Eva Kadmon

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Creato da eva_kadmon il 10/11/2013

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ICEBERG DI PINE ISLAND

Post n°12 pubblicato il 01 Dicembre 2013 da eva_kadmon
 

Un enorme blocco di ghiaccio si è staccato dal Pine Island Glacier e si trova ora alla deriva. Si tratta di un iceberg importante, che si estende su un'area grande otto volte le dimensioni di Manhattan.
Il distacco dal ghiacciaio di Pine Island è stato immortalato lunedì 8 luglio dal Satellite tedesco TerraSAR-X, il quale invia immagini ogni 3 giorni ed è capace di rilevare le minime variazioni della superficie del ghiaccio in Antartide anche in periodi caratterizzati dal buio. L'iceberg è davvero enorme, avendo una lunghezza di 720 kilimetri quadrati, e fluttua ora liberamente nel Mare di Amundsen: questo taglio era nelle attese, in quanto una missione della NASA del 2011 aveva già scoperto una crepa gigante nel ghiacciaio, che a quel misurava circa 24 chilometri di lunghezza e 50 metri di larghezza. Nel maggio del 2012 le immagini satellitari avevano rivelato poi una seconda frattura formatasi vicino al lato settentrionale della prima crepa
Il distacco si è verificato nel cuore dell'inverno: il mare è coperto dai ghiacci, ma gli strati sottili sono gettati da forti pressioni interne alla piattaforma di ghiaccio. Secondo l'Istituto Alfred Wegener (AWI) la creazione di fessure e conseguente sviluppo di nuovi iceberg appartengono a cicli perfettamente naturali, ma in questo caso l'isola faceva registrare una velocità di spostamento troppo elevata, circa 4 chilometri all'anno. Non è tanto il cambiamento climatico che coinvolge la parte ovest dell'Antartide ad essere indiziato, ma piuttosto ha inciso soprattutto il mutamento dei venti nel Mare di Amundsen, con trasporto d'acqua più calda sotto la piattaforma di ghiaccio, che ha quindi posto le premesse per il distacco radicale definitivo.
Il nuovo iceberg, ora vagante nel Mare di Amundsen, si è staccato dal Pine Island: si tratta di un ghiacciaio molto particolare, che risulta essere il più rapido del Pianeta in fase di fusione e contrazione: sta quindi perdendo ghiaccio molto velocemente, e sta contribuendo all'innalzamento del livello del mare molto più che qualsiasi altro ghiacciaio del globo. L'area drenata dal Pine Island Glacier comprende circa il 10 per cento della calotta antartica occidentale e per tutti questi motivi tale ghiacciaio è quindi oggetto di così frequente attenzione e studio: si pone un problema d'allarme idrologico. Il Satellite Terra SAR-X, che ne segue le dinamiche, aiuta gli scienziati a studiare il fenomeno del distacco di iceberg, consentendo di sviluppare modelli computazionali sempre più avanzati per i cambiamenti che si svolgeranno in futuro sull'Antartide.

Ricercatori inglesi hanno lanciato l’allarme alle navi che viaggiano vicino all’Antartide per il gigantesco iceberg che potrebbe trovarsi sulla loro traiettoria.

 

IL CANTO DEGLI ICEBERG
Sembra impossibile ma anche gli iceberg cantano.
Un gruppo di scienziati tedeschi dell'Istituto Alfred Wegener per gli studi di ricerca marina e polare di Berlino ha dimostrato scientificamente questo bizzarro risvolto della vita dei blocchi di ghiaccio dell'Antartide.
I ricercatori hanno posizionato dei particolari sensori su alcuni iceberg e hanno registrato i suoni derivanti dal lavorio dell'acqua sulla loro superficie e dalle collisioni con altri blocchi di ghiaccio.
I segnali acustici catturati dal gruppo di ricercatori non sono espressione di un'innata inclinazione degli iceberg per il bel canto, ma il risultato dell'elevata pressione dell'acqua che penetra nelle crepe e nelle fessure del ghiaccio. Questa pressione genera vere e proprie onde sonore.
I suoni registrati non sarebbero udibili all'orecchio umano a causa di frequenze troppo basse, ma è stato possibile accelerare i nastri delle registrazioni fino rendere i suoni comprensibili.
Gli scienziati hanno paragonato questi effetti ai rumori prodotti da uno sciame d'api o a un'orchestra che sta accordando gli strumenti. In realtà, ascoltando la registrazione viene più facile paragonarli ai rumori di sottofondo di un film dell'orrore. Più che un canto, la melodia ricorda un lamento. Sembra quasi che gli iceberg, che risentono dell'innalzamento della temperatura della Terra, vogliano renderci partecipi della loro sofferenza…

Potete ascoltare un esempio del canto degli iceberg cliccando su questo link: http://www.focus.it/fileflash/file/iceberg.mp3

 

EVOLUZIONE DI PINE ISLAND

Pine Island 2 ottobre 2011

Pine Island 13 ottobre 2011

Pine Island 13 aprile 2012Pine Island 11 maggio 2012

Pine Island 2 luglio 2013Pine Island 8 luglio 2013

Pine Island 13 novembre 2013

 

Un abbraccio, 
Eva 

 
 
 

ALLUVIONE IN SARDEGNA TASSE SOSPESE PER UN MESE NEI COMUNI COLPITI

Post n°11 pubblicato il 01 Dicembre 2013 da eva_kadmon
 

Sabato 30 novembre 2013 il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha firmato un decreto straordinario nel quale si afferma che nei Comuni della Sardegna colpiti dall'alluvione dello scorso 18 novembre sono stati sospesi tutti i versamenti fiscali e gli adempimenti tributari previsti dalla legge, inclusi quelli da cartelle di pagamenti emesse dagli agenti della riscossione, che scadono nel periodo compreso tra il 18 novembre e il 20 dicembre 2013.
In sostanza, dunque, per tutti i cittadini della Sardegna colpiti dall'alluvione che ha causato morte e distruzione sull'Isola sarà sospeso il pagamento delle tasse al fisco e il pagamento delle cartelle esattoriali come quelle di Equitalia. Come spiegano dal Ministero dell'economia in una nota, le aree interessate dal provvedimento sono quelle già individuate nell’ordinanza del 22 novembre scorso firmata dal Commissario delegato per l’emergenza in Sardegna. Con un successivo decreto sarà poi cura dello stesso ministero dell'economia stabilire le nuove modalità di effettuazione degli adempimenti e versamenti sospesi.
Nel frattempo sono cominciati i sopralluoghi dei tecnici della Protezione Civile nei territori di diversi Comuni che non fanno parte dei 60 più colpiti dall’alluvione, individuati dalla Regione Sardegna. Anche in questi casi gli amministratori locali hanno segnalato di aver subito danni dal forte maltempo e chiedono di essere inseriti nell’elenco ufficiale dei comuni colpiti dal ciclone Cleopatra.

