Creato da ZITTI_EXE il 29/10/2011

@ BANG !

Creato da: zitti_exe (marcoaliaslosciccoso) il 16/03/2008

 

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Post n°131 pubblicato il 23 Luglio 2021 da ZITTI_EXE

 
 
 

CAPE 'E CIUCCIO M.5.S.

Post n°130 pubblicato il 21 Luglio 2021 da ZITTI_EXE

La colpa non è tua se non hai capito, è dell'ideologizzazione e/o strumentalismo politico.
La Cina è un Paese predatore, i cui interessi sono l'economia politco/militare.
Per portarti un esempio, interviene nelle economie disastrate dei paesi più poveri dell'Africa e non solo.
Stati questi con un debito pubblico vicino al default... fa prestiti con tassi d'interesse superiore a i tassi previsti dal "Club di Parigi", alle sole Banche Centrali di questi paesi, guardandosi bene da tenere fuori quelle private. In questo modo, in caso di inadempienze che avviene al90%, la Cina attua il raggiro, allentando i tassi imposti a suo tempo con più dilazioni oppure modificando il tasso al ribasso, chiedendo in cambio alcuni usi di porti ed aeroporti, proponendo un maggior scambio commerciale, oppure costruire strade, linee ferroviarie, etcc. Questo è il primo passo. Una volta concretizzatosi l'ulteriore aggravio economico di tali paesi, provocato con artificio, la Cina s'insedierà di fatto, impianterà sistemi di monitoraggio di guerra elettronica con la presenza di uomini ed attrezzature militari come egemonia delle rotte navali, lo spionaggio etcc.
La crisi economica greca, causata dalle banche francesi e tedesche, il governo greco, in grave difficoltà economica ha dovuto affittare il Porto del Pireo alla Cina per 99 anni con il rischio di spionaggio in casa NATO, così vorrebbero fare con l'Italia ed anche il Marocco per predominare con la loro flotta militare il Mediterraneo.
L'indennizzo alle banche francesi e tedesche, anche qui, la Commissione Europea con artificio e raggiro imposero agli Stati membri il pagamento, in quanto la Grecia era in default... Così  arrivò l'epilogo del governo Berlusconi, il quale s'oppose, adducendo che i ristori alle rispettive banche doveva essere di competenza dei rispettivi Stati.. da qui il conseguente colpo di stato subito.
Chi vuole stare in politica anche come attivista dev'essere all'altezza di capire questi intrighi, altrimenti si è solo un bue con un numero marchiato. Ciao Dami&aLEGGI:
Pagina principale club di Parigi

 
 
 

REPORT, AL DI SOPRA DELLA LEGGE

Post n°129 pubblicato il 20 Giugno 2021 da ZITTI_EXE

"Non è al di sopra della legge": finisce male tra Lega e Report

"Non è al di sopra della legge ": fini male tra Lega e  Report Si è aperto un altro caso attorno alla trasmissione Report, il programma di Rai3 condotto da Sigfrido Ranucci. Una sentenza del Tar ha dato ragione a un avvocato milanese che era stato citato in un'inchiesta dai giornalisti di Report sul tema degli appalti, andata in onda lo scorso ottobre. Per il Tar, l'avvocato potrà avere accesso agli atti in possesso e utilizzati dalla trasmissione per il suo reportage.
Contro questa sentenza si è schierata la Rai che ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato.
Ranucci, invece, ha commentato: "Sentenza gravissima che viola la Costituzione e la libertà di stampa".
I senatori della Lega componenti della commission Vigilanza Rai, ossia Simona Pergreffi, Giorgio Maria Bergesio e Umberto Fusco, hanno redatto una nota comune. "Report non è al di sopra della legge e come tutti noi anche il programma di Ranucci è tenuto a rispettarla.
La sentenza del Tar del Lazio nei confronti della trasmissione di Rai 3 è chiara: non mette in discussione la segretezza delle fonti ma - come è giusto - occorre garantire la trasparenza del  servizio pubblico . Si evitino vittimismo e tonitamente alterati, semplicemente c'è un pronunciamento che va rispettato.
da Il Giornale 20/giu/2021

 
 
 

ASINUS ASINUM FRICAT (l'asino si strofina all'asino)

