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Al prossimo incontro James

Post n°217 pubblicato il 21 Aprile 2009 da il_presidente77
 

James Graham Ballard il 19 aprile 2009 a Shepperton ha finito il suo viaggio su questa terra.

Con Ballard o meglio con i libri di Ballard e le emozioni susciate da essi ho trascorso dei pezzi intensi della mia vita. Si tratta forse di piccoli pezzi della mia vita (non solo da lettore), ma pezzi veri sinceri che hanno costituito la mia quotidianità.
Da quanto lo conosco (era il 2001 e si doveva ristampare La mostra delle atrocità, fuori mercato da diversi anni come al tempo quasi tutte le sue opere) è un punto di riferimento lettereario certo, una miniera di testi da ricercare e in cui scoprire cose che mi circondono nel presente anche se scritte trenta anni prima. Ballard era lì, su uno scafale a portata di mano: non lo scrittore migliore, ma uno di quelli su cui puoi contare ciecamente, da tenere in avanzo per le occasioni future.
Oggi senza di lui mi accorgo di essere un po' più solo. Non si tratta di retorica, ma quando scompare una persona che ti ha dona, anche non pensando a te, tante emozioni e tanti spunti di riflessione, questa sensazione è più di un atto dovuto. Però so che come tutti gli scrittori che aiutano noi lettori nella vita quotidiana Ballard non scomparirà mai definitivamente, rimarra con noi grazie ai suoi scritti.
L'unica cosa strana è che leggere la sua autobiografia ora avrà un sapore alquanto diverso.

 
Rispondi al commento:
Seldon_72
Seldon_72 il 21/04/09 alle 18:49 via WEB
Ti capisco caro amico. Ho provato qualcosa di simile quando se n'è andato Richard Wright, tastierista mite dei Pink Floyd. RIP.
 
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