Un abbraccio, 
Eva 

 
 
 

NUOVA ISOLA IN GIAPPONE

Post n°10 pubblicato il 27 Novembre 2013 da eva_kadmon
 

Nuova isola in GiapponeTutto è iniziato mercoledì 20 novembre, quando la guardia costiera nipponica ha diramato un'allerta per mettere in guardia dal denso fumo nero che usciva dalle acque nella zona. Il giorno successivo sono arrivati cenere e lapilli, scagliati. L'eruzione era partita, ben 40 anni dopo dall'utima volta che i vulcani sottomarini della zona si erano fatti sentire.
L’Agenzia metereologica giapponese ha comunicato che, in seguito alle attività di un vulcano della costa di Nishinoshima, si è formata una piccola isola, larga 200 metri e alta 2o. L’isola si trova nel mare delle Filippine, nell’arcipelago delle isole Ogasawara, nel Ring of Fire (anello di fuoco), zona sismica a mille chilometri a sud di Tokyo.
Nuova isola in GiapponeIl vulcano ha prodotto cenere e lapilli altissimi, ripresi dalla tv giapponese. Durante una conferenza stampa il capo di gabinetto giapponese ha confermato la formazione dell’isola  e ha affermato che è un bene che il loro territorio si espanda, ha continuato dicendo: «Speriamo che quest’isola diventi un territorio a tutti gli effetti» . Ha, inoltre, aggiunto che « le acque territoriali del paese si espanderanno».
Il vulcanologo Hiroshi Ito, ha spiegato che se l’attività del vulcano cessasse l’isola sarebbe sommersa dal mare ed erosa nel tempo, ma altrimenti potrebbe «anche restare in modo permanente».
L'isolotto è costituito da lava vulcanica e rocce risalite dal fondo dell'oceano. In questo momento la temperatura delle rocce potrebbe essere vicina ai 1.000°C.
Nella storia del Giappone non è il primo caso di emersione di un'isola; era successo anche tra il 1970 e il 1980, quando sono nati dei piccoli isolotti, che però da allora alcuni sono scomparsi. 

Nuova isola in Giappone

 

 

Un abbraccio, 
Eva

 
 
 

L'INFLUENZA 2014

Post n°9 pubblicato il 26 Novembre 2013 da eva_kadmon
 

L’influenza è un disturbo contagioso delle vie respiratorie che di solito ha inizio in autunno e raggiunge il picco nei mesi di gennaio e febbraio. L’influenza stagionale di solito passa nel giro di una o due settimane.
Al 12 ottobre si stima che l’influenza ha colpito 89 mila italiani, ma il picco è previsto tra un mese circa quando il freddo sarà più intenso.
Il contagio avviene tramite la tosse, gli starnuti o le goccioline di saliva che contengono i germi e si trovano nella bocca o nel naso del malato. Ci si può ammalare anche toccando una superficie o un oggetto su cui c’è il virus e poi toccandosi la bocca, gli occhi o il naso. La maggior parte degli adulti rimane contagiosa  dal giorno prima della comparsa dei sintomi fino a 5-7 giorni dopo la scomparsa dei sintomi. Alcuni pazienti, in particolare i bambini e chi ha problemi al sistema immunitario, potrebbero rimanere contagiosi per più tempo.

SINTOMI
I sintomi dell’influenza sono febbre anche superiore a 38°C, mal di gola, tosse, naso che cola, naso pieno, mal di testa, spossatezza, brividi, affaticamento, nausea, vomito, diarrea.
L’influenza non va confusa col raffreddore che, ha gli stessi sintomi dell’influenza ma più lievi. I sintomi come la febbre, l’indolenzimento, la stanchezza e la tosse sono più intensi quando si ha l’influenza.

QUANDO CHIAMARE IL MEDICO
Di solito i sintomi dell’influenza tendono a risolversi nel giro di qualche giorno. A volte, però, possono subentrare delle condizioni che inducono a dover rivolgersi al medico o al pronto soccorso, in particolare quando si hanno difficoltà a respirare, il fiato corto, labbra violacee o bluastre, dolore o costrizione sul petto o sull’addome, capogiro improvviso, stato confusionale, vomito forte che non si attenua, convulsioni, sintomi influenzali che regrediscono ma poi ricompaiono accompagnati dalla febbre o dal peggioramento della tosse.
Queste complicazioni riguardano maggiormente gli anziani (over 65), i bambini (soprattutto quelli inferiori ai 2 anni) e i pazienti con malattie croniche. Tra le complicazioni più comuni ci sono la polmonite batterica, l’infezione dell’orecchio o dei seni nasali, disidratazione e peggioramento della malattie croniche.
Nei bambini e nei neonati bisogna stare attenti soprattutto alla respirazione affannosa o problemi respiratori, pelle bluastra,  assunzione insufficiente di liquidi, difficoltà a svegliarsi o mancata interazione, irritabilità tale da non poter essere tenuti in braccio, febbre con eruzione cutanea.
Nei neonati bisogna consultare il pediatra se il bambino non riesce a mangiare,  non produce lacrime quando piange, bagna molti meno pannolini del solito.

GRAVIDANZA
Durante la gravidanza le alterazioni del sistema immunitario possono aumentare la sensibilità alla malattia e quindi causare problemi gravi al feto, come il parto prematuro; inoltre la febbre alta nelle prime fasi della gravidanza può provocare malformazioni nel bambino. Spesso le gestanti sono quindi invitate a vaccinarsi non appena il vaccino è disponibile. Le ricerche indicano che il vaccino durante la gravidanza è efficace sia per la mamma sia per il bambino, anche dopo il parto.
L’allattamento al seno protegge i bambini, perché il latte materno contiene gli anticorpi che aiutano a combattere le infezioni. Le ricerche dimostrano che i bambini allattati al seno si ammalano meno e con sintomi più lievi. Se avete l’influenza, a meno che il medico non ve lo sconsigli, continuate ad allattare, anche se seguite la terapia per l’influenza.
Se siete incinte andate immediatamente al pronto soccorso se avete il fiato corpo o problemi a respirare, avvertite un senso di costrizione o dolore al petto o all’addome, avete vertigini improvvise, siete in stato confusionale, continuate a vomitare molto, avete febbre alta, il bambino si muove meno del solito o non si muove.

CURA E TERAPIA
È consigliabile che chi si ammala rimanga in casa ed eviti il contatto con le altre persone, tranne che per le cure mediche. Il medico deciderà se sono necessari gli esami e quali sono le possibili terapie e, se è il caso, prescriverà i farmaci antivirali. Gli antivirali raggiungono il massimo dell’efficacia se la terapia viene iniziata entro le prime 48 ore.
I farmaci da banco possono alleviare alcuni sintomi dell’influenza ma non rendono meno contagiosi. Molti farmaci da banco contengono lo stesso principio attivo, quindi assumendone diversi c’è il rischio del sovradosaggio. Bisogna sempre leggere attentamente i foglietti illustrativi o chiedere consiglio al farmacista.
Se siete in terapia con farmaci per altre malattie chiedete al medico o al farmacista quali farmaci per il raffreddore e l’influenza sono più sicuri nel vostro caso.
Nel caso in cui l’influenza si sia aggravata o si sia trasformata in infezione batterica il medico suggerirà un antibiotico.

