Chiudo il post precedente con questa bella ed esaustiva immagine pescata da internet, suggeritami da una persona la cui p sta crescendo pur non conoscendola direttamente.
Il contenuto è perfetto, non c'è nulla che qualcuno possa obiettare. Trattasi di uno degli assiomi che la "gente" qualunque, sognatori soprattutto compresi, dovrebbero ficcarsi bene in testa.
Le Persone lo sanno.
Più che stronzi, direi falliti.
Mi fa pena leggere e sentire che gli uomini separati non hanno diritti o ne hanno troppo pochi...La vera domanda è: perché, dovresti averne?
Qui non si tratta, come è evidente, di giudicare perchè si sarà giudicati: si tratta del connubbio Scelte-situazioni (le maiuscole e minuscole non sono a caso, come sempre.)
Hai scelto (o non hai scelto, peggio ancora) di far su famiglia (o Famiglia) su questo pianeta? Benissimo, automaticamente hai una grande indissolubile responsabilità.
Grande, perché non esiste nulla di più importante su questo pianeta dell'aver scelto (o no, ma sarebbe ancor più da falliti) di costruire qualcosa minimo in due. Se poi quel qualcosa viene ampliato - mi riferisco all'avere dei figli - beh allora una Persona capisce (perché sa) di essere ancor più importante e può essere un mito in terra, da cui trarre esempio e pertanto in grado di svolgere il suo ruolo sulla terra: soffrire, insegnare, sacrificarsi per poi essere premiato con la Felicità (per favore, nessuno apra bocca pensando che la felicità è sulla terra ed è fatta da attimi: stronzate da sognatori).
Indissolubile per quanto scritto nel post precedente e che ivi brevemente riprendo: non l'ha detto il sindaco, o Dio, di sposarsi. Come dicevo, è un crocevia cui non è possibile innestare la retromarcia.
E che non mi si venga a dire "eh ma dall'altra parte non c'è più interesse, non si condividono gli "ideali" discussi precedentemente"....tutte puttanate e scuse che nascondono altri umani interessi: esempio tipico è l'aver trovato una più giovane.
Concludo con una semplice e banale - almeno per me - constatazione.
Quando si raggiunge la maturità, occorre sempre chiedersi: che farei io, sposato (perchè le coppie di fatto non dovrebbero nemmeno esistere, così come il limbo dantesco), se non ci fosse la mia controparte?
Per chiarire, la questione è: dove andrei senza mia moglie, avrei da dove andare? Parlo di qualcosa di immediato e concreto, non di convenienza (per esempio da mammina).
Ho costruito qualcosa per davvero o sono in vita per inerzia?
Inviato da: maresogno67
il 21/10/2009 alle 22:28