Creato da estremalatitudine il 19/06/2008

estremalatitudine

racconti di vita, di sesso

 

Messaggi del 19/03/2015

corto 107

Post n°443 pubblicato il 19 Marzo 2015 da estremalatitudine

Notte. Albergo. Fuori per lavoro. Distante. Città straniera. Sola. Non riesce a dormire. Stanchezza, ma anche eccitazione, solitudine, dopo tanto, quella missione improvvisa, la cena, il bar con la televisione che andava e quei tizi che la guardavano sfacciati, maleducati, come ormai in Italia non la guardavano più, non guardano più nessuna, il cubalibre, poi, niente, su, la camera, adesso, ecco, adesso, lì, sdraiata sul letto, senz riuscire a prendere sonno, quella città, bella, rumorosa, ancora rumorosa, piena di vita, straniera, lei, sola, di nuovo, come da ragazza, quando andò negli stati uniti a studiare, quelle camere, come questa, no questa più bella, ci mancherebbe, con quel che costa, tanto paga la banca, fame, ancora fame, non dovrebbe, ma fame, a quell'ora, un grande albergo, d'altronde aveva cenato con poco, imbarazzo quella grande sala, lei, e tutti quei camerieri e ospiti che la guardavano, anche quelli a cena con le proprie mogli, che appena potevano la fissavano, le fissavano le gambe, cazzo la gonna troppo corta, e il seno che si notava sotto la camicetta.

Chiamò. Una voce maschile rispose. "Posso avere qualcosa da mangiare?" "Certamente. Adesso provvedo." "Quanto tempo?" "Poco"

Si mise ad aspettare. I minuti. Passano. Quanti? Troppi! Richiamare? A che serve? Aspettare. Notte. Sonno. Occhi che bruciano. Abbassa la luce. Il minimo. Oscurità diffusa. Tanto busseranno e accenderò allora. Sonno.

Un suono. Un rumore. Mezza addormentata non capisce. Apre gli occhi. Cerca di individuare da dove è venuto il rumore, il suono. Lì vicino. Vicino al letto, di fianco. Ancora un suono, strano, come qualcosa che struscia. Si gira. Un cazzo enorme spunta da un buco nel muro.

Sveglia di botto. Cosa?

Accende le luci. E' un cazzo. Un bel cazzo di un giovane, si direbbe. Ha una strana piega verso destra. Non è eretto, ma quasi. Completamente scoperto. O cazzo!

"chi è?" domanda. Nessuno risponde. Solo ciondola lentamente. Bussa nel muro. Nessun rumore o risposta. Finto? Un sogno?

Lo tocca. Nessun sogno per niente. Reagisce. Si alza. Grosso. Lungo. Eretto. Come se stesse aspettando solo lei, che lei lo toccasse.

Quanto tempo? Quanto tempo che non toccava un cazzo che non fosse quello di suo marito! Tanto. Troppo? Allontanò quel pensiero biricchino. Ma quel coso, come dire, la guardava. Come quegli uomini al bar, al ristorante. Avevano fama di essere ben dotati in quel paese e in effetti.... Lo toccò ancora. Più duro di quel che si ricordasse. Troppo tempo. Troppi anni. Sì, certo, anche suo marito, per qualche minuto era così. ma alla fine, quasi alla fine. Non subito. Doveva essere un ragazzo. L'idea della pancia piatta di un ragazzo le fece girare la testa. Come fa una donna a rimanere insensibile al ventre piatto e duro di un uomo. Addominali. Non eccessivi, certo.

Lo prese in mano e lo carezzò. La cappella immediatamente si bagnò di un liquido trasparente.