I sintomi dell’influenza possono essere curati anche senza farmaci, riposando, bevendo molti liquidi (acqua, brodo, bevande per sportivi) per non disidratarsi, mettendo un asciugamano caldo e umido sulla fronte, sulle braccia e sulle gambe per alleviare il fastidio connesso alla febbre, mettendo un umidificatore nella stanza per respirare meglio, facendo i gargarismi con acqua salata per alleviare il mal di gola, coprendosi con una coperta calda per calmare i brividi.

PREVENZIONE
Per non ammalarsi bisogna seguire alcune semplici precauzioni come lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, in assenza di acqua usare gel alcolici; coprire la bocca e il naso quando si starnutisce o si tossisce; evitare contatti ravvicinati in caso di malattie respiratorie febbrili in fase iniziale; utilizzo di mascherine da parte delle persone influenzate; evitare di toccare gli occhi, il naso o la bocca per evitare il diffondersi dei germi; evitare contatti ravvicinati con chi ha l’influenza; cercare di dormire bene, muoversi, tenere sotto controllo lo stress, bere molto e seguire una dieta sana; se avvertite i sintomi dell’influenza rimanete in casa per almeno 24 ore dopo che la febbre è scomparsa senza usare farmaci.

Se non siete malati ma dovete rimanere vicini a una persona influenzati gli antivirali possono impedire il contagio. Se pensate di averne bisogno consultate il vostro medico.

CAMPAGNA ANTINFLUENZALE
Il vaccino per l’influenza 2014 è un vaccino quadrivalente. La composizione comprenderà, oltre i ceppi utilizzati nella stagione influenzale precedente (A/California (H1N1), A/Victoria (A3N2) e B/Massachusetts), anche il B/Brisbane.
Gli esperti hanno spiegato che la decisione di preparare un vaccino quadrivalente è dovuta al fatto che in alcuni Paesi del mondo ci sono stati  in circolazione due ceppi del virus B, con uno B/Massachusetts leggermente diverso e per il quale è necessaria una maggiore protezione.

CHI DEVE VACCINARSI
Le persone alle quali viene raccomandata ed offerta gratuitamente la vaccinazione sono:

 

  • Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.
  • Bambini di età superiore a 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza come: malattie croniche dell’apparato respiratorio (inclusa asma di grado severo, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e BPC0); malattie dell’apparato cardio-circolatorio; diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI>30 e gravi patologie concomitanti); tumori; malattie renali con insufficienza renale; epatopatie croniche; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; malattie degli organi emopoietici e emoglobinopatie; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione introdotta fa farmaci o da HIV; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio malattie neuromuscolari).
  • Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
  • Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
  • Persone residenti presso strutture socio-sanitarie per anziani o disabili.
  • Medici e personale sanitario di assistenza, personale di assistenza in case di riposo e anziani a domicilio, volontari dei servizi sanitari di emergenza.
  • Persone conviventi con soggetti portatori di patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza che non possono essere vaccinati.
  • Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali (suini e volatili) che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (addetti alle attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici e libero-professionisti).
  • Forze di polizia e vigili del fuoco.

LE NOTIZIE QUI RIPORTATE SONO SOLO A LIVELLO INFORMATIVO. NON APPENA SI AVVERTONO I SINTOMI DELL’INFLUENZA CONSULTARE IL PROPRIO MEDICO. NON INIZIARE CURE E TERAPIE AUTONOMAMENTE. SOLO IL MEDICO PUO’ STABILIRE QUAL’E’ LA CURA PIU’ ADATTA ALLA PERSONA. PRIMA DI ASSUMERE QUALSIASI FARMACO CHIEDERE IL PARERE DEL MEDICO O DEL FARMACISTA E LEGGERE SEMPRE CON ATTENZIONE IL FOGLIO ILLUSTRATIVO.
RICORDATE CHE NESSUNO PUO’ SOSTITUIRSI AL MEDICO CHE E’ L’UNICO CHE PUO’ PRESCRIVERE DEI FARMACI.

Un abbraccio,
Eva

 

 

 
 
 

NOVITA' SULLA COMETA ISON

Post n°8 pubblicato il 22 Novembre 2013 da eva_kadmon
 

cometa IsonGli astrofisici sostengono che la cometa Ison potrebbe esplodere prima di raggiungere il Sole. Le immagini, infatti, mostrano già le cosiddette “ali” provenienti dalla cometa, che dovrebbero indicare una disgregazione del nucleo. Le ali suggeriscono la presenza di 2 o più sottonuclei con i singoli ambienti in esplosione nella chioma cometaria generale e possono indicare una scissione del nucleo della cometa.
L’aspetto simmetrico delle ali però, va contro la teoria della frammentazione, in quanto la rottura del nucleo della cometa è solitamente un evento asimmetrico.
Le ali, inoltre, potrebbero essere un’emissione di polveri a causa dei getti del nucleo di Ison. Getti che erano già stati avvistati, o strutture ioniche della coda causate dall’incorrere della cometa in venti solari molto forti.
Se la cometa si fosse frammentata, dovremmo vedere senali nei prossimi giorni. Dovremmo notare un aumento della luminosità seguita da una drastica diminuzione della lucentezza.

Intanto Ison continua a dare spettacolo restando visibile ad occhio nudo mentre si avvicina al perielio, il punto più vicino al Sole, che sarà oltrepassato il 28 Novembre intorno alle 19:24:57 ora locale.
Attualmente Ison viaggia a una velocità di circa 255.442 km/h. Dista 52.827 km dal Sole e 128.650 km dalla Terra. Si trova ancora nella costellazione della Vergine ma a breve si sposterà nella costellazione della bilancia. Secondo le ultime stime la sua magnitudo è di 4.05.

Se volete seguire Ison in versione 3D potete farlo da questo link: http://www.solarsystemscope.com/ison/ 

Se volete seguire gli spostamenti di Ison in diretta potete farlo da questo link: http://www.cometison2013.co.uk/perihelion-and-distance/

 
 
 

ALLUVIONE IN CALABRIA

Post n°7 pubblicato il 22 Novembre 2013 da eva_kadmon
 

Alluvione CatanzaroUn utente mi ha informata di una notizia fatta passare in secondo piano dai media, che hanno preferito approfondire sulla tragedia sarda che dare il giusto peso ad una notizia altrettanto tragica di un'altra zona d’Italia.