Post n°128 pubblicato il 16 Aprile 2021 da ZITTI_EXE


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Solo Di Maio difende il disperato Speranza, attaccato da più parti per gli sbalzi d'umore a riguardo delle aperture e delle chiusure.
Il Di Maio, con la sua verosimile dichiarazione, ha confermato, l’antico adagio latino secondo il quale “ASINUS ASINUM FRICAT”, vale a dire che “l’asino si strofina all’asino”.
Con tutto il rispetto per salumieri, macellai e affini, oggi tutti possono fare il deputato, ovviamente a danno dell'immagine dell'Italia e degli italiani. Se ciò si verifica, bisogna soffermarsi sulle responsabilità di coloro che li hanno votati, una scelta scellerata che sta portando questo Paese allo sfascio.
Ritornando al Di Maio che parla sempre per supercazzole, per non dire nulla, o meglio il solito stereotipo che a forza di sentirlo sembrerebbe quasi vero, DICE:
“Bisogna lavorare in maniera sinergica", ha ribadito l’ex capo politico grillino, “collaborando a tutti i livelli e tenendo bassi i toni.
Speranza sta facendo il massimo e ha il nostro supporto. No a polemiche strumentali che fanno male al Paese”.
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Già come il Paese Italia fosse in buona salute... dimenticando che proprio le politiche targate M5S hanno fatto così male agli italiani e all'economia come mai visto nella storia repubblicana.

                                                                                                     (File mark/alias)

 
 
 

COMUNISMO

Post n°127 pubblicato il 20 Marzo 2021 da ZITTI_EXE

Gli esuli istriani, giuliani e dalmati, un'epurazione etnica ordita e portata a termine, dall'armata rossa del dittatore Tito nell'indifferenza totale dei vincitori in cerca di ulteriore vendetta.
Un convoglio di profughi istriani, sbarcati ad Ancona, il 18 febbraio 1947 giunge a Bologna per rifornimenti e per consentire agli occupanti stipati come sardine nei carri merci l'assistenza della Croce Rossa italiana ed altre opere pie per consentire loro pasti caldi e generi di conforto.
Ancor prima, alcuni ferrovieri e sindacalisti minacciarono lo sciopero, di bloccare la stazione se il “treno dei fascisti” si fosse fermato... ovviamente per loro chi fugge dal Paese comunista di Tito non può essere che fascista.
Quando il convoglio s'arresta, attivisti comunisti con bandiere rosse, lanciano sassi ed altro contro il convoglio, rovesciando sui binari il latte destinato ai bambini.
Il treno fu costretto a ripartire per Parma per ricevere assistenza, prima di raggiungere la loro destinazione Genova per essere imbarcati per Sud America.
Fu il Sud ad ospitare la maggior parte degli esuli, altri ancora furono costretti ad emigrare in Australia e in altri luoghi per ripartire da quella vita spezzata, vessata da tragedie ancora inedite.
Una storia conosciuta da pochi.
Per non dimenticare !

 
 
 

io

Post n°125 pubblicato il 25 Settembre 2020 da ZITTI_EXE

https://www.ilpremiogiusto.com/cgi-bin/wingame.pl?partner_pk=610&wingame_pk=54&freetest_pk=183&wingame_special_prize1=pregame_prize_3_name_6133&sub_id=ERSPN

 
 
 

gif animata

Post n°122 pubblicato il 25 Settembre 2018 da ZITTI_EXE

 
 
 

napoli

Post n°118 pubblicato il 06 Gennaio 2016 da ZITTI_EXE


...

...SI DICE: "chi è nato quì è già nel Paradiso Terrestre". 
Orgoglioso della mia appartenenza, della napoletanità è l'essere Partenopeo. Grande Napoli e Forza Napoli, sempre e ovunque.
 (marco/alias)

(Naples ... "it is said: Who was born here is already in paradise Terrestrial".
Proud of my membership, the Neapolitan is the Neapolitan being. Great Naples and Go Naples Football, always and everywhere.)

Auguri

 
 
 

Città di Partenope

Post n°116 pubblicato il 06 Febbraio 2015 da ZITTI_EXE

Città di Partenope è il progetto sociale che intende ribaltare l'immagine negativa di Napoli attraverso la diffusione del senso civico e della legalità. In 4 anni molte cose sono state fatte e molte altre sono cambiate. Ecco un piccolo riassunto per i partenopei più distratti!

