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finale di Oceano mare di Baricco

Post n°7 pubblicato il 11 Marzo 2005 da Dannyweb

stò ripassando per giovedì.
notavo e..mi hanno fatto notare la fine di questa splendida storia...ci sono varie teorie..certi ignorano pure il dilemma...ma io che vorrei sempre capire tutto - e spesso non ci riesco - continuo imperterrito a domandarmi....

"ma la locanda Almayer...cos'è???"

chi ha letto il libro può certo capire di cosa stò parlando...
proprio alla fine di questo libro AB ha scritto:

"[l'occupante della settima stanza (che sembrerebbe Baricco stesso)]..Camminava veloce, senza voltarsi mai. Così non la vide, la locanda Almayer, staccarsi da terra e disfarsi leggera in mille pezzi, che sembravano vele e salivano nell'aria..."

cioè, dopo 227 pagine, una storia fantastica....AB ci vuole far capire che questa locanda è un qualcosa di astratto?!?!?

Caro Alessandro..in molti, se non tutti se lo saranno chiesto il perchè di quest'ultima descrizione...perchè proprio alla fine hai annunciato che locanda non è niente? Ma soprattutto...cos'è allora a locanda?

così leggendo le ultime righe di questo libro la prima cosa che ho fatto è stata quella tornare a metà libro e leggere l'intestazione del secondo capitolo o secondo libro "IL VENTRE DEL MARE" ricordando tutto il racconto....la parte di mezzo del libro a questo punto (supponendo che appunto la locanda non esiste) questo secondo libro è la vita vera.

si sembra semplicissimo..tutto quello che è successo, è successo su quella zattera....e finito tutto, tutto il resto è successo in mille posti..immaginati e raccontati come se fossero tutti avventori di un'unica "locanda Almayer".
e così poeticamente i bambini rappresenterebbero i sentimenti che ogni giorno ci spingono ad agire...ma questa è troppo azzardata come interpretazione...

insomma questo splendido capolavoro è difficile da capire..ma sono dell'idea che se Alessandro avesse voluto farci capire veramente la storia, avrebbe scritto senz'altro qualche pagina in più...ma la storia finisce lì quando l'ultimo locandiere esce..la locanda da quel momento in poi non avrebbe più avuto ragione d'esistere...insomma Alessandro lo hai scritto proprio te nell'ultima riga:

"...non la vide, la locanda Almayer, staccarsi da terra e disfarsi leggera in mille pezzi, che sembravano vele e salivano nell'aria, scendevano e salivano, volavano, e tutto portavano con sè, lontano, anche quella terra e quel mare, e le parole e le storie, tutto, chissà… dove, nessuno lo sa, forse un giorno qualcuno sarà… così stanco che lo scoprirà.

FINE."

forse non sono troppo stanco di leggere e sentirmi raccontare questa storia per scoprire dov'è andata la locanda astratta..lì dov'era nè terra nè mare...un posto di rara pace e bellezza.

Commenti al Post:
MIAGRANDE
MIAGRANDE il 12/03/05 alle 10:18 via WEB
Perchè nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno un padre, un amore, qualcuno capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume immaginarlo, inventarlo e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio. Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente, umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare. Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.... bellissimo qsto libro...anche a me il finale ha lasciato perplessa...mah...vedremo lo spettacolo!!!
 
Dannyweb
Dannyweb il 12/03/05 alle 11:30 via WEB
grazie per il commento..bellissimo..vieni anche te a Peschiera?
 
lorteyuw
lorteyuw il 23/03/09 alle 23:19 via WEB
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Un blog di: Dannyweb
Data di creazione: 05/03/2005
 

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