Il 19 Novembre in Calabria di è abbattuta con violenza l’enorme V-Shape autore del disastro in Sardegna. V-Shape in gergo meteorologico si riferisce a temporali dalla forma allungata che si generano sul mare durante i periodi tardo estivi o autunnali. Forti temporali si sono quindi abbattuti su tutta la regione, diventando violentissimi in corrispondenza di Catanzaro dove l’estesa cella temporalesca ha aumentato la propria forza a causa dell’energia acquisita dal Mar Ionio.
Nel capoluogo calabrese si è segnalata la situazione più critica. Alcune famiglie isolate nel quartiere Gagliano e i vigili del fuoco hanno avviato gli interventi di recupero. Abitazioni a rischio nel quartiere Janò per la presenza di alcuni muri pericolanti. Diverse le autovetture bloccate dall’acqua e segnalate ai vigili del fuoco in tutto il catanzarese.
La Presila catanzarese è completamente isolata. La strada provinciale 25 infatti è stata travolta dall’ondata del fiume Alli. Sono rimasti senza collegamenti con il capoluogo i centri di Sorbo, Maranise, Albi, Fossato Serralta che per raggiungere la città hanno come unica soluzione quella di attraversare la Sila. In questi centri sono inoltre segnalate diverse frane. Una delle quali a Fossato è di grande entità.
A Sellia Marina è stata disposta l’evacuazione del villaggio Ruggiero. Decine di persone isolate a causa degli allagamenti ed alcune hanno dovuto raggiungere le zone alte delle abitazioni;- Il prefetto di Catanzaro ha convocato d’urgenza il Centro coordinamento soccorsi nella Prefettura di Catanzaro. Ingrossato sensibilmente il torrente Fiumarella a Catanzaro Lido dove si registrano strade invase da rifiuti e detriti.

 

Secondo le stime  Pagliarelle (KR) Ma quanta pioggia è caduta? Secondo i dati di ARPACAL Pagliarelle (KR) è stata la località dove è caduta più pioggia con 206 mm. A seguire Albi (CZ) 201 mm, Cotronei (KR) 194, Serra San Bruno (VV) 183, Soveria Simeri (CZ) 180, Gimigliano (CZ) 177, Petronà (CZ) 175, Catanzaro - Sant'Elia Janò 164, Catanzaro 140. Altre località hanno superato i 100 mm di pioggia e Croceferrata Cassari ha raggiunto i 177 mm ma in un arco di tempo maggiore.

 
 
 

AGGIORNAMENTI SARDEGNA

Post n°6 pubblicato il 22 Novembre 2013 da eva_kadmon
 

Oggi è lutto nazionale per la Sardegna. Oggi torna la pioggia, e con essa la paura di nuovi disastri. La perturbazione sembra seguire le orme del ciclone Cleopatra, che ha rovesciato su vaste zone dell’isola una quantità d’acqua senza precedenti, con un bilancio di 16 vittime e un disperso. La tregua è durato poco più di 24 ore, adesso con le nuove precipitazioni si associa l’abbassamento delle temperature.
Ieri la Protezione civile regionale ha emesso un comunicato che prevede il permanere del livello di moderata criticità per rischio idrogeologico con previsione di precipitazioni anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni potrebbero dare luogo a rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Intanto in Barbagia, a Fonni, Desulo, Tonara, è arrivata la neve. 

Intanto si chiedono al Governo tempi celeri per il ripristino delle infrastrutture e l’adozione di procedimenti che garantiscano efficienza e che non si inceppino negli ingranaggi della burocrazia.
Occorre anche un provvedimento straordinario in Sardegna e in tutta Italia per da luogo a quelle azioni infrastrutturali necessarie per la messa in sicurezza, per la difesa dal rischio idrogeologico e dalle altre situazioni che generano pericoli per le comunità.

Continuano le ricerche di Giovanni Farre, operaio di 62 anni, dispero da lunedì sera da Bitti, in provincia di Nuoro, da parte delle squadre specializzate dei vigili del fuoco e del personale dell’Ente Foreste. Farre è stato trascinato via dalle acqua sotto gli occhi del figlio Marco che si è salvato la sera dell’alluvione.
Sempre nel Nuorese, a Onanì si lavora per riaprire l’accesso al paese, isolato da lunedì notte, dopo crolli e smottamenti sulle strade di collegamento.
Continua anche il rifornimento di acqua potabile nelle zone che hanno ancora problemi alla rete idrica, diverse le autobotti sono impegnate nei comuni di Uras, Torpè, Orosei, Lodè, Dorgali, Oliena, Galtellì e Irgoli. Mentre da giovedì sera una autobotte dell’Ente Foreste, con 8 mila litri di acqua potabile, e due autobotti dei Vigili del Fuoco con 3 mila litri di acqua per uso domestico sono a Loiri Porto San Paolo per far fronte alle richieste della Gallura.

Il numero degli sfollati continua ad abbassarsi, raggiungendo quota 460, di cui 230 ancora ospitati nei vari centri di accoglienza adibiti nelle scuole, nelle palestre, nelle parrocchie, in strutture alberghiere ed extra-alberghiere.

Sono cinquantacinque i paesi in una situazione drammatica, non solo Olbia. Sette sono nella provincia di Cagliari, 17 a Nuoro, 6 a Oristano, 8 nel Medio Campidano, 7 in Ogliastra, 10 a Olbia Tempio.
 Sono state aperte due inchieste da parte delle Procure: a Nuoro per omicidio colposo e a Tempio Pausania per disastro colposo. La Procura indaga sul crollo sulla Olbia-Tempio, sulla morte della famiglia brasiliana di Arzachena, sul disastro di Olbia.

 

PER CHI VOLESSE AIUTARE LA SARDEGNA

La Croce Rossa italiana ha attivato un numero solidale per sostenere la popolazione colpita dall'alluvione in Sardegna. Per donare, inviare un sms al 45500 da cellulare o da telefono fisso del valore di due euro. Il numero è aperto fino al 4 dicembre.
Il ricavato sarà utilizzato per sostenere gli interventi di soccorso e sopperire alle esigenze della popolazione colpita dall'alluvione.

Oltre al numero solidale è possibile partecipare alla raccolta fondi attraverso bonifico su conto corrente bancario all'Iban IT19 P010 0503 3820 0000 0200 208 intestato a 'Croce Rossa Italiana, Via Toscana 12 - 00187 Roma'.

Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=184729

 

Mediafriends Onlus ha avviato una raccolta fondi per aiutare la popolazione della Sardegna flagellata dal maltempo. Queste le coordinate bancarie del conto corrente dove poter effettuare le donazioni: IBAN IT 03 S 03069 09400 000000006262. Beneficiario: Mediafriends. Causale: Alluvione Sardegna.

Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sardegna/2013/notizia/maltempo-sardegna-raccolta-fondi-di-mediafriends_2010406.shtml

 
 
 

ALLUVIONE IN SARDEGNA

Post n°5 pubblicato il 20 Novembre 2013 da eva_kadmon
 

Il ciclone Cleopatra, accompagnato da ore e ore di abbondanti piogge hanno provocato esondazioni e allagamenti che hanno travolto la Sardegna portando morte e distruzione 
Le precipitazioni che hanno colpito la Sardegna, in particolare nella zona centromeridionale, hanno avuto portata eccezionale, toccando un massimo di 470 millilitri in 12 ore, una quantità d’acqua pari alla metà di quella registrata mediamente in un anno.