Orgoglio partenopeo ...e tu cosa aspetti a registrarti?
Augh marco/alias

 
 
 

La crisi nell'Europa dell'est

Post n°114 pubblicato il 06 Settembre 2014 da ZITTI_EXE

La Nato mette cinque nuove basi ai confini con la Russia



Cosa accadrebbe se la Russia inviasse una propria forza militare a Cuba? Gli equilibri, da sempre rappresentano la dissuasione reciproca.
L'Italia e l'Europa sono ad alto rischio in un probabile conflitto, lo sarebbe già con la chiusura dei rubinetti del gas russo. Ancora una volta la politica estera del vecchio continente è decisa dagli USA per nostra incapacità. Un'Europa né carne né pesce, ma le nozze non si fanno con i fichi secchi. Augh marco/alias

 
 
 

EROI DIMENTICATI

Post n°112 pubblicato il 22 Luglio 2014 da ZITTI_EXE

Così dava la notizia "La Nazione" di Firenze e altri giornali.
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A Kindu, nell’ex Congo belga, 13 aviatori italiani, facenti parte delle forze di pace dell’Onu, vengono trucidati dai guerriglieri della fazione di Antoine Gizenga. Il Congo è in piena guerra civile; insieme a Gizenga, si contendono il potere il presidente Joseph Kasa-Vubu e i katanghesi di Moise Ciombe. Gli aviatori italiani vengono ingiustamente accusati di fornire armi ai secessionisti. I loro resti saranno ritrovati nel 1962, nel cimitero del piccolo villaggio di Toloke. Solo nel 1994 verrà assegnata loro la Medaglia d’oro al Valore Militare alla memoria.
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Sabato 11 novembre 1961: due velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare, due “Vagoni volanti” C-119 della 46^ Aerobrigata di Pisa assegnati al contingente delle Nazioni Unite in Congo atterrano all’aeroporto di Kindu, non lontano dal confine con il Katanga, la regione dalla quale è dilagata la sanguinosa guerra civile che minaccia la giovane repubblica africana, proclamata il 30 giugno 1960. I due aerei portano rifornimenti alla guarnigione di “caschi blu” malesi di stanza all’aeroporto di Kindu.
Mentre disarmati si stanno rifocillando alla mensa militare, gli equipaggi dei due velivoli (12 uomini più un ufficiale medico) vengono aggrediti da una numerosa banda (2000 uomini) di militari congolesi ribelli seguaci di Patrice Lumumba fatto uccidere un mese prima da Moise Ciombè.
Nel corso dell’assalto alla mensa (che si compie senza che i caschi blu malesi intervengano in protezione degli italiani), il tenente medico viene ucciso; gli altri dodici vengono caricati su due camion insieme con il cadavere dell’ufficiale e portati a Kindu. Qui, alle prime ombre della sera, gli italiani vengono uccisi a colpi di mitra e i loro corpi consegnati alla folla che ne fa orrendo scempio a colpi d i machete mettendoli in vendita al mercato di Leopoldville dove vengono fortunatamente recuperati da un missionario cattolico.
E’ il giornale radio delle 13.00 del 16 novembre a informare l’Italia su quanto avvenuto in Congo. La sinistra italiana per giudicare l’azione ignobile di quegli individui minimizza l’accaduto spargendo la voce che in realtà non si trattava di una missione umanitaria e che comunque i katanghesi erano stati tratti in errore dalle voci che circolavano insistenti su un eventuale arrivo nella zona di paracadutisti mercenari al servizio di Moise Ciombè.

Quei tredici eroi di Kindu

I nostri aviatori erano stati inviati in Congo come caschi blu in missione di pace per conto dell’Onu. Nonostante ciò, lo Stato si dimenticò di loro totalmente.
Solo nel 1994, dopo ben 33 anni, è stata assegnata la medaglia d’oro al valor militare. Ecco i loro nomi:
1 sottotenete pilota Onorio De Luca                                        PRESENTE !
2 maresciallo motorista Filippo Di Giovanni                              PRESENTE !
3 sergente maggiore elettromeccanico di bordo Armando Fabi   PRESENTE !
4 sottotenente pilota Giulio Garbati                                         PRESENTE !
5 capitano pilota Giorgio Gonelli                                              PRESENTE !
6 sergente marconista Antonio Mamone                                   PRESENTE !
7 sergente elettromeccanico di bordo Martano Marcacci             PRESENTE !
8 maresciallo motorista Nazzareno Quadrumani                        PRESENTE !
9 sergente marconista Francesco Paga                                     PRESENTE !
10 maggiore pilota Amedeo Parmeggiani                                  PRESENTE !
11 sergente maggiore montatore Silvestro Possenti                   PRESENTE !
12 tenente medico Francesco Paolo Remoti                               PRESENTE !
13 sergente maggiore montatore Nicola Stigliani.                      PRESENTE !
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Per non dimenticare MAI !
by marcoaliaslosciccoso

