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Messaggi di Maggio 2014

24 MAGGIO: MARIA AUSILIATRICE

Post n°734 pubblicato il 19 Maggio 2014 da ossurerotte

       Sarò anche ripetitivo, ma il mondo e soprattutto i giovani di oggi hanno bisogno dei Santi. Santi come Don Bosco, come Domenico Savio , come don Rua, don Cafasso, di cui cito una frase: “Alcuni notabili gli proposero anche di candidarsi alla Camera; ma don Cafasso rinunciò rispondendo «Nel dì del Giudizio,  il Signore mi chiederà se avrò fatto il buon prete, non il deputato»].

 

La festa di Maria Ausiliatrice è prossima, per cui invito tutti, in particolar modo le mamme, le insegnanti e tutti coloro che si occupano in qualche modo di educazione o hanno a che fare con i ragazzi e la gioventù di pregare per tutti i giovani, che stanno affrontando un periodo di difficoltà in ogni settore, soprattutto quello morale.

Essi hanno perso ogni valore e se questi ragazzi sono così, mi fa paura Iil pensare a come saranno i loro discendenti.

Affidate senza paura i vostri figli, i vostri nipoti a Maria Ausiliatrice, alla Madre di tutti! Ella li proteggerà, come ha protetto me in ogni occasione. Non abbiate paura, dunque: bisogna avere paura del diavolo.

 

 
 
 

CI VORREBBE UN' ALTRA GUERRA

Post n°733 pubblicato il 13 Maggio 2014 da ossurerotte

IERI, INVITATO DA ALCUNI AMICI, HO ASSISTITO ALLA PRIMA PARTE DI UN FILM SU RAI UNO IN CUI SI PARLAVA DI GIOVANNI BORGHI, IL SIGNOR IGNIS, HO RICORDATO UNA EPIGRAFE LETTA IN SALA DI ATTESA DELL' ULTIMA AZIENDA IN CUI HO PRESTATO SERVIZIO, PRIMA DI ANDARE IN PENSIONE.

ESSA DICEVA: " Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi ".

QUESTA CITAZIONE MI HA RIPORTATO AI GIORNI NOSTRI: IERI, INVITATO DA ALCUNI AMICI, HO ASSISTITO ALLA PRIMA PARTE DI UN FILM SU RAI UNO IN CUI SI PARLAVA DI GIOVANNI BORGHI, IL SIGNOR IGNIS, HO RICORDATO UNA EPIGRAFE LETTA IN SALA DI ATTESA DELL' ULTIMA AZIENDA IN CUI HO PRESTATO SERVIZIO, PRIMA DI ANDARE IN PENSIONE.

QUESTA CITAZIONE MI HA RIPORTATO AI GIORNI NOSTRI: IERI, INVITATO DA ALCUNI AMICI, HO ASSISTITO ALLA PRIMA PARTE DI UN FILM SU RAI UNO IN CUI SI PARLAVA DI GIOVANNI BORGHI, IL SIGNOR IGNIS, HO RICORDATO UNA EPIGRAFE LETTA IN SALA DI ATTESA DELL' ULTIMA AZIENDA IN CUI HO PRESTATO SERVIZIO, PRIMA DI ANDARE IN PENSIONE.

ESSA DICEVA: " Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi ".

QUESTA CITAZIONE MI HA RIPORTATO AI GIORNI NOSTRI IN CUI ESISTE UN ALTRO SIGNOR “ B “, CHE ANTEPONE LA SUA PERSONALITA’ CHE RITIENE ESSERE STATA COLPITA DALLA MAGISTRATURA E CHE HA INTERESSE PER IL POTERE SOLO PER IL SUO PRESTIGIO PERSONALE E NON PER L’ INTERESSE DEI TANTI CHE EGLI HA INGANNATO CON LE SUE PROMESSE E PER FAR CIO’ NON HA ALCUN PUDORE E DI SERVE DI OGNI MEZZO, ARRIVANDO PERFINO A CHIEDERE DI PORTARE IN PIAZZA DELLE POVERE BESTIOLE, I CANI, USANDO ESSI PER UNA MANCIATA DI VOTI.

CARO SILVIO, MA QUANTO PENSI DI CAMPARE, SE HAI QUALCHE ANNO PIU’ DI ME. E’ IL TEMPO ED E’ GIUNTA L’ ORA IN CUI TU TI DOVRAI PRESENTARE DAVANTI AL NOSTRO CREATORE?

