Creato da Biopaperone il 29/12/2011
Sporchi, maledetti e dopo: la bellezza dei depositi

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Rendimenti dei conti deposito 2013: analisi dell'imposta di bollo

Post n°4 pubblicato il 20 Aprile 2013 da Biopaperone
 

Con le rendite elevate e la sicurezza per i propri risparmi, scudati fino ad importo complessivo si 100mila euri dal Fondo Interbancario per la tutela depositi, il conto deposito si colloca, nella selva delle offerte bancarie, tra gli strumenti di salvaguardia del capitale che assicurano un ottimo guadagno. Ma sembra che questo sia oramai un caso del passato..
A seguire una analisi tratta dall'articolo conti deposito a confronto

 

conti deposito a confronto

La nuova imposta di Bollo

È partita dal 1° gennaio 2013 la stangata sui conti deposito con un incremento dell'imposta di Bollo equivalente a ben il 50% in più. Guardandola con il microscopio attraverso il confronto con l'anno scorso, non può sfuggire come si tratti di un morso vampirico per i clienti che vedono la tassa passare da uno 0, 10% allo 0, 15%, calcolato sulle somme in giacenza. È stabilito un importo minimo uguale a 34, 20 e l'assenza di un tetto massimo (invece nel 2012 quest'ultimo corrispondeva a 1200 euro).

Come funziona

Il prelievo dell'imposta non ha mancato di seminare il malcontento presso i titolari dei conti. La nuova misura, varata con il decreto fiscale approvato dal Governo il 24 febbraio 2012, stabilisce inoltre che l'imposta venga calcolata in maniera proporzionale alle comunicazioni periodiche relative ai prodotti finanziari. Nel caso di estratti conto inviati ad esempio trimestralmente nel corso dell’anno, l’imposta di bollo da pagare viene riferita al periodo rendicontato. Se esistono più rapporti (conto corrente, libretti di risparmio, conti deposito) intestati al medesimo soggetto, l’imposta viene applicato per ciascuno di essi. É prevista l'esenzione dall'applicazione dell'imposta solo quando il valore medio di giacenza non risulta maggiore di 5.000 euro (sommando depositi e libretti dello stesso intestatario). Sono esclusi dall'applicazione i rapporti che non risultano abbiano eseguito movimentazioni nel corso del periodo rendicontato.

 
 
 

Conti deposito rendimenti

Post n°3 pubblicato il 16 Aprile 2013 da Biopaperone
 

All'inizio di questi mesi di una piovosa primavera quelli che hanno accumulato dei soldi e li vogliono reinvestire non avranno sicuramente l'imbarazzo della scelta nel decidere a quale dei tanti conti di deposito affidare i propri risparmi: prosegue infatti costante il trend che vede un declassamento talora impercettibile, ma costante, dei tassi di rendimento offerti dagli istituti di credito.
A seguire una analisi tratta dall'articolo miglior conto deposito 2013

miglior conto deposito 2013

Banca Sella, youBanking, Ing Direct e Banca Sistema hanno subito iniziato ad abbassare i livelli di rendita, tutte istituti di credito on line che hanno effettuato l'operazione di ribasso a febbraio ; Il mese di marzo successivo il loro esempio è stato seguito anche dalle banche tradizionali . Iwbank, per esempio, ha impostato il rendimento al 3%, diminuendo così i tassi d'interesse dello 0, 70% all'anno: ovviamente la condizione obbligatoria è che l'investitore si mantenga tale fino alla scadenza dell'accordo.

 