 
 
 

FRATELLASTRI D'ITALIA

Post n°111 pubblicato il 14 Giugno 2014 da ZITTI_EXE

Fratelli' d'Italia, (Il canto degli Italiani), ovvero l'odierno Inno nazionale de facto, composto dal massone Goffredo Mameli nel 1847 per i fratelli della massoneria di cui era membro, quindi, nato per scopi diversi, cantato poi nella pianura Padana e nelle cinque giornate di Milano.
Lungi dall'essere l'Inno di tutti gli italiani, tant'è che per tutto il periodo monarchico savojardo, l'inno nazionale è stato sempre la cosiddetta «marcia reale».
Quanto sopra è un piccolo inquadramento storico della nascita e vita di un inno che ha acceso e continua a stimolare costanti fenomeni di dissenso.
L'adozione di tale inno (1946), non trova rispondenza nei fatti, se non di un desiderio, un sogno irrealizzabile nella testa dei mistificatori della storia, in quanto adottato per le diverse nazioni presenti sul territorio della penisola, è altrettanto evidente che la nazione italiana non è mai esistita né mai esisterà
Percorrendo la storia, di quella che per alcuni è conquista, per è altri liberazione; dopo 152 anni di unificazione, costato al mezzogiorno, sangue e distruzione, una guerra d'occupazione protrattasi per 11 anni, di confische, di saccheggi, di iinteri complessi industriali trasferiti al Nord, compreso operai e tecnici specializzati, in quanto i conquistadores, erano incapaci di far funzionare i macchinai e le officine ritenute illo tempore all'avanguardia; seminando miseria, deportazioni, arsi interi paesi , fucilazioni sommarie d'inermi, stupri e violenze... (diritto di rappresaglia Gen.Cialdini), oggi venerato come patriota ed eroe.
In questa veste di "fratellanza" i «fratelli d'Italia», provenienti dal Nord, si presentarono ai meridionali, armati di tutto punto per ridurre in sfacelo uno Stato pacifico, ricco e progredito come registrarono le cronache di allora.
IL SUD COME UNA TERRA DI CONQUISTA.
Le carte false, descrivono di una millantata annessione, cittadini degradati a coloni asserviti, se non schiavi.
Finì che i nuovi epurati dovettero cercare la loro libertà in terra straniera, lasciando lì dov'erano nati, ogni cosa, persino i desiderio negato di onorare i loro morti.
Oggi? Oggi la storia continua, mentre arrivano milioni di extracomunitari e comunitari dall'Est, i nostri giovani sono costretti a migrare a loro volta presso altri Paesi, per una politica scellerata, permissiva nella facile accoglienza e falso buonismo, i cui costi ricadono inesorabilmente sul devastato Sud, usato come terra di conquista, come discarica industriale dagli eredi di quelli che furono i conquistadores.
L'Asse economico di questo Paese fu spostato al Nord, subito dopo il 1861, e da lì non si è mai mosso, relegando il Sud a una terra disorganizzata in tutti i settori, sopratutto quelli di pertinenza statale, (autostrade, superstrade, ferrovie, aeroporti, porti marittimi etcc). senza contare gli ospedali ridotti a Lazzaretto di un tempo, dove è impossibile ricevere cure nei tempi e nel diritto del malato, non dico di qualità, ma lo stretto necessario, onde evitare il viaggio della speranza, in quanto, i macchinari diagnostici sono dell'era "pappagone".
Per chi desiderasse vedere per credere, basta osservare una mappa satellitare d'Italia... nella quale sarà visibile il Nord, rappresentato da una ragnatela di strade, autostrade e ferrovie, per il Sud sarà l'esatto contrario, come se il tempo si fosse fermato ai tempi dei Borbone.
Forse, quando raggiungerò l'età di 100 anni, non importa se vivo o «temporaneamente» assente per i raggiunti limiti di vita ...speranzoso di vedere terminata l'autostrada SA/RC iniziata negli anni '60 del secolo scorso.
Oppure vedere finalmente saturato il razzismo, nei confronti dei meridionali, del tipo "terun, terremotati, Vesuvio lavali con il fuoco etcc.".
Solo allora si potrà sperare di avere un inno condiviso che richiama i valori di tutte le nazioni italiche... federate o confederate che siano, per intenderci. Augh

by marco/alias

 
 