Mi vedrà qualcuno? Una telecamera nascosta? Li frego io. Spense le luci e lo cercò al buio. Meglio. Molto meglio. Il suo calore era irresistibile. Un pompino? Se non toccava un cazzo da anni, non faceva un pompino da millenni! Suo marito ogni tanto glieli chiedeva ancora, ma lei non aveva proprio più voglia e quindi aveva smesso. chiuso il negozio, gli diceva. Non del tutto, aggiungeva maliziosa, carezzandogli il cazzo ogni tanto, ma pompini basta, non ne ho proprio voglia. A suo marito. Chè ogni tanto quando le capitava, raramente, di vedere in un film un attore completamente nudo, ecco, sì, insomma, se era ben dotato, un pensierino lì lo faceva, ma ancora quello di suo marito? no, grazie.

Quello lì era meglio. E poi non vedeva nessuno. Gli si avvicinò e gli diede come un bacino sulla punta, proprio dove la cappella era più bagnata. Con le dita corse intorno alla base, proprio dove era attaccato al corpo. Duro e potente. Duro e potente. Cazzo! Cazzo che voglia, pensò, aprendo la bocca e mangiandolo. Quanto mi piaceva fare pompini! E a quel pensiero la figa le si bagnò completamente. Una mano le corse di sotto. Da ragazzina le piaceva da pazzi baciare un pisello e contemporaneamente pian piano toccarsi.

Iniziando ad andare su e giù, tenendolo tra le labbra, il suo sapore e durezza la vinsero completamente. Non mi vede nessuno. Neanche il proprietario di questo cazzo stupendo, pensò, allungando la lingua aperta e slinguandologli tutto sotto la cappella. Quanto tempo!

Non vedere niente. sentire solo sapore e calore e consistenza tra le dita e sulla labbra e dentro le labbra e sulla lingua  e la sua grossezza le ricordò quel ragazzo che aveva lasciato poco prima di incontrare suo marito. Scopavano completamente al buio. Era timida allora. Non voleva farsi vedere. Anche adesso, ma quello, quello era stato il più bravo. Decisamente. Come lo usava lui, cazzo, nessun altro mai più. Era anche dotato, come questo qui, questo qui, questo qui.

L'orgasmo di lui la sorprese e il fiotto dapprima le riempì la bocca e poi le si sparse sulle labbra e le mani. Salata. Non se la ricordava quasi più.  Bugia. Ogni tanto alla fine quando suo marito le veniva in mano lei la leccava un poco.

Il fiotto in bocca era stato troppo violento e quindi aveva tossito e quasi aveva dovuto sputare, lasciando il cazzo per un momento. poi lo riprese gustandosi quella rilassatezza improvvisa. Nessuno mi vede, pensò, raccogliendo con l'indice una goccia di seme e mettendoselo in bocca. Una chicca. Peccato che il cazzo stesse rapidamente mollandosi. Avvicinandosi lo leccò completamente per finire come aveva iniziato, con un piccolo bacio sulla punta della cappella.

Chissà se domani.... in fondo devo fermarmi qualche notte, no? 

 

 

 
 
 

corto 106

Post n°442 pubblicato il 19 Marzo 2015 da estremalatitudine

Mi fanno ridere le mie amiche che dicono che a loro non piace fare i pompini. E' così intimo! E' l'unico momento in cui il cazzo è a nostra completa disposizione. Diamo piacere, certo, ma ne riceviamo altrettanto. Almeno così la penso io. Averlo lì, baciarlo, leccarlo, sentirne la consistenza e il sapore e contemporaneamente, se una vuole, potersi toccare o comunque sfregare, sotto, come da ragazzine... ragazze non mi ci fate pensare....

 

 
 
 

corto 105

Post n°441 pubblicato il 19 Marzo 2015 da estremalatitudine

"rimaniamo stretti così, ti prego"

Avevano appena finito e lui, lui se ne uscì con quella richiesta. Strana per lei, che ogni volta, ogni volta che finiva, che tutto era finito, che lei era venuta, ecco, immediatamente provava un forte desiderio di libertà, di allontanamento, come se il suo corpo, il corpo di lui, del suo amante, fosse divenuto improvvisamente e d'incanto bollente, troppo sudato, ostico, spiacevole, insomma qualcosa da cui allontanarsi, almeno un poco, così, quel tanto da non rimanere a contatto.

