Post n°19 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da clericifa
Ero libero di volare, ero libero di guardare le alte cime, ero libero di esprimere i miei pensieri, ero libero di assaporare la natura, ero libero di guardarti negli occhi, ero libero di non essere bello, ero libero di correre senza vesti, ero libero di mostrare le mie imperfezioni, ero libero dal giudizio della gente, ero libero di perdonare i miei detrattori, ero libero di parlare ai miei cari, ero libero di amarti come sei, ero libero di decidere della mia vita, si, nel sogno ero veramente libero. |
Post n°18 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da clericifa
Amica penna, che il bianco foglio, più non decori con sinuosi volteggi; amica penna, che la mia mano più non conduci nel racconto della vita, traducendo del cuore i virtuosi palpiti; amica penna, fedele alleata della mano, che solea stringerti onde dar voce ad impetuosi pensieri, nei cuori tradotti; dell’orchestra concludevi leggiadre sinfonie, nel buio accompagnando, meste litanie; lunghe notti, ove la parola, non trova degna dimora, lasciando il passo allo scorrere dell’inchiostro; grazie penna, per aver scritto anche quando la mia mente si rifiutava, quando tutto sembrava travolgermi e le parole parean non aver più senso; grazie penna, di aver creduto sol per un attimo, di avere un cuore che mi ha sorretto, nella disperazione divenuta messaggio. |
Post n°17 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da clericifa
Non ci sarò, quando il prelato, di litanie consumerà l’ambiente, non ci sarò, quando qualcuno piangerà, quando il mesto corteo di altri fatti parlerà; non ci sarò, quando il falso dolore, saturerà l’ultimo addio; mi troverete nel bosco, nell’aria frizzante dell’inverno, nello sguardo di mia madre, nel mio mondo innevato; non sarò lì con voi, anche se il mio terreno corpo, mostrerà l’ultima sofferente smorfia; io sarò già lontano, a godermi l’eterno panorama, seduto sulla più bianca nube, finalmente con la terrena esistenza, pacificato. |
Post n°16 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da clericifa
Trovo senso Nell’immergermi in quella campagna, col corpo fermo e l’anima che vola; l’occhio scruta le verdi onde e appaga l’anima, di gialli fiori ivi dormienti; il lavoro di arcaici contadini, dona onore alla bruna terra; il solitario campanile rammenta a religiosi riti, azzurro il mare in cielo, bianche spumeggiano le nubi; il tempo qui, non si misura, scandito solo dal mutare del pesco; in questo mare navigo con l’animo appagato e il nulla nella mente, costretto nel corpo, a quotidiane gesta; qui il fuoco si placa, diviene semplice l’essere umano, al cospetto del senso intimo, del nostro esistere. |
Post n°15 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da clericifa
Del tuo incerto passo, vedo il malinconico allontanarti, da sconosciute persone inghiottita; l’anonima stazione separa ciò ha unito, ma tu, non voltarti quando vorrai salutarmi, non voltarti, quando ti guarderò per l’ultimo istante; fotografa i dolci attimi e riponili nel tuo cuore, come profumati maglioni, nel cassetto conservati per l’invernal stagione; rivivi la curiosità dell’attimo, che donerà nuovo incontro; ma non voltarti, quando nuovamente te ne andrai; non aver timore, io sarò sempre lì, per sempre nella tua memoria.
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Inviato da: lotusd
il 03/06/2013 alle 09:59
Inviato da: poetadellacascina
il 31/05/2010 alle 21:01
Inviato da: foriero0
il 21/03/2010 alle 12:23