PENTITI PER LA TUA ARROGANZA, PER LA TUA LUSSURIA, PER LA TUA SUPERBIA, PER IL TUO ORGOGLIO E  PER LE TUE BUGIE! NON SPERARE DI GABBARE ANCHE CHI CI HA CREATO, FAI UN ATTO DI UMILTA’, RITIRATI DALLA SCENA POLITICA E PENSA ALLE TUE AZIENDE CON LO SPIRITO CHE MOSSE I VARI SIGNOR “ B “ DEL DOPO GUERRA, COME I BASSANI E TANTI, TANTI CORAGGIOSI INDUSTRIALI, TRA I QUALI CITO ANCHE RINO PISONI DELLE MECCANICHE MODERNE.

ESSI NON ERANO SPECULATORI, COME TANTI GIOVANI INDUSTRIALI E POLITICI DEI NOSTRI GIORNI E VISTO CHE SI INTERESSAVANO DELLE LORO AZIENDE E NON DI ESCAMOTAGES ECONOMICHE DI VARIO TIPO, ESSI HANNO CONTRIBUITO A PORTARE L’ ITALIA AD UN LIVELLO PREVALENTE NEL MONDO CHE TU E TANTI AVRETE CONTRIBUITO A DISTRUGGERE CON IL VOSTRO EGOISTICO INTERESSE.

CITTADINI, MIEI CONNAZIONALI, NON LASCIAMOCI CONDIZIONARE DA VANE PROMESSE: HA AVUTO DA VOI TUTTO IL TEMPO PER REALIZZARE RIFORME CHE AVREBBERO PORTATO L' ITALIA AD ESSERE PROTAGONISTA IN EUROPA E NEL MONDO, MA ORA STAVAMO INESORABILMENTE ROTOLANDO VERSO UN PRECIPIZIO SENZA FINE PER L' EGOISMO DI TANTI.

 
 
 

SAN DOMENICO IL CAPOLAVORO DI DON BOSCO

Post n°732 pubblicato il 07 Maggio 2014 da ossurerotte

 San DOMENICO SAVIO

Secondo dei dieci figli del fabbro Carlo e di Brigida Gaiato, una sarta, nacque in una frazione agricola di Riva presso Chieri (San Giovanni di Riva) nel 1842, ma solo un anno dopo si trasferì a Morialdo, frazione di Castelnuovo d'Asti. Nel 1853 la sua famiglia, molto numerosa, con dieci bimbi perlopiù morti in tenera età, si spostò a Mondonio, sempre nel comune di Castelnuovo d'Asti: Domenico, per l'intervento del suo professore don Cagliero, parroco di Mondonio, incontrò don Bosco a Morialdo il 2 ottobre 1854. Dopo un breve dialogo, mostrata l'intenzione di diventare sacerdote se avesse avuto la possibilità di studiare, don Bosco decise di farne un suo allievo nell'oratorio di Valdocco, a Torino.

Si distinse per l'assiduità ai sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia e per la devozione all'Immacolata Concezione (il cui dogma fu proclamato da papa Pio IX nel 1854). Nell'estate del 1856 scoppiò un'epidemia di colera, e don Bosco radunò quarantaquattro giovani per soccorrere gli ammalati. Domenico si distinse fra i volontari ma, ammalatosi a sua volta, morì, non ancora quindicenne, il 9 marzo 1857 fra le braccia dei genitori.

"I segreti della santità"[modifica | modifica sorgente]

Domenico Savio scrisse a Don Bosco un biglietto: "Mi aiuti a farmi santo?". Il sacerdote gli rispose con i cosiddetti "segreti della santità"[1]:

  1. Allegria
  2. Impegno nei doveri di studio e di preghiera
  3. Fare del bene

I propositi della prima comunione[modifica | modifica sorgente]

A sette anni ricevette la Prima Comunione, per la quale scrisse alcune righe nelle quali riassumeva il suo progetto di vita:

  • Mi confesserò molto sovente e farò la comunione tutte le volte che il confessore me lo permetterà.
  • Voglio santificare i giorni festivi.
  • I miei amici saranno Gesù e Maria.
  • La morte ma non peccati.

Il culto[modifica | modifica sorgente]

Don Bosco ne redasse la Vita e nel 1933 la Santa Sede ne riconobbe le virtù eroiche.

È stato proclamato beato il 5 marzo 1950 da Pio XII, che lo ha poi canonizzato il 12 giugno 1954.