La banca Santander ha deciso di offrire un quattro percento al lordo per i depositi che durano due anni completi e un 3.5 % per i depositi che dureranno 12 mesi. Un ribasso consistente, di ben 25 punti base, tenendo sempre presente che i soldi messi a giacere sul conto deposito non possono superare i centocinquanta mila euri, limite massimo fissato prima che la soglia d'interesse si alzi al 4% lordo, con soldi vincolati per 12 mesi, e al 4, 50% lordo per i depositi monetari vincolati 24 mesi. In caso si desideri svincolare prima i propri risparmi, il tasso di svincolo è del 2, 25%, dunque 125 punti base in più. Anche il prodotto offerto dalla cassa di risparmio di Genova tende ad una politica conservativa: a fronte di un blocco dei fondi per 20 mesi, il risparmiatore può avere il 3.25% di interessi lordi. Anche Che Banca, Fineco e ContoSuIBI – negli ultimi anni molto apprezzate dai clienti, poiché ritenute sia affidabili che generose in materia di interessi – hanno ridotto considerevolmente i loro tassi di interesse: per un anno di deposito, infatti, ContoSuIBI offre il 3, 25% lordo dei ricavi, Che Banca addirittura meno, ossia il 2, 75% lordo. Ancora inferiore l'offerta di Fineco, che si attesta sul 2% lordo dei ricavi per un anno di deposito; l'offerta si chiama "Cash Park opzione Vincolato" e i ricavi, per quanto assicurati, sono molto al di sotto delle aspettative degli investitori. Di tutt'altra natura l'offerta dei conti deposito di Conto Increval che si è allineata al ribasso delle concorrenti, ma che a differenza degli altri prevede solamente un periodo di vincolo di 6 mesi! Per quanto riguarda i conti deposito a scadenza annuale o biennale, i ricavi si attestano intorno al 3, 75% lordo l'anno, con una compressione di soli 50 punti base. I tassi diminuiscono per i fondi vincolati a sei mesi, ma non per questo l'offerta si fa meno significativa: Conto Forte garantisce in fatti il 3, 60% lordo dei profitti, Rendimax il 3, 70% e la Banca delle Marche è sempre l'offerta più interessante con il 4, 25% lordo. Sui due anni queste banche offrono l'offerta più ghiotta per il piccolo risparmiatore in grado di ottenere il 4, 6 % con deposito Sicuro e Rendimax, mentre Conto forte arriva a offrire il 4, 3 % lordo Come sempre, le Banche Online si confermano leader del settore, ma istituti come la Banca delle Marche stanno sviluppando nuove offerte altamente competitive.

 
 
 

Un nuovo prodotto dei conti deposito: Cashpark (by Fineco)

Post n°2 pubblicato il 13 Febbraio 2012 da Biopaperone

CashPark è il nuovo conto deposito disegnato da FinecoBank per i suoi correntisti. Questo conto ha come particolarità la caratteristica di “parcheggiare” la propria liquidità per un numero ben definito di mensilità, ottenendo in cambio un rendimento che risulta superiore rispetto a quello che siamo abituati a ricevere dai banali conti correntizi. La rendita viene calcolato sulle somme che si decide di impegnare per un periodo rispettivamente tra 90 giorni e un anno e mezzo (si può scegliere un periodo differente di parecchio in base alla necessità).

I tassi di interesse di riferimento sono rispettivamente del 2% per 6 mesi e del 3,50% e 3,55% per periodi più lunghi.

L'ammontare minimoda sottoporre al vincolo di deposito è di 5.000 euro. L’apertura del conto CashPark non prevede spese legate all'attivazione o di gestione e le operazioni sono automaticamente collegate al conto corrente Fineco. Per le nuove disponibilità monetarie in entrata Fineco ha riservato tassi di interessi di sicuro interesse, nell’ambito della proposta CashPack Special. I clienti possono scegliere tra due versioni del conto di deposito CashPark: una svincolabile e una vincolata.

La prima prevede la possibilità di utilizzare le somme depositate prima della scadenza del vincolo di deposito, mentre la seconda opzione non prevede la possibilità di rientrare in possesso delle somme depositate prima del termine del vincolo temporale. Il conto CashPark può essere attivato online o, per chi è già correntista Fineco, inviando alla banca l’apposita integrazione contrattuale.