 

LETTERA DI UNA MOGLIE CHE LASCIA IL MARITO .. DIVERTENTISSIMA

Post n°110 pubblicato il 14 Aprile 2014 da ZITTI_EXE

LETTERA DI UNA MOGLIE CHE LASCIA IL MARITO .. DIVERTENTISSIMA LA RISPOSTA!!!

 

Caro marito, ti scrivo questa lettera per dirti che ti lascio per qualcosa di meglio. Sono stata una brava moglie per te per sette anni e non devo dimostrartelo. Queste due ultime settimane sono state un inferno. Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che oggi ti sei licenziato e questa e’ stata solo la tua ultima cavolata.
La settimana scorsa sei tornato a casa e non hai notato che ero stata a farmi i capelli e le unghie, che avevo cucinato il tuo piatto preferito ed indossavo una nuova marca di lingerie. Sei tornato a casa e hai mangiato in due minuti, e poi sei andato subito a dormire dopo aver guardato la partita. Non mi dici più che mi ami, non mi tocchi più. Che tu mi stia prendendo in giro o non mi ami più, qualsiasi cosa sia, io ti lascio.

Buona fortuna!

Firmato: la tua ex moglie

P.s.: se stai cercando di trovarmi, non farlo: tuo fratello e io stiamo andando a vivere a Rimini insieme

Il marito risponde:

Cara ex moglie, niente ha riempito la mia giornata come il ricevere la tua lettera. E’ vero che io e te siamo stati sposati per sette anni, sebbene l’ideale di brava moglie, a patto che esista, sia molto lontano da quello che tu sei stata. Guardo lo sport così, tanto per cercare di affogarci i tuoi continui rimproveri.
Va così male che non può funzionare.
Ho notato quando ti sei tagliata tutti i capelli la scorsa settimana, e la prima cosa che ho pensato e’ stata: “sembri un uomo!”. Mia madre mi ha insegnato a non dire nulla se non si può dire niente di carino. Hai cucinato il mio piatto preferito, ma forse ti sei confusa con mio fratello, perchè ho smesso di mangiare maiale sedici anni fa.
Sono andato a dormire quando tu indossavi quella nuova lingerie perché l’etichetta del prezzo era ancora attaccata: ho pregato fosse solo una coincidenza il fatto di aver prestato a mio fratello 50 euro l’altro giorno e che la tua lingerie costasse 49,99 euro.
Nonostante tutto questo, ti amavo ancora e sentivo che potevamo uscirne.
Così quando ho scoperto che avevo vinto alla lotteria 10 milioni di euro, mi sono licenziato e ho comprato due biglietti per la Giamaica. Ma quando sono tornato tu te ne eri andata.
Penso che ogni cosa succeda per una precisa ragione. Spero tu abbia la vita piena che hai sempre voluto.
Il mio avvocato ha detto, vista la lettera che hai scritto, che non avrai un centesimo da me.

Abbi cura di te!

Firmato: ricco come il demonio e libero

P.s.: non so se te l’ho mai detto ma mio fratello, prima di chiamarsi Carlo.. Si chiamava Carla: spero che questo non sia un problema.

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...ahahahahahah, chissà se sarà vero. Augh marco/alias

 
 
 

FOIBE per non dimenticare

Post n°109 pubblicato il 11 Febbraio 2014 da ZITTI_EXE

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FOIBE per non dimenticare

Post n°108 pubblicato il 10 Febbraio 2014 da ZITTI_EXE

La morte in foiba - il racconto di un sopravvissuto

Dalle esecuzioni nelle foibe qualcuno uscì miracolosamente vivo. Uno dei pochissimi casi conosciuti è quello del protagonista di questo racconto, che si riferisce a un episodio accaduto nei pressi di Albona nell’autunno del 1943.