Memoria liturgica il 9 marzo: cadendo questo giorno nel periodo di quaresima, le celebrazioni possono essere spostate al 6 maggio.

I miracoli per la beatificazione[modifica | modifica sorgente]

Ai fini della beatificazione la Chiesa cattolica ritiene necessario un miracolo: nel caso di Domenico Savio ha ritenuto miracolose le guarigioni di Maria Consuelo Adelantado Moragas e Albano Sabatino[2].

Il 1º marzo 1936, a Barcellona, la sedicenne Maria Consuelo Adelantado Morgas, allieva dell'oratorio delle figlie di Maria Ausiliatrice, giocando a palla cadde in malo modo, infortunandosi gravemente al braccio sinistro. Si rivolse inizialmente a un praticone, suo parente, che peggiorò la situazione. Interpellato successivamente un medico - il dottor Pamarola - fu sottoposta a radiografia, che evidenziò una duplice frattura del gomito con dislocazione di frammenti ossei e ulcerazione dei tessuti.

Il 22 marzo la giovane raccontò di aver visto in sogno il cardinale Giovanni Cagliero - un quadro del quale era esposto nell'oratorio delle suore - che la invitava a recitare una novena a Domenico Savio, promettendole la guarigione del braccio nella giornata del venerdì successivo. Il 23 marzo la ragazza, inizialmente scettica essendo cresciuta in una famiglia lontana dalla religione, spinta dalla sofferenza iniziò la novena: alle quattro di notte dell'atteso venerdì, improvvisamente non provò più alcun dolore, e si accorse che il braccio era sgonfio e privo di ulcerazioni, e poteva usarlo normalmente.

Il processo canonico confermò l'improvvisa e completa guarigione, scientificamente inspiegabile, che papa Pio XII dichiarò miracolosa l'11 dicembre 1949, insieme a quella di Albano Sabatino, un bambino di sette anni di Siano, in provincia di Salerno, guarito in modo improvviso, completo e duraturo da una gravissima setticemia con broncopolmonite bilaterale, accompagnata da nefrite acuta emorragica e meningite settica, la cui guarigione era stata attribuita all'intercessione di Domenico Savio.

I miracoli ufficiali che portarono il Beato Domenico Savio alla santificazione furono sanciti dal decreto promulgato il 4 maggio 1954 firmato CAIETANUS Card. CICOGNANI, S.R.C. Praefectus che riporta: ".... Rev.mi Cardinales, Officiales Praelati Patresque Consultores suam quisque affirmativam protulit sententiam, quam Beatissimus Pater attente auscultavit ratamque habuit. quare edixit: Constare de istantanea perfettaque sanatione cum Mariae Gianfreda Poercelli ab anhaemia acuta ob intraperitonealem haemorrhagian, tum Antoniae Micelli Miglietta a sinusite maxellari purulenta chronica riacutizzata dextera"

La Santificazione avvenne il 12 giugno 1954 con Papa PIo XII. La cerimonia viene riportata dall'Osservatore Romano n. 136 del 13 giugno 1954 che così riporta a pag.3:".... Lo stendardo di Domenico Savio Lo rappresenta da una parte genuflesso dinanzi alla Vergine; dall'altra mentre conferma dinanzi a San Giovanni Bosco i suoi propositi di vivere santamente. Ed ecco i due miracoli riconosciuti per la Canonizzazione: il primo è avvenuto nella persona della signora Maria Porcelli Gianfreda, guarita istantaneamente da mortale anemia, conseguente a gravissima emorragia interna. il secondo è avvenuto nella persona della signora Antonia Micelli Miglietta, residente a Lecce, risanata da sinusite mascellare purulenta riacutizzata ed aggravata dalla presenza di una massa di concrezioni occludenti la fossa nasale destra. ( notizie tratte da Wikipedia )

LA SANTITA' DEI GIOVANI DI OGGI E' PURTROPPO RARA NEI GIOVANI DEI TEMPI NOSTRI: ESSI SONO DEDITI AD ALTRI PIACERI CHE SENZA CHE ESSI SE NE ACCORGONO LI STANNO PORTANDO NON SOLO ALLA PERDIZIONE DEL LORO CORPO, MA SOPRATTUTTO ALLA PERDIZIONE DELLA LORO ANIMA, CHE E' CIO' CHE PIU' CONTA E CHE MI FA PIU' DOLERE.