 
 
 

Guida ai conti deposito 2012

Post n°1 pubblicato il 30 Dicembre 2011 da Biopaperone
 

Il conto chiamato deposito è un conto corrente bancario che, a fronte di funzioni limitate, offre un tasso di interesse notevolmente più interessante della norma (che è quasi zero). A differenza di un conto corrente bancario tradizionale, il conto di deposito non consente di fruire di strumenti di pagamento (carta di credito, bancomat, libretto degli assegni), di domiciliare le utenze o di far accreditare lo stipendio.Normalmente, non prevede spese di gestione ed ha come unico obiettivo quello di far maturare interessi alti sul capitale depositato. In questo periodo di crisi il conto deposito è diventato quasi un bene rifugio, in ragione della: {facilità di apertura, del fatto che non ha praticamente problemi di gestione e della libertà di disporre delle somme versate in qualunque momento|

  • Facilità di apertura
  • Gestione semplificata che è alla portata di tutti
  • Svincolabilità delle somme depositate quando fosse necessario riprenderle

Nell’attuale incertezza del panorama economico globale, i fattori di maggiore successo di tali strumenti di investimento risiedono proprio nella costante disponibilità del capitale depositato e improbabile probabilità che possano concretizzarsi ammanchi di capitale normalmente connessi ad altre iniziative finanziarie (ad es. acquisto di titoli, fondi ecc.).

E se la banca fallisce ? I pericoli collegati all’investimento su conti deposito consistono, infatti, nell'improbabile eventualità che la banca fallisca e non sia in condizione di restituire ai clienti il capitale depositato e gli interessi maturati. In ogni caso, tale rischio è reso ancora più blando dall’obbligo imposto per legge alle banche operanti in Europa di aderire un sistema di garanzia dei depositi (in Italia il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), che assicura ogni singolo correntista, per le somme versate sul conto, sino al limite massimo di 100.000€. Sotto il profilo tecnico, il conto di deposito viene definito come “contratto di deposito a risparmio libero” ed è simile ai vecchi libretti di risparmio offerti dalle poste o dagli istituti di credito. Pertanto solo chi dispone di un conto di appoggio presso una banca può usufruirne appieno, perchè le operazioni da e verso il conto deposito possono essere effettuate solo attraverso il conto predefinito. In Italia, gli unici soggetti abilitati a proporre e ad attivare conti di deposito sono le banche (tradizionali oppure online). Aprire un conto deposito è un’operazione rapida e priva di particolari complicazioni. Non essendo consentito ai correntisti di prelevare cifre superiori alle disponibilità presenti sul conto, la banca non assume alcun rischio nell’apertura del rapporto e non ha necessità di espletare particolari procedimenti istruttori o analisi della storia di credito del cliente. Il conto deposito può dunque essere attivato fornendo semplicemente alla banca il codice fiscale, un documento di identità in corso di validità e le coordinate di almeno un conto corrente tradizionale da usare come conto predefinito. Alcuni conti deposito richiedono un versamento minimo iniziale per l’apertura, solitamente di importo modesto. I correntisti possono versare denaro e prelevarlo dal conto di deposito senza alcun tipo di vincolo, sino alla concorrenza della disponibilità complessiva.

Come comparare i conti? Il parametro fondamentale da considerare nella scelta del conto di deposito più adatto è il rendimento effettivo, da determinare attraverso la valutazione del tasso di interesse proposto, della logica di capitalizzazione degli interessi e delle spese da sostenere per il deposito. Il rendimento effettivo viene calcolato prendendo in considerazione i flussi di cassa positivi (interessi lordi), quelli negativi (tasse sugli interessi, imposta di bollo ed eventuali commissioni eventuali) ed il momento in cui si verificano. In considerazione del fatto che il conto di deposito è un prodotto a basso rischio, il rendimento non è molto alto, se riferito al solo tasso di interesse base che risulta, inoltre, assoggettato alla ritenuta fiscale del 27%. A partire dal mese di gennaio 2012 è prevista, per tutti i clienti, la riduzione dell’aliquota fiscale al 20%, con conseguente aumento degli utili netti dei conti deposito. Scegliendo periodi più lunghi per il vincolo del capitale, si ottengono interessi più elevati: in genere le banche propongono un vincolo da 3 a 12 mesi. Rinunciando agli interessi maturati è quasi sempre possibile prelevare il denaro depositato: una bella sicurezza se si ha bisogno di liquidità per motivi improvvisi. Le opzioni di vincolo devono pertanto essere opportunamente attivate solo nei casi in cui esiste una concreta certezza di non avere necessità del denaro investito, per tutta la durata del vincolo. {E' necessario osservare l'andamento del mercato delle offerte, perchè gli istituti di credito spesso propongono dei tassi di interesse promozionali per periodi limitati}.

 
 
 
 
 

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