DANNI
Sono quasi 500 km di viabilità provinciale coinvolti in crolli, frane, ostruzioni e allagamenti. Il crollo del ponte sulla Provinciale 38 a Monte Pino, in provincia di Olbia-Tempio ha coinvolto un furgone in cui si trovavano marito, moglie e suocera, che sono stati trovati privi di vita. Nel crollo è stata coinvolta anche una volante della polizia  precipitata nella voragine. I vigili del fuoco hanno recuperato senza problemi tre poliziotti, mentre il corpo del quarto è stato ritrovato senza vita.
La rete idrica è in tilt a causa dei danni dovuti alle esondazioni. Il sistema fognario è intasato a causa dell’ingorgo di raccolta delle acqua. L’emergenza più grave è a Dorgali e Oliena, nel nuorese, dove la condotta che alimenta i due paesi è stata spazzata via dalla forza dell’acqua. Problemi si registrano però in mezza Regione: blocchi nei collettori fognari in provincia di Oristano e Cagliari. Problemi anche agli acquedotti tra le provincie di Cagliari, Nuoro e Ogliastra. Si segnalano criticità anche sulla rete elettrica con più di 10mila utenze senza corrente. L’Enel ha messo in campo oltre 500 uomini fra tecnici, operai, incaricati del Centro Operativo, responsabili, operatori delle segnalazioni guasti e personale delle imprese esterne. I tecnici stanno svolgendo un lavoro intenso in avverse condizioni meteo. Persistono temporali diffusi, fulmini e forte vento che rendono impraticabili alcune zone dell’isola. L’intervento dei tecnici proseguirà senza sosta fino al rientro dell’emergenza meteo. L’Enel ricorda che è sempre attivo il numero verde di segnalazione guasti 803 500.
A Olbia, oggi, 20 novembre, è stato dichiarato lutto cittadino. Stamattina si sono celebrati i funerali delle vittime. Le scuole resteranno chiuse fino a venerdì. Domani, 21 novembre, saranno sospese le lezioni anche all’Università di Cagliari. Danni ingenti sono stati registrati nella campagna. Moltissimi i campi coltivati allagati e gli smottamenti hanno reso impraticabili molte strade rurali. Pesanti le conseguenze anche per gli allevamenti.

TRASPORTI
Le strade

Il crollo di un ponte ad Argo in Pietro ha costretto l’Anas a chiudere la statale 129 “Trasversale sarda”, mentre sulla 387 “del Gerrei” è stato istituito un senso unico alternato a causa di una frana. La Carlo Felice, nell’Oristanese è stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni per un allagamento. Il traffico è stato deviato su strade secondarie. Nel nuorese, sulla 131 Dcn Abbasanta-Olbia è stata chiusa in entrambi i sensi di marcia dal km 50 al km 70. Nel Medio Campidano è stata chiusa al traffico la strada statale 196 “di Villacidro” tra il km 9 e il km 20.

Ferrovie
Disagi si registrano anche sulle reti ferroviarie dell’isola. I treni si sono fermati per 50 minuti, dalle 11.40 alle 12.30 sulla tratta Decimomannu-Iglesias, tra le stazioni di Decimo e Siliqua, a causa dell’allagamento dei binari. È ancora bloccata, invece, la circolazione ferroviaria tra le stazioni di San Gavino e Marrubiu, sulla linea Cagliari-Oristano.
Un treno regionale con a bordo 18 viaggiatori si è fermato a 1 km dalla stazione di Enas, in provincia di Olbia, a causa dell’esondazione di un torrente che ha allagato i binari. Circolazione bloccata anche tra Paulilatino e Solarussa a causa di una frana. Sempre nell’Oristanese registrati problemi anche nei passaggi a livello e nei sistemi di segnalamento, a causa dell’intensa attività elettrica durante i temporali che si sono abbattuti nella provincia. Trenitalia ha messo a disposizione dei viaggiatori autobus sostitutivi.
Sulla Chilivani-Porto Torres, nel sassarese, il regionale 8947, che viaggiava sulla linea Sassari-Olbia, è stato bloccato da un cavo del gestore della rete elettrica caduto sui binari, tra Sassari e la località Scala Giocca. Le squadre di rete ferroviaria italiana sono al lavoro per ripristinare la funzionalità delle linee.

Aerei
Criticità anche sul fronte trasporto aereo. All’aeroporto di Cagliari-Elmas quattro voli, due aerei Alitalia provenienti da Roma e Milano, un Ryanair proveniente dal Belgio e un Meridiana da Bologna, a causa della scarsa visibilità, per fulmini e i campi magnetici a bassa quota, non sono riusciti ad atterrare. Sono rimasti in volo all’altezza di Capo Carbonara e poi sono tornati negli aeroporti di partenza. I passeggeri sono stati dirottati su altri voli diretti in Sardegna nelle ore successive. Lo spostamento dei voli ha innescato molti ritardi, i passeggeri sono rimasti bloccati per ore nei vari aeroporti.

Navi
Problemi anche ai collegamenti marittimi. La nave Tirrenia che doveva partire da Civitavecchia per Cagliari è rimasta in porto. I passeggeri sono rimasti a bordo in attesa della partenza.

VITTIME
La prima vittima è una donna di 64 anni, Vannina Figus, ritrovata morta nella sua casa allagata a Uras (Oristano), uno dei centri più colpiti dal maltempo. Il marito, invece, è stato tratto in salvo ed è stato ricoverato all’ospedale San Martino di Oristano in ipotermia. Proprio a Uras, centinaia di famiglie sono state evacuate e hanno trascorso la notte nella palestra comunale, cosi come nella vicina Terralba, dove gli sfollati sono 800. Un’altra donna, di 87 anni, Giuseppina Franco è stata trovata senza vita su una sedia a rotelle a Torpè (Nuoro). A Olbia, una donna di 42 anni, Patrizia Corona, e la figlia Morgana Giaconi di 2 anni, che si trovavano a bordo di una Smart, sono morte dopo che l’auto è stata travolta dalla furio dell’acqua in località Bandinu. Il marito della donna, un poliziotto, che si trovava con loro, è riuscito a salvarsi. L’altra vittima è una donna anziana, morta nella sua abitazione in via Lazio. A seguito di un incidente stradale causato dal crollo del ponte sulla Provinciale 38 Olbia-Tempio, in località Monte Pino sono morti Bruno Fiore, 68 anni, la moglie Sebastiana Brundu, di 61 e la consuocera Maria Loriga, di 54. A causa dello stesso crollo è morto un poliziotto, Luca Tanzi, 40 anni, mentre era in servizio; i tre colleghi sono stati ricoverati in gravi condizioni. Quattro morti ad Arzachena, un’intera famiglia di nazionalità brasiliana è annegata nel seminterrato nel quale abitava. Si tratta di Isael Passoni, della moglie Cleide Mara Rodriguez e dei figli Weriston e Laine Kellen di 16 e 20 anni. Anna Ragnedda, 83 anni, e Maria Massa, 88 anni, sono decedute nelle loro abitazioni. Francesco Mazzoccu, 37 anni, insieme al figlio Enrico di 3 anni, si trovavano in località Putzolu, alle porte di Olbia, e sono stati trovati nel fiume in piena. A Onanì un allevatore di 61 anni, Giovanni Farrè è stato trascinato via dalla corrente mentre stava custodendo il bestiame. Il corpo non è stato ancora trovato.
Gli sfollati sono quasi 3mila. 