Dopo giorni di dura prigionia, durante i quali fummo spesso selvaggiamente percossi e patimmo la fame, una mattina, prima dell’alba, sentì uno dei nostri aguzzini dire agli altri:< Facciamo presto, perché si parte subito >.Infatti poco dopo fummo condotti in sei, legati insieme con un unico fil di ferro, oltre quello che ci teneva avvinte le mani dietro la schiena, in direzione di Arsia. Indossavamo solo i pantaloni e ai piedi avevamo solo le calze.

Un chilometro di cammino e ci fermammo ai piedi di una collinetta dove, mediante un fil di ferro, ci fu appeso alle mani legate un sasso di almeno venti chilogrammi .Fummo sospinti verso l’orlo di una foiba, la cui gola si apriva paurosamente nera.

Uno di noi, mezzo istupidito per le sevizie subite, si gettò urlando nel vuoto, di propria iniziativa. Un partigiano allora, in piedi col mitra puntato su di una roccia laterale, ci impose di seguirne l’esempio. Poiché non mi muovevo, mi sparò contro. Ma a questo punto accdde il prodigio: il proiettile anziché ferirmi spezzò il fil di ferro che teneva legata la pietra, cosicché quando mi gettai nella foiba, il sasso era rotolato lontano da me.

La cavità aveva una larghezza di circa 10 metri e una profondità di 15 fino alla superficie dell’acqua che stagnava sul fondo. Cadendo, non toccai fondo, e tornato a galla potei nascondermi sotto una roccia. Subito dopo vidi precipitare altri quattro compagni colpiti da raffiche di mitra e percepii le parole - Un’altra volta li butteremo di qua , è più comodo -pronunciate da uno degli assassini. Poco dopo fu gettata nella cavità una bomba che scoppiò sott’acqua schiacciandomi con la pressione dell’aria contro la roccia. Verso sera riuscii ad arrampicarmi per la parete scoscesa e a guadagnare la campagna, dove rimasi per quattro giorni e quattro notti consecutivi, celato in una buca. Tornato nascostamente al mio paese per timore di ricadere nelle grinfie dei miei persecutori, fuggii a Pola. E solo allora potei dire di essere veramente salvo.
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...PER NON DIMENTICARE, AFFINCHE' LA MEMORIA NON VENGA INFOIBATA. marco/alias Augh

 
 
 

RIPORTIAMOLI A CASA

Post n°107 pubblicato il 12 Gennaio 2014 da ZITTI_EXE

Marò, Feltri contro Monti: "Se li ammazzano che fai? Ti butti dalla finestra?"

"Caro Monti, se giustiziano i marò lei che fa? Va in chiesa a confessarsi o si butt dal sesto piano per fare pari e patta?". Vittorio Feltri commenta a modo suo il pasticcio drammatico che vede i Salvatore Girone e Massimiliano Latorre a rischio di una condanna a morte in India. Tutta colpa di un governo italiano, in primis quello all'epoca guidato dal Professore, esempio perfetto della "conclamata stupidità ddele nostre istituzioni, buone a nulla ma capaci di compiere impunemente qualsiasi nefandezza".

"Roba da matti" - Il fondatore di Libero ed editorialista del Giornale parte in quarta ripercorrendo la vicenda surreale dei due militari italiani imprigionati dal 2012 in India, dopo una serie di "imboscate" incrociate. Hanno ucciso, in servizio, due pirati ("O pescatori? Il loro mestiere è un'opinione", ricorda Feltri). In acque internazionali, "dove le autorità col turbante non avevano e non hanno alcuna giurisdizione". E allora perché il comandante della loro nave li ha consegnati alla polizia locale? Prima assurdità. Ma da lì inizia il balletto del governo italiano, incapace di difendere i nostri connazionali, tremebondo, senza voce: "Non intervenne, non fece pressioni, non brigò", accusa Feltri. Con la beffa che i marò in un paio di occasioni tornarono in Italia, per le feste, ma poi furono rispediti dai loro possibili carnefici, "pazzi indiani in campagna elettorale e assetati i sangue".