E invece lui, lui le aveva chiesto di poterla tenere abbracciata.

Sentiva il suo coso molle e viscido sulle sue cosce. Sentiva il suo respiro caldo. Ecco da che cosa voleva fuggire.

Sì certo, il romanticismo della richiesta l'aveva sedotta, poco, un poco, e qualche secondo lì abbracciati, come a rincuorarsi, come a stringersi e affratellarsi dopo il sesso, sì, insomma era stato anche piacevole, forse, sì, dai, ma adesso non ce la poteva fare più e così si alzò di scatto, lasciandolo lì sul letto, quel bel pezzo di ragazzo che si era rimorchiato giù in discoteca e che certamente pensava di essere stato lui, il coglione, a rimorchiare lei, forse addirittura pensava che fosse scattato qualcosa, qualcosa di più della voglia di una sana scopata, da come la guardava adesso, con quello sguardo un po' sbilenco e annebbiato e quel sorriso, cazzo, va a finire che si era innamorato!

"scusa. voglio fare una doccia" e volò in bagno. D'altronde era casa sua, no? Poteva fare quel che voleva, no?

Quando rientrò in camera lui si era addormentato, così, nudo, come la mamma l'aveva fatto, proprio un bel tipo, basta che non si fosse innamorato, domani, domani l'avrebbe scoperto e se sì, se era innamorato avrebbe tagliato subito, e basta, su, ne era appena uscita, con quanti stronzi doveva cascarci?

Si accucciò in un angolo, attenta a non toccarlo. Si rannicchiò, tirò su le ginocchia, le strinse e poi pian piano si addormentò anche lei, anche lei solo con la maglietta bianca, quella lunga che d'inpiedi le arrivava sotto il sedere, ma che lì, lì s'era arricciata e le scopriva i fianchi.

Dopo qualche ora, lui si svegliò. La luce era ancora accesa. La guardò. Le osservò quel bel culo imperiale. Gli si rizzò. Le andò dietro e le si appoggiò. Poi, si scostò un poco, quel tanto che bastava per poter scendere col capo all'altezza del sedere di lei e con le mani, delicatamente, aprirlo e iniziare a baciarlo, a baciarlo in mezzo, sotto, più sotto, con la lingua che ostinata cercava di scendere sempre più giù.

Lei mugugnò nel sonno, ma non si spostò.

Lui con coraggio si rimise in posizione, le si appoggiò e la prese. Col torace e il bacino posto ad arco lui si introdusse dentro di lei più che potè e lei, lei si riprese, si svegliò a quel calore, e i sogni confusi di sesso migrarono decisamente verso la sensazione che potente le veniva da sotto. Con una mano su un fianco lei cercò di aprirsi ancora di più.

"sì, prendimi, amore mio" disse, pentendosi immediatamente di quella concessione.

Poi i giochi di lui le fecero perdere completamente il controllo.

 

 
 
 

TAG

 

QUEL CHE C'È E QUEL CHE NON C'È

Qui ci sono storie di sesso. Non necessariamente tutte eccitanti, ma a volte sì. Non necessariamente tutte esplicite, ma a volte sì.

Qui non c'è vita vera, ma solo letteratura, ovvero vita attraverso la tastiera.

Se non vi va di leggere di questi argomenti, lasciate stare.

Se vi interessano, spero di riuscire ad essere all'altezza delle vostre attese.

 

ULTIME VISITE AL BLOG

Signorina_Golightlydnicola1964pietro.alzari1VeraImXfettaxdonneover40dgljimmy_makedamjan.naciniemilio_dibenedettopa.ro.lejuschidonnasofia69sagredo58giogio696rocco55_1
 

FACEBOOK

 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 9
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963