Creato da estremalatitudine il 19/06/2008

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racconti di vita, di sesso

 

 

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Lungo 83

Post n°418 pubblicato il 27 Settembre 2014 da estremalatitudine

Lavoro, sempre lavoro, però quel genere di cose che lo rendono un poco meno noioso. Un invito. Una serata. I cinquant'anni di una casa editrice. Un invito. Bene.

si prepara come Dio comanda. Una cosa elegante. Bisogna essere all'altezza. Tacco, tailleur nero con una scollatura rotonda e gonna poco sopra il ginocchio, auto reggenti nere.

il marito la prende in giro: sicura che sia lavoro? Ride, ridono.

quando arriva poche donne. La moglie dell'editore e un paio di sue amiche. Almeno così sembra da come chiacchierano. Cena servita. Al tavolo con un giornalista straniero, il direttore generale di non si sa che cosa e un altro tizio di cui non ha colto il nome.

vino bianco e poi rosso con le carni. Sta attenta, ma già' due bicchieri sono tanti per lei.

dopo cena il responsabile delle pubbliche relazioni invita tutti a visitare le sale della esposizione. Lentamente la gente sciama nella direzione indicata. Lei aspetta. Non c'è fretta. Così evita la calca. E poi vuole godersi la serata da scapola. Non capita mai!

si siede in poltrona ed ascolta distratta un bell'uomo che parla, parla, parla. Chissà cosa dice? Si concentra per un attimo. Lo conosce. Sempre in Tv. I giornali gli attribuiscono più amanti dei capelli che ha in testa. Mentre parla lei si chiede come sarà a letto. Qualcosa avrà imparato a forza di andare a letto con attrici e cantati!?!

dopo la mezzanotte si decide per visitare l'esposizione.

sala semi buia. Stretta e lunga al centro un tavolo di noce incerato, lucido, brillante. Solo lei. Tutti gli altri uomini. Cinque, sei.

Si avvicina al tavolo e osserva il primo libro. Un grosso tomo illustrato con fotografie stupende. Le pagine nere. Carta lucida, pesante. Le sue dita sulla carta. Un piacere fisico toccare. Anche il tavolo, così liscio, perfetto, brillante per la c'era d'api.

seguendo il tavolo il secondo libro. Stessa impostazione. Liscio che è una bellezza. Foto di oggetti bellissimi.

la sua mano segue tavolo e pagine, carta patinata e cera d'api, lisce, perfette.

dietro di lei un signore. Mani abbronzate. Un forte profumo maschile molto costoso. Eleganza ricercata. Lei si chiede chi possa essere. Il signore le si avvicina. Non interrompe la lenta carezza che lei offre al tavolo e ai libri. Solo segue. Vicino. Ancora più vicino. Le sue mani abbronzate, curate, vicino alle sue dita bianche. 

Ormai sono tanto vicini che aprono e osservano i libri insieme. Lui talvolta l'aiuta a girare le pagine. Quando serve.

dall'altra parte del tavolo un altro signore, più giovane, come lei, quasi, forse, anche lui molte elegante, profumato. La guarda. La osserva. Si unisce alla visita. Uno dietro di lei, appena un passo dietro, l'altro dall'altra parte del tavolo.

alza lo sguardo e lo osserva sua volta. Bello. Senza se e senza ma. Bello, si. Come il signore che la segue. No, di più. Sarà l'età, ma è più bello. Meno curato. 

Le mani dell'uomo che la segue sfiorano le sue. Abbronzate. Profumate. Che vuole?

incerta, a disagio, allunga il passo, oltrepassando una tenda posta a divisione della sala. Il tavolo in realtà continua. Sempre lo stesso. Lungo, lunghissimo.

lei oltrepassa la tenda e si gira a guardare l'uomo. Poi osserva il dirimpettaio che a sua volta osservandola le sorride.

anche l'uomo dietro di lei sorride. Anche lei. Di circostanza.

distratta non guarda i libri che continuano a sfilarle davanti. Osserva gli uomini che ormai le sono molto vicini. Ne sente il calore.

le sembra che quello davanti la inviti a leggere il libro. perché? Lo guarda. Capisce. Non lo sapeva.  Non sapeva che quella casa editrice oltre a libri d'arte facesse anche libri erotici. Fotografie.

quello davanti a lei ritrae una bella signor che bacia e viene baciata da due uomini. Sorpresa! Imbarazzo. Guarda meglio. La tizia le somigliA. Stesso taglio di capelli. Viso tondo. Trucco leggero. E anche gli uomini sembrano simili. Uno più giovane e temerario (la bacia). L'altro più vecchio. Si abbracciano. La mano di lei sulle sue spalle. Le unghie rosse fuoco. Guarda le proprie: rosso fuoco.

una mano le prende la mano. Abbronzata. Profumata.

"venga, mia cara." E pronto la conduce in una stanza segreta. Subito appare anche l'altro. Una vertigine. Festeggiare la serata da scapola? Due?

prima che possa pensare qualcosa, le loro labbra sono su di lei. Si sente preda. Ambita. Desiderata. Dopo tanto. Dopo tanto tempo. Uomini che la desiderano. Bello. Davvero. Che importa?

dopo, al rientro, indolenzita, soddisfatta, il marito che russa, ripensare e' un brivido. Due! Bellissimo.

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