CARI GIOVANI DI SUMIRAGO E DEL MIO TEMPO, CREDETEMI: LA VOSTRA VITA E' VUOTA, SE ESSA SI BASA SOLO SUI PIACERI TERRENI: IL SESSO, IL FUMO, LA DROGA, LA VITA TROPPO FACILE, TUTTO CIO' CHE E' TERRENO VI STA PORTANDO SEMPRE PIU' AD UNA LENTA, MA ROVINOSA ROVINA.

POTETE COMUNQUE RICOMINCIARE UNA VITA DIVERSA, BASATA SULLA PREGHIERA E SULLA RICERCA DELLA PERFEZIONE E DELLA SANTITA'. SOLO NELLA PREGHIERA E CON LA PREGHIERA E LA DEVOZIONE A DIO POTETE TROVARE LA RISPOSTA AI TANTI PROBLEMI DELLA SOCIETA' MODERNA. CREDETEMI E QUELLI CHE MI CONOSCONO SANNO CHE NON RACCONTO FANDONIE. HO ATTRAVERSATO BRUTTI MOMENTI DI SALUTE ED ESISTENZIALI, MA NELLA PREGHIERA E NELLA DEVOZIONE A DIO, A MARIA SANTISSIMA, A DON BOSCO, A DOMENICO SAVIO E A DOMENICHINO ZAMBERLETTI HO TROVATO LA SOLUZIONE AD OGNI MIO PROBLEMA: BASTA PREGARE CON FEDE.

VI VOGLIO BENE, CARI RAGAZZI E VI VOGLIO TUTTI CON ME IN PARADISO, QUANDO SARA' IL MIO E IL VOSTRO MOMENTO- PER ADESSO PENSIAJMO A DIVERTICI IN ALLEGRIA E IN MODO SANTO.

DOMENICO SAVIO ERA UN RAGAZZO ALLEGRO E NELLA SUA SANTITA' C' ERA NON SOLO DEVOZIONE, MA ANCHE TANTA ALLEGRIA. UN ABBRACCIO.

 
 
 

LA GIROMETTA D' ORO ASSEGNATA A ROSITA MISSONI

Post n°731 pubblicato il 04 Maggio 2014 da ossurerotte

Varese, a San Vittore la Famiglia Bosina consegna la Girometta a Rosita Missoni

Rosita Missoni

Rosita Missoni:

La scelta della Famiglia Bosina, che organizza la Festa di San Vittore, è caduta quest’anno, per quanto riguarda la Girometta d’oro, su Rosita Missoni.

“A Rosita Missoni, fondatrice con il marito Ottavio della Missoni, azienda leader nel settore della moda, simbolo di bellezza, stile, creatività; premio Oscar per i tessuti fiammati e a zig zag e punto di riferimento per tanti lavoratori del settore nel nostro territorio, la Famiglia Bosina assegna la Girometta d’oro 2013″.

Questa la motivazione con cui domenica 4 maggio è stato assegnato,nel Salone Estense di Varese, il prestigioso riconoscimento.  Un momento che da sempre è considerato il momento saliente della festa dedicata al Santo Patrono di Varese.

COME SUMIRAGHESE ACQUISITO SONO ORGOGLIOSO CHE QUESTO PREMIO SIA STATO ASSEGNATO AD UNA PERSONA CHE, PUR SOPPORTANDO LA SOFFERENZE PER LE DISGRAZIE COME LA MORTE DEL MARITO OTTAVIO E DEL FIGLIO E DELLA NUORA

L' OPERA DELLA FAMIGLIA BOSINA

CHI E' E COSA FA LA FAMIGLIA BOSINA: LA FAMIGLIA BOSINA E' UN GRUPPO,CHE HA TRA I SUOI FONDATORI CLEMENTE MAGGIORA E MARIO LODI E CHE DA CIRCA 50 ANNI SI OCCUPA DI TUTTO CIO' CHE ATTIENE ALLE TRADIZIONI, AL DIALETTO E ALLE USANZE DI VARESE E LO VEDIAMO IN PARTICOLAR MODO ATTIVO IN OCCASIONE DI FESTIVITA' RELIGIOSE E MONDANE, QUALI LA FESTA DI SAN VITTORE, IL SANTO PATRONO DI VARESE, IL CARNEVALE, IL ROGO DELLA GIOBBIA, CHE SI FESTEGGIA DURANTE L' ULTIMO GIOVEDI' DI GENNAIO.

 

 
 
 
 
 

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