine cadevano a sasso e paf!
Sai, io credevo d'aver visto tutto alle guerre. Dalle guerre mi ritenevo vaccinata, e in sostanza lo sono. Niente mi sorprende più. Neanche quando mi arrabbio, neanche quando mi sdegno. Però alle guerre io ho sempre visto la gente che muore ammazzata. Non l'ho mai vista la gente che muore ammazzandosi cioè buttandosi senza paracadute dalle finestre d'un ottantesimo o novantesimo o centesimo piano. Alle guerre, inoltre, ho sempre visto roba che scoppia. Che esplode a ventaglio. E ho sempre udito un gran fracasso. Quelle due torri, invece, non sono esplose. La prima è implosa, ha inghiottito se stessa. La seconda s'è fusa, s'è sciolta. Per il calore s'è sciolta proprio come un panetto di burro messo sul fuoco. E tutto è avvenuto, o m'è parso, in un silenzio di tomba. Possibile? C'era davvero, quel silenzio, o era dentro di me? Devo anche dirti che alle guerre io ho sempre visto un numero limitato di morti. Ogni combattimento, duecento o trecento morti. Al massimo, quattrocento. Come a Dak To, in Vietnam. E quando il combattimento è finito, gli americani si son messi a raccattarli, contarli, non credevo ai miei occhi. Nella strage di Mexico City, quella dove anch'io mi beccai un bel po' di pallottole, di morti ne raccolsero almeno ottocento. E quando credendomi morta mi scaraventarono nell'obitorio, i cadaveri che presto mi ritrovai intorno e addosso mi sembrarono un diluvio. Bè, nelle due torri lavoravano quasi cinquantamila persone. E ben pochi hanno fatto in tempo ad evacuare. Gli ascensori non funzionavano più, ovvio, e per scendere a piedi dagli ultimi piani ci voleva un'eternità. Fiamme permettendo.
Non lo conosceremo mai, il numero dei morti. (Quarantamila, quarantacinquemila...?). Gli americani non lo diranno mai. Per non sottolineare l'intensità di questa Apocalisse. Per non dar soddisfazione a Usama Bin Laden e incoraggiare altre Apocalissi. E poi le due voragini che hanno assorbito le decine di migliaia di creature son troppo profonde. Al massimo gli operai dissottèrrano pezzettini di membra sparse. Un naso qui, un dito là. Oppure una specie di melma che sembra caffè macinato e invece è materia organica. Il residuo dei corpi che in un lampo si polverizzarono. Ieri il sindaco Giuliani ha mandato altri diecimila sacchi. Ma sono rimasti inutilizzati."


Oriana Fallaci "La rabbia e l'orgoglio"

 
 
 

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Post n°262 pubblicato il 07 Settembre 2015 da esitazione


Non ve l’hanno mai detto che i sogni sono fuori e voi nel cassetto?

dal web



 
 
 

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Post n°261 pubblicato il 27 Agosto 2015 da esitazione

"Trame di Vita" ™
Ispirato dai bassorilievi sculture degli antichi romani, artista Jennifer Vranes ha sviluppato una tecnica che prevede la pittura con texture estreme. A differenza di un dipinto spatola ordinario, carichi Vranes sulla texture appena dove la natura destinati. Le montagne del cielo e lontani, per esempio, resta piatta e liscia; contrasto drammaticamente con i campi altamente strutturato, cespugli e alberi in primo piano. Questa giustapposizione di trama contro liscio in soli posti giusti dà i suoi dipinti la loro qualità a 3 dimensioni distinte e inconfondibile. Vranes letteralmente "scolpisce" sulla trama fitta, con molti grandi spatole. I tronchi di Pioppi in realtà si sentono come la corteccia al tatto, e petali di papaveri selvatici possono quasi essere raccolti!
 
Questo stile di pittura unica conferisce al lavoro di Jennifer Vranes una qualità molto tattile e organico. Non vi è nulla di simile attualmente disponibili sul mercato dell'arte oggi!

C'è qualcosa di bello come Provenza a fine estate? Si può quasi sentire l'odore del frangrance morbida della lavanda che aleggia nella brezza di agosto. Il colore e la luce si trova nel sud della Francia, è quello che ha attratto artisti a dipingere lì da secoli. L'ispirazione per i dipinti di seguito provengono dalla regione di Sault - appena fuori di Avignone. Si può guidare per giorni e non lasciare questi campi viola. Si tratta di una festa per gli occhi e un balsamo calmante per lo spirito

 
 
 

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Post n°260 pubblicato il 26 Agosto 2015 da esitazione

Sono sempre felice.Sapete il perchè?Perchè non mi aspettoniente da nessuno.Le aspettative ferisconosempre.W. Shakespeare

Sono sempre felice.
Sapete il perchè?
Perchè non mi aspetto
niente da nessuno.
Le aspettative feriscono
sempre.

W. Shakespeare

 
 
 

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Post n°259 pubblicato il 25 Agosto 2015 da esitazione

“Un vaffanculo infinito, fino a slogarmi il dito.”Mecna

il vaffa......é come il nero sta bene su tutto e non impegna

 
 
 

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Inviato da: maresogno67
il 25/02/2016 alle 22:15
 
una nuova veduta ^_^
Inviato da: esitazione
il 18/12/2015 alle 20:02
 
diciamo esageratamente eccitata ^_^
Inviato da: esitazione
il 18/12/2015 alle 20:02
 
Non mi mai capitato di vedere una donna così bere alla...
Inviato da: Redcardinal
il 17/12/2015 alle 13:48
 
Ma quale pipì !! era solo molto eccitata..... °__^
Inviato da: Redcardinal
il 17/12/2015 alle 13:39
 
 

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