STATO D’EMERGENZA E I SOCCORSI
Lo Stato ha dichiarato lo stato di emergenza per la Regione Sardegna.
Polizia, carabinieri, vigili del fuoco, esercito, forestali, volontari sono tutti parte attiva negli aiuti e nelle ricerche. Degli elicotteri delle forze dell’ordine sorvolano continuamente l’area per individuare i dispersi. Sogno migliaia le persone che hanno avuto danni alle abitazioni e gli alberghi di Olbia sono già stati tutti riempiti. A Torpè gli sfollati sono stati ospitati in strutture messe a disposizione del Comune.
Sull’isola è arrivato anche il Capo della Protezion4e Civile Franco Gabrieli partito all’alba da Roma alla testa della missione di soccorso.

Il governo ha dichiarato lo Stato di emergenza per la Sardegna in un Consiglio dei ministri convocato d’urgenza. È stato deciso lo stanziamento di 20 milioni di euro per la prima emergenza, per l’assistenza alle popolazioni sfollate e il ripristino della viabilità. Il presidente del Consiglio Enrico Letta si è recato ad Olbia per partecipare a una riunione della protezione civile nella zona più colpita dal ciclone.
Anche la giunta regionale sarda si è riunita per deliberare lo stato di calamità e fondi aggiuntivi pari a 5 milioni di euro rispetto a quelli nazionali. Un altro milione di euro è stato donato dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) dai fondi derivanti dall'otto per mille, come prima risposta solidale alla tragedia. La Caritas ha stanziato 100mila euro per i primi interventi in favore della popolazione colpita. 


PER CHI VOLESSE AIUTARE LA SARDEGNA

La Croce Rossa italiana ha attivato un numero solidale per sostenere la popolazione colpita dall'alluvione in Sardegna. Per donare, inviare un sms al 45500 da cellulare o da telefono fisso del valore di due euro. Il numero è aperto fino al 4 dicembre.
Il ricavato sarà utilizzato per sostenere gli interventi di soccorso e sopperire alle esigenze della popolazione colpita dall'alluvione.

Oltre al numero solidale è possibile partecipare alla raccolta fondi attraverso bonifico su conto corrente bancario all'Iban IT19 P010 0503 3820 0000 0200 208 intestato a 'Croce Rossa Italiana, Via Toscana 12 - 00187 Roma'.

Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=184729

 

Mediafriends Onlus ha avviato una raccolta fondi per aiutare la popolazione della Sardegna flagellata dal maltempo. Queste le coordinate bancarie del conto corrente dove poter effettuare le donazioni: IBAN IT 03 S 03069 09400 000000006262. Beneficiario: Mediafriends. Causale: Alluvione Sardegna.

 

Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sardegna/2013/notizia/maltempo-sardegna-raccolta-fondi-di-mediafriends_2010406.shtml

 
 
 

MICOSI VAGINALE

Post n°4 pubblicato il 19 Novembre 2013 da eva_kadmon
 

La vagina è rivestita da una mucosa in cui sono normalmente presenti funghi e batteri che danno origine a un ambiente lievemente acido.
La Candida Albicans è un fungo capace di colonizzare stabilmente la mucosa vaginale senza dare sintomi di disturbo. Questo viene definito in termini medici “commensalismo” in cui il fungo approfitta del nutrimento offerto dall’organismo umano senza procurare sofferenza, e che è frutto di un equilibrio dinamico tra le caratteristiche aggressive del germe e l’immonosorveglianza attiva della vagina. Si tratta di un equilibrio estremamente fragile, infatti a causa della forte aggressività del fungo e dell’indebolimento delle difese immunitarie della donna l’equilibrio crolla. In condizioni sfavorevoli si verifica uno spostamento della flora vaginale batterico/micotica a favore di un fungo, la Candida. La rapida diffusione del fungo viene favorito dall’ambiente caldo umido della vagina.
Almeno una donna su due nella vita si ammala di un’infezione micotica della vagina. Nell’89% dei casi la causa della micosi vaginale è il lievito Candida Albicans, che si ritrova normalmente nell’ambiente vaginale perché fa parte dei normali colonizzatori della mucosa vaginale. Nel 7,9% dei casi la mucosi è causata dalla Candida Glabrata (più frequente nelle donne diabetiche), nell’1,7% dalla Candida Krusei e nell’1,4% dalla Candida Tropicalis.
Se si modifica il valore del pH vaginale si può verificare una notevole moltiplicazione del fungo. Ne consegue un’infiammazione vaginale con pruriti continui della vulva e dell’ingresso della vagina, perdite biancastre e cremose, bruciori vaginali durante le minzioni e i rapporti sessuali, arrossamento della vulva, tumefazione delle piccole e grandi labbra.
In caso di rapporti sessuali, spesso si contagia anche il partner che si ammala di un’infezione del glande o del prepuzio con sintomi simili.
In caso di condizioni sfavorevoli, il fungo può diffondersi e colpire anche la flora intestinale, anche se è più frequente il contrario. 

LE CAUSE
Le cause  possono essere  le modificazioni dei livelli ormonali, ad esempio in gravidanza, durante l’assunzione della pillola contraccettiva, durante le mestruazioni o in menopausa; l’assunzione di antibiotici o preparati cortisonici; diabete; umidità ad esempio a causa del costume bagnato o umido; danneggiamento della normale flora batterica/micotica o del mantello protettivo acido, ad esempio usando lozioni per l’igiene intima aggressiva o docce troppo frequenti; biancheria intima sintetica; consumo eccessivo di zuccheri perché i lieviti si nutrono di zucchero; alterazione transitoria o permanente dell’equilibrio ormonale come menopausa, gravidanza, mestruazioni, irregolarità del ciclo; alterazione del pH vaginale. 

CONSIGLI
Non eccedere con l’igiene intima, eliminare bagnischiuma disinfettanti, docce vaginali, saponi profumati, spray e lozioni intime. Fare lavaggi quotidiani con un sapone delicato. Cambiare giornalmente biancheria intima, prediligere biancheria di cotone, possibilmente di colore bianco e lavabile a 60°C, perché questi funghi sono resistenti e duri a morire. Dopo un bagno in piscina sciacquarsi immediatamente sotto l’acqua corrente e non indossare un costume umido. Non consumare troppi zuccheri, prediligere frutta e verdura. Limitare il numero di partner. Durante i rapporti sessuali utilizzare dei lubrificanti per prevenire lesioni e usare il preservativo per proteggersi dalla trasmissione del fungo. 