Terzi degradato - L'unico che ha provato a fare qualcosa, ricorda Feltri, fu il  ministro degli Esteri Giulio Terzi di Santagata. "Fu folgorato da un'idea: tratteniamo in Italia i due soldati e che gli indiani vadano all'inferno". La tentazione durò pochi giorni, poi il premier Monti lo sconfessò, degradandolo da ministro ad ambasciatore. "Castigato anziché premiato. Roba da chiodi", commenta feroce l'editorialista. E alloa l'unica domanda possibile per il Professore è un'amara "ma perché ha combinato 'sto casino?".
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...è una vergogna nazionale.
Se il governo indiano fosse composto da veri uomini, rimpatrierebbero i due Sottufficiali di Marina, per motivi umanitari, adducendo che non meritano essere rappresentati da questo governo e dal precedente, incapaci di tutelare adeguatamente un servitore dello Stato.
Ma la realtà è più amara... i due marò sono ostaggi di due governi che giocano a fare il governo.
Tanto per loro va sempre tutto bene...  "o Franza o Spagna, purché se magna".
Augh
marco/alias

 

 
 
 

GIORGIO ALMIRANTE. UN VERO ITALIANO.

Post n°106 pubblicato il 09 Gennaio 2014 da ZITTI_EXE

...una amica mi ha fatto leggere queste splendide parole dedicate al Grande Giorgio, voglio condividerle.....

Dopo di te nessuno più


Il vuoto. Ci stai guardando? Stai guardando come é ridotta la tua amata Italia? Stai guardando i tuoi valori, Dio Patria e Famiglia, calpestati da tutti? Stai guardando uno Stato che sta annientando il suo popolo?
Si, lo so. Da lassù vedi tutto, ma non puoi fare nulla, sono sicura che vorresti, sono sicura che sapresti.
Noi no, siamo in balia di qualcosa che ci é sfuggito di mano, abbandonati al nostro destino dal tuo unico errore. Un errore che ha abbandonato la destra per creare un partito che di destra non ha nulla. Il tuo Delfino ha spento la fiamma Giorgio, ci ha sputato sopra, e noi qui, a guardare, impotenti.
Dove sei Giorgio, oggi come non mai avremmo bisogno di un uomo come te. Un uomo, infondo questo ci basterebbe, un Uomo coi tuoi principi, con la tua saggezza, col tuo polso fermo, con la tua visione così nitida del futuro. “Non rinnegare e non restaurare”. Non rinneghiamo nulla e non vogliamo restaurare nulla, ma abbiamo bisogno di qualcuno che ci guidi e più mi guardo intorno più vedo il vuoto.
Ed oggi siamo qui a ricordarti nel giorno della tua dipartita, ricordando le tue parole, le uniche parole che ancora ci danno la forza di sperare..
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Il nostro motto:
DIO, PATRIA e FAMIGLIA...
marcoaliaslosciccoso

 
 
 

Ecco perché la Fiat è costretta a traslocare

Post n°105 pubblicato il 03 Gennaio 2014 da ZITTI_EXE

Burocrazia e sindacati: in Italia ci sono troppi freni, è
logico che Marchionne scelga gli Stati Uniti

La Fiat non ha mai avuto tanto successo come da quando se ne è praticamente andata via
dall'Italia, paese inospitale per qualsiasi impresa produttiva.

