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estremalatitudine

racconti di vita, di sesso

 

Messaggi del 25/04/2014

corto 33

Post n°360 pubblicato il 25 Aprile 2014 da estremalatitudine

si sa come succede: una lo dice ad una amica che lo dice ad un'altra e la voce gira, gira fino a quando non arriva anche a te.

Su verso la stazione centrale c'era un tizio che vendeva vibratori, ma di un tipo nuovo, arrivato dall'america, un coso come non ce ne erano altri.

il problema delle voci è che non si spiegano mai tanto bene, che alla fine o dimentichi o provi.

Lei aveva deciso di provare. Deciso? Insomma deciso.... era capitata lì intorno e aveva deciso, ecco, sì deciso di entrare un attimo a dare una occhiata.

La commessa gentilissima capì al volo. Era un vero e proprio salto tecnologico. Tecnologico? Bè, sì, come dire se no...

Insomma al tatto sembrava vero.

Non ci credo!

Eppure.... la commessa si girò e veloce gliene mostrò uno.

Uno normale, né grosso, né piccolo, senza tanti fronzoli, velocità varie o altre diavolerie. Anzi, disse la commessa, la cosa strana di quel nuovo modello è che da un punto di vista del materiale era un salto nel futuro, ma come gadget era tornato indietro di secoli. Quel coso non era elettrico, non si agitava, erano tutti fatti senza supporti e aiutini anali: solo la pura e semplice riproduzione di un cazzo maschile a grandezza naturale fatto in un materiale che al tatto e all'odore era del tutto simile ad uno vero.

Lo prese in mano, lo strinse e in effetti.... faceva persino impressione, così, come fosse stato appena tagliato via al suo legittimo proprietario.

Ce ne sono di varie misure ovviamente, soggiunse la commessa, e ovviamente in vari, come dire, colori: bianchi, neri, asiatici, indiani...

Ma se non è elettrico, una che fa? Bè lo usa come meglio crede, no?

Ma come fa ad essere caldo? francamente non lo so, rispose la commessa, ma l'effetto è straordinario, non crede?

mi fa un po' impressione, a dire il vero: ne vendete tanti?

abbiamo dovuto riapprovvigionare proprio ieri. ne ho ancora una decina. gli ultimi.

caspita! e costano cari? abbastanza, sa sembra proprio vero. ad usarlo, lo dico per esperienza - sussurrò la commessa avvicinandosi - non c'è nessuna di quelle controindicazioni tipiche degli altri. Sa la freddezza, l'eccessiva rigidità, oppure al contrario l'eccessiva e innaturale elasticità della gomma. E poi l'odore! Questo profuma, senta.... certo profuma di maschio, ovvio, ma però profuma di uomo non di plastica o di copertone. e poi caldo come è anche dargli ogni tanto un bacino non è malissimo....

si lava bene? perfettamente e facilmente. può usare ciò che preferisce sia a base alcoolica che detergente.

va bene. mi ha convinto: lo compro.

modello? normale, direi. nè troppo, nè troppo poco, non so se mi spiego.

Così? e la commessa tirò fuori un coso decisamente esuberante.

per non sentirsi una sciocca, ovviamente lo comprò.

meno male aveva la borsa ampia e quella sera a casa non c'era nessuno.

previdenza delle donne.

Arrivata a casa, ficcò quel coso nel cassetto segreto del comodino. Poi se ne dimenticò, quasi. Dopo cena, si mise a letto presto. Suo marito sarebbe rientrato tardissimo e forse neanche.

Accese la tv. Niente. Al solito. Squillò il telefono: il marito non sarebbe rientrato. Incazzata, spense di botto la tv e inveendo prese un libro dal comodino. 

Dopo qualche pagina si disse che quel romanzo era troppo noioso! Allora lo tirò fuori. Il coso. Dal comodino. Decisamente esuberante per i suoi gusti. La commessa aveva detto che era normale.... ma forse voleva solo venderlo che costava un po' di più. A tenerlo in mano le sembrava almeno un pezzo più lungo di quello di Marco e decisamente più spesso. La mano a stringerlo non riusciva a prenderlo tutto. Le dita non si toccavano. Mentre con Marco sì, ne era certa. Lo alzò e se lo mise davanti alla faccia. Più lungo, sì. Certo. Decisamente fuori norma.

Lo carezzò. Sembrava davvero un cazzo, un bel cazzone pronto all'uso. Lei sola in casa, il marito lontano, serata del cazzo. Ecco, appunto. Quel pensiero le fece passare la fantasia. Lo posò sul comodino e si girò dall'altra parte nervosamente. Quel cretino del marito sempre via quando serviva!

Di notte fece sogni strani e la mattina dopo al risveglio, sabato, nessun impegno, prendere quel coso e carezzarsi fu molto, ma molto piacevole. Diciamo che mi dò una scaldatina per quando torna Marco, pensò. Il pensiero del marito, di quando facevano l'amore, di come sapeva toccarla, della sua voce, le sue mani, ecco, la eccitò moltissimo e quel coso, così perfetto e caldo e grosso, fece proprio alla bisogna, specie quando al culmine dell'eccitazione lo infilò tutto. Questo sì che un cazzo, pensò per un attimo, vergognandosene subito dopo. Come è grosso, pensò ancora, continuando a muoverlo, dentro di sé piano piano. Su e giù. Fermandosi molto sul su, per poi affondare presto giù e rimanere ferma a muoverlo piano dentro. Come è caldo... e grosso, grosso, grosso! più grosso, decisamente più grosso. Un lampo e negli occhi comparve l'immagine di un nero che aveva visto una volta in un libro di fotografie in libreria con un cazzo enorme. Se lo teneva in mano. Foto in bianco e nero. Gambe piegate. Il cazzo spuntava di sotto e sembrava una terza gamba. Suo marito poche bancarelle più in là. Eccitazione improvvisa. Guardare quella foto di nascosto, cercando di fissare ogni particolare. La cappella, il fusto, grosso, enorme, su quella pancia tesa.  Mosse la mano lentamente, pensando alla pancia tesa del nero che lo muoveva dentro di lei. Alzò la testa e strabuzzò gli occhi. Immenso, nero, grosso, sopra di lei, dentro di lei, la riempiva tutta, tutta, completamente. mmmm, quanto mi piace, pensò, che porca che sono.... e venne in gloria di dio.

quando arrivò il marito quelle strane idee erano tutte acqua passata.

 

 
 
 

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