Quando un aumento della secrezione segnala un’alterazione dell’equilibrio vaginale, introdurre un tampone spalmato di yogurt naturale e lasciarlo in vagina per 3-4 ore. I lactobacilli contenuti contribuiscono alla rigenerazione della flora naturale batterica/micotica.

CURE E TRATTAMENTI
Per la cura è necessario rivolgersi al ginecologo, che solitamente prescrive un antimicotico da assumere per via orale e l’utilizzo di ovuli vaginali da introdurre principalmente la sera, anche durante il ciclo mestruale. Oggi sono disponibili trattamenti monodose, composti da un solo ovulo, o di breve durata (tre giorni), ma molto efficaci. A queste terapie viene generalmente associata una crema o un gel da applicare sulla pelle e sulle mucose esterne dei genitali. Per evitare recidive, il partner deve essere sottoposto a trattamento, in particolare se presenta sintomi di micosi sul pene. 

E’ importante evitare le recidive, che sono più difficili da combattere. Per prevenire le micosi vaginali sono fondamentali una buona igiene intima, uno stile di vita attivo e un’alimentazione salutare, ricca di frutta, verdure e fibre.

E’ FONDAMENTALE IL CONSULTO MEDICO PRIMA DI EFFETTUARE QUALSIASI TRATTAMENTO. QUESTO POST HA SOLO FUNZIONE INFORMATIVA. TUTTE LE TERAPIE DEVONO ESSERE PRESCRITTE E CONTROLLATE DAL GINECOLOGO DOPO L’APPOSITA VISITA.

Un abbraccio,
Eva 

 
 
 

L'IRSUTISMO

Post n°3 pubblicato il 17 Novembre 2013 da eva_kadmon
 

L’irsutismo è l’eccessiva crescita di peli duri e grossolani nella donna in zone tipicamente maschili come l’area posta sopra il labbro superiore, il mento, petto, intorno all’areole dei capezzoli, addome, schiena, braccia, cosce e glutei, in alcuni casi si ha una distribuzione a losanga dei peli pubici.

L’irsutismo non va confuso con l’ipertricosi. Con l’ipertricosi si verifica un aumento della peluria in zone in cui è  normalmente presente e non è una condizione androgeno-dipendente ma legata alla familiarità e razza. Con l’irsutismo, invece, si verifica, non tanto un incremento della pelosità della donna, quanto una distribuzione e un aspetto della peluria tipicamente maschili.

LE CAUSE
A seconda della causa del disturbo l’irsutismo si distingue in:

  • Irsutismo ovarico: (95% dei casi) è generalmente causato dalla sindrome dell’ovaio policistico, una patologia caratterizzata, oltre che da irsutismo, da alterazioni del ciclo mestruale e da amenorrea. Solitamente, le donne che presentano la sindrome dell’ovaio policistico presentano livelli di testosterone superiori alla norma. In casi più rari, l’irsutismo di origine ovarico è dovuto alla presenza di neoplasie dell’ovaio o all’aumento del numero di cellule ovariche, condizione che si verifica soprattutto nelle donne entrate in menopausa.
  • Irsutismo surrenalico: (3% dei casi) è legato a patologie che colpiscono i surreni (iperfunzione, iperplasia). I surreni sono organi composti da ghiandole ad attività endocrina che, nelle donne, sono i maggiori produttori di testosterone.
  • Irsutismo iatrogeno: (1-2% dei casi) è legato all’assunzione di alcuni tipi di farmaci o sostanze come i corticosteroidi, gli ormoni androgeni e gli steroidi anabolizzanti. Anche i progestinici e il minoxidil hanno tra i loro effetti collaterali l’irsutismo.
  • Irsutismo idiopatico: quando il disturbo non è associabile a malattie o cause predisponenti.

DIAGNOSI
L’irsutismo può manifestarsi isolatamente, ma spesso si associa a disturbi come irregolarità o scomparsa dei  flussi mestruali, perdita dei capelli, acne, sovrappeso o obesità. Meno frequentemente può associarsi all’ingrandimento del clitoride, abbassamento del tono della voce, perdita della silhouette femminile o a una colorazione nerastra della cute nella regione del collo o delle ascelle.
Il metodo più utilizzato per stabilire il grado di irsutismo si basa sulla tabella di Ferriman e Gallwey che, consiste nella valutazione della densità pilifera in varie zone del corpo. I punteggi vanno da 1 (problema poco evidente) a 4 (problema marcato). Se la somma dei punteggi delle varie zone è minore o uguale a 7 la condizione è normale; se il punteggio va da 8 a 12 l’irsutismo è lieve; se il punteggio va da 13 a 18 l’irsutismo è moderato; se il punteggio è maggiore di 18 l’irsutismo è grave. 

Sede

Punteggio

Definizione

Labbro superiore

1

Qualche pelo alle commessure labiali

 

2

Piccoli baffi verso le commessure labiali

 

3

Baffi a partenza dalle commessure occupanti metà del labbro superiore

 

4

Baffi completi

Mento

1

Qualche pelo isolato

 

2

Qualche pelo isolato e qualche zona di peluria più concentrata

 

3, 4

Barba leggera o fitta

Petto

1

Qualche pelo periareolare

 

2

Come il precedente più qualche pelo sulla linea mediana

 

3

Fusione delle due zone con copertura di 3/4 del petto

 

4

Copertura completa del petto

Parte superiore dorso

1

Peli isolati

 

2

Peli isolati più numerosi

 

3, 4

Vello leggero o spesso

Parte inferiore dorso

1

Ciuffo di peli in sede sacrale

 

2

Idem con estensione laterale

 

3

Estensione di 3/4

 

4

Copertura completa della regione

Parte superiore addome

1

Qualche pelo sulla linea mediana

 

2

Idem più marcato

 

3, 4

Vello parziale o totale

Parte inferiore addome

1

Qualche pelo sulla linea mediana

 

2

Fila di peli sulla linea mediana

 

3

Striscia di peli

 

4

Pelosità a forma di triangolo inverso

Braccia

1

Peli sparsi per meno 1/4 della superficie

 

2

Peli sparsi per più di 1/4 ma non su tutta la superficie

 

3, 4

Pelo su tutta la superficie leggera o fitta

Avambraccio

1, 2, 3, 4

Copertura completa della faccia dorsale: 1 e 2 leggera, 3 e 4 fitta

Coscia

1, 2, 3, 4

Come l'avambraccio


CURA E TRATTAMENTO
Il trattamento dell’irsutismo dipende dalla causa che lo ha generato.
La terapia prevede, innanzi tutto, norme comportamentali  volte a normalizzare il peso corporeo.
Tra i farmaci, un ruolo centrale è svolto dalle pillole contenenti ciproterone acetato, un composto in grado di bloccare gli ormoni androgeni.
In patologie a carico del surrene, la cura è generalmente basata sulla somministrazione di cortisonici, che servono a normalizzare il metabolismo degli ormoni e a ridurre l’irsutismo.
Le cure vanno spesso protratte per lunghi tempi e i risultati possono essere insoddisfacenti, soprattutto in pazienti con scarsa aderenza alla dieta.
L’elettrocoagulazione o la terapia laser possono essere validi supporti terapeutici. 