Sergio Marchionne, amministratore delegato della fabbrica (ex) torinese, è un genio: ha capito che dalle nostre parti non c'era trippa per gatti e si è trasferito, armi e bagagli, negli Usa dove le attività industriali non sono viste, come invece avviene qui, quali espressioni del demonio. Il capitalismo non è il paradiso, ma nemmeno l'inferno: semplicemente è indispensabile per far lavorare la gente evitandole di morire di fame.
Un concetto elementare che, nel Belpaese, confligge con una mentalità ancora diffusa nonostante il fallimento conclamato del collettivismo. Le automobili sono oggetti qualsiasi: per conquistare il mercato devono essere robuste, avere un buon prezzo e parecchi punti vendita, infine essere conosciute dalla clientela. Il resto vien da sé. In Italia non esistono da anni le condizioni ambientali per consentire a un'azienda di competere con la concorrenza internazionale: le tasse e il lavoro sono eccessivamente onerosi, le norme che disciplinano i rapporti tra proprietà e personale sono rigide e foriere di contenziosi scoraggianti. Ovvio che gli imprenditori emigrino o, come si dice, delocalizzino.
Senza un adeguato profitto, infatti, gli stabilimenti chiudono. Lo capisce chiunque, meno i nostri governi. Quelli di sinistra, in particolare, predicano che l'obiettivo principale è la sconfitta della disoccupazione. Ma non sanno sconfiggerla se non a parole oppure incrementando i lavori socialmente utili (anzi, inutili) e assumendo forestali in Calabria, notoriamente priva di foreste, eccettuate quelle dell'Aspromonte di cui non importa niente ad alcuno, se si escludono i sequestratori di persone.
Marchionne, constatato che la Fiat in patria non avrebbe combinato nulla, data l'ostilità dei sindacati, dello Stato e della politica, ha traslocato in America trovando un'accoglienza trionfale. Il suo interlocutore non è più Maurizio Landini, capo della Fiom, ma il presidente Barack Obama, che gli ha messo a disposizione finanziamenti bastevoli a rilanciare nientemeno che la Chrysler. La quale ora - rimessa a nuovo - è diventata patrimonio della famiglia Agnelli-Elkann. Sforna vetture a tutto spiano. Il marchio è stato lustrato a dovere e gli affari vanno benone.
In Italia, Marchionne era stato insultato, travolto dalle grane (anche di tipo giudiziario) e giudicato con disprezzo nemico del popolo. A forza di essere ingiuriato, il grande manager si è risolto a emigrare negli Stati Uniti dove gli hanno fatto ponti d'oro, e qui ha posto le basi di una clamorosa affermazione. Oggi la Fiat e la Chrysler sono la stessa cosa: un gruppo industriale potente che, a dispetto della crisi dell'auto, va consolidandosi con fatturati da capogiro.
Ciò sarebbe accaduto in Italia se i sindacati e i partiti loro complici non si fossero battuti incoscientemente per rendere la vita difficile alla casa di Torino, costringendola a gettare la spugna. I ricavi della Fiat galoppano, mentre l'industria nazionale svapora o cede quote di mercato agli stranieri. Potrebbe essere l'occasione per prendere atto degli errori commessi e tentare di rimediarvi. Ma non facciamoci illusioni: la lezione non servirà a correggere il nostro sistema sbagliato, antiquato e inefficiente. Continueremo a dare retta a Susanna Camusso e compagnia perdente. Marchionne se la ride, e ci manda tanti auguri dalla tolda della Chrysler in pieno splendore. Noi rispondiamo: cari saluti dalla Cassa integrazione.
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...la sinistra, e i sindacati sono la rovina del popolo italiano.
Rassicurante la foto del FIOMmista, sembra dire: "...a ragà, ce penZo io... la pappa è assicurata dalla cassa integrazione... calma e sangue freddo! Alla FIAT ce famo un c.lo così..."

Augh marco/alias

 
 
 

...da marcoaliaslosciccoso Auguri di...

Post n°104 pubblicato il 01 Gennaio 2014 da ZITTI_EXE

 
 
 

BUON NATALE

Post n°103 pubblicato il 25 Dicembre 2013 da ZITTI_EXE

Un Natale austero, difficile, sopratutto per le molte famiglie distrutte nella dignità per la difficoltà di comprare un regalino da mettere sotto l'albero per i propri figli... o la difficolta per la tradizionale cena della Vigilia.
Un Natale nel ricordo per chi non c'è più; di chi sospira per un desisderio, per l'amore o per l'ansia... Un Natale per chi vive nella solitudine, per gli ammalati e per gli orfanelli dimenticati.
Un Natale per noi, nella speranza di un mondo migliore.
Buon Natale. Augh marco/alias

 
 
 
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MORII PER LA BELLEZZA
Morii per la Bellezza, e non appena
mi ebbero accomodata nella tomba
un uomo morto per la Verità
venne deposto nella stanza attigua.

Mi chiese piano perché fossi morta.
"Per la Bellezza", gli risposi pronta.
"Io per la Verità", soggiunse lui.
"Siamo una cosa sola, siam fratelli".

Come parenti incontratisi una notte,
conversammo da una stanza all'altra,
finchè il muschio ci raggiunse le labbra,
ricoprendo per sempre i nostri nomi.

(Emily Dickinson)
 

NON AVEVO IL TMPO DI ODIARE

Non avevo tempo per Odiare -
Perché
La Tomba me l'avrebbe impedito -
E la Vita non era così
Ampia che io
Potessi concluderla - con l'Inimicizia -
Né avevo tempo per Amare -
Ma visto che
Una qualche Operosità ci dev'essere -
La lieve Fatica dell'Amore -
Pensai
Fosse grande abbastanza per Me -

(E. Dickinson)
 
 
 

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