Creato da estremalatitudine il 19/06/2008

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racconti di vita, di sesso

 

 

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Post n°413 pubblicato il 17 Settembre 2014 da estremalatitudine

Glielo aveva consigliato una amica. Una cosa divertente, aveva detto, ad un prezzo ragionevole. Dal suo racconto aveva capito poco, per la verità, anche perché aveva detto poco. Era rimasta molto sul vago. L'unica cosa che aveva capito era che c'entrava il sesso e non c'erano pericoli, né di malattie, né e soprattutto di fare esperienze non desiderate.

"Avrai per tutto il tempo la situazione completamente e assolutamente sotto il tuo controllo. Potrai iniziare quando vorrai e finire quando vorrai e anche andarci, dare una occhiata e venire via senza fare niente. Nessun problema. Non dovrai spogliarti se non vorrai, anzi per la verità non è proprio previsto, anche se devo dirti che l'ultima volta ad un certo punto avevo caldo. Insomma, una roba strana, divertente e senza pericolo di nessun genere."

"Uomini?" "Bè, certo, ma vedrai."

Un portone, l'ascensore, un campanello. All'ingresso una bella signora non giovanissima, ma neanche tardona. Trentenne? Quarantenne? Vestita normalmente, truccata normalmente, parlava normalmente, gentile, educata, le chiese cosa desiderava e lei rispose come le aveva detto l'amica. Il prezzo era quello preannunciato. Trenta euro. Si poteva fare. Togliersi una curiosità. Di più non lo avrebbe fatto.

La signora la condusse davanti ad una porta e le chiese se voleva lasciare il cappotto. Lei rispose di no e l'altra replicò che comunque nella stanza c'erano poltrone su cui appoggiarlo in qualsiasi momento.

Entrarono. La stanza era molto grande e arredata con un gusto inglese. Poltrone di pelle. Quadri dell'ottocento. Una lampada liberty illuminata. Un divano molto ampio e ricoperto di un drappo damascato. tappeti persiani ovunque. Molto ampia e luminosa.

La cosa strana era che al centro della stanza stava una specie di cubo evidentemente in carton gesso, le cui pareti non arrivavano al soffitto, ma si fermavano a circa 2 metri di altezza. Alle pareti di quello strano cubo schermi piatti su cui scorrevano immagini marine.

La signora le chiese ancora una volta se voleva lasciare lì il cappotto e ancora una volta lei rispose di no. Allora la invitò ad entrare nel cubo attraverso una porta che poi lei, rimasta fuori, chiuse alle sue spalle.

Anche dentro era abbastanza grande. Non uno sgabuzzino, insomma. Ci stavano due poltrone, una pianta molto alta le cui fronde superavano le pareti e anche lì quattro schermi piatti appesi ciascuno ad una parete.

Poco dopo iniziò una musica e sugli schermi apparvero immagini di atleti e modelli seminudi. Oni schermo proiettava una immagine diversa. Bianco nero. Colori. Interni. Esterni. Nudi, Vestiti. Quegli uomini avevano una unica caratteristica comune: le sembrava che tutti la guardassero. Ovunque si muovesse in quel piccolo cubo gli sguardi dei modelli che scorrevano sugli schermi la seguivano. Bel trucco, ma..... tutto qui,? per trenta euro? ma poi perché la stanza nella stanza?

Stava girandosi intorno cercando di capire distratta a tratti dalle immagini di quegli uomini nudi o seminudi (uno aveva un torace pazzesco) uno degli schermi, quando ad un tratto vicino a lei da un buco fin lì invisibile sulla parete apparve un membro maschile semi eretto. Spaventata, quasi urlò. Si scostò. Era bianco. Nervoso. Semi eretto. Lo guardò con curiosità, lei che aveva avuto così poche esperienze prima del matrimonio. Un altro spuntò vicino al suo viso. Più scuro. Eretto stavolta. Sorrise. Quasi rise. Ecco cos'era. Si allontanò e si mise seduta in poltrona. Proprio vicino al braciolo ne spuntò un altro, questo decisamente nero, dalla cappella violacea. Si chinò a guardarlo da vicino. Il cazzò le dondolò davanti al viso, quasi l'avesse vista avvicinarsi. Si scostò. Dall'altra parte ne spuntò un quarto, di nuovo bianco, ma grosso, molto grosso, decisamente più grosso degli altri, anche di quello nero, notò con una certa sorpresa.

Toccarli? Era tentata. sentirne il calore. Sentirne le vibrazioni. E poi era fare sesso quello? Era tradire? Che cazzate! sicuramente no, no?

Con l'indice seguì il contorno di quello nero. Proprio lì di fianco a quello ne spuntò un quinto, nero anch'esso, girato all'insù e decisamente grosso anche quello.

Più grosso del bianco? Cercò di capirlo, ma così era difficile dirlo.

Le girò la testa e si rimise seduta. Altri cazzi spuntarono vicino a lei. No, non erano nuovi. Erano quelli di prima. Sempre quei cinque. Solo che le stavano tutti intorno. Come caspita facevano?

Ovunque girasse la testa c'era un pisello, senza contare le immagini che continuavano a scorrere sugli schermi. Un cambio di luce improvvisa attirò la sua attenzione. Su uno schermo era apparsa una signora perfettamente vestita e seduta comodamente in poltrona che ben truccata e ben inquadrata in primo piano faceva un pompino. Non aveva mai visto fare un pompino. Li faceva lei, certo, ma vederlo fare era diverso. Quella attrice aveva la labbra piene, rosse fuoco e stava leccando e mangiando un cazzo di dimensioni notevoli.

Quasi inconsapevolmente prese in mano un cazzo. Poi se ne rese conto e lo lasciò cercando uno dei due più grossi. Se doveva ..... 

Anche negli altri schermi erano comparse scene di sesso esplicite.

Iniziò a carezzare il cazzo non riuscendo a togliere lo sguardo dall'attrice che continuava a fare un pompino.

caso volle che sia il cazzo del film che quello che teneva in mano vennero nello stesso momento. L'attrice con la punta delle dita cercò il seme e lo leccò. Lei fece lo stesso.

Si riprese e si gurardò intorno. Gli altri cazzi erano spariti.

Non si alzò. Non ne aveva voglia. Un nuovo film partì. Questa volta l'attrice era seminuda, sdraiata su un letto. Il film era in bianco nero. Di fronte a lei un uomo di colore sembrava offrirle il proprio cazzo.

Quello nero comparve di fianco a lei. Quello grosso. Il più grosso pensò lei dopo averlo preso in mano. L'uomo sullo schermo si avvicinò. Lei non si spostava. Il cazzo quasi le sfiorava le guance. Controluce. Nero sulla sua guancia bianca. La mano di lei sottile. Le unghie scure. La bocca. Le labbra.

Anche lei iniziò un pompino, sporgendosi dalla poltrona.

Buono, caldo, tanto.

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Commenti al Post:
sciarconazzi
sciarconazzi il 17/09/14 alle 07:40 via WEB
La voglia vien' guardando.
Glory Hole!
 
sagredo58
sagredo58 il 22/09/14 alle 10:32 via WEB
Bentornato, idea grandiosa.
 
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