E’ FONDAMENTALE CONSULTARE SEMPRE IL MEDICO E DI NON DEMANDARE AD ALTRI LA CURA. L’ESTETISTA PUO’ AFFIANCARE L’OPERATO DEL MEDICO MA MAI SOSTITUIRLO. VI RICORDO, INOLTRE, CHE LE CURE E LE TERAPIE SONO PERSONALIZZATE E NON POSSONO ESSERE INIZIATE SE NON SOTTO L’INDICAZIONE E LA SORVEGLIANZA DEL MEDICO. 

Un abbraccio, 
Eva

 

 
 
 

LA COMETA ISON

Post n°2 pubblicato il 16 Novembre 2013 da eva_kadmon
 
Tag: cometa, ison

Cometa ISONLa cometa ISON sta per concludere il suo viaggio durato milioni di anni. È partita dalla cosiddetta Nube di Oort, il deposito di comete che si trova oltre i confini del Sistema Solare. La cometa è stata avvistata la prima volta nel settembre 2012 da due astronauti russi, Vitali Nevski e Artyom Novichonok. Il suo nome ufficiale è C/2012 S1.
Ison il 28 novembre 2013 raggiungerà il suo perielio, il punto più vicino al Sole, a 1,2 chilometri da esso.
Se riuscirà a girare intorno al Sole senza essere distrutta, la cometa sarà visibile nell’emisfero settentrionale ad occhio nudo, risultando anche particolarmente luminosa.
In astrofisica, la luminosità dei corpi celesti viene valutata in magnitudo, più basso è questo valore più visibile sarà l’oggetto. L’occhio umano, senza l’ausilio di altri strumenti, è in grado di distinguere oggetti con una magnitudo inferiore a 6,5.
Secondo gli astronomi, la luminosità di ISON è cresciuta notevolmente negli ultimi giorni, passando da una magnitudo 8,5 lunedì 11 novembre a 7,3 mercoledì 13, fino a 5,4 giovedì 14. La cometa è diventata quasi 16 volte più luminosa in 72 ore. L’aumento della luminosità di ISON potrebbe essere stato causato dall’apertura di una nuova venatura di ghiaccio nel nucleo. In genere, l’aumento improvviso della luminosità di una cometa è causato dalla rapida evaporazione del ghiaccio dovuto al calore del Sole. Gli esperti però, non hanno certezze, in quanto il nucleo della cometa è avvolto e offuscato da un’atmosfera verdastra che non permette di osservare direttamente ciò che sta accadendo.
Dovrebbe essere possibile vedere ad occhio nudo ISON lunedì 18 novembre. La cometa passerà vicino Spica, la stella più luminosa della costellazione della Vergine. Si può individuare seguendo la curva disegnata dalle stelle della coda del Grande Carro, individuando prima Arturo, la quarta stella più luminosa del cielo dalla caratteristica luce rossastra, proseguendo lungo lo stesso arco si riuscirà ad individuare Spica. 
Da questa immagine potete facilmente individuare la costellazione della Vergine, Spica e Arturo
Ovviamente potrebbe essere visibile in un ambiente buio, lontano dalle luci della città, meglio se aiutandosi con un binocolo. ISON dovrebbe comparire come una stella sfocata con una piccola coda.
Il 28 novembre, ISON dovrebbe raggiungere magnitudo -13, aumentando la sua visibilità ad occhio nudo. 

Un abbraccio, 
Eva 

 
 
 

IL SATELLITE GOCE SI SCHIANTERA' SULLA TERRA?

Post n°1 pubblicato il 10 Novembre 2013 da eva_kadmon

Goce è il satellite dell’Agenzia Spaziale Europea messo in orbita nel 2009. Al suo lancio pesava 907 kili ed era lungo 5,2 metri ed era talmente bello da essere definito “la Ferrari del cielo”.
Dopo quattro anni di missione il suo rientro è previsto per il 10 novembre 2013. In questi anni Goce ha studiato il campo gravitazionale terreste, che ci aiuterà a comprendere meglio la circolazione oceanica, che gioca un ruolo determinante nella distribuzione del calore nelle diverse zone del pianeta e quindi importante anche per la determinazione del clima. Questi studi permetterebbero di capire se e in che modo le anomalie del campo gravitazionale influenzino la circolazione delle correnti oceaniche e di conseguenza anche del clima.  Ad esempio, la corrente del Golfo è una corrente di acqua calda che fluisce dal Golfo del Messico fino alle coste della Norvegia, e regalano un clima più mite. Allo stesso modo, esistono correnti fredde che scorrono in direzione opposta.

In questi giorni, proprio l’ESA, Agenzia Spaziale Europea, aveva annunciato la possibile caduta di frammenti del satellite in Europa e con molta probabilità anche in Italia.
Ad oggi, domenica 10 novembre l’ESA posticipa il rientro a terra di Goce ed è stata esclusa la possibilità di caduta di frammenti in Europa e di conseguenza, anche in Italia.
Attualmente Goce è in orbita a 160 km di altezza dal suolo dove la resistenza dell’atmosfera lo sta facendo surriscaldare.  L’attrito tra il satellite e l’aria in cui sta viaggiando fa accelerare lo spiraleggiare verso la Terra.  Man mano che perde quota la temperatura aumenta fino a farlo diventare incandescente, fino al momento in cui la resistenza dell’aria lo farà scoppiare in tanti pezzi rendendolo una pioggia di detriti, di cui nessuno potrà prevedere l’orbita e il punto d’impatto sulla Terra. I pezzi più piccoli si vaporizzeranno, mentre se ci fossero pezzi di satellite di 100 kili, sicuramente si schianterebbero al suolo, anche se ridurrebbero di parecchio la loro dimensione.
Con molta probabilità Goce cadrà in mare, dato che il 71% della superficie terrestre e ricoperta d’acqua (oceani, mari, laghi), mentre nel 30% di terraferma dobbiamo tenere in considerazione i Poli, i deserti, La Siberia, l’Amazzonia e altre zone disabitate. Praticamente il 90% della popolazione mondiale vive su circa il 10% della superficie terrestre. Quindi è molto difficile che dei frammenti molto pesanti di satellite cadano al suolo causando irreparabili danni.

Attualmente il satellite si trova sull’Oceano Pacifico e si sta dirigendo verso Ovest. L’ESA ha comunicato che potrebbe cadere nel Pacifico o in zone disabitate dell’Australia.
Se volete tenere sotto controllo la rotta di Goce potete monitorarla cliccando su questo link: http://download.esa.int/multimedia/esagadgets/esa_goce_reentry.html .

Un abbraccio,
Eva